Sindone, un caso di discriminazione archeologica

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Si tratta del reperto archeologico più importante del mondo, ha un solo difetto: parla del cristianesimo.

 

Se si fosse trattato della testimonianza di un faraone o di Caio Giulio Cesare sarebbe esaltato in tutto il mondo, ma poiché rende testimonianza al racconto dei Vangeli se ne può parlare solo male.

 

Quando vennero pubblicati i risultati della datazione della Sindone nel 1988, alle spalle dei ricercatori era presente una lavagna, sopra vi erano scritte due date: 1260 – 1390. Ma non bastò riportare le date, esse erano seguite da un punto esclamativo e accompagnate da un’espressione di malcelata soddisfazione: la Sindone era un falso…

Ma non si è mai visto un ricercatore esultare per aver scoperto che un prezioso reperto archeologico è un falso, non ce l’immaginiamo una scena analoga nel corso di una conferenza stampa in cui si dichiara che ad esempio il sarcofago d’oro di Tutankhamon è un falso dell’800.

Ma la Sindone non è un reperto come gli altri, la sua autenticità sarebbe un supporto alla fede nei racconti dei Vangeli e questo oggi è sarebbe polically uncorrect, sulla Sindone il politicamente corretto richiede che se ne parli male, come fece il mensile Micromega nel 2010 nel numero che riportava degli impacciati tentativi di imitazione compiuti dal chimico Garlaschelli dell’Università di Pavia:

Lo studio venne presentato con grande clamore sul sito del CICAP:

«La mia ricerca – continua Garlaschelli – resa possibile anche dal contributo economico economico di alcuni enti, come l’UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti), e di molti privati – aveva l’obiettivo di verificare se un artista avrebbe potuto ottenerla con metodi disponibili anche nel 1300. Il risultato ottenuto indica chiaramente che tale risultato si poteva raggiungere con l’uso di materiali poco costosi e seguendo una procedura piuttosto semplice».

Ma i risultati furono talmente deludenti che non poté fare a meno di riconoscerlo anche il presidente onorario dell‘UAAR, Piergiorgio Odifreddi.

Il fallito tentativo del prof. Garlaschelli

L’immagine originale della Sindone

Perché nessun risalto invece ad uno studio che riporta veramente serio dell’ENEA è riuscito a riprodurre veramente l’immagine della Sindone?

Perché la riproduzione è stata ottenuta per mezzo di tecniche che escludono nel modo più assoluto che si tratti di un falso medievale (la datazione al C14 del 1988 ha mostrato molte lacune), le caratteristiche del telo originale sono state riprodotte solo utilizzando un laser ad eccimeri. Ma di questo nessuna notizia su Micromega, poco o nessun risalto da altre parti, fatta eccezione per lo spazio concesso all’interno della trasmissione Geo Scienza del 3 gennaio 2012:

 

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=bPtrdiAsGnE#!

 

Che si sia credenti o meno, la Sindone è il reperto archeologico più importante del mondo e le nuove scoperte al riguardo dovrebbero essere al centro dell’attenzione degli storici, degli scienziati e dei media.

Ma non è così, siamo di fronte al primo caso di discriminazione archeologica.

 

 

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

37 commenti

  1. http://www.uaar.it/news/2011/11/05/e-possibile-rifare-sindone-con-garlaschelli-video/

    qui il video della conferenza del proff.Garlaschelli..

    Vorrei precisare che comunque l’idea per provare quell’ingegnosa via per riprodurre il manufatto non è merito del proff.Garlaschelli,lui l’ha diciamo portata avanti..l’idea è un merito di McCrone e G.Massa e J.Nickell.
    Anche Garlaschelli scartò l’idea della bruciatura,come meccanismo di pressione e contatto corporeo.

    QUi un documento che sembra essere una testimonianza che sosterrebbe che dietro la sindone vi fosse un ingegnoso artista

    http://sindone.weebly.com/darcis.html

    e soprattutto si legge:

    “scoprì la frode e in che modo quel panno era
    stato dipinto tramite un artificio, e fu comprovato, anche per mezzo dell’artigiano che l’aveva dipinto”

    Se ciò fosse vero vorrebbe dire che potrebbe esistere un artifizio artistico in grado di simulare un laser,ciò farebbe dell’artista certamente un grande artista,il quale potrebbe come no essere anche un artista dei più conosciuti chissà..
    Perchè al di la del fatto che qualcuno lo consideri un oggetto di fede cattolica,una reliquia o lo consideri corrispondere a un preciso oggetto del I secolo,fatto sta che in effetti aagli occhi della scienza intanto è un reperto archeologico che ancora non si sa collocare con precisione e del quale non si sa fornire una spiegazione accettabile di cosa sia.

    ‘Impacciato’ o no(io sarei più buono non direi mpacciato ^_^),il tentativo del proff.Garlaschelli era ed è un interessante ed buon tentativo per spiegare l’origine della sindone.
    Di certo un artista non avrebbe potuto far ricorso a laser o a artifizi del genere,ma qualcsa di estremamente più semplice,ci si potrebbe chiedere ,esiste un sistema che possa ‘simulare’,anche nel corso di anni,l’effetto dell’emissioni studiate dal team Enea?

    P.S.
    Don Persili e Messori hanno provato a cercare di dare una spiegazione alla sindone in linea con i vangeli che in effetti è certamente non in linea con i vangeli sostenendo i due sudari,sicuramente bisogna avere a che fare con un telo(sindone),delle fasce(panni lino,bende larghe,pezzi di telo)e un sudario(telo per coprire il volto)
    Ora se la sindone di torino fosse il telo col quale G.di Arimatea avesse avvolto il corpo di Cristo e l’avesse deposto,il sudario doveva essere stato ‘applicato’ sulla sindone e non sul volto diretto.
    Questo provoca e provocò diverse controversie…ed è un particolare che spinge molti a dubitare che la sindone di torino corrisponda al telo di sepoltura di Nostro Signore.
    In ogni caso per un cristiano(non parlo di un cattolico o ortodosso o neoapostolico o altro,proprio cristiano in senso ‘assoluto e generale’ per dirla brutalmente) che la sindone di torino sia o non sia il telo usato da G.di Arimatea non ha alcuna importanza,così come non la ha tanto più per un ateo o un non-cristiano.
    Pertanto non c’è ragione di porsi in maniera difensiva o aggrssiva nei confronti della sindone,ossia sia come certi sindonologi autenticisti sia come l’UAAR o il Cicap.
    Sarebbe intelligente porsi su tale reperto in maniera scientifica,pacifica e tranquilla fintanto che non si possa dire qualcosa a riguardo di abbastanza preciso e insindacabile(il più possibile..)
    Magari un secondo test C14 fatto ancora più rigorosamente del precedente ,incontestabile, tanto per iniziare(che ricordo comunque non dice nulla sull’origine del reperto.)?

      • Enzo Pennetta on

        Ciao Leonetto,
        certamente un secondo esame del C14 sarebbe importante, però già da adesso possiamo dire che anche se fosse del XIII secolo si tratterebbe di un oggetto inspiegabile.
        Ho visto il filmato che hai linkato e ho letto l’articolo che lo accompagna, mi sembrano un tentativo di aggrapparsi ai dettagli e non vedere le cose macroscopiche.
        Questo accanimento CICAP-UAAR a mio parere sembra indicare che effettivamente l’ammissione dell’autenticità del reperto (il quale certamente non costituisce articolo di fede) sarebbe un grosso problema per la causa “uaarina”.

        • Michele Forastiere on

          Al di là della dubbia datazione al C14, la Sindone contiene una miniera di informazioni che concordano perfettamente con il racconto della Passione di Gesù. La cosa buffa è che si tratta di informazioni ricavabili solo grazie a procedure scientifiche e tecniche certamente ignote nel 1300. Proviamo a immaginarci un falsario medievale intento a creare macchie di sangue (umano, come dimostrano le indagini spettroscopiche moderne – ma che bisogno c’era, dato che all’epoca NESSUNO sarebbe stato in grado di distinguerlo da sangue animale?), per poi sovrapporle millimetricamente con una statua di bronzo riscaldata (come ha provato a fare Garlaschelli; eh sì, perché l’analisi dello spettro spaziale dell’immagine ha evidenziato che non può trattarsi di un dipinto, perché altrimenti le pennellate sarebbero saltate fuori come picchi spettrali piuttosto alti – già, ma che bisogno c’era, dato che allora nessuno si sognava che un giorno sarebbe esistita la trasformata di Fourier?)… con tutta la buona volontà, non riesco proprio a immaginarmi la scena!
          In definitiva, però, credo che il vero dilemma da risolvere sia questo: perché il tentativo di screditare l’autenticità della Sindone sta tanto a cuore a tante persone? Un’idea io ce l’avrei. In fondo, nessun cristiano è obbligato a credere dogmaticamente alla autenticità del Sacro Lino (come del resto per ogni altra reliquia); viceversa, l’ateo è obbligato a credere dogmaticamente alla sua falsità. Ecco perché c’è chi fa di tutto per sminuire sistematicamente qualsiasi indizio a favore dell’autenticità e, parallelamente, per amplificare qualsiasi traccia a favore della falsità.
          Auguri di Buona Pasqua a tutti!

          • Ciao Michele, in questo tuo intervento hai detto qualcosa di fondamentale che stava sotto gli occhi di tutti ma che finora non riuscivo a mettere a fuoco:
            “viceversa, l’ateo è obbligato a credere dogmaticamente alla sua falsità. Ecco perché c’è chi fa di tutto per sminuire sistematicamente qualsiasi indizio a favore dell’autenticità e, parallelamente, per amplificare qualsiasi traccia a favore della falsità.”

            Hai ragione, è proprio così!

          • Michele Forastiere on

            In effetti la mia osservazione è la mera applicazione di una “legge” più generale espressa genialmente da Chesterton in “Ortodossia”: ” The Christian is quite free to believe that there is a considerable amount of settled order and inevitable development in the universe, but the materialist is not allowed to admit into his spotless machine the slightest speck of spiritualism or miracle. […] Spiritual doctrines do not actually limit the mind as do materialistic denials. Even if I believe in immortality, I need not think about it. But if I disbelieve in immortality, I must not think about it. In the first case, the road is open and I can go as far as I like; in the second, the road is shut. “. 🙂

          • Non a caso, un nome a caso, Paolo Attivissimo, si e’ speso MOLTISSIMO nella pubblicizzazione dei risultati di Garlaschelli, esaltando anche una sua pubblicazione su una rivista scientifica (che non conosco).
            E tutti i suoi seguaci a stargli dietro…

        • Esatto Enzo,io dicevo quello,sarebbe intanto interessante conoscere senza possibiità di obiezioni l’età del telo.

          Non tanto per determinare la falsità di un’affermazione di alcuni cattolici,quanto per avere un dato,seppur vago di partenza.

          Di fatto esistono due ipotesi,una quella dell’ingegnoso artista(del quale siafferma di aver preso visione del procedimento di realizzazione,quindi si accenna a una presunta testimonianza oculare),l’altra quella della sindone di Cristo.
          poi c’è il “boh,è un mistero”
          Ragionevolmente la datazione dovrebbe permettere di scartare una delle due ipotesi.
          Non sembra che si sia molto vicini ad una soluzione,anzi..il fatto è che dovrebbe essere una cosa che scateni tanto astio,putiferio,sfottò,attacchietc etc..dovrebbe essere una cosa sulla qulae discutere tranquillamente e fare tutte le analisi ed esperimenti tranquillamente.
          In mia modesta opinione dico che sicuramente ci sono molte cose più importanti e che comunque un simile comportamento sarebbe auspicabile in ogni discussione non solo circa la sindone di Torino.

        • Roba da non credersi!

          Una pessima figura del CICAP e dell’UAAR, per non parlare poi delle assurde argomentazioni del Dalla Casa.

          Ce ne sarebbe abbastanza per tornarci sopra.

          • Io in ogni caso ripeto che spero si possa fare un nuovo test c14 inoppugnabile,anche se ho già visto che molti hanno già avanzato anche ipotesi che telo e immagine non siano ‘comparsi nello stesso periodo’…
            Certo che fra libri,riviste,apparizioni mediatiche etc..fa vendere questa storia..un po’ viene da pensare che convenga a molti che le cose rimangano come stanno con questo grande livello di indeteminatezza.
            Fra le altre cose bizzarr quelli che continuano a sostenere che l’auore sia Leonardo e quello un suo autoritratto dicendo che non è rilevante che sia nato dopo la comparsa della sindone si dice che abbia sostituito quella brutta originale di cui parla d’Arcis con una fatta da lui più ‘perfezionista’..poi ci son tante storie bizzarre,anche li alieni,quelli non mancan mai..insomma sempre tante storie per vendere e lucrare..caturando l’interessa del lettore e magari confondendogli la realtà di alcune cose.

    • per completare il discorso aggiungo alcune cose che Garlaschelli ha detto riguardo al suo esperimento:

      – Si parla senza nemmeno sapere bene che cosa ho fatto e quali sono le caratteristiche “fini” della seconda Sindone. Almeno aspetti che io pubblichi un lavoro completo.
      – La negatività, la superficialità, l’assenza di pigmento, la colorazione delle fibre, le proprietà 3D, la non fluorescenza, le
      deformazioni geometriche (o la loro assenza) fino all’altro ieri erano dette inspegabili e irriproducibili. Ora che sono state rifatte non bastano più, e si richiede la identità perfetta.
      – Dovrebbe essere ovvio che la seconda Sindone, essendo stata invecchiata artificialmente in modo accelerato, in tre ore invece che in sei secoli, NON POTRA’ MAI avere le STESSE caratteristiche submicroscopiche di quella invecchiata naturalmente, ed è vano pretenderle.
      -Quello che conta, dunque, non è tanto la riproduzione perfetta, ma avere dimostrato che l’ipotesi seguita può essere quella giusta per fornire certe proprietà.
      – Del sangue non mi sono (ancora) occupato, e l’ho detto. Tuttavia, visto come certe affermazioni fatte dai sostenitori per anni si squagliano quando si va a vedere bene come stanno le cose (monetine, pollini, incendio che ringiovanisce il C14, ecc, ) anche su ciò che si dice sulle macchie di sangue per ora sono prudentemente scettico.
      – Sarebbe bene, e lo auspico, che i “Sindonologi” invece di spendere la maggior parte delle loro energie a tentare di disprovare, per es. la datazione col C14, si impegnassero, come avveniva negli anni ‘70 e ‘80, a lavorare su linee più sperimentali.
      – Sulla “sfida” e sul “provaci ancora prof.”: spiacente, non gioco a questo gioco.
      -Se poi la Chiesa cattolica metterà a disposizione degli scienziati la Sindone in suo possesso per potervi effettuare delle approfondite analisi, gli scienziati ne saranno soltanto felici.

      • Ohibo’!
        Io sapevo che la cosiddetta “sindone” di garlaschelli NON AVESSE REPLICATO NESSUNA di queste caratteristiche.
        Ma forse ho sbagliato ad usare il mio sintonizzatore di universi paralleli e mi ritrovo nell’universo in cui Odifreddi e’ papa e il CICAP esamina chi e’ degno di vivere e chi no…

        • Si può notare fra l’altro,che Garlaschelli usi 2 toni diversi nel suo intervento sull’UAAR e in quello sulla rivista del CICAP,cioè questo:
          http://www.queryonline.it/2011/12/28/una-fibrilla-per-la-sindone/
          che è interessante anche per i vari commenti annessi..
          Lo spessore dell’immagine della “seconda sindone” non è mai stato misurato ,almeno così pare,certo viene da pensare che se fosse stato raffrontabile a quello del telo di Torino Garlaschelli l’avrebbe sbandierato.
          Interessante Di Lazzaro:
          “..il nostro scopo principale era di individuare e comprendere i processi fisici e chimici che possono aver portato alla formazione dell’immagine. In questo ambito, il laser eccimero si è rivelato uno strumento adatto ad indurre processi fotochimici in grado di generare alcune caratteristiche della colorazione sindonica, ma non tutte, come spiegato nel Rapporto. Aver ottenuto una fibrilla colorata con uno spessore di 0,2 millesimi di millimetro ogni mille fibrille irraggiate è comunque un risultato interessante, perché significa che esiste un valore di irraggiamento specifico che permette di ottenere una colorazione sub micrometrica analoga a quella sindonica. Ma significa anche che è estremamente difficile ottenere questo risultato.
          Paradossalmente, questo parziale insuccesso ha dato maggiore risalto e interesse al nostro lavoro, perché ha confermato una volta di più che è quasi impossibile riprodurre in laboratorio una colorazione microscopicamente simile a quella sindonica.”

          Sia per il lavoro dell’Enea che per quello di Garlaschelli la stampa c’ha ricamato su,come è uso fare e le cose sono così giunte inevitabilmente distorte.
          Credo che poi sia stata fatta più chiarezza sia dal team che dal professore,cosicchè la faccenda sia più chiara.La faccenda è più chiara..l’origine della sindone di torino per nulla…si posson fare delle ipotesi ma a fatti ancora nessuno sa dare una risposta accettabile.
          Ah,riguardo alla datazione vado nuovamente a ‘pescare’ un commento di Garlaschelli:
          “E io sono anche pronto a scommettere dei soldi che, se ripeteranno il test con il carbonio-14, il risultato sarà sempre lo stesso.”
          Mah sicuramente avverrà qualcosa di nuovo,basta aspettare…

          • E io sono anche pronto a scommettere dei soldi che, se ripeteranno il test con il carbonio-14, il risultato sarà sempre lo stesso.

            Certo, se saranno sempre gli stessi INGENUI (a dir poco, per non dire allocchi) a sovrintendere le cose da parte della Chiesa, non ho alcun dubbio che sara’ di nuovo cosi’.
            Forse Pecorelli ne sapeva di piu’…

  2. da notare come l’uaar tiri fuori la grana solo per cause inutili e chiaramente anticlericali: cercare di screditare la Sindone mediante “esperimenti” alternativi pilotati in una certa direzione, cercare di screditare la chiesa con volgari vignette satiriche …e la beneficenza?

    certo hanno fatto anche quella, come potremmo dimenticarci dei famosi “500€” spesi in preservativi per l’Uganda, l’unico stato africano che ha vinto la lotta all’HIV e proprio senza l’uso di contraccettivi, semplicemente puntando sull’educazione sessuale

    ma poi che l’immagine della Sindone non fosse dovuta a pigmenti o a trattamenti termici è praticamente un fatto indiscusso, è stato evidenziato dagli esami spettroscopici svolti da team americani ed europei, che cosa vorranno dimostrare con questo intestardimento, la loro razionalità nel non accettare evidenze scomode?

  3. Scusa Leonetto, non concordo affatto con la tua affermazione, secondo la quale, per un cristiano, il fatto che la sindone sia autentica o meno non avrebbe alcuna importanza. Al contrario, se la sindone è autentica, come io sono propenso a credere, essa costituisce un reperto storico di ineguagliabile importanza, capace di dare una conferma inoppugnabile alla storicità ed alla autenticità dei vangeli. Proprio per questo motivo, da parte dei non credenti, si tenta in ogni modo di screditare questo misterioso e meraviglioso lino. Il fatto che noi crediamo per fede, cioè sulla base di testimoni credibili, non esclude per niente che cerchiamo anche delle conferme storiche a ciò in cui crediamo. La nostra fede non prescinde né va contro la ragione, ma anzi cammina con essa.
    Poi, con tutto l’impegno, non sono riuscito a ben capire quello che dici di don Persili e Messori. Mi pare di capire che contesti l’interpretazione che loro danno di Gv 20, 5-7 per via del fatto che ci sono due sudari di cui uno a diretto contatto con il volto e l’altro posto sul capo. Di conseguenza quello a diretto contatto con il volto “avrebbe” impedito il formarsi dell’immagine del volto sulla sindone (suppongo che sia questa la tua contestazione). Solo che il sudario “a diretto contatto del volto” non era disteso sul volto, ma bensì circondava il volto avendo la funzione di mentoniera; quindi non può aver ostacolato il formarsi dell’immagine del volto sulla sindone.
    Poi su Garlaschelli. Il suo lavoro sarebbe interessante e costituirebbe un buon tentativo per spiegare l’origine della sindone? Dico ma… Stai scherzando? Il suo “lavoro” è una maccheronata improponibile, che non riesce a riprodurre una sola delle straordinarie caratteristiche della sindone. Non la tridimensionalità, non la sottilissima “strinatura” che forma l’immagine della sindone, non l’assenza della strinatura sotto le macchie di sangue. Ma di cosa stiamo parlando?

    Caro Leonetto, ho avuto modo di seguirti e di apprezzarti ogni volta che parli di evoluzione. Sulla sindone però, faresti meglio a far parlare qualcun altro. Senza offesa. E comunque… sinceri auguri di buona Pasqua, anche al prof. Pennetta ed a tutti i frequentatori di C.S.

    • Enzo Pennetta on

      Giancarlo,
      grazie per le tue interessanti considerazioni, e buona Pasqua a te a Leonetto e a tutti i frequentatori del sito!

    • Giancarlo non serve la Sindone per dare fondatezza ai vangeli, ci sono anche altri reperti maggiornamente accreditati come i manoscritti di qumran, certo contengono molti testi apocrifi ma in mezzo a quelli possiamo trovare anche il vangelo di marco datato intorno all’anno 50 d.C.

      • Dunque, intendiamoci bene. So che la nostra fede è confortata da tanti documenti storici, filosofici e anche di altra natura. Tra questi, certamente, i manoscritti di qumran sono indubbiamente di grande importanza. Ma anche la sindone, dove si dimostrasse che è il lenzuolo che ha avvolto i cadavere di Gesù, sarebbe un documento strepitoso di conferma della storicità e della autenticità dei vangeli. Quindi non capisco come si possa affermare che non ha alcuna importanza l’autenticità della sindone. La fede dei cristiani non può dipendere solo dall’autenticità della sindone, ma anche dall’autenticità della sindone, insieme a tanti altri documenti storici e non che confermano la verità della nostra fede.

        @ Leonetto.
        Vedo che non mi hai risposto. Spero di non averti offeso, in ogni caso ti chiedo scusa perché sono stato un po’ brusco nel precedente commento. Buona Pasqua Leonetto, e di nuovo buona Pasqua a tutti.

        • bhe Giancarlo, qualora la Sindone fosse accettata come autentica, tale evento segnerebbe la fine dell’ateismo e delle altre religioni in quanto il fenomeno che l’ha generata risulterebbe il primo miracolo scientificamente documentato e per giunta a suffraggio della natura divina del Cristo …la cosa sarebbe un filino più importante del semplice riscontro storico dei vengeli che a quel punto passerebbe in secondo piano

          se pensate a quanti passi da gigante abbia fatto la tecnologia, un giorno, forse neanche troppo lontano, la scienza (quella vera ed imparziale) potrebbe dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio l’esistenza di dio e svelare l’unica religione corretta, posso solo immaginare le conseguenze destabilizzanti ma giustamente inevitabili che ne deriveranno

          • No.
            Arriverebbero all’assurdo di dire che, anche se fosse provato oltre ogni ragionevole dubbio che quel telo risalisse al I secolo, non si potrebbe mai provare che sia dell’anno 30, ne’ che abbia avvolto un corpo, ne’ che il corpo eventualmente avvolto fosse di Gesu’ Cristo, ne’ che eventualmente sarebbe risorto.
            Hai mai sentito la storia della Madonnina di Civitavecchia che piangeva lacrime di sangue.
            Arrivarono all’assurdo di giustificare quell’evento prodigioso con l'”influsso e la proiezione mentale di qualcuno” che facesse vedere il sangue.

        • Ciao Giancarlo non ti ho risposto perchè da quel messaggio non ho messo mano al Pc..
          Iniziamo dalle scemenze per poi passare a cose più ‘importanti’:

          “Dico ma… Stai scherzando? Il suo “lavoro” è una maccheronata improponibile, che non riesce a riprodurre una sola delle straordinarie caratteristiche della sindone. Non la tridimensionalità, non la sottilissima “strinatura” che forma l’immagine della sindone, non l’assenza della strinatura sotto le macchie di sangue. Ma di cosa stiamo parlando? ”

          La ”maccheronata” al più si può avere circa le conclusioni dell’ ‘esperimento’,non certo sull’esperimento che e’ stato condotto bene ed era un buon tentativo che partiva da ipotesi e da documentazione storica,al di la dell’Uaar che sponsorizzava o di cosa uno possa pensare di Garlaschelli o del Cicap..
          Se l’ipotesi da dimostrare fosse creazione artistica tramoite artifizio bisognerebbe trovarne una in grado di ‘riprodurla’(ovvero di riprodurla tenendo conto di alcune perfezioni che si otterrebbero dal tempo).Non ho detto io nulla di speciale,nessuna lode per Garlaschelli,nessuna presa di posizione semplicemente una considerazione il più oggettiva possibile su quanto è+ stato fatto,nulla più.

        • Ciao Giancarlo non ti ho risposto perchè da quel messaggio non ho messo mano al Pc..

          “Dico ma… Stai scherzando? Il suo “lavoro” è una maccheronata improponibile, che non riesce a riprodurre una sola delle straordinarie caratteristiche della sindone. Non la tridimensionalità, non la sottilissima “strinatura” che forma l’immagine della sindone, non l’assenza della strinatura sotto le macchie di sangue. Ma di cosa stiamo parlando? ”

          La ”maccheronata” al più si può avere circa le conclusioni dell’ ‘esperimento’,non certo sull’esperimento che e’ stato condotto bene ed era un buon tentativo che partiva da ipotesi e da documentazione storica,al di la dell’Uaar che sponsorizzava o di cosa uno possa pensare di Garlaschelli o del Cicap..
          Se l’ipotesi da dimostrare fosse creazione artistica tramoite artifizio bisognerebbe trovarne una in grado di ‘riprodurla’(ovvero di riprodurla tenendo conto di alcune perfezioni che si otterrebbero dal tempo).Non ho detto io nulla di speciale,nessuna lode per Garlaschelli,nessuna presa di posizione semplicemente una considerazione il più oggettiva possibile su quanto è+ stato fatto,nulla più.

          “Al contrario, se la sindone è autentica”

          anche venisse datata ufficialmente al I secolo e non si potese spiegarne l’origine,in alcun modoi sarebbe possibile ricondurla al telo usato da G.di Arimatea,questo è abbastanza un dato di fatto.(fra l’altro le Scritture non fanno nessuna menzione di questo oggetto)

          “per via del fatto che ci sono due sudari di cui uno a diretto contatto con il volto e l’altro posto sul capo. Di conseguenza quello a diretto contatto con il volto “avrebbe” impedito il formarsi dell’immagine del volto sulla sindone (suppongo che sia questa la tua contestazione)”

          No..molto meno dicevo ,dicevo che c’era un solo sudario,dal greco si poteva far riferimento a ‘uno dei due’,si parla di un solo sudario,sicuramente in linea anche con le analisi sulla sindone,dicevo che ‘alcuni’ contestano,per il fatto che,ritengono un avvolgimento con la sindone ,legamenti e il sudario solo a coprire il volto,in linea con le sindoni rinvenute.Ci si può soffermare tantissimo sull’apolegetica di questo fatto e su come si possa contestare,non è certo mia intenzione farlo qui,era solo per dare un accenno anche a certe posizioni che comunque trovano alcune conferme in reperti archeologici..tutto li..

          “capace di dare una conferma inoppugnabile alla storicità ed alla autenticità dei vangeli.”

          Come ha accennato Evoluzione.tk ce ne sono ben altre e parecchie,di certo una che come ho spiegato su non potrebbe comunque in alcun modo diventarlo non va certo a favore di questa cosa.

          “per un cristiano, il fatto che la sindone sia autentica o meno non avrebbe alcuna importanza”

          Eh beh..d’accordo che tu non sia d’accordo,però è abbastanza un’ovvietà,a un cristiano della sindone dovrebbe fregare nulla a livello di fede,anche per la veridicità dei vangeli che,come mdetto,poggia su ben altro.

          “Caro Leonetto, ho avuto modo di seguirti e di apprezzarti ogni volta che parli di evoluzione. Sulla sindone però, faresti meglio a far parlare qualcun altro. Senza offesa.”
          Che offesa..ci mancherebbe ognuno è libero di esporre il suo parere.
          Da cristiano,da ‘conoscitore’ della Parola,da ‘uomo di scienza’ e ‘informato’ sul’argomento esprimevo un mio parere e davo alcune mie considerazioni.

          Spero ti sia più chiaro quanto avessi voluto dire e grazie per aver lasciato il tuo parere.

          • Piero sicuramente proveranno a ficcare la testa sottoterra come al solito ma dubito che questa strategia andrà bene in eterno, a tutto c’è un limite ed a tutto c’è una fine

            a proposito di ideoplastia sapevate che Galton, cugino e primo fan di Darwin, inventò la prova del pendolo? …a quanto pare sia che trattessero di scienza o di fantascienza i darwinisti sono sempre stati soggetti ad essere definiti come dei ciarlatani

          • anche venisse datata ufficialmente al I secolo e non si potese spiegarne l’origine,in alcun modoi sarebbe possibile ricondurla al telo usato da G.di Arimatea,questo è abbastanza un dato di fatto.(fra l’altro le Scritture non fanno nessuna menzione di questo oggetto)

            Non ne fanno menzione perche’ si ritenevano gli oggetti venuti a contatto con un cadavere come impuri.
            Poi puo’ essere che l’immagine sia divenuta visibile diverso tempo dopo.

            No..molto meno dicevo ,dicevo che c’era un solo sudario,dal greco si poteva far riferimento a ‘uno dei due’,si parla di un solo sudario,sicuramente

            Il telo era uno perche’ Giuseppe di Arimatea aveva comprato un “rotolo” intero, poi tagliato in piu’ parti sul posto.
            Non dimentichiamo poi che la sepoltura di Gesu’ era diversa da quella anche di tante persone ritenute allora importanti, percio’ e’ sbagliato confrontarla con quella di altre rinvenute, anche dello stesso periodo. La sepoltura a Gesu’ e’ stata fatta come se fosse regale (vedi le 100 libbre di unguenti), quindi puo’ darsi che prevedesse, oltre quella che viene chiamata Sindone, anche un “fazzoletto” sul viso, fasce, ecc ecc…

          • Piero,io non sono a dire se sia o non sia in linea con la descrizione degli evangelisti,sicuramente non la contraddice,ho riportato solo un pensiero espresso da alcuni che sostengono tale cose.
            Ovvio che il momento particolare in cui si è svolta la sepoltura ha sicuramente influito sulla stessa.
            Ovvio perfino che il telo usato da G.di Arimatea fosse solo e che da esso siano stae ricavate ‘fasce’ sudario etc..
            Quando dico che non ne viene fatta menzione nelle scritture intendo che le scritture non danno una descrizione inequivocabile dell’oggetto in quanto telo non in quanto telo con l’immagine sopra ,che come ho detto, non contraddice la sindone di Torino ,ma di fatto non è inequivocabilmente riconducibile a quell’oggetto.
            Il confronto con le altre sepolture viene fatto in virtù del fatto che Giovanni afferma che la sepoltura avvenne secondo come era usanza di seppellire presso i Giudei,quindi non si può escludere che non abbia avvolto il corpo secondo come si usava.Tutto li.Non è ne una prova a favore ne una contro è una considerazione.
            Io non dimentico nulla a riguardo della sepoltura di Cristo,semplicemente, non sto dicendo che sicuramente non può essere quello che diversi cattolici dicono che sia,ne che sicuramente lo sia,credo che il proff.Forastiere dica bene affermando che:
            “viceversa, l’ateo è obbligato a credere dogmaticamente alla sua falsità. Ecco perché c’è chi fa di tutto per sminuire sistematicamente qualsiasi indizio a favore dell’autenticità e, parallelamente, per amplificare qualsiasi traccia a favore della falsità.”
            Un fedele può credere che quello sia il telo usato da G.di Arimatea,può credere che sia la creazione di un alquanto ingegnoso artista,può credere che sia un inganno di satana o di qualcuno dei suoi angeli,l’ateo deve credere in una determinata cosa.
            In ogni caso,ripeto,credo che sia da parte di alcuni sindonlogi autenticisti sia da alcuni ateisti si affronti la cosa in maniera sbagliata.
            Il mio era solo un voler sottolineare alcuni aspetti e nello specifico,col mio primo post,’attenuare’ il giudizio sull’esperimento di Garlaschelli,che partendo da un’ipotesi ha condotto una veramente buona procedua scientifica,poi le conclusioni sono discutibilissime,chi dice di no?
            Impacciata,maccheronata mi sembrava e mi sembra eccessivo…
            Tutto li,se ciò che avevo voluto dire non fosse risultato chiaro credo che ora dovrebbe esserlo.
            Non ritengo pertanto ci sia bisogno che io aggiunga nient’altro.

            P.S.
            Fra l’altro per chi non abbia chiaro le cento libbre sono una certa quantità,si può stmarle circa in 33 kg.

          • Il confronto con le altre sepolture viene fatto in virtù del fatto che Giovanni afferma che la sepoltura avvenne secondo come era usanza di seppellire presso i Giudei

            Mi riferivo al fatto che alcuni, non tu, sminuiscono la possibilita’ che sia veramente il telo che avvolse veramente il corpo di Cristo, affermando che non ci sono paragoni con altre cosiddette “sindoni” (cfr. quella di Akedalma’), fatte di tessuto molto piu’ grezzo, ecc ecc.

            la sepoltura avvenne secondo come era usanza di seppellire presso i Giudei

            Certo certo… “ma avvenne secondo usanza” non vuol dire che la cosa sia codificata nei minimi particolari (anche se a quel tempo…). Tu sai meglio di me che per esempio, al giorno d’oggi, la legge prescrive degli “standard minimi” per realizzare un impianto, per esempio elettrico, mica specifica minuziosamente, ogni minimo particolare.
            In particolare, le cose prescritte vennero rispettate, non lavare il cadavere subito, sepperllirlo il piu’ presto possibile, per di piu’ in quel giorno sacro doveva avvenire prima del tramonto, ecc ecc.
            Per il resto, come ho gia’ detto, la sepoltura era considerata da Giuseppe di Arimatea come una sepoltura regale, con tutto quel che ne consegue (uso massiccio di aromi, tomba nuova, ecc ecc).

            Fra l’altro per chi non abbia chiaro le cento libbre sono una certa quantità,si può stmarle circa in 33 kg.

            Anche qui c’e’ chi si e’ divertito a sminuire anche in questo caso le Scritture.
            Una tale quantita’ di aromi serviva anche a ricoprire internamente la tomba, non era solo per il corpo.

            P.S.: ma mi sembra comunque che le quantita’ fossero molte. Mi sembra di ricordare che per le mummie gli Antichi Egizi usassero circa 60Kg di natron (che a me, questa cosa e’ sembre sembrata un’arma di Vega (Goldrake), tipo il “vegatron” 😉 ).

    • Grazie Emanuele, ho letto l’articolo che hai linkato e mi sembra che contenga spunti condivisibili che integrano le considerazioni sull’atteggiamento e sul ruolo dell’UAAR.

      E… ricambio gli auguri di buona Pasqua!

  4. stò cò frati e zappo l'orto on

    Grazie della sua onestà intellettuale.Grazie anche del suo coraggio.Mi sorprendo comunque sempre nel constatare che viviamo in un paese di provinciali.Provinciali che non sanno confrontarsi con L’Altro,culturalmente parlando.Auguri sinceri a lei e a tutti gli altri frequentatori.

  5. D’altronde c’e’ un vecchio detto nell’archeologia e nell’esegesi biblica:
    Se assomiglia ad un’anatra,
    se nuota come un’anatra,
    se starnazza come un’anatra,
    allora deve essere un cammello travestito!

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