Il darwinismo trova la sua applicazione: la commedia comica

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Autori ed interpreti della rappresentazione “Il maschio è inutile”.

 

“Il maschio inutile” proclama il titolo di una rappresentazione teatrale della “Banda Osiris” ispirata al saggio di  Taddia Federico e Pievani Telmo.

Finalmente la teoria darwiniana ha un’applicazione pratica: la commedia comica.

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Non c’è niente da fare, questa storia del maschio inutile su Pikaia va proprio forte, ecco fare la comparsa di un nuovo articolo intitolato “Il maschio è inutile. Spettacolo a Brugherio“, non bastava aver diffuso a più riprese questa boutade spacciata per scienza:

“La scienza è arrivata a una conclusione un po’ sconcertante: ovvero che se c’è un sesso debole in natura è quello maschile, non quello femminile. Il sesso maschile è accessorio”

Niente di meno signora mia! Un argomento di cui discutere dal parrucchiere in attesa che la tinta per capelli si fissi, ma perché limitarsi a così poco? Adesso si va oltre, si va direttamente in scena a teatro vista l’irresistibile vena comica di tutto il discorso che verte sul fatto che:

 “il corpo maschile è pieno di parti inutili, che per non fare la pipì fuori dal vaso hanno bisogno di una mosca finta dipinta nell’orinatoio”

Capito? Taddia e Pievani ci dicono (scientificamente sia ben chiaro!) che il corpo maschile è pieno di parti inutili (poveretti che scoperta… e quali sarebbero?), e poi questa storia della mosca dipinta nell’orinatoio per non pisciare fuori è spettacolare, se se ne accorgono i Vanzina ci fanno un cinepanettone con De Sica… ma il fatto è che ci dicono che è uno studio scientifico, la domanda è: ma l’hanno testato personalmente?

Ma non basta, il copione è davvero ricco di battute (appena anticipate su Pikaia), ecco la scena successiva:

“in natura c’è veramente di tutto: eterosessualità, omosessualità, bisessualità, transessualità. Insomma, un’esplosione di diversità in cui il maschio tradizionale si sente piccolo e periferico. Poco male: il mondo trabocca di inutilità e gli uomini rientreranno a buon titolo nella categoria del superfluo.”

Ecco che anche una strizzatina d’occhio al politicamente corretto LGBTQECC… che ci sta sempre bene, precede la conclusione: gli uomini rientreranno direttamente nella categoria del superfluo! (la domanda qui è: ma a partire da chi ci propina queste cose?).

L’apice viene infine raggiunto con la gag del maschio ridotto a:

“appendici penzolanti dal corpaccione della femmina, scroti ambulanti”

“Scroti ambulanti”!, che immagine fantastica, insomma uno spettacolo di comicità pura, autoreferenziale e auto ironico, con dei finti riferimenti culturali e scientifici, altro che cinepanettone, qui si viaggia verso i livelli di Monty Python.

Grazie, grazie davvero agli autori e agli interpreti dello spettacolo, la comicità non poteva accontentarsi di Checco Zalone, aveva bisogno di nuove forme, adesso abbiamo delle nuove leve che promettono faville.

E per finire la notizia più importante, il darwinismo ha finalmente un’applicazione pratica: la commedia comica.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

16 commenti

  1. GIUSEPPE CACIOPPO on

    Il tentativo di demolizione della realtà sta assumendo toni veramente comici. L’ ideologia dominante tenta di piallare i cervelli, ma la realtà è dura e ostinata. Il maschio c ‘ è, le
    cosiddette appendici sono utili non solo alla riproduzione della specie e piacciono molto
    alle donne! Viceversa agli uomini piacciono le donne che non si vergognano di essere tali e che non vogliono diventare maschi. Peccato per loro, ma che le idee possano piegare
    i fatti non sembra che accada frequentemente!

    • E infatti fanno loro la frase di Hegel “se i fatti non si accordano alla teoria tanto peggio per i fatti”.
      E io aggiungo che la risposta è un’altra celebre frase di origine ottocentesca: “una risata vi seppellirà”.
      E questa rappresentazione contribuisce molto.

  2. Devo smettere di seguirLa, Prof…. rischio seriamente di abiurare il darwinismo e (temo) convertirmi al cristianesimo.
    🙂

      • Non mancherò….
        Comunque qui sopra ero scherzoso.
        Parlando più seriamente si sta rischiando di confondere la causa con l’effetto, cioè si vuole sfruttare la scienza (il darwinismo) per fare il cosiddetto ‘male blashing’, esattamente come avviene con la propaganda gender e LGBT:
        E’ comunque stato un ottimo servizio (come al solito ovviamente) il segnalarlo, perché mette pienamente a nudo la disonestà intellettuale di pseudo scienziati alla Pievani e dei redattori di pikaia.

  3. ” il mondo trabocca di inutilità” frase ad effetto che signica tutto e il contrario di tutto e per questo incontestabile, come ad esempio “il mondo trabocca di necessità”
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    chi lo decide cosa è utile oppure no? Loro due? Ma la selezione non ha appunto selezionato ciò che è utile e necessario? No, la selezione è cieca? Ma quindi non ha senso dire se una cosa è utile o meno?
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    Si potrebbe andare avanti all’infinito, tanto ormai ognuno può trarre la conclusione che più preferisce avendo cura di dire prima che “La scienza dice che…”

    • Stabilire cosa sia inutile o ben fatto è un altro degli esercizi darwiniani, e così vanno avanti le falsità sul coccige come residuo della coda o dell’appendice come residuo dell’intestino, salvo poi trovare che hanno una loro vera e propria funzione.
      Ma l’unica vera inutilità che non vedono è quella della loro teoria.

      • Certo che l’inutilità maschile fa a pugni con la selezione naturale, cardine del darwinismo…. una mutazione inutile non ha nessun motivo di essere favorita, ad una utile, se non sbaglio.

        • Purtroppo, da un punto di vista almeno formale, la cosa non è così semplice, perché una mutazione può essere vantaggiosa, neutrale o dannosa: nel primo e nel terzo caso la selezione impone/cancella quel carattere, nel secondo può restare lì e magari accumulare nel tempo altre mutazioni finché non diventa vantaggioso.
          Gli attributi inutili potrebbero rientrare in questo secondo caso, ma anche essere spiegati come parti che hanno perso la loro funzione perché è il resto del corpo ad essere cambiato.
          Infine, esiste la posizione di chi critica la critica dell’idea degli organi vestigiali sostenendo che il loro essere vestigiali non è da intendere come assenza di funzione, ma come funzione che è cambiata molto rispetto ad una forma precedente dell’organismo ed è diventata un’altra, anche se quella precedente aveva nel suo contesto un ruolo molto più importante.
          Come si opera il discernimento dell’inutilità?
          In genere si fa prima un’ipotesi ad hoc che però può cambiare con la comparsa di nuovi dati, tale cambiamento viene considerato parte del normale processo di ipotesi-test-conferma/smentita-con-nuova-ipotesi del metodo sperimentale, con la precisazione che il quadro generale della teoria non viene attaccato, come successe con il DNA-spazzatura (una volta scoperto che non era “spazzatura” di milioni di anni di mutazioni prova-ed-errore, si prese atto della cosa dicendo che comunque ciò non contraddiceva la teoria dell’evoluzione).
          Sono stato molto sintetico cercando di evidenziare comunque i problemi sul tavolo, se serve, approfondisco.

  4. Dovrebbe essere perseguibile parlare “a nome della scienza”. Il trucco è vecchio come le ideologie più scassate: tutte le donne sarebbero per l’aborto, tutti gli omosessuali sarebbero contenti di esserlo, tutti i lavoratori sarebbero contro questo o a favore di quello, tutto un popolo (gli italiani) vuole questo o è contro quello…si parla a nome di altri che non è affatto detto che acconsentano e che vogliano essere omologati. “Alcuni dicono (scienziati ?)…” sarebbe la forma corretta, ma capisco che non è adatta a uno spettacolo che vorrebbe far ridere sulle conseguenze di queste premesse, ossia che può giocare con le conseguenze, ma deve mettere al riparo da ogni critica le premesse, per questo le ammanta di una scientificità che è invece molto discutibile.

    • Parlare “a nome della scienza” ha avuto la stessa funzione di generare opinione pubblica che hanno i grandi media.
      Ma adesso sembra che qualcosa stia cambiando.

  5. “La scienza” dice anche che i maschi hanno un cervello differente (non migliore) rispetto alle femmine e a questo contribuiscono sin dal ventre materno il cromosoma Y e gli steroidi sessuali. Al cervello dei maschi dobbiamo verosimilmente gran parte delle conquiste in campo scientifico e non solo, quindi dire che i maschi sono inutili significa sputare sul progresso scientifico e ridurre tutta la differenza tra maschi e femmine alla riproduzione e agli organi sessuali che è una visione davvero molto riduttiva dell’uomo. Il maschio può diventare inutile alla riproduzione, ma “la provetta” può in prospettiva far fuori anche la femmina e poi tutta questa attenzione sulla riproduzione contrasta con l’esaltazione del sesso a fini non riproduttivi che è cara a queste ideologie.

    • Giorgio Masiero on

      Ma si sa, Muggeridge, che la coerenza logica non è il loro forte…, fin dal famoso ‘dubbio di Darwin’ che non ho mai udito un darwinista scalfire.
      È incredibile quanto siano caduti in basso nella loro umanità, ma forse questo cupio dissolvi antiumanistico è l’unica cosa coerente delle loro assunzioni: togli tra l’uomo e l’animale, anzi tra un uomo e un fungo, il salto di genere per lasciarci solo una differenza di grado, che resta? Nulla.

      • Giuseppe Cacioppo on

        Una volta si faceva a gara per avere nobili antenati,
        ora costoro si affannano per dimostrare che sono
        pronipoti delle scimmie. Non contenti si vergognano
        di essere maschi. Immagino che non abbiano mai osato
        corteggiare una donna. Meno che mai sfiorarla con un dito.
        Per evitare questo obbrobrio in futuro provvederà l’ l’inseminazione
        artificiale. Che allegria ragazzi !

        • “Non contenti si vergognano di essere maschi” questa considerazione è quella che mi porta a domandarmi se gli autori si sentono inutili.
          Ma no, sappiamo che chi scrive cose di questo genere pensa sempre che siano gli altri ad essere in discussione, loro sono un’élite al di sopra delle stesse proprie accuse.

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