Riscaldamento globale: la scienza al servizio della politica (video)

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picenot

Il documentario che attraverso numerose testimonianze di scienziati di alto livello spiega perché il riscaldamento globale antropico è una realtà politica.

Reso disponibile nella traduzione di Piceno tecnologie.

Nei giorni scorsi Piceno Tecnologie ha messo liberamente a disposizione il documentario “Global Warming Swindle” con la traduzione in italiano di Aureliano Ferri.

Piceno Tecnologie è una realtà amica di CS e volentieri riportiamo il loro articolo di accompagnamento del filmato. La comunanza di idee è evidenziata da un link all’interno del loro articolo che rimanda proprio a CS.

Ringraziando Piceno Tecnologie e Aureliano Ferri riproponiamo il loro articolo.

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Torniamo ad occuparci di scienza e allo stesso tempo di politica.

Non stupisca l’accostamento, dato che un legame organico tra scienza e potere politico risale almeno al XVII secolo, a seguito delle teorie di Francis Bacon, filosofo e uomo di stato inglese. Prendendo spunto da un suo libro, “Nuova Atlantide” pubblicato postumo nel 1627, un gruppo di filosofi della natura iniziò a riunirsi nel 1640 per discutere le idee di Bacon, dando vita al Collegio Invisibile. Alcuni di questi membri del Collegio Invisibile, assieme ad altri scienziati dell’epoca, nel 1660 fondarono la Royal Society, nello stesso anno in cui in Inghilterra veniva restaurata la monarchia con Carlo II Stuart, il quale si apprestò a riconoscere la società con decreto reale. Da allora la Royal Society avrebbe legato la scienza al potere imperiale e molte delle teorie della prestigiosa istituzione furono strumento formidabile di consenso, attorno alle quali l’impero britannico costruì gran parte della sua politica coloniale e di sfruttamento.

L’idea di fondo è che la scienza potesse legittimare il potere, generando un consenso unanime ed indiscutibile, mediante una “casta sacerdotale” di scienziati anche di dichiarata fama. La funzione della Royal Society sarebbe stata quindi quella di supportare l’impero britannico, fornendo sostegno “scientifico” a molte decisioni e scelte politiche rilevanti. Con l’appoggio dell’autorità “scientifica” il potere politico cercava allora anche una “legittimazione naturale” alla sua costituzione e continuazione, in contrapposizione alla legittimazione della Chiesa di Roma, soprattutto dopo lo scisma anglicano.

Oggi le cose non sembrano molto diverse e le teorie di Malthus, Darwin e Smith sono una testimonianza di quanto profondamente la “pseudo-scienza” abbia condizionato e diretto la politica nei secoli, fino ai giorni nostri. O se vogliamo, quanto la politica guidata da una certa visione del mondo abbia saputo sfruttare ed utilizzare concetti apparentemente scientifici per mettere in atto la propria “agenda” (si veda anche: “Royal Society, la scienza al servizio dell’Impero“)

La teoria del riscaldamento globale antropogenico (causato dall’uomo) fa certamente parte di questa “pseudo-scienza”, come dimostrano l’origine squisitamente politica e l’evoluzione del fenomeno negli anni. Quello che colpisce sono l’isteria delle reazioni dietro ogni obiezione; i ripetuti tentativi di evitare ogni discussione e di ignorare risultati scientifici che vanno in direzione opposta; la volontà di ostracizzare ogni voce fuori dal coro; la decisione di affermare che vi è un “consenso unanime” e che la scienza dietro tale teoria è “assodata”, anche quando questo purtroppo non corrisponde affatto a verità. Insomma nulla a che vedere con il “metodo scientifico”. Altra cosa che colpisce è l’enormità dei finanziamenti pubblici riversati nei decenni su di un campo della scienza così limitato; così come l’esplosione del mercato delle energie cosiddette “rinnovabili” e dei certificati di emissione: veri e propri strumenti di speculazione finanziaria (si veda anche: “Esplode l’indignazione internazionale per la truffa di Al Gore“). Oltre a facili guadagni cercati da alcuni, in realtà dietro alla propaganda di certe teorie vi sarebbe molto di più: il tentativo di frenare lo sviluppo della civiltà umana ed in particolare del paesi economicamente più arretrati, con ulteriore impoverimento delle popolazioni e annesse conseguenze in termini di condizioni igieniche e di salute fisica. Insomma, Malthus fa di nuovo capolino.

Nel tempo della secolarizzazione, in un periodo storico di laicità e laicismo, come mai in passato, l’umanità sembra avere necessità in maniera crescente di miti, ideologie e dogmi. La teoria del riscaldamento globale antropogenico, propagandato dai sacerdoti del nostro tempo ne è un esempio.

Grazie ad Aureliano Ferri, socio di Piceno Tecnologie, ora abbiamo i sottotitoli in italiano del video “La Grande Truffa del Riscaldamento Globale“, un documentario molto istruttivo, esaustivo e completo. Il linguaggio è semplice ed i contenuti sono accessibili a tutti, vi invitiamo a guardarlo e a diffonderlo il più possibile.

Per amore dell’umanità intera e della verità.

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53 commenti

    • Caro Berlicche, vedo che finalmente tra un po’ ci si potrà riposare.
      Su certi argomenti non si potrà parlare, che senso avrà tenere un sito di critica?
      E se ne parleremo lo stesso andremo a riposarci nelle patrie galere. In ogni caso sempre a riposo si finirà.
      Saluti al datore di lavoro.

  1. [mode AGWiano on]
    Avete visto che caldo in questi giorni? *QUINDI* l’ AGW e’ vivo e lotta insieme a noi!
    [mode AGWiano off]

  2. Fabio Vomiero on

    Pur consapevole che qualche legame di corrispondenza biunivoca tra scienza e politica può anche esserci, in generale, personalmente non credo sia sempre così, anzi credo che questa degenerazione della scienza riguardi soltanto una parte minoritaria e spesso facilmente identificabile. Detto questo, sono anni che mi interesso di clima e cambiamenti climatici, ho anche scritto diversi articoli per un blog, e rappresento l’esatta testimonianza di evoluzione del pensiero scientifico (dinamica che si contrappone all’ideologia), nel senso che da una posizione istintivamente scettica che avevo all’inizio dei miei approfondimenti (primi anni duemila) sono passato con il trascorrere degli anni, l’accumularsi dei dati e l’incremento della conoscenza, ad una posizione pur sempre apartitica (odio le etichette scettico-negazionista-catastrofista ecc.), ma molto più consapevole del problema scientifico. Il problema del riscaldamento globale infatti è un problema certamente politico, ma soprattutto scientifico, nel senso che è la scienza prima di tutto ad indagarlo, a fornire dati ed eventualmente a proporre soluzioni, come per qualsiasi altro problema di natura scientifica dagli OGM, alle cure per il cancro, ai principi di nutrizione ecc. Il riscaldamento globale esiste ed è ampiamente documentato e tra le cause principali c’è (anche se non è sicuro al 100%, ma ditemi cosa lo è…) anche la variazione di composizione dell’atmosfera recentemente arricchita di gas climalteranti anche legati alle attività umane. Abbiamo un’infinità di dati al riguardo e questi parlano anche da soli senza bisogno di nessuna manipolazione politica. Ricordo soltanto, dati alla mano, che il mondo si è scaldato di circa 0,8°C in quarant’anni, che la CO2 è aumentata nello stesso periodo di circa il 25% e gran parte di questa CO2 presenta una precisa firma isotopica che ne attesta l’origine antropica, e che la CO2 (e altri) è un gas ad effetto serra, a meno che uno non sia in grado di sovvertire quasi due secoli di studi chimici e fisici. Certamente la causa antropica non è l’unica e non è facilmente quantificabile, ma le evidenze scientifiche in merito guardate che sono veramente tante… altro che pseudoscienza. Ringrazio per la segnalazione del documentario che sicuramente guarderò con molto interesse, essendo la mia una posizione non ideologica e anche sensibile al cambiamento se i fatti (e non i fattoidi) mi portassero a farlo.

    • Giulio Abate on

      Interventi come i suoi sono utili, soprattutto in un sito come questo che ha dedicato tanti articoli al tema e si è schierato “politicamente” da una parte, dichiarando infatti con molta sicurezza che il GW esiste ma l’AGW no.

    • Condivido gran parte dell’intervento di Vomero, e infatti siamo qui a difendere la scienza vera e disinteressata.
      E’ vero che sol una parte minoritaria è piegata agli interessi politici ma non è più minoritaria quando andiamo a vedere lo spazio che occupa nell’opinione pubblica e nelle conseguenze socio economiche.
      .
      Riguardo l’affermazione:
      ” …la CO2 è aumentata nello stesso periodo di circa il 25% e gran parte di questa CO2 presenta una precisa firma isotopica che ne attesta l’origine antropica, e che la CO2 (e altri) è un gas ad effetto serra, a meno che uno non sia in grado di sovvertire quasi due secoli di studi chimici e fisici. “
      Se “gran parte” dell’aumento della CO2 (quanta in percentuale?) è dovuta ad un’origine antropica resta dunque una percentuale dovuta al riscaldamento dei mari che rilasciano la CO2 accumulata (che %?).
      Nel video si mostra come l’aumento della CO2 segue la temperatura e non la precede, quindi se le cause precedono gli effetti, la terra si scalda per altri motivi, e solo dopo la CO2 segue.
      Come vede nessun sovvertimento, la CO2 resta un gas serra ma la domanda è se il suo aumento sia una causa o un effetto.

      • Fabio Vomiero on

        Grazie prof.Pennetta per la risposta. In effetti c’è sicuramente anche una componente dovuta alla pompa di CO2 naturale rappresentata dagli oceani, e non è per niente facile stabilire la percentuale atmosferica derivante da un sistema piuttosto che da un altro. Certamente la CO2 con un particolare rapporto isotopico del carbonio che ne testimonia l’origine antropica è in costante aumento, quindi direi che il discorso non debba essere per niente sottovalutato, anche perché contemporaneamente è in diminuzione il tenore di ossigeno. Riguardo il fatto che dai carotaggi emerga che i picchi di temperatura precedono i picchi di CO2, bisogna dire che c’è un ritardo approssimativo di ben 800 anni, per cui stiamo parlando di scale e di approssimazioni (oltre che di fattori causali) che non hanno nulla a che vedere con la precisione del quadro odierno, in cui c’è un riscaldamento globale che conosciamo per la prima volta per nome e cognome e c’è quindi un qualcosa che deve averlo provocato, ricordo il collocamento spaziotemporale, 0,8°C in quarant’anni. Se non sono anche la CO2, gli altri gas serra, cos’è allora? E soprattutto come si fa a falsificare veramente con i fatti e non con i fattoidi la teoria dominante dell’AGW? Ripeto, io non ho assolutamente nessuna posizione ideologica in merito, cerco solo di guardare ai fatti e alla logica, oltre ad avere una certa fiducia nel lavoro degli scienziati del clima, che certamente non sono degli sprovveduti e nemmeno dei venduti. Pensiamoci, starebbero tutti al soldo di chissà chi? Autorevoli gruppi di ricerca internazionali, scandinavi, americani, coreani, giapponesi che si confrontano su un tema così importante, tutti al soldo di chissà chi?

  3. Opinione interessante di Freeman Dyson:
    http://www.attivitasolare.com/freeman-dyson-fisico-fama-mondiale-obama-scelto-la-posizione-sbagliata-sul-cambiamento-climatico/
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    Estrapolo un pezzettino:
    “A qualsiasi persona senza pregiudizi che sta leggendo questo articolo, i fatti dovrebbero a questo punto essere del tutto ovvi: che gli effetti non climatici dell’anidride carbonica, sostenitrice della fauna selvatica e delle colture vegetali, sono enormemente vantaggiosi, che gli ipoteticamente dannosi effetti climatici dell’anidride carbonica sono stati grandemente esagerati, e che i benefici superano di gran lunga qualunque ipotetico danno.

    Mi considero una persona senza pregiudizi e per me questi sono fatti evidenti. Ma questi stessi fatti non paiono così evidenti alla maggior parte degli scienziati e dei politici che considerano l’anidride carbonica come un qualcosa di cattivo e pericoloso. Le persone che si suppone siano degli esperti e che pretendono di comprendere la scienza sono proprio le persone che sono del tutto cieche di fronte all’evidenza.”

  4. The Great Global Warming Swindle è un documentario del 2007. Risale a quasi 10 anni e le imprecisioni/inesattezze di cui è pieno sono state sistematicamente demolite: nessuna delle tesi presentate (nessuna originale, peraltro: la sceneggiatura recupera e assembla i refrain classici del negazionismo più bieco) ha retto l’analisi della comunità scientifica o la prova dei fatti. Perché ripresentarlo adesso?

      • Effettivamente bisogna riconoscere che gran parte delle previsioni catastrofiche siano state smentite dai fatti (ed opportunamente poi dimenticate, non si sa mai….).
        Anche l’innalzamento del livello delle acque marine, che avrebbe dovuto sommergere la maggior parte delle costiere mondiali, non si è verificato, forse anche per il fatto che la fusione di un blocco di ghiaccio, calcoli alla mano, non può provocare nessun innalzamento dell’acqua su cui galleggia (sugg. il ghiaccio sciogliendosi DIMINUISCE di volume).
        Credo che comunque sia un dato di fatto il progressivo, inesorabile, ritiro dei ghiacci alpini e la scarsità delle precipitazioni nevose, almeno nelle Alpi e nella pianura padana.
        A mio modestissimo avviso il fenomeno esiste (e non andrebbe certo sottovalutato), ma non certo nei termini che ci vogliono far credere.

        • Siamo d’accordo sul fatto che il clima cambi e che un riscaldamento ci sia stato, il punto è se la causa siano le attività industriali o no.
          Troppe importanti decisioni che condannano al sottosviluppo intere aree geografiche sono motivate da questa teoria.

  5. Però è fuori di ogni dubbio che i ghiacciai si stiano ritirando ad una velocità impressionante, è indubbio che, è da trenta anni che nella pianura padana non ci siano più nevicate consistenti e che la scorsa stagione al Passo Rolle siano caduti 30/40 cm. di neve.

    • Non ho nessuna tabella da poterti mostrare, ma solo la mia esperienza dia appassionato escursionista sulle Alpi.
      Potresti, per esempio andare al Gran Paradiso e vedere di persona, dalle fotografie del rifugio Vittorio Emanuele II, come il ghiacciaio si è ritirato di oltre 300 metri dagli anni 60; andare in Alto Adige durante la stagione invernale e vedere il desolantissimo spettacolo delle cime senza nemmeno un filo di neve.
      Se non hai nessuna voglia di muoverti (comunque l’escursione al Vittorio Emanuele II te la consiglio vivamente) puoi sempre recarti alla più vicina sezione del CAI dove sicuramente troverai qualche appassionato alpinista che non potrà che confermarti quanto detto.

      • Giorgio Masiero on

        Vero, testimonio anch’io. Firmato: moscerino Masiero. Com’è vero che mille anni fa la Groenlandia (“terra verde”) era una terra verde di pascoli, mentre oggi è fatta di ghiacciai.
        E come saranno le Alpi o la Groenlandia tra mille anni? Nessuno lo sa. Sappiamo solo che tra qualche miliardo di anni la Terra non ci sarà più, inghiottita da una gigante rossa.

        • Se è per questo le colline del Garda testimoniano che circa 10.000 anni fa i ghiacciai arrivavano a Desenzano…. il punto è che, come mi ha fatto notare mio fratello geologo che la velocità di ritiro dei ghiacciai è decisamente insolita per trattarsi unicamente di un fenomeno naturale.

          • Io però, per quel poco che ne so, ci penserei bene prima di affermare con assoluta certezza che il fenomeno sia “globale” e non “regionale”, che è poi il punto dibattuto.

            Anzi, mi sembra che anche sostenitori del riscaldamento globale propendano verso un “modello regionale”, influenzato da correnti oceaniche.

          • Giorgio Masiero on

            Si chiama “caos deterministico”, Davide, e riguarda tutti quei fenomeni NATURALI in cui anche la più piccola variazione modifica completamente l’esito dell’evoluzione del fenomeno. Per es., l’esito di una pallina alla roulette, o il tempo che farà a Sirmione tra 10 giorni.
            C’è qualche geologo al mondo che sappia calcolare l’esito sul clima terrestre di una tempesta solare che duri, diciamo, 100 anni?

        • Come già detto non c’è dubbio che negli ultimi decenni ci sia stato un riscaldamento, il punto è se ne siamo noi la causa, e non è poca cosa.

          • Giorgio Masiero on

            “Insolita” rispetto a cosa, Davide?! Abbiamo le registrazioni dei cambiamenti climatici avvenuti anno per anno nell’ultimo (tanto per tenerci stretti) miliardo di anni?

          • Approfitto di questa battuta per chiedere al Prof. Masiero quanto sono (o sarebbero) accurati i dati relativi alle temperature estrapolati dalla corteccia degli alberi e altri metodi normalmente utilizzati in questi casi?
            Voglio dire, e’ stata prevista, mediante l’analisi degli anelli di accrescimento degli alberi del luogo, una temperatura che era stata misurata in precedenza?
            Ho letto un articolo (appena lo trovo magari lo posto) in cui si metteva in dubbio l’accuratezza nel misurare la temperatura degli oceani rilevata dalle navi visti i metodi utilizzati.
            D’altronde, poco tempo fa hanno eliminato il record di massima temperatura rilevato dagli italiani, in Libia, non sulla base di altre misurazioni, ma solamente in base a ragionamenti di carattere metodologico.
            Perche’ dovrebbe essere diverso?

          • Rispetto ai fenomeni di glaciazione e scioglimento dei ghiacci durante le varie ere geologiche….
            Le stesse variazioni assolute di temperatura che si registravano in millenni, ora si registrano in pochi decenni.
            Direi che la velocità sia decisamente aumentata

          • Giorgio Masiero on

            @ Piero. Tutti i modelli matematici che ho potuto vedere sono di una somma incertezza.
            @ Davide. “… le variazioni di temperatura che si registravano in millenni…”. Non so a Lei, ma a me risulta che NESSUNO era lì a “registrare” le temperature in quei periodi. Il punto è proprio questo: confrontare i valori medi (su lunghi periodi passati ) ricavati da modelli con le registrazioni fatte oggi su brevissimi intervalli.

          • @MASIERO: penso che sia stato lei a evidenzia correttamente che circa diecimila anni fa la Groenlandia era una rigogliosa prateria, da cui se ne deduce che probabilmente la temperatura media fosse sui 20 gradi; ora uno sbalzo termico diciamo di 40/50 gradi che si ripercuote, indicativamente, su qualche millennio da una velocità decisamente risibile se paragonate alle attuali.
            Che poi su questo si stia costruendo un fondamentalismo, probabilmente funzionale agli interessi delle elites dominanti (probabilmente per giustificare future decisioni draconiane ai nostri danni), questo è un tutt’altro paio di maniche e costitusce opera meritoria del prof. Pennetta a denunciarlo.

  6. Giorgio Masiero on

    Solo la superbia di scienziati impazziti, o la disonestà di scienziati asserviti, insieme all’ignoranza delle masse sulle possibilità della tecnoscienza, possono pensare che dei moscerini matematici con una vita media di 10^2 anni possano conoscere e prevedere i cicli di una stella di 10^10 anni e i suoi influssi su un pianeta di altrettanti anni, arrivando alla comicità di attribuire a se stessi e ai loro starnuti effetti cosmici.

    • Al riguardo, sempre tratta dal documentario voglio mostrare come si accordi molto meglio la variazione delle temperature con i cicli solari che con l’aumento di CO2:

      • Fabio Vomiero on

        A mio avviso bisogna stare molto attenti nel considerare “certi” grafici come “buoni” in quanto a seconda dei casi e per dimostrare le proprie tesi i grafici si possono anche modificare ad arte scegliendo accuratamente le parti che danno alcune informazioni e ne trascurano invece altre (cherry picking). Il primo grafico mi sembra esalti notevolmente le variazioni della curva delle temperature che in realtà non sono così nette, per cogliere meglio il discorso consiglio il sito NASA-GISS sezione dati, una buona correlazione di massima tra aumento delle temperature e aumento della CO2 c’è eccome. Per quanto riguarda la correlazione tra attività solare e temperature, questo grafico sembra più che altro montato ad arte, sappiate per esempio che, da quando abbiamo misure abbastanza accurate, l’attività solare è il leggero declino fin dal picco massimo del ciclo 19 registrato intorno all’anno 1960. Da allora attività solare in diminuzione e temperature globali in forte aumento dal 1976 (non so postarvi i grafici corretti ma basta cercare sui siti appositi). Non mi sembra ci sia una correlazione così evidente, anzi.

        • Vomiero, lei è troppo magnanimo. I due grafici postati da Pennetta valgono zero. Chi segue da un po’ il dibattito sui cambiamenti climatici ne ha viste a decine di grafici simili, di volta in volta in volta si trattava delle temperature medie globali, del MWP, della relazione tra macchie solari e temperature… Un’infinità, messi insieme per sostenere tesi che poi sono state smantellate in fase di peer review – e questa è l’ipotesi migliore – o per ingannare deliberatamente – e questa purtroppo è l’eventualità che si è verificata più di frequente. Anche in questo caso, al di là del fatto che i disegni si fermano al 2000, vengono in mente le solite e più volte ripetute obiezioni: chi ha preparato i grafici? Che competenze ha in materia? A quali dati fa riferimento? C’è stata una qualche revisione dei dati e dei grafici?
          A margine: qui (ftp://ftp.pmodwrc.ch/pub/data/irradiance/composite/DataPlots/comp_ext_neu_42_65_1602.pdf) si trova un grafico aggiornato sulla TSI. È prodotto dallo Physikalisch-Meteorologisches Observatorium di Davos, giusto per citare la fonte, ente che lavora con la WMO e altri soggetti. Le temperature globali salgono senza sosta, la TSI è in calo. Pennetta: ci può spiegare come mai?

        • Buongiorno Fabio,
          ho letto con attenzione i suoi interventi e, da quel poco che posso capire, lei è sicuramente una persona preparata e competente sull’argomento. Personalmente, non sono molto ferrato sulla questione, ma vorrei fare una breve considerazione.

          Il riscaldamento globale è un fatto, questo penso che sia un dato indubitabile da parte di chiunque. Quello che a me personalmente fa specie, è il modo in cui alcuni scienziati (non tutti), veicolati da mezzi di informazione che adorano fare sensazionalismo (in questo caso, una buona parte), divulgano i risultati delle ricerche scientifiche riguardanti le cause di questo fenomeno.

          Lei, Fabio, nel suo primo intervento ha scritto: “Certamente la causa antropica non è l’unica e non è facilmente quantificabile”. Ora io mi domando: se la causa antropica non è l’unica e non è nemmeno facilmente quantificabile, perché gran parte dell’informazione scientifica e non continua a lanciare titoli come “stiamo distruggendo il pianeta”? Vendere risultati parziali ed incerti come verità indubitabile non è scientificamente ed intellettualmente disonesto?

          E ancora: perché non si riesce a quantificare l’incidenza della componente antropica sul GW in modo univoco? Lei capisce che è una questione di non poco conto, perché senza dati non si parla di scienza, ma di opinioni.

          Il suo intervento, Fabio, è stato corretto ed equilibrato, ma non sempre, quando si parla di questi argomenti, alcuni scienziati hanno la sua stessa onestà intellettuale nell’ammettere che i dati a nostra disposizione sono tutt’altro che indubitabili.

          Un saluto.

          • Fabio Vomiero on

            La ringrazio Nicola. Io penso che lei abbia ragione, nel senso che certamente i fatti sono evidentemente enfatizzati da tutta la sfera mediatica (e questa non è una novità), ma purtroppo anche da alcuni addetti ai lavori. Tuttavia, c’è una comunità scientifica ben preparata che sta lavorando dietro le quinte per cercare di sbrigliare la matassa del clima da almeno trent’anni in maniera moderna, ed è lì secondo me che dovremmo sempre guardare. Ci sono i siti dei principali enti climatologici mondiali es. NASA-GISS, NOAA o Met Office, che sono miniere di dati ed informazioni. C’è poi il rapporto IPCC, criticato da molti per la sua presunta influenza politica. In realtà si tratta di una metanalisi dei lavori scientifici di alto livello, tengo a precisare che le metanalisi si fanno in qualunque campo della scienza, non capisco perché per il clima non dovrebbe essere così. Comunque, secondo me i punti centrali del rapporto IPCC sono due: Il riscaldamento globale attuale è inequivocabile e riguardo le cause, è estremamente probabile che più della metà dell’aumento della temperatura superficiale media globale osservato nel periodo 1951-2010 sia stato causato dall’aumento delle concentrazioni dei gas serra antropogenici, insieme ad altri forzanti di origine antropica. In queste due frasi c’è scritta la realtà del fenomeno in base alle attuali conoscenze scientifiche, il tutto supportato da maree di dati. E’ anche normale che l’espressione sia di natura probabilistica, perché quando si parla di sistemi complessi non c’è possibilità di pronunciarsi in maniera deterministica. Questa è sinteticamente la posizione della scienza ufficiale, con tutti i limiti quantitativi e di impredicibilità dovuti al fatto, come abbiamo detto, dell’enorme complessità del sistema studiato. Vogliamo aggrapparci a questi incomprimibili limiti teorici e sperimentali per infangare la scienza e per affermare che allora tutto è possibile? No, perché tra il possibile c’è il molto probabile e il poco probabile, a livello scientifico. Tutto il resto, secondo me, sono soltanto opinioni e interpretazioni soggettive dettate dal fenomeno del bias (pregiudizio), dal negazionista a prescindere, allo scettico che non propone niente in alternativa o tuttalpiù le solite storie oramai superate o non supportate dal punto di vista scientifico, al catastrofista di turno che prevede un futuro climatico infernale comunque sia. Spero utile.

          • Che questi grafici non siano dell’IPCC etc.. lo premetto io, però sono costruiti su dati ufficiali.
            Da essi risulta che la previsione di un andamento con correlazione causa effetto tra la CO2 e le temperature non è confermata e che quanto meno le previsioni allarmistiche si sono rivelate eccessive.
            E poiché da esse dipende la mancata industrializzazione del Terzo Mondo una riflessione va assolutamente fatta.

          • Questo andamento dell’attività solare è compatibile con il rallentamento dell’andamento delle temperature rispetto alle previsioni dell’IPCC (grafico che non troviamo tra i loro ma che deriva dai loro dati):

  7. Fabio Vomiero on

    Grazie prof. Pennetta per i grafici postati, questi sì che mi risulta siano corretti. Nel primo, si nota proprio quello che riferivo, una tendenza alla diminuzione dell’attività solare fin dal ciclo 19 intorno al 1960. Il secondo non è molto aggiornato e sull’approssimativismo quantitativo dei modelli siamo tutti d’accordo, il terzo prende maliziosamente in esame un lasso di tempo in modo da oscurare l’aumento che c’è stato prima e che arriva fino al 2001 compreso, e l’aggiornamento degli ultimi 2-3 anni in cui si vedrebbe chiaramente un nuovo picco verso l’alto. Mi scusi se sembro un po’ antipatico, ma guardi, sarei anch’io in cerca di prove, fatti o dati che veramente mi facessero dire: “la scienza ha preso una cantonata”. Purtroppo dopo anni di studi e approfondimenti non ho ancora avuto il piacere. Speriamo più in là…

    • Gentile Fabio, concordo che ogni grafico può avere degli aspetti da migliorare e arrivare ad un’idea precisa non è facile.
      Diciamo che mi trovo nella situazione uguale e contraria alla sua.
      C’è un aspetto confortante però nella questione dell’AGW, e cioè che basterà aspettare ancora qualche anno poi necessariamente la teoria sarà confermata o smentita: la temperatura non potrà infatti contemporaneamente aumentare e diminuire, e oltre certi limiti anche le incertezze di misura saranno superate.

      • Fabio Vomiero on

        Sono d’accordo con lei prof.Pennetta. Tra una decina di anni ne sapremo molto di più. Quello che mi preoccupa un pò però è il “frattempo”.
        Grazie anche per l’ospitalità.

    • Caro Fabio,
      mi piace molto questo suo atteggiamento che condivido pienamente, io mi trovo in una situazione, come dire, imbarazzante di cui non ne vado per nulla orgoglioso, in quanto nel passato mi sono lasciato abbindolare senza rendermene conto dal monte di informazioni pseudoscientifiche nella direzione dell’AGW allarmisico e catastrofista.
      Mi ricordo di aver fatto il saputello con gli amici, e cosa più grave nel merito dei documenti che riguardano la mia attività, sostenendo tesi fotocopia acquisite da coloro che consideravo preparati ed affidabili, di cui nutro ora un vero e proprio astio. Venere, sua atmosfera al 96,5% di CO2, e le temperature di 500 gradi al suolo erano per me l’argomento killer. Poi in occasione ad una mia polemica con il Max Planck sull’energia del jet stream ho studiato a fondo l’atmosfera, i venti e le sue dinamiche, poi con CS ho scoperto che l’argomento AGW non era per nulla chiuso e recentemente ho fatto il collegamento con la fluidodinamica atmosferica mettendo la testa nei molti papers e nella impostazione delle modellizzazioni climatiche, scoprendo inanzitutto che la scienza non ha preso una cantonata anzi sta proseguendo senza tradire il metodo scientifico, ma che l’argomento è stato surrettiziamente soffiato ed amplificato a dismisura da una fazione pseudoscientifica, che aggiungendo molte falsità mostra di avere altri scopi ed l'(A)GW è solo una leva.
      Oggi penso di essere in grado di sostenere una discussione approfondita sulla modellizzazione del clima, su cui tipicamente si basa il catastrofismo.
      Peraltro, senza aver bisogno di controversi dati storici a supporto, emergono gli errori passati e le credenze che purtroppo occasionalmente continuano a generare modelli fallaci. Dopo questo approfondimento riesco a discernere i lavori scientifici consapevoli da quelli, ormai non si può che dire, in malafede. Quello che contesto a tutti è di non leggere a fondo le pubblicazioni ma limitarsi ad abstract e conclusioni come ha fatto quel Cook che ha sparato il 97% di consenso.

    • Fabio Vomiero on

      Gent.ma Emanuela, tenga conto però che questo intervento di Rubbia è abbastanza maldestro e impreciso, Rubbia infatti non è uno scienziato del clima.
      Temperatura diminuita di 0,2C° negli ultimi quattordici anni?
      A parte che questo non è vero nemmeno per i dati satellitari, oltremodo secondo i dati GHCN, GISS per esempio, anomalia anno 2000, rispetto a media trentennale 1951-1980, +0,42°C, anomalia anno 2014, +0,74°C, anno 2015 +0,87. Per quest’anno, il 2016, è previsto un nuovo record. Alla faccia della diminuzione delle temperature.
      Stati Uniti, unici a ridurre le emissioni CO2?
      Non credo sia vero neanche questo, visto che anche l’Italia per esempio ha ridotto le sue emissioni negli ultimi anni. L’UE ha addirittura ridotto le emissioni di CO2 del 23% dal 1990 al 2014.
      Il resto?
      Breve lezioncina sul clima che cambia, scarna, banale, con informazioni anche parzialmente corrette, ma riportate “dimenticandosi” di un’adeguata contestualizzazione, assolutamente necessaria invece, se si vuole dare un senso scientifico ad un discorso cercando di differenziarlo dalla semplice opinione personale.
      Unica nota positiva, che infatti riguarda un campo più propriamente di sua competenza, il riferimento sul possibile utilizzo del gas naturale senza emissione di CO2.
      Insomma, un Rubbia scientificamente abbastanza deludente a mio avviso. D’altra parte il campo della fisica delle particelle mi risulta essere molto diverso dalla climatologia.
      Saluto cordialmente

  8. Io non capisco perchè se ci son stati periodi più caldi del nostro (durante la storia umana) e periodi più freddi anche di molto, ci dovremmo preoccupare, si tratta di cicli che sempre ci sono stati e sempre ci saranno.
    C’erano quando l’uomo probabilmente produceva globalmente meno dell’1% di quanto produca oggi in CO2 in qualsiasi paese industrializzato.
    Eppure mi si dice, e non vedo perchè dubitarne, che nel medio evo faceva più caldo di oggi.
    Va da sè pensare che l’intervento umano è ininfluente.
    A me puzza di favola, da parte di certi “scienziati” (non discuto sulla loro preparazione ma sulla solo moralità) che hanno trovato una gallina dalle uova d’oro e di truffa da parte dell’apparato finanziario che così ha introdotto un nuovo metodo per far soldi dal nulla con i carbon bonds e nello stesso tempo, come già detto, frenare lo sviluppo dei paesi poveri.
    Non che sia l’unico metodo, è solo un’attrezzo in più che con la complicità dei maggiordomi politici è stato reso accettabile alle popolazioni del (sempre meno) primo mondo; molto più facile da digerire dei golpe mascherati o meno tipo Argentina, Brasile, Ukraina, Siria, Libia, Yemen ecc.
    La gente ha paura perchè questa panzana che sia colpa dell’uomo la pontificano gli “scienziati” per cui deve essere vera per forza, e siccome nessuno vuole rinuciare al proprio benessere, tutti a biasimare gli africani che trombano come conigli.
    Siamo dei servi sciocchi ma credo che il gioco non durerà a lungo, ormai anche la nostra ricchezza è sempre più erosa e già si intravvede chiaramente il vero volto del mostro.
    Fra poco non si parlerà più del riscadamento di origine antropica, semplicemente perchè non servirà più, saremo tutti schiavi e agli schiavi non si danno scuse ma scudisciate.

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