Libero: Un Mendel Day per celebrare la vittoria sul caso

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Su Libero un articolo del giornalista Marco Respinti che da sempre ha dedicato una particolare attenzione ai temi della scienza 

 

 

20 febbraio 2013 di Marco Respinti

Oggi è il Mendel Day, il primo di quella che gli organizzatori si augurano essere una serie lunga e proficua di colloqui pubblici dedicati alla questione più spinosa della scienza contemporanea: l’evoluzionismo. Sì, perché la domanda sull’origine e sullo sviluppo della vita sulla Terra dovrebbe essere oggetto di ricerche e di osservazioni serie e asettiche, mentre invece è costantemente inficiata da considerazioni filosofiche che portano il discorso troppo oltre il seminato e da retro-pensieri persino di natura politica che tutto fanno tranne che giovare al confronto. Vale dunque la pena di provare a rimettere la barra un poco più diritta, nella speranza che la domanda delle domande, quella appunto sul “quando”, sul “come” e sul “dove” la vita abbia cominciato a germogliare sul nostro minuscolo e atipitico, oltre che fortunato, pianetino sperso nella Via Lattea smetta di farri capziosa per tornare a esser dignitosamente intrigante.

Oggi, dunque, a Verona, all’Istituto Alle Stimate di Via Carlo Montanari 1, a partire dalle ore 16,00 l’Associazione Amici di Mendel (www.mendelday.org) battezza la prima giornata mondiale dedicata al padre della genetica con un convegno animato dagli interventi di Francesco Agnoli, Umberto Fasol, Enzo Pennetta e Mario Gargantini.

Agnoli, scrittore e giornalista, si occupa da tempo del rapporto tra scienza e fede. Fasol, preside dell’Istituto che ospita il convegno, è biologo e docente di Scienze naturali nei licei. Pennetta, una laurea in Scienze naturali e una in Farmacia, ha recentemente pubblicato (con Agnoli) il libro Lazzaro Spallanzani e Gregor Mendel. Alle origini della biologia e della genetica (Cantagalli). E infine Gargantini, ingegnere elettronico e già docente di Fisica, opera da anni come divulgatore scientifico.

Perché Gregor Johann Mendel (1822-1884)? Perché Mendel, giocando con piante e pianticelle nell’orto del monastero di San Tommaso dell’allora Brünn, oggi Brno, s’imbatté – lo ricordiamo tutti sin dalle elementari – nelle ferree leggi che presiedono la trasmissione dei caratteri ereditari tra i viventi. Senza volerlo. Per caso, scoprì che il caso non esiste. Che le informazioni fondamentali della vita si trasmettono di padre in figlio secondo un andamento regolare e prevedibile; che obbediscono a un disegno intelligente invece di turbinare a capocchia; che ciò che fa di un vivente un essere unico accanto a milioni di altri esseri unici, ma al contempo accomunati tutti da una familiarità evidente, risponde a un criterio oggettivo.

Mendel non lo sapeva; ci vorrà, nel 1953, la scoperta del DNA; ma i suoi incroci tra vegetali, operati mentre il mondo attorno non ne aveva la più pallida idea, inventarono nientemeno che la genetica, vale a dire quella frontiera dell’infinitamente piccolo dove il fascino del mistero regna sovrano e la curiosità sana del ricercatore affronta ogni giorno sfide nuove. La genetica è infatti il campo-base della vita, il luogo dove i suoi mattoni fondamentali si ordinano, prendono forma, costruiscono. Può essere l’abisso terribile delle sperimentazioni disumane, ma è sempre più bello pensarla come l’ambito dove l’uomo può essere prossimo all’uomo, curando malattie turpi, debellando sin dal principio virus e altre schifezze simili, svelando per contemplare la mappa meravigliosa della vita. Se non fosse stato per Mendel brancoleremmo ancora nel buio più pesto.

Johann Mendel, che quando si fece benedettino prese il nome di Gregor, quello con cui è passato alla storia, nacque da una famiglia contadina di lingua tedesca in territorio ceco. Lavorò come giardiniere, nel 1843 entrò in monastero, nel 1847 divenne prete e nel 1851 s’iscrisse all’Università di Vienna. Completati gli studi, tornò nel 1863 all’abbazia, insegnando Fisica, Matematica e Biologia. Un giorno prese dei piselli, ne selezionò 22 varietà differenti, si concentrò su 7 paia e incrociandole osservò che la prima generazione dava individui uniformi, mentre le successive mutazioni rispondevano a precise proporzioni matematiche.

Da allora la scienza non è più stata la stessa. La scuola evoluzionista, che per definizione non può fare a meno del caso, si è ripensata in quella “teoria sintetica” che rielabora il darwinismo a fronte della genetica, ma la questione è apertissima.

Da anni il 12 febbraio, data della nascita del padre dell’evoluzionismo, Charles Darwin (1809-1882), si celebra il Darwin Day. Dal 2003, grazie soprattutto all’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalistici, lo si fa anche in Italia. Il Mendel Day non è la contro-risposta. È la giornata del ricordo di un grande e rigorosissimo uomo di scienza, oltre che di fede, alla cui lezione si deve tornare tutti. Perché l’auspicio è che scompaiano presto tutti i Darwin Day e tutti i Mendel Day per lasciare spazio a tavoli di lavoro benemeritamente bipartisannon-profit e value-free. Quel giorno la scienza riprenderà finalmente a studiare con meraviglia la realtà invece di contemplarsi compiaciuta l’ombelico.

 Marco Respinti

 Versione originale e completa dell’articolo pubblicato
con il medesimo titolo in 
Libero quotidiano [Libero]

anno XLVIII, n. 43, Milano, 20-02-2013, p. 28

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L’articolo è ripreso da quello pubblicato da Marco Respinti sul suo sito:

LA BIANCA TORRE DI ECTHELION

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

21 commenti

  1. Buongiorno a tutti, scusate se vado subito OT ma volevo segnalarvi che è appena iniziata una discussione molto interessante riguardo l’evoluzionismo ( neo-darwinismo ) e le sue falle, la trovate a questo link: http://forum.amando.it/falle-teoria-dellevoluzione-101291/index3.html

    Visto anche che è stato citato Leonetto, mi pare sia un utente di questo sito, ed un neo-darwinista molto preparato penso sia un’ottima occasione per approfondire l’argomento.

    Pennetta leggo saltuariamente il suo sito, complimenti per il suo lavoro

    • Pasquale,posto che non sono un neo-darwinista,e che per alcuna ragione non mi addentrerò in una discussione su tali tematiche su “Amando.it” se qualcuno vuole recarsi qui a chiedere qualcosa,esporre i suoi dubbi o argomentare tesi e convinzioni ben venga….

      Se vuole,a lei che gentilmente si è qui recato posso dire che inanzitutto fù lo stesso Miller a dire chiaramente che il suo esperimento non portasse da nessuna parte e che forse(detto lui) l’origine della vita resterà un mistero insoluto.
      E’ altresì un fatto,si vada a docuemntarsi che Miller onde evitare la distruzione degli amminoacidi formatisi si avvalse di una “trappola fredda”.
      Idem le considerazioni sull’ossigeno ed altri meccanismi e forze “distruttive” per gli amminoacidi.(La stessa fonte di energia utilizzata per produrre gli amminoacidi, li avrebbe distrutti se Miller non li avesse rimossi artificialmente).
      Detto questo asserire che gli esperimenti di Miller e Fox abbiano prodotto la vita è quantomeno errato,anche avessero prodotto amminoacidi stabili erano mattoni messi lì,ben diverso da avere una casa.
      “Questa è una cattiva notizia per i chimici. Quando tentano
      di stimolare il biossido di carbonio e l’azoto, essi ottengono una misera quantità di molecole organiche – equivalente alla dissoluzione di una goccia di colorante nell’acqua di una piscina. Gli scienziati trovano difficile immaginare che la vita sia emersa da un tale brodo diluito. ”
      -http://it.wikipedia.org/wiki/Douglas_Hofstadter-1980

      Per produrre delle proteine non è affatto sufficiente produrre qualche amminoacido, ma sono necessarie lunghe catene di amminoacidi ordinati nel modo corretto e nella forma esatta.Su questo problema che verte la considerazione su levogiri e destrogiri.

      “La sintesi di amminoacidi in laboratorio conduce alla formazione di un numero uguale di enantiomeri levogiri e destrogiri. Questo tipo di distribuzione racemica non è caratteristico delle forme di vita così come le conosciamo oggi. Infatti, tutte le attuali forme di vita dipendono solamente da amminoacidi levogiri. Tuttavia, la produzione di miscele racemiche in laboratorio non preclude la formazione di strutture prebiotiche in gran parte levogire nell’ambiente naturale”

      -Kojo, Shosuke, Hiromi Uchino, Mayu Yoshimura and Kyoko Tanaka (ottobre 2004). Racemic D,L-asparagine causes enantiomeric excess of other coexisting racemic D,L-amino acids during recrystallization: a hypothesis accounting for the origin of L-amino acids in the biosphere. –

      Perfino Wikipedia lo riporta:
      http://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_di_Miller-Urey

      Voce Limiti(tutto documentato)

      Anche quando recentemente J.Bada et al riprendendo l’esperimento hanno prodotto 20-25 amminoaicidi ,li hanno sempre e comunque isolati ed i limiti ci sono sempre e poi
      faccio presente anche i calcoli di Koonin:
      https://www.dropbox.com/s/h9b6oymhy5x2m8o/Probabilita%26abiogenesi.PDF

      per quanto concerne le condizioni atmosferiche,i problemi,che ci sono eccome,sono stati sorvolati dando credito all’ipotesi panspermica e litopanspermica:

      http://www.enzopennetta.it/2012/10/la-panspermia-il-fallimento-di-una-teoria/
      http://www.enzopennetta.it/2012/10/la-panspermia-il-fallimento-di-una-teoria-seconda-parte/

      Fra le altre cose l’esperimento si è rivelato un’arma a doppio taglio,infatti l’esperimento ha mostrato nella più rosea(ma irreale)delle ipotesi che gli
      amminoacidi possono essere prodotti soltanto in un
      ambiente di laboratorio controllato, dove tutte le
      condizioni sono specificamente progettate da un
      intervento consapevole.Una “Dawkinsata” insomma.

      E poi si potrebbero dire molte altre cose.
      Di certo nessuno può sostenere che si sia prodotta la vita in laboratorio dall’inorganico o che si sia provato che questo sia avvenuto o possa avvenire.
      Chi sostiene questo dice una gran balla.

      Come sempre si è d’uopo dire,documentatevi se vi interessa e valutate un po’ qiuale posizione vi sembra più credibile e corrispondente ai fatti.

      Un caro saluto Paquale.

      • Comunicazione tecnica:
        stasera alle 21 su Radio Globe One verrà trasmessa la registrazione del Mendel Day.

        Comunicazione per Leonetto: puoi registrare?

      • ” Pasquale,posto che non sono un neo-darwinista ”

        Si neo-darwinista era rivolto non a te ma all’utente di amando, avevo messo la virgola prima della e ma in effetti non si capisce da come ho scritto; cmq confermo il molto preparato 🙂

        ” che per alcuna ragione non mi addentrerò in una discussione su tali tematiche su “Amando.it” se qualcuno vuole recarsi qui a chiedere qualcosa,esporre i suoi dubbi o argomentare tesi e convinzioni ben venga…. ”

        Ok, io ho solo passato le informazioni perchè seguo queste discussioni in giro per internet visto che mi interessa molto l’argomento per varie ragioni; diciamo che non mi va molto giù quello che gli scientisti tanto sponsorizzati dai media mainstream spacciano per verità assoluta.
        Ho contattato l’utente di amando che è critico verso il darwinismo e inviato il link di questa pagina poi vi faccio sapere se mi dice qualcosa 🙂

        A quanto ho letto nelle due discussione direi che ha esaustivamente risposto a tutte le tesi neo-darwiniste, rimangono solo 2 punti se mi è consentito, riporto:

        Primo: No, in quel periodo non c’era una quantità significativa di ossigeno in base alle seguenti evidenze:
        -Giacimenti di zolfo datati in base agli isotopi dell stesso mostrano che l’ambiente non era ossidativo prima di 2,4 miliardi di anni fa (Farquhar et al. 2000).
        -Le bande di ematite e altri ossidi di ferro non compaino negli strati geologici prima di 2,5 miliardi di anni fa
        -Nelle rocce più vecchie della bande di ossidi di ferro ci sono tracce di uranite e pirite che in ambienti ricchi di ossigeno non sono stabili per lunghi periodi di tempo.

        Percui a quel tempo c’era o non c’era una significativa quantità di ossigeno? Il neo-darwinista sostieni di no!
        I dati che ha riportato secondo lei sono sbagliati?

        Secondo: gli Uv non erano un problema perchè:
        -Le molecole organiche potevano disciogliersi in acqua che assorbe le radiazioni UV (sanza contare che le molecole potevano formarsi anche attorno ai camini idrotermali bel lontani dagli UV)
        -Gli UV mettono a continua disposizioni radicali per la formazione di molecole più complesse (Bernstein et al. 1999; Cooper et al. 2001).
        – cianuro e alla formaldeide, no, non sono dannose per gli amminoacidi
        e anzi per alcuni sono dei costituenti.

        Percui anche il neo-darwinista ammette l’esistenza degli UV ( a differenza dell’ossigeno ), solo che sostiene non siano un problema, lei che dice?
        Idem per cianuro e formaldeide.

        Cmq Grazie dell’attenzione che mi ha dato, io faccio solo da passacommenti, ovviamente spero che il dibattito vada avanti sto leggendo con molto interesse ed imparando anche qualche cosa. 🙂

        • 😀

          Ci mancan anche i piccioni viaggiatori…
          Come ho detto qui per dubbi,domande,ascolto di argomentazioni,indicazioni,spiegazioni,dibattiti,articoli e quant’altro la porta è aperta.

          Ho già detto a sufficienza,per il resto ,poichè pare si voglia molta sinteticità, dico solo che se uno vuole sostenere(diamo anche per scontato che l’esperimento di Miller abbia prodotto in modo utile quegli amminoacidi e i suoi successori meglio di lui)che con tali esperimenti si sia dimostrata in laboratorio l’abiogenesi lo mostri e spieghi come si è formata l’informazione.
          La materia e l’energia non sono informazione.E mattoni non sono mura e mura non sono una casa.
          Non so se è chiaro.

          Ad ogni modo per mia cortesia Pasquale ti dico che la cosa sull’ossigeno mi pare di averla spiegata,forse sono stati presi alcuni commenti(che non posson dire tutto) se non parti di essi o sono stati mal capiti(cosa per la quale propendo)
          http://imageshack.us/photo/my-images/51/atmosfera.png/
          http://statistics.roma2.infn.it/~morante/Final_course_seminar/origine_vita.pdf
          Il secondo spiega molto facilmente ciò che “classicamente” si insegna coirca l’origine della vita.
          Io non dico se ci fosse o meno una quantità di ossigeno importante ma se ci fosse stato sarebbe un gran problema per quanto detto,pertanto l’atmosfera supposta doveva essere quella con :
          Idrogeno, Ammonio, Diossido di Carbonio, Metano, Nitrogeno ed Acqua.
          Ad ogni modo ci sono tracce di ossido di ferro e uranio scoperte in rocce che si stima risalgano a 3,5 milioni di anni fa…
          Quanto alla “trappola fredda di Miller”,il chimico Richard Bliss ha espresso(Origin of Life 1979) che “In realtà, senza questa trappola fredda, i prodotti chimici sarebbero stati distrutti dalla sorgente elettrica” e questo è un altro punto importante.
          Nel numero del febbraio 1998, la rivista scientifica
          evoluzionista Earth ha pubblicato un articolo intitolato “Life’s Crucible” in cui si fa presente che i geologi credono ora che l’atmosfera primordiale consista soprattutto di biossido di carbonio e di azoto, gas meno reattivi di quelli utilizzati nell’esperimento di Miller(lui stesso nell”86 disse che non fosse realistica)
          senza l’ammoniaca, sarebbe
          stato impossibile sintetizzare un amminoacido. A
          questo proposito, in un articolo apparso sulla rivista Discover, Kevin Mc Kean ha scritto: Miller e Urey imitarono l’antica atmosfera della terra con una mistura di metano e ammoniaca. Secondo la loro opinione, la terra sarebbe stata una mistura omogenea di metallo, roccia e ghiaccio. Gli studi più recenti, tuttavia, hanno rivelato che la terra era molto calda a quei tempi e che era composta di nichelio e ferro fuso. Di conseguenza, l’atmosfera
          chimica di quel periodo dovrebbe essere stata composta soprattutto di azoto (N2), biossido di carbonio (CO2) e vapore acqueo (H2O). Nondimeno, questi elementi non sono così adatti alla produzione di molecole organiche come il metano e l’ammoniaca.
          Gli scienziati americani J. P. Ferris e C. T. Chen
          ripeterono l’esperimento di Stanley Miller in un ambiente atmosferico che conteneva biossido di carbonio, idrogeno, azoto e vapore acqueo, e non riuscirono ad ottenere neppure un singolo amminoacido.

          Come si può ben vedere l’esperimento di Miller et al mostra più problemi e perplessità di qunto nn venga raccontato.
          Ma il punto comunque cred sia un altro.

          In primis che c’entra con il neodarwinismo?Che vorrebbe l’abiogenesi come assioma di partenza e non come parte della teoria?
          E poi anche ,come detto sopra,qualora l’esperimento fosse stato accuratamente realistico ed avesse dato risiultati utili non spiegherebbe comunque come si potesse o come si si sia formata la vita.
          Come da mattoni si costruisce un muro e come poi si costruisce una casa?

          Non ho altro da dire su questa cosa,grazie per aver comunicato la cosa,coem ho detto soopra qui le porte sono aperte.

          • Pasquale una sola cosa ancora vorrei dirti.
            Qualora ti trovassi a discutere con un neodarwinista,senza perdersi in tanti discorsi e in tanti problemi proponi di iniziare dal punto fondamentale,dall’elefante nella stanza.
            Ossia da dove vengono le nuove caratteristiche?C’è una corroborazione che ciò si verifichi con il meccanismo neodarwiniano?Ed esiste un criterio di falsificabilità per il neodarwinismo?
            Senza corroboazione e criterio di falsificabilità una qualsivoglia teoria può essere scientifica?
            In quest’ordine.
            Basta questo tutto il resto sono anche cose importanti si,ma capendo questo si è già capito molto ma molto..

  2. Prof. la vorrei ringraziare, e salutare, per tutta questa sua dedizione. Estenderei questa mia stima anche agli amici di UCCR. Purtroppo per me è arrivato il momento di congedarmi. Non posso più seguirvi con lo spirito di prima. Non posso più soffermarmi come vorrei. Ho la tristezza nel cuore. Purtroppo la mia vita personale è stata scoivolta. È mancata la persona più importante della mia vita (non è morta, è viva e ciò rende più doloroso tutto ciò), non solo, altri episodi di sofferenza mi rendono incapace di adorare questo senso universale, chiamato Dio. Arriverei a vederLo come un solo meccanismo, ma ciò rende la mia vita estremamente miserabile Mi ha tolto le cose
    più belle della vita. È stato sadico con me, prima con il suo beneplacito me le ha fatte gustare (per poco tempo) ed ora me le
    sottrae. Avrei preferito non averle.
    Pertanto ho deciso di dedicarmi interamente al mio lavoro. Stop. È brutto dirlo: ma non mi resta nient’altro!
    Auguro a tutti voi tanta gioia di vivere! (Quella che ha me manca…)
    In bocca al lupo per tutto

    • Non sapendo la tua situazione la cosa da fare è tacere e rispettare le tue decisioni.
      Non posso dirti che nel tempo le cose tristi non saranno più tali, però sarà possibile vederle più da lontano e avranno una differente prospettiva.

      Spero che comunque questo sia un arrivederci.

      Un abbraccio
      Enzo

      • stò cò frati e zappo l'orto on

        GT la stimo moltissimo,e ho letto con tanto dispiacere quello che le stà accadendo.
        Non abbandoni i suoi interessi culturali.
        Le sono vicino.

    • Ciao GT.
      Ti conosco poco, ma volevo dirti che ti sono vicino. Questo è un periodo di grande sofferenza per molti.
      Come ha detto Enzo, il dolore ha bisogno di tempo per sedimentare.
      Un abbraccio e una preghiera.

  3. Caro G.T., ci sono molte cose, nelle poche righe che hai scritto, che mi piacerebbe approfondire con te; questo, purtroppo, non è il sito adatto per farlo.
    Voglio però comunicarti che sento, nei tuoi confronti, un grande desiderio di aiutarti. Ti aiuterò io, come passiamo e sappiamo fare noi cristiani. Tu però, se non riesci a coltivare la fede, cerca almeno di coltivare la speranza. Ciao.

    A risentirci!

  4. Ringrazio tutti voi dal profondo del mio cuore.
    Mi spiace far perdervi del tempo, magari da dedicare a cause, soprattutto scientifiche più importanti,e non solo occupare indebitamente questo spazio.
    Giusto per chiarire, Giancarlo ti ringrazio ma nessuno può aiutarmi. Io per primo non sono stato in grado di aiutare una persona in difficoltà. Niente! Questa persona era fino a pochi giorni il caposaldo della mia vita. Tanti progetti. Mi ha lasciato per un lutto che ha avuto in famiglia,è morto il padre, e ciò l’ha sconvolta. Vuole stare da sola… Non è un momento passaggero! Quando si mette in testa una cosa non esiste niente al mondo che smuova! Non tornerà più!
    Era l’unica cosa bella della mia vita in questo periodo! Che me ne faccio della mia vita ora? Niente
    Dio me l’ha tolta…
    L’ho pregato varie volte nel corso di questi mesi affinché arrivassimo alla metà, vale a dire al matrimonio (io sono cristiano, lei è teista).
    Niente era troppo impegnato si vede….
    Ho chiesto in passato varie cose: di conservare certe amicizie, e puntualmente le ho perse!
    Qualunque cosa chieda Lui a tempo debito me la toglie.
    Quasi quasi chiedo di preservarmi la vita… vediamo che fa?!
    Non è rabbia, la rabbia è evanescente, è proprio un sentirsi male dal profondo.

    Addio.

    PS: Ho imparato tanto sotto il profilo prettamente umano da voi, purtroppo per me ciò oramai non ha più senso così come tutto quello che mi circonda.

    • Ti ho chiesto di coltivare la speranza… Non è un consiglio, è ciò che devi fare.

      Ciao.

    • stò cò frati e zappo l'orto on

      Non sono affari miei ma per un amico sono disposto a fare la figura dell’impiccione:Devi trovare la necessaria freddezza nell’affrontare le difficoltà della vita,non puoi farti travolgere dalle emozioni…….e non salutarci con un tristissimo addio!

  5. X Leonetto

    Grazie infinite delle ulteriori informazioni la tua conoscenza è preziosa, forse hai ragione tutti questi discorsi poi di fronte ” all’elefante nella stanza ” possono essere ritenuti dei particolari (ai quali cmq ero e resto interessato ) e non essendo laureato in materia quando mi capita di leggere qui e la darwinisti di vario tipo a volte ho difficoltà a rispondere o conoscere le fonti dove reperire le informazion; percui mi facevano sorgere dei piccoli dubbi che non è bello avere, ma che adesso sono più chiari alle luce di quanto hai scritto.

    Riguardo alla comparsa di nuove caratteristiche c’è un bel video su youtube, che penso qui tutti avranno visto, dell’imbarazzante silenzio di Dawkins a questa domanda.

    Visto che tu ed in generale il “sito” siete cosi preparati e disponibili spero di aver la possibilità di chiedervi ancora qualche cosa se in futuro eventualmente mi sorgeranno ancora di questi piccoli dubbi; naturalmente parlo di cose veloci in modo da non farvi perdere troppo tempo nelle risposte la discussione che ho linkato adesso è stato un caso eccezzionale e l’ho fatto più che altro per farvelo sapere ( visto che erano stati ripresi alcuni tuoi commenti ).

    Non penso che esista un criterio di falsificabilità al darwinismo, qualunque obiezione o controesempio che si muove ai neo-darwinisti viene o giudicato poco importante e cmq superato da esperimenti successivi ( magari ad hoc e che comportano altri problemi ) o cmq assorbita all’interno della teoria con i tipici ” se e ma “, anche spostandola.
    Ed in ogni caso la teoria viene data per vera, sempre , e su questo non si discute: ” senno come diavolo si è originata la vita? Non sarai mica un creazionista? “.
    Questo è l’emblematica frase con cui finiscono i discorsi, che non è ne scientifica ne razionale.
    Questo dimostra anche che il neo-darwinismo non è una teoria scientifica in quanto non falsificabile ( almeno a quanto ho potuto notare io ).

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