I gilet gialli protestano per i salari bassi ma sul TG 3 va in onda lo spin: il problema è l’ecologia

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In un collegamento durante il TG 3 va in onda un esempio da manuale di manipolazione: i gilet gialli protestano per la deflazione salariale ma secondo il corrispondente da Parigi il problema è che non hanno capito le  buone intenzioni ambientaliste del governo.

Si tratta di un esempio da manuale della disinformazione, durante il TG3 delle ore 12 di domenica 25 novembre 2018, nel corso di un collegamento da Parigi viene proposto un servizio sulla protesta dei gilet gialli. Fin dall’inizio un manifestante cerca di mostrare un cartello con la scritta “Pouvoir d’achat”, cioè “potere d’acquisto”, il che vuol dire che l’aumento del costo della benzina è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso di una cittadinanza che si è vista impoverire per via della riduzione del potere d’acquisto dei propri salari causata dalla politiche di austerità imposte dalla moneta unica e dalla linea neolibersita della UE.

Che questa sia la profonda motivazione è confermato da un’altra immagine di un gilet giallo che chiede la ridistribuzione delle ricchezze:

Ma per tutto il collegamento il corrispondente cerca di spostarsi per non far inquadrare il manifestante che mostra il cartello, ottenendo l’effetto contrario di farlo notare di più, il servizio è visibile su RAI Play al seguente link:

https://www.raiplay.it/video/2018/11/TG3-9d51cb85-aef6-4271-91d8-e195365d3cf7.html

Spin nello spin, al minuto 12,30 circa viene data una spiegazione di comodo del problema: i manfestanti non hanno capito…

“la politica della transizione ecologica che è alla base, con i suoi rincari dei carburanti inquinanti, della protesta di questi giorni, potrà essere meglio spiegata e quindi meglio compresa.

Da Parigi è tutto…”

Ed ecco mostrata in tutta la sua evidenza la strumentalizzazione delle campagne ecologiste a partire da quella sulle emissioni di CO2 che analogamente serve a coprire politiche di austerità e di neocolonialismo, riuscendo benissimo nello scopo come hanno recentemente dimostrato le proteste e le accuse di essere al servizio delle multinazionali  nel corso del convegno alla Sapienza sull’allarmismo legato al Global Warming (vedi articolo su CS).

Dunque il problema dei francesi non è che sono stati impoveriti, il problema è che non hanno capito che le politiche di austerità servono a combattere l’inquinamento…

Come si diceva in  “Johnny Stecchino”:  il problema di Palermo è il traffico…

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

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