…e il CICAP creò Satana

22

 

 

Il paragone della teoria darwiniana con un “muro” (identificata arbitrariamente con l’evoluzione tout court n.dr.) è stato felicemente avanzato dalla Dott. Mautino nel corso della conferenza tenuta nel giugno 2011 in Svizzera.

 

Vediamo adesso quali sono i mattoni di questo muro.

 

In quell’occasione infatti la relatrice del CICAP disse le seguenti parole:

“la teoria dell’evoluzione come tutte le teorie scientifiche ha delle crepe  … in queste crepe l’idea dei creazionisti è quella di infilare dei piccoli cunei per allargarle… a forza di infilare cunei questo muro prima o poi crolla.”

Sulla reale entità delle crepe della teoria scientifica abbiamo già detto in precedenza (CSIl CICAP e la presa per il “cuneo”), adesso andiamo ad analizzare quali siano i mattoni di cui è fatto il “muro” del darwinismo che, ricordiamo, è un fenomeno complesso costituito da una parte scientifica e una ideologica. In quest’ottica assume una particolare importanza la questione dell’insegnamento del darwinismo nelle scuole perché una volta che viene riconosciuta la sua natura ideologica non è accettabile che tale ideologia venga presentata sotto una veste scientifica, fatto che disattiva le capacità critiche degli studenti.

Affrontando questo aspetto della teoria è inevitabile iniziare dal primo e più famoso caso in cui si dibatté riguardo l’insegnamento del darwinismo, il riferimento è al “Processo Scopes“, e infatti anche nella conferenza del CICAP viene dato ampio spazio alla vicenda:

 

La relatrice inizia raccontando correttamente che l’insegnante di educazione fisica John Scopes fu istigato nel corso di una supplenza di biologia ad infrangere il Butler Act che vietava di insegnare la teoria darwiniana nelle scuole, per essere corretti bisogna però anche dire anche che tale proibizione riguardava solo l’applicazione alla specie umana, come è possibile verificare dalla lettura del testo originale (vedi testo). E a questo punto si rendono necessarie una serie di altre puntualizzazioni e rettifiche alla versione presentata alla conferenza del CICAP.

Innanzitutto una piccola ma opportuna precisazione, la relatrice giustamente informa i presenti del fatto che sulla vicenda fu girato un film del quale non ricorda il titolo indicandolo erroneamente come “Il processo alla scimmia“, mentre da diversi minuti alle sue spalle il proiettore mostra quello vero “E l’uomo creò Satana“, una alquanto fantasiosa traduzione dell’originale “Inherit the wind” (Ereditare il vento), come testimoniato dalle locandine:

Subito dopo però l’errore viene amplificato dal fatto che l’avvocato difensore di J. Scopes viene indicato come “molto figo, quello che avete visto con i capelli bianchi“, senza che la relatrice informi che invece l’immagine a cui si riferisce è quella dell’attore Spencer Tracy protagonista del film appena citato. E’ abbastanza facile a questo punto ribadire come gli avversari del darwinismo siano presentati tutti come dei ridicoli “sfigati” e invece i sostenitori siano al contrario “molto fighi“, infatti l’altro avvocato, quello dell’accusa, viene indicato come “quello pelato“. Ma mettiamoci per un momento sullo stesso livello e guardiamo le vere immagini dei due avvocati (fonte Wikipedia):

A sinistra si può vedere l’avvocato Clarence Darrow,  quello “molto figo con i capelli bianchi”, affermazione a prova di “bufala”, certificata nientemeno che dal CICAP.

A destra il così definito “pelato”, William Jennings Bryan.

 

Ma andiamo oltre. La cosa più rilevante dal punto di vista della mistificazione storica è che i sostenitori del darwinismo vengono indicati come “liberali“, mentre gli avversari come “conservatori“: questo è un grave errore e non è accettabile che un relatore possa commetterlo. Come ebbe già modo di dire il grande Stephan Jay Gould, molto amato dai darwinisti, nel suo libro “I pilastri del tempo” (per niente amato dai darwinisti), l’avvocato dell’acusa, William Jennings Bryan, candidato per ben tre volte alla presidenza degli USA tra le fila dei democratici, era tutt’altro che un conservatore e quindi la battaglia contro il darwinismo era una battaglia della sinistra progressista. Bryan era un democratico così valente che la prima candidatura alle presidenziali fu presentata quando aveva soli 35 anni.

Bryan, il “pelato”, si batté per l’indipendenza delle Filippine contro l’imperialismo americano, il “pelato” fu inoltre segretario di Stato del Presidente Wilson e si dimise perché era contrario all’entrata degli USA nella prima Guerra Mondiale, il “pelato” si batté inoltre per il voto alle donne e la tassazione progressiva del reddito. Come si potrebbe dipingere Bryan come un’oscurantista conservatore? La verità è che Bryan si accorse che il darwinismo era utilizzato come strumento ideologico a favore del classismo e del razzismo (vedi CSProcesso al “Processo Scopes”).

Chi era invece Clarence Darrow? Un avvocato che su Wikipedia viene definito come un famoso agnostico (come Thomas Huxley, il mastino di Darwin) che nel 1931 si confrontò nientemeno che con G.K. Chesterton in quello che fu chiamato Mecca Temple Debate sul tema “Il mondo tornerà alla religione?” Darrow era dunque un affermato avvocato che più che dedicarsi alla difesa della scienzaa si dedicava alla diffusione dell’ateismo. Uno strano ma costante connubio quello tra teoria darwiniana e ateismo, a partire dal già citato T. Huxley, passando per le associazioni dei “Liberi pensatori”  (CSIl Risorgimento, la “patria” e la “scimmia”) in Italia, e finendo ai Darwin Days organizzati oggi dall’UAAR (CS-UAAR: il grande burattinaio dei Darwin Day).

La verità è che il darwinismo applicato all’uomo era la base di odiose politiche eugenetiche in America (vedi War Against the Weak, Edwin Black USA 2003) e di una serie di discriminazioni che vedevano negli immigrati delle razze intellettivamente inferiori, il grande Stephen Jay Gould dedicò un libro alla confutazione del determinismo biologico dell’intelligenza: “Intelligenza e pregiudizio“.

Nel libro di Gould si ricorda come uno degli alfieri della quantificazione dell’intelligenza sia stato il padre dell’eugenetica Francis Galton, e viene inoltre ricordato come le misurazioni del QI negli USA del primo ’900 fossero utilizzate per escludere buona parte degli immigrati dal sud Europa in quanto geneticamente inferiori. La situazione è efficacemente descritta nel film Nuovomondo nel cui finale gli immigrati italiani sono sottoposti a test d’intelligenza che oltretutto non certificano l’intelligenza ma solo l’aderenza del soggetto alla mentalità di chi ha preparato il test:

http://www.youtube.com/watch?v=OoFvUQgMquc&feature=player_detailpage#t=4893s

Inoltre, come confermato da S. J. Gould nel citato I pilastri del tempo, le università attraverso il darwinismo facevano un’operazione di propaganda in favore dell’ateismo. Impressiona il fatto che questo fenomeno perduri ai giorni nostri, come confermato di recente CSUniversità USA: indottrinamento a darwinismo e ateismo.

 

Vediamo dunque quanto sia riduttivo e fuorviante presentare il processo Scopes come un confronto fra scienza e religione, tra progresso e oscurantismo, e ancor più, quanto sia puerile presentarlo come uno scontro tra un “figo” e un “pelato”.

Il film sul processo Scopes venne ribattezzato in Italia “E l’uomo creò Satana”, nella conferenza del giugno 2011 è stato “demonizzato” un uomo di grandi qualità umane e intellettuali come William Jennings Bryan:  e il CICAP creò Satana…

 

(Continua)

Share.

Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

22 commenti

  1. Michele Forastiere on

    Articolo assolutamente FANTASTICO! A questo punto non vedo l’ora di vedere come va a finire il debunking di questa ridicola conferenza ticinese…

    • Enzo Pennetta on

      Grazie Michele!

      Mancano ancora un paio di argomenti da trattare, se avrai la pazienza di seguire il sito qualche giorno mi farà piacere sapere il tuo parere come esperto di evoluzionismo e come docente.

  2. Chissa’ cosa ne dira’ attivissimo, e se menzionera’ queste “controdeduzioni” di pennetta…

    P.S.: si consoli dott. Pennetta, gli unici riferimenti a “pennetta” nel blog di attivissimo si riferiscono alle, purtroppo per lei, piu’ famose “pennette USB” XD

    • Enzo Pennetta on

      Fin dal primo articolo mi stavo domandando se ci sarebbe stata qualche risposta, per il momento niente…

      Non so se si preferisce scegliere la linea della “damnatio memoriae”di cui si è già parlato in passato. In tal caso peggio per loro, non si rendono conto del fatto che la mancanza di repliche passa per un’ammissione di “colpa”.

      E non escluderei non si tratti di una tattica ma che sia proprio così, quello che ho scritto e quello che avete scritto voi nei vostri interventi è una verità che chiunque può controllare, cosa potrebbero replicare?

      Certamente, come altre volte potrebbero cercare di fare confusione, di sollevare obiezioni di vario genere, ma la sostanza rimane questa.

      P.S. Come abbiamo verificato in questi giorni, anziché le USB, da noi preferiamo quelle all’amatriciana… 😉

    • Enzo Pennetta on

      I Simpson ormai sono diventati materiale didattico…

      Non so se si è notato, ma nella critica alla conferenza del CICAP non sono riuscito a trovare argomenti contro il loro utilizzo!

      • Mah.. Groenig e’ chiaramente un “liberal“…
        Non perde occasione di schernire il Cristianesimo e le religioni in generale (forse perche’ lui e’ ateo), ma alcune volte prende in giro anche gli atei e i darwinisti (ma solo alcune volte, piu’ per riempire le gag che per convinzione, penso).
        Cio’ non toglie che alcune siano molto divertenti, altre un po’ meno, altre decisamente meno…

  3. Salve ho scoperto da poco questo sito. Faccio i miei complimenti al prof. Pennetta per questa serie d’articoli sul darwinismo e sul CICAP. E’ paradossale che un’associazione sul controllo del paranormale mandi a tenere conferenze una signora che di affermazioni paranormali ne spara molte, senza considerare la sua fede pastafariana! E’ evidente che il muro del darwinismo è stato terremotato e che, quindi, andrebbe abbattuto senza pietà. Grazie anche per aver mostrato come la relatrice del CICAP usi delle tecniche di manipolazione del pensiero: figo contro sfigato, ( è un’amica di Michel Martone?), liberali contro conservatori.
    Ottimo l’accenno alla inaffidabilità dei test d’intelligenza: strumento regalatoci dagli americani e del tutto inadatto a valutare una persona. Questi test che rispecchiano la mentalità spiccia, oserei dire barbara, degli statunitensi, dato che si deve rispondere sì-no nel minor tempo possibile. Sono perciò inadatti a valutare la profondità di pensiero, la dialettica, la sottigliezza critica di una persona. Purtroppo, la provinciale accettazione dei modelli americani, considerati aprioristicamente come migliori, ha portato alla loro diffusione anche nel nostro Paese, con esiti disastrosi per le nostre Università e le nostre aziende.
    Marco

    • Marco innanzitutto benvenuto.

      Grazie poi per l’apprezzamento per il lavoro che cerchiamo di portare avanti.
      Come ci tengo a precisare quando se ne presenta l’occasione, ho parlato al plurale perché oltre agli articoli con i quali propongo degli argomenti, una parte importante di lavoro viene svolta da chi intervenendo porta ulteriori riflessioni ed elementi.

      Come nel caso di questo suo intervento.

    • Ciao e benvenuto anche da parte mia (per quel poco che puo’ valere).

      Ottimo l’accenno alla inaffidabilità dei test d’intelligenza: strumento regalatoci dagli americani e del tutto inadatto a valutare una persona. Questi test che rispecchiano la mentalità spiccia, oserei dire barbara, degli statunitensi, dato che si deve rispondere sì-no nel minor tempo possibile.

      Hai perfettamente ragione. Al 100%. Quando ho cominciato a fare dei test per “provarmi”, non riuscivo ad andare molto oltre, o ci mettevo troppo tempo. Allora ho comprato uno di quei libri che spiegavano come fare quei test, e allora sono andato bene. Sono diventato improvvisamente piu’ intelligente? No, semplicemente ho imparato come andavano fatti quei test!
      Altra cosa che non ho capito e’ come le riviste di meccanica possano influire sul mio equilibrio psico-fisico, o che se anche mi piacessero i fiori, cosa debba obbligarmi a fare il fiorista, o come l’eventuale “simpatia” per i fiori possa inferire una presunta omosessualita’ latente. 😀

      Attenzione pero’ (e questo sembra un paradosso su quello che ho appena detto 😀 ).
      Questo rifiuto di una risposta secca non deve essere una scusa per uno degli italici “vizi” (di cui dobbiamo purtroppo fare ammenda): quello per cui non diamo una risposta secca solo perche’ vogliamo stare con un piede in due scarpe.
      Penso per esempio alle alleanze, politiche e militari.
      Il rifiuto di una azione di guerra, anche solo per la difesa di interessi nazionali e non per ammantarla di “nobili ideali cristiani” avrebbe avuto il dovere di essere accompagnato da un sincero quanto irremovibile “NO”.
      Penso ai carabinieri che circondavano la Delta Force, che volevano prendere terroristi che hanno ammazzato comunque un essere umano, per di piu’ disabile.
      Penso agli avvertimenti a leader terroristi di azioni mirate contro di loro (nelle quali ci sono andati di mezzo aerei innocenti!).
      Penso alla mano libera concessa a pur sempre terroristi islamici di fare scempio di nostri connazionali ebrei (e pur sempre nostri fratelli) per salvaguardare accordi petrolifici.
      Penso al “territorio franco” concesso ai suddetti terroristi che in svariati casi ha provocato la morte di innocenti che aspettavano il treno per le vacanze.
      E cosi’ via…
      Non dimentichiamo l’origine e il significato del verbo inglese “to badogliate”.

      Qualcuno di molto importante ha detto “Chi non e’ con me e’ contro di me“.

      Quindi, va bene non pretendere sempre risposte secche, ma questo non sia una scusa per tergiversare e non prendere posizione.

      Naturalmente, IMHO.

      • Potremmo dire che l’alternativa al metodo del quiz (che qualcuno ha definito efficacemente la mentalità del pistolero) non è, e non deve essere, quella di Machiavelli.

        La riflessività serve per giungere a risposte chiare e consapevoli, non per elaborare manovre da politicanti e voltagabbana.

  4. considerando che il processo Scopes fu fatto invocando la libertà di insegnamento; considerando che il Butler Act venne annullato nel 1967 invocando il primo emendamento e la libertà di parola (e non quindi la giustezza o meno della teoria scientifica), posso dire che ho sempre trovato paradossale che questo processo venga citato da chi oggi vuole tacitare quel poco di dissenso che c’è rispetto al neodarwinismo?

  5. giusto per amore di precisione, non è vero come dice la dott. Mautino al suo pubblico che “in America era vietato raccontare l’evoluzione a scuola”. Il Butler Act (promulgato dal progressista e democratico governatore Peay) valeva solo per il Tennessee. Altrimenti non si capisce la reazione del paese e l’esistenza di un libro di testo scolastico che ne parlava.

Exit mobile version