Scoperta clamorosa al Max Planck Institute: le scimmie scimmiottano.

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La notizia è stata pubblicizzata anche sul sito Pikaia: i ricercatori del Max Palnck Institute si sono accorti del fatto che le scimmie tendono ad imitare i comportamenti.

 

E chi l’avrebbe mai detto?

 

I ricercatori non esitano a definire questo comportamento “culturale”, adesso finalmente capiamo cosa intende qualcuno per “cultura”.

 

L’articolo dal titolo “Scimpanzè culturali” è stato pubblicata sul sito Pikaia il 21 maggio 2012, un titolo che immediatamente fa pensare  ad una nuova scoperta che cambierà il nostro modo di guardare a questi animali, ma vediamo di cosa esattamente si tratta:

Interessante scoperta giunge dalle foreste pluviali africane che riguarda la specie che più di ogni altra è a noi imparentata: lo scimpanzè (Pan troglodytes). Popolazioni adiacenti di questo primate hanno infatti diverse tecniche per riuscire ad aprire il guscio coriaceo delle noci di cui si nutrono, indicando l’esistenza di ‘differenze culturali’ tra gruppi diversi.

In apertura viene chiaramente evidenziato che siamo in presenza di un’interessante scoperta, ma di cosa si sono mostrate capaci le scimmie? Lo troviamo già in queste prime righe,la specie  Pan troglodytes è stata vista aprire le noci di cocco in ben tre modi differenti in altrettante zone della Costa d’Avorio, questo denota una capacità che non è innata bensì frutto di apprendimento e trasmissione “culturale”.

Peccato che come scoperta somigli molto a quella paradigmatica dell’acqua calda, che le scimmie fossero dotate di innate attitudini a imitare i comportamenti se ne erano accorti dai tempi dei romani, infatti in latino il termine “scimmia” era “simia” che, come riferito dal dizionario latino online significava anche:

sīmĭa simiă, simiae
s. f. I decl.|n. f. I décl.|s. f. I decl.

scimmia; usato anche in trasl. a indicare gli imitatori, gli scimmiottatori.

Il nome che fu dato a questi animali era dunque lo stesso utilizzato per indicare il termine “imitare“, denotando che il tratto distintivo delle scimmie è appunto “scimmiottare”, imitare i gesti che vedono compiere.

Dov’è dunque la scoperta? Che in zone vicine dei gruppi di scimmie utilizzano sistemi differenti per rompere le noci di cocco? Bene, ecco finalmente la prima vera buona occasione di chiamare in gioco il “caso”: le scimmie hanno casualmente utilizzato strumenti diversi per rompere le noci di cocco e quel comportamento è stato “scimmiottato”.

Ma quello che gli antichi chiamavano “scimmiottare”, adesso al Planck Institute, viene chiamato fare cultura, fatto che dimostra solo la bassa considerazione che ha raggiunto la cultura nella nostra società, non ce li vediamo proprio Aristotele o Lucrezio dire che le scimmie facevano “cultura”!

Ma non paghi di questa bella perla della ricerca contemporanea, sempre sul sito Pikaia compare un articolo intitolato “Il successo evolutivo dei carnivori” preso dalla pagina scientifica del quotidiano l’Unità, che riporta uno studio compiuto da un gruppo di ricerca dell’università svedese di Lund:

Il successo evolutivo e il forte sviluppo demografico della nostra specie sono legati all’acquisizione della dieta carnivora. I vegetariani storceranno il naso…

Ma dell’argomento ci siamo già interessati il 27 aprile nell’articolo CS-Evoluzione, ormai siamo giunti alle “parole in libertà”, evidenziando come anche in questo caso si tratti di conclusioni affrettate che sembrano avere l’unico scopo di attirare l’attenzione sui ricercatori e che di fatto non portano nulla alla comprensione della biologia.

Ma il Max Planck Institute ultimamente sembra che si stia distinguendo per una serie di studi particolarmente interessanti (altro che le nostre università, prendiamo esempio dai tedeschi!), infatti il 3 novembre 2011 commentavamo un’altra grande scoperta: “Scoperta clamorosa al Max Palnck Institute: i pensionati consumano poco!“, infatti i ricercatori avevano rivelato il calo dei consumi e, soprattutto, delle temibilissime emissioni di CO2 dopo i 65 anni di età!

Cosa sta succedendo alla “scienza”?

Scimmie “carnivore” che svezzano prima degli erbivori e diventano in questo modo più intelligenti (?), scimmie che “scimmiottano” e così diventano “culturali”, pensionati che guadagnano, spendono e consumano meno dei cinquantenni…

 

Sembra che certi scienziati siano delle “simie“, e che in realtà scimmiottino gli scienziati veri… è proprio il caso di dire con Cicerone:

O tempora, o mores!


 

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

6 commenti

  1. Quando si potrebbe placidamente dire “casualmente”,”per qualche contingenza”(fra l’altro si dice che l’ambiente della popolazione influisce sul modo di apertura delle noci) etc..per dire che diverse scimmie hanno trovato un modo diverso per aprire noci di cocco…si fa in ogni modo per non dirlo,anzi si dice che è testimonianza di “differenze culturali”,il che definendo opportunamente “cultura” può senz’altro essere corretto..ma è appunto come scoprire l’acqua calda,come si è visto nell’ultimo articolo dire che esistono vari -tropismi..(foto-,chemio-,…)
    Veramente difficile dire perchè dovrebbe essere qualcosa di così interessante e addirittura “utile per comprendere l’origine di alcuni comportamenti, molti dei quali condivisi con la nostra specie.”
    Non è un concetto così bizzarro che delle cose si imparano per imitazione..questo lo vediamo anche nei “nostri” neonati..ma anche noi,nessuno ha mai detto “fammi vedere come fai” al proprio babbo(papà)al proprio nonno,alla propria mamma,ad un collega,amico etc…?Quando abbiamo imparato a fare il nodo della cravatta come abbiamo fatto?a fare particolari nodi?Nessuno si è mai sentito dire o ha mai detto “guarda se fai così fai prima..”
    Fra l’altro poi giustamente Enzo fai notrare come scimmia derivi da simia usato per gli imitatori e i ridicoli talora anche,appunto perchè scimmiottano..
    Possibile che Konrad Lorenz avesse in mente questo con la ricerca etologica?Non sono tutte cose che banalmente già si sanno,alla bse semmai della ricerca e non il punto d’arrivo?
    Fra l’altro ritorna alla mente:
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/03/scoperta-una-scimmia-quasi-umana/
    Insomma hanno scoperto la caratteristica che da il nome alla specie stupendo..beh ma in fondo con la muffa era un po’ come ho detto la storia del girasole anche li quindi la stessaa cosa…la prossima volta a chi toccherà?
    Il cuculo che fa cu-cu?il ratto che va in fretta?Le lucciole che risplendono?il serpente che striscia?il lecca-lecca che si lecca?
    Attendiamo..ma se ne farebbe volentieri a meno..

    • Non posso fare a meno di quotare…

      “la prossima volta a chi toccherà?
      Il cuculo che fa cu-cu?il ratto che va in fretta?Le lucciole che risplendono?il serpente che striscia?il lecca-lecca che si lecca?”

      🙂 🙂

  2. Alessandro Giuliani on

    …anche , forse, COSA ASSUMONO I RICERCATORI (non solo chi li assume)… a parte gli scherzi, la mia idea è che si sia innestato un gioco perverso tra stupidità/banalità della ricerca—visibilità mediatica–fondi … quindi i fondi non sono dati direttamente sulla base della stupidità delle ricerche ma sulla base della notorietà mediatica degli scienziati che a sua volta dipende dalla stupidità delle ricerche che quindi risulta essere un veicolo.
    Il punto è che a forza di farci uno ci diventa (stupido).

  3. Alessandro grazie per avermi fatto sorridere:

    “…COSA ASSUMONO I RICERCATORI (non solo chi li assume)”
    🙂 🙂

    Oggi tra te e Leonetto è una bella gara!

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