Per non dire addio alla verità

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Complessità e semplicità sembrano a prima vista poli opposti.

 

Eppure, come spesso accade all’approssimarsi di un nuovo paradigma, il primo sguardo potrebbe essere fallace.

 

L’iniziale “semplicità” dei sistemi presi in considerazione dalla fisica è sfociata, dopo quattrocento anni, nell’insostenibile complicazione di teorie (si pensi alla teoria delle stringhe e al cosiddetto “universo elegante”) che hanno perso qualsiasi contatto con la realtà tanto da essere ormai al di fuori di qualsiasi prova sperimentale.

La necessità di rimettere in moto la capacità di apertura sul mondo della cultura scientifica, ci ha costretto a prendere sul serio la realtà con la sua imprevedibilità e resistenza ad entrare docilmente nei nostri schemi preformati.

Questo ci ha fatto scoprire una verità sconvolgente e consolante: lo studio dei sistemi complessi ci chiede uno sforzo di semplificazione e non di ulteriore complicazione dei nostri costrutti.

Questo è il tema del bellissimo libro di Ignazio Licata “Complessità”. Un’introduzione semplice edito dalla duepunti di Palermo.

Alessandro Giuliani

 

Testo:

Cos’è la complessità? Qual è la relazione tra epistemologia ed economia? Come ammoniva Tommaso d’Aquino il nostro conoscere è “Adaequatio intellectus et rei”: cioè la verità non è data una volta per tutte e il nostro sforzo non è quello del ‘controlloassoluto’ né quello della ‘costruzione di mondi razionali’, ma adattarsi a ciò che la realtàci propone ben sapendo che l’irriducibile complessità del reale ci porrà di fronte in maniera inaspettata a dei ‘cigni neri’, a ciò che mai avremmo potuto prevedere.

Per troppo tempo abbiamo visto nella scienza qualcosa di astratto che ci offre verità universali. Prendere una posizione critica nei confronti della scienza riduzionista vuol dire capire che la società non è calcolabile.

La fede cieca nelle leggi economiche ha prodottola crisi che oggi stiamo vivendo, una crisi radicale che riflette l’incapacità dell’Occidente diripensare i valori del liberismo. Quali proposte, dunque, per uscire da una spirale monetocentrica e far riacquistare all’economia la veste di “scienza dei desideri umani”? Ne discuteranno l’autore Ignazio Licata, professore di Fisica Teorica e direttore dell’Institute for Scientific Methodology per gli studi interdisciplinari di Palermo, il giornalista e scrittore Sergio Bellucci e Leonardo Becchetti, economista e direttore di Benecomune.net.

 

 

 

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Alessandro Giuliani alessandro.giuliani@iss.it - Primo Ricercatore presso Istituto Superiore di Sanità, si occupa da venticinque anni di modellizzazione matematica e statistica dei sistemi biologici, è autore di circa 200 articoli su riviste peer-review in campi che vanno dalla chimica organica alla psicobiologia. Ha inventato, insieme al prof. Joseph Zbilut e al prof. Chuck Webber dell'Università di Chicago la tecnica non lineare di analisi dei segnali 'RQA' (Recurrence Quantification Analysis). Attualmente il suo interesse è particolarmente rivolto alla Systems Biology e in generale ai sistemi reticolari.

3 commenti

  1. ” lo studio dei sistemi complessi ci chiede uno sforzo di semplificazione e non di ulteriore complicazione dei nostri costrutti.”

    Chissà, forse la scienza è giunta ad uno di quei punti in cui si verificano i “salti di paradigma”, e se è così, come diceva T.S. Kuhn, allora bisognerà aspettarsi delle forti resistenze al cambiamento.

  2. alessandro giuliani on

    Forti resistenze che avvertiamo tutti i giorni, tanto per dirne una con i miei colleghi abbiamo ricevuto due anni fa come critica ad un nostro lavoro la frase ‘it is too terse’ che più o meno significa ‘è troppo chiaro’….
    Siamo vicini alla follia ma questa forse è una buona notizia, in quanto la follia è l’arma dei disperati..

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