“La democrazia ha fallito”: tutto secondo programma. Elezioni presidenziali, proclami PD, PDL, M5S, sono solo un diversivo. Le decisioni vengono prese dalla “elitocrazia”.

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L’ultimo la voro di Jorgen Randers, fin dagli anni ’70 al servizio del Club di Roma di cui è membro

“Panem et circenses” era la ricetta dei Romani per governare indisturbati.

 

Con un capolavoro d’ingegneria politica oggi i “circenses” sono la politica stessa, un diversivo per distrarre il popolino.

 

Attraverso uno dei suoi più noti esponenti il Club di Roma racconta come stanno le cose.

 

 Non ci saremmo proprio aspettati che quello che in molti sospettavano o meglio temevano, potesse essere dichiarato così apertamente: in Europa le decisioni politiche non vengono più prese democraticamente.

Al potere è stata insediata un’oligarchia non eletta, una tecnocrazia “illuminata” che prende decisioni senza tenere conto della volontà popolare. E non si tratta di fantasie di un qualche blogger complottista, sono le dichiarazioni fatte da Jorgen Randers, uno dei più autorevoli membri di uno dei più influenti think-thank che esistano (ne fanno parte anche capi di stato) per le politiche ambientali e demografiche: il Club di Roma.

 Ma ecco le esatte parole rilasciate in nell’intervista al periodico “Sette” del Corriere della Sera, intitolata: Randers: «Solo l’élitocrazia illuminata può salvare il pianeta» L’ambientalista norvegese: la democrazia ha fallito perché l’uomo ha una visione a breve termine.

 Jørgen Randers, padre del dibattito sulla sostenibilità, torna a fare previsioni sul «futuro che sarà» nel saggio 2052: Scenari globali per i prossimi quarant’anni (Edizioni Ambiente), con il contributo di oltre 30 scienziati, economisti ed esperti internazionali di previsioni si stemiche.

Senza fare sconti a nessuno.

Neppure alla democrazia partecipativa, che ha fallito nell’affrontare la sfida dei cambiamenti climatici.

Il pensiero che viene diffuso in questo studio, che è l’espressione della élite delle scienze economiche e sociali, è dunque che la democrazia ha fallito.

 Ed ecco allora che da quel laboratorio che è l’Italia, viene l’attesa conferma: la democrazia sta fallendo. Anzi ha già fallito, e si tratta di un fallimento ammesso dagli stessi partiti, dato che con il loro sostegno da ormai un anno e mezzo siamo governati da “tecnici” che nessuno ha votato. Un fallimento che viene confermato da quanto sta accadendo in questi giorni, e ancor prima dalle  parole golpiste di Mario Draghi che l’otto marzo scorso dichiarava candidamente che l’esito delle elezioni sarebbe stato ininfluente sulle scelte del futuro governo, come a dire che le decisioni vengono prese altrove e vengono poi solamente eseguite, chiunque sieda a Palazzo Chigi:

“L’Italia prosegue sulla strada delle riforme”, indipendentemente dall’esito elettorale. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, sottolineando che il processo delle riforme continua come se fosse inserito “il pilota automatico”. “E’ la democrazia, è qualcosa che ci sta a cuore e i mercati lo sanno“.

Così Draghi sull’esito delle elezioni italiane. E Draghi ha sottolineato come l’esito delle elezioni italiane, e altri fattori come la spinta francese a una monetizzazione del debito da parte della Bce, non abbiano alcun impatto sull’unità di intenti dell’Europa verso le riforme.

Il Sole 24ORE: “Draghi, BCE: Risanamento, avanti col pilota automatico”

 Con un “bipensiero” che avrebbe entusiasmato il Grande Fratello di Orwell, Draghi riesce a dire che la democrazia “ci sta a cuore” e poi, subito dopo, che tanto non ha importanza chi vincerà le elezioni, tanto dovrà eseguire gli ordini.

 Ma se la politica è svuotata del suo ruolo cosa ne rimane? Resta solo un confronto-scontro tra attori che danno vita ad un deprimente spettacolo che però fa sempre audience. Rimbecilliti da anni di “Grande Fratello”, “Isola sei Famosi”, “Amici” ecc… siamo convinti che quella sia la realtà, ci appassioniamo per quello che avviene davanti alle telecamere pensando che litigi, lacrime e gioia siano autentiche. A volte, come in questi giorni aspettiamo di vedere le “nominations” e poi godiamo delle espulsioni, allora Franco Marini diventa come Valeria Marini che se ne va con la coda tra le gambe dall’isola dei famosi, e Prodi, trombato mentre ignaro sonnecchiava al caldo sole dell’Africa, si confonde con Malgioglio che deluso lascia i tropici. E così alla fine Grillo finisce così per essere l’unico veramente al suo posto, lui sul palco a recitare c’è sempre stato, semmai sono gli altri ad averi invaso il suo campo.

Ma Jorgen Randers non si limita a questo, forte dell’affermazione delle politiche del Club di Roma vuole proprio sbatterci in faccia il vicolo cieco in cui ci siamo infilati, l’intervista prosegue infatti indicando chiaramente come stanno le cose:

La conclusione è pessimista: finché ci illuderemo che esistano vie d’uscita più economiche, tanto le democrazie quanto il libero mercato sceglieranno queste, e il mondo si muoverà inevitabilmente verso una crisi climatica abnorme.

Randers cita pochi Paesi in grado di sviluppare politiche a lungo termine e convincere (o costringere) i propri cittadini a imboccare il sentiero più stretto, come la Germania e la Cina.

«Forse, però, il miglior esempio che io conosca è la Commissione dell’Unione europea, un’élitocrazia formata da persone molto competenti, e non controllate dal Parlamento europeo, che è riuscita a far passare risoluzioni che non sarebbero probabilmente mai state approvate dai singoli parlamenti nazionali, eletti democraticamente

 Eccolo detto chiaro e tondo: l’Europa è un’ “ElitocraziaNON controllata dal Parlamento europeo che ha fatto passare risoluzioni imposte ai cittadini che non le volevano.

 La democrazia è dunque solo una finzione, un giocattolo lasciato in piedi per dare l’impressione che a comandare siano ancora gli elettori, ma non solo, la democrazia è un ingegnosissimo modo per avere sempre un capro espiatorio dietro il quale nascondere i veri responsabili quando c’è da far passare qualcosa di scomodo o far ricadere le colpe che invece appartengono all’elitocrazia.

 E se la situazione, dopo tutti questi discorsi, non fosse ancora sufficientemente chiara ecco che, anche per i più ostinati ingenui, arriva un ulteriore chiarimento. Riferendosi proprio alla situazione italiana l’illustre membro del Club di Roma afferma:

 Un governo tecnocratico capace di agire rapidamente, contrapposto alla democrazia partecipativa classica: la ricetta politica all’italiana entusiasma l’ambientalista norvegese.

«Ogni tanto le decisioni vanno prese velocemente, anche se con forti costi immediati. Avviene oggi nell’Italia guidata dal moderno governo tecnocratico di Monti come nella Roma di duemila anni fa governata, in situazioni di emergenza, da dittature temporanee (finché Giulio Cesare non divenne dictator perpetuus, ndr)».

 Ancora una volta, con una tecnica orwelliana, si parla di governo tecnocratico contrapposto alla “democrazia partecipativa classica”, come se il governo tecnocratico fosse un’alternativa democratica. Senza più remore infine Randers parla apertamente di “dittatura temporanea“, e qui va dato onore all’intervistatrice Sara Gandolfi, di aver, con grande intelligenza, inserito un “ndr” che indica in modo chiaro e secco dove vanno a finire propositi del genere.

Infine ecco che vengono anche chiariti i programmi per i giovani, in sostanza se faranno i bravi e si adegueranno a quello che l’elitocrazia ha in serbo per loro tanto meglio, se no si adegueranno lo stesso. E il programma pensato per loro si chiama “malthusianesimo”:

I giovani devono innanzitutto capire quali sono i meccanismi che governano il mondo politico attuale e poi dovrebbero dichiararsi pronti a fare la loro parte, e quindi anche a pagare più tasse e a sostenere un forte governo tecnocratico che possa agire con una visione di lungo termine.

Infine, dovrebbero fare meno bambini possibile, soprattutto nei Paesi industrializzati, dove un figlio, mediamente, consuma 40-60 volte più risorse ed energia di un figlio in India». Il modello (involontario, a dire il vero) arriva dall’Italia, che ha il più basso tasso di natalità al mondo (1,3 bambini per donna): non perché gli italiani siano più consapevoli sul fronte demografico-ambientale, ma «perché avete creato una società, negli ultimi 20 anni, che ha reso totalmente impossibile per una donna avere sia un lavoro sia un bambino. Le italiane, in modo molto saggio e razionale, hanno scelto il lavoro.

I giovani dovranno essere poveri (pagare più tasse)  e fare meno figli. Ecco servito il programma.

Ed ecco anche la conferma che l’Italia ha costituito, e ancora lo è, un laboratorio socio politico per i programmi elitocratici.

La frase finale è infine un elogio alla società che impedisce ad una donna di avere un lavoro e contemporaneamente essere madre. Con i complimenti di Randers.

Quest’intervista così sfacciata non sarebbe stata possibile solo una decina di anni fa, adesso non ha suscitato alcuna reazione, l’elitocrazia ormai è così forte che non ha più bisogno di nascondersi.

Singolarmente ciascuno può fare ben poco contro questa oligarchia. Personalmente però posso almeno smettere di guardare lo spettacolo in scena al Parlamento pensando che sia la realtà.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

76 commenti

  1. “Jørgen Randers, padre del dibattito sulla sostenibilità, torna a fare previsioni sul «futuro che sarà» nel saggio 2052”

    anche lui? Ma le previsioni per il 2051 non le aveva già avanzate il geniale Gianroberto?

    Comunque prof., quante cose ci sarebbero da dire su ciò che è avvenuto negli ultimi tre giorni… io ho orientato l’attenzione soprattutto alle reazioni di quella fetta di persone che si è lasciata travolgere da questa singolare sorta di neomessianismo di cui è stato oggetto l’emerito prof. Stefano Rodotà. Un esempio cristallino di come la rete riesca non solo a condividere o a diffondere, ma addirittura a CREARE un pensiero, oltre all’immagine quasi mitologica di un personaggio sconosciuto al grande pubblico, nell’arco di poche ore. Sono rimasto allibito.

    • D’accordissimo su tutto Daphnos.
      Mi sembra che siamo davvero davanti ad un modo del tutto nuovo di fare politica.
      La politica del M5S si basa su un consenso ottenuto sul web ma assolutamente impossibile da verificare nella sua autenticità.

      Inoltre siamo davanti ad una base troppo disponibile al culto della personalità.
      Quando ieri sera sentivo parlare del camper in avvicinamento a Roma (per fare cosa?) mi veniva in mente la “Marcia su Roma”.
      Solo un po’ più grottesca.

  2. Giorgio Masiero on

    Un articolo agghiacciante per la sua lucida analisi dello stato delle democrazie occidentali. Aggiungo, sommessamente, per contribuire ad illuminare il groviglio d’interessi in gioco, che Randers non è un asettico osservatore esterno delle tecnoelite alle quali un accademico vecchio stampo inneggerebbe in nome d’una sua concezione ambientalistica, onesta per quanto criticabile…
    No, egli è un loro demiurgo in charge di formatore permanente, lautamente pagato, nelle Business School ch’egli dirige distribuendo MBA preziosissimi per la carriera dei suoi discepoli; e, per giunta, dell’inner circle delle elite fa parte direttamente ai più alti livelli globali, nei consigli di amministrazione di multinazionali come Dow Chemicals, Tomra e British Telecom, ecc., in in circolo perfetto: può così fare affari indifferentemente inquinando il pianeta con la prima, disinquinandolo con la seconda, e celebrando con la terza il sole dell’avvenire malthusiano per i telespettatori (cittadini elettori).

    • Grazie Giorgio, i legami che hai evidenziato di questo personaggio non fanno che rendere ancora più gravi le sue dichiarazioni.

      Come dicevo sopra, siamo di fronte ad un nuovo tipo di potere, un potere verso il quale le armi precedentemente impiegate sono inefficienti.
      Anche volendo fare una rivoluzione, chi la organizzerebbe? Chi la finanzierebbe?

  3. Ho pubblicato un commento ieri sera che non è mai apparso. C’è una moderazione automatica che cestina tutti i post conteneenti la parola “Casaleggio”?

  4. Si può anche dire che ha fallito la politica degli ultimi 30 anni, soprattutto in Italia. Accecata dal proprio tornaconto e da un clientelismo che respiriamo a pieni polmoni anche a livello di piccole amministrazioni locali…

    Dove sono le vedute di largo respiro che sarebbero necessarie per tutelare il futuro dell’uomo?

    Ma in politica, spesso, si guarda al presente, al massimo al domani, quasi mai al dopodomani (esempio calzante il mancato cambiamento del Porcellum che alla fine s’è rivelato il vero problema per la governabilità).
    Tocca a noi, con la partecipazione popolare dal basso, far cambiare le cose. La democrazia non sono gli altri che la devono rappresentare, la democrazia siamo noi che la dobbiamo fare.

    • La cattiva politica è il sintomo. E’l’assoluta condanna della finitezza di questo odierno potere politico, subalterno al potere economico, oramai sempre più “sciolto”, libero di agire… libero:
      -di inquinare
      -di sfruttare
      -di disumanizzare
      -di comprare
      La tecnocrazia è la risposta forte, viscerale, compatta verso queste potenze economiche (multinazionali, banche, privati) che agiscono senza regole, muovendosi in ogni parte del mondo.

  5. Ottimo articolo, bravo Enzo.

    Ricordo anche questo vecchio post:
    http://www.enzopennetta.it/2012/12/doha-cronache-da-una-conferenza-e-balle-climatiche-sul-corriere-della-sera/#comment-9986

    Il problema principale è che abbiamo a che fare con gente che non ha solo un’ideologia fanatica, ma una vera e propria religione. E il fanatismo li accieca al punto da essere disposti a sacrificare l’umanità (letteralmente, “fisicamente”) al pianeta, il dio della loro religione, in stile azteco o maya etc.

    Vi riporto 2-3 pagine sempre dallo stesso libro molto interessante:

    Il Club di Roma è il think-tank globalista e tecnocratico che, nel 1972, con i soldi della Fondazione Agnelli e il mandato dell’ONU, pubblicò l’apocalittico “I limiti dello sviluppo”. Secondo le previsioni di quel libro, il petrolio avrebbe dovuto esaurirsi nel 1992, zinco e rame avrebbero dovuto essere finiti da un ventennio, le “risorse naturali” in genere non esserci più.

    Ebbe un ovvio successo nel creare uno stato d’animo collettivo prima inesistente: la preoccupazione per l’ambiente, il concetto di sviluppo “sostenibile” ossia limitato. Era l’effetto che si voleva.
    Infatti, si legge nel sito di questo organo, «La missione essenziale del Club di Roma è di agire come un globale, indipendente, non ufficiale catalizzatore di cambiamento»
    «Alla ricerca di un nuovo nemico che ci unisse, giungemmo all’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la mancanza d’acqua, la carestia e cose del genere fossero adatte.» Questa è una frase da una pubblicazione del Club di Roma.
    «Abbiamo bisogno, per ottenere un ampio sostegno, di catturare l’immaginazione pubblica, sicché dobbiamo offrire scenari paurosi, fare dichiarazioni semplificate e drammatiche, e non menzionare alcun dubbio. Ciascuno di noi dovrà fare il giusto bilancio tra l’essere efficace e l’essere onesto.» Questo è Sthephen Schneider, docente di climatologia a Stanford, soprannominato “il super-venditore dell’effetto serra”.
    «Anche se la scienza del riscaldamento globale fosse tutta falsa, il cambiamento climatico offre la più grande opportunità di portare nel mondo uguaglianza e giustizia»: così Christine Stewart, ministro dell’Ambiente canadese.
    Sì, c’è siccità, e ne siamo tutti coscienti. Siamo infinitamente meno coscienti di un “allarme manipolazione”: di essere psichicamente influenzati, anzi soggiogati, da un vasto progetto. Tale progetto è malthusiano: poteri forti mirano alla riduzione della popolazione umana.

    Nel 1972, quando il Club di Roma diffuse il suo rapporto, Maurice Strong, un miliardario canadese e membro del Club, era capo dell’UN Environmental Programme.
    Nel 1992 lo stesso Strong organizzava la Conferenza dell’ONU sull’Ambiente; e nel frattempo aveva creato “spontanee” ONG di base, di nome “Planetary Citizens” e “World Future Society”, il cui scopo era di reclamare “dal basso”, a nome della presunta “società civile”, le misure malthusiane volute dall’alto.
    Strong ha fondato inoltre lo Earth Council. L’organo che, in stretta collaborazione con Steven Rockefeller, Mikhail Gorbachev e il vicesegretario dell’ONU Robert Mueller, emanò la “Carta della Terra” (Earth Charter), un documento di fondazione dell’ambientalismo malthusiano.
    Il documento esordisce così: «Siamo a un momento critico della storia della Terra, un momento in cui l’umanità deve scegliere il suo futuro come mai prima nella storia, il destino comune ci impone di cercare un nuovo inizio». Non sfuggirà il tono in qualche modo mistico della frase. Esso è dovuto a Robert Mueller che era un membro della Società Teosofica e che pubblicava i suoi saggi presso l’editrice della Società Teosofica.
    Nella prefazione a uno di questi libri si legge: “Ancora una volta, ma questa volta su scala universale, l’umanità cerca niente di meno che la sua riunificazione col divino, la sua trascendenza in una nuova forma di vita. Gli indù chaiamano la nostra Terra Brahamn, o Dio, perché giustamente non fanno distinzione tra la nostra Terra e il divino”.

    E’ la religione della nuova era, voluta dai poteri forti: un panteismo materialista (la Terra è Dio) che dovrebbe colmare il vuoto lasciato in Occidente dallo stingersi del messaggio di Cristo. Come ogni “religione”, anche questa mobilita gli oscuri complessi di colpa dell’uomo occidentale consumista, conscio in cuor suo che la sua vita basata sull’avere e lo shopping è fondamentalmente
    “sbagliata”, e in qualche modo lo condanna.
    Quest’uomo-massa non crede più all’inferno, ma è pronto a credere alla condanna che più lo spaventa, la fine del suo mondo di abbondanza. Di conseguenza, è pronto a credere ai profeti di sventura, purché “scientifici”. Come ogni religione autentica, anche questa contraffazione richiede dal singolo pentimento, ascetismo e sacrificio, in cambio di una salvezza “sostenibile”.
    Ovviamente, questa religione si pone come opposta e contraria a quella di Cristo. Basta leggere il testo, profetico e ispirato, di Al Gore: “La ricchezza e diversità delle tradizioni religiose nella storia è una risorsa spirituale che la gente di fede ha spesso ignorato, perché spesso teme di aprire la mente agli insegnamenti che vengono dal di fuori del suo sistema di credenze.
    Ma l’emergere di una civiltà in cui la conoscenza si muove liberamente e istantaneamente nel mondo ha suscitato una nuova ricerca della saggezza distillata da tutte le fedi: le religioni dei nativi americani offrono un ricco tessuto di idee sul nostro rapporto con la Terra.
    Il senso spirituale del nostro posto nella natura esiste dalle origini della cultura umana, le sue ultime vestigia sono state eliminate dal cristianesimo quando eliminò il culto della dea”. (Al Gore, “Earth on balance: Ecology and the human spirit”, 1992, pag.258-260)
    L’ambientalismo oligarchico ci propone di credere al culto della dea-madre: la chiama Gaia, il suo antico nome è Kali. La sola dea indù a cui si fanno sacrifici di sangue, e sacrifici umani.
    […] “gli scienziati che sono noti come scettici sul global warming trovano difficile ottenere incarichi universitari e impossibile ricevere fondi per le loro ricerche”, scriveva Paul Johnson in un articolo di Forbes (“The menace of the lobby”).
    Ciò è ovvio: questi sono eretici della nuova religione. E la nuova fede è spietata, esige l’estremo sacrificio.
    Ancora Al Gore: «I piccoli mutamenti di politica, i moderati miglioramenti nelle leggi e nei regolamenti, la retorica offerta al posto del vero cambiamento, sono tutte forme di compromesso, volte a soddisfare il desiderio del pubblico che il sacrificio, la fatica e la dolorosa (Eoewrenching, parola che indica uno strappo, anche muscolare) trasformazione della società non saranno necessari.(pag.274)»

    • Grazie frank, sia per aver segnalato ieri questo articolo, sia per questo approfondimento di oggi che va a toccare una serie di importantissimi argomento correlati e che solo chi ha studiamo molto la questione può avere chiari.

      Come questi ultimi fatti dimostrano non si tratta di congetture, si sta verificando quello che si andava dicendo da tempo.

  6. I calciatori come circenses non bastan più,il reality da discussoni da solotto ormai è Montecittorio.
    Una corsa all’audience con tanto di stravaganze,magliette e scenette,lacrime,intrighi,atti di protesta plateali e ‘teatrali’,frecciatine in social network,fotomontaggi e video divertenti,canzoni,inni e chi più ne ha più metta.E i giornalisti gongolano ed alimentano e,uno di loro,G.Ferrara li definisce perfino tranquillamente ‘razza inferiore’..
    Ci siamo americanizzati anche in questo aspetto,il che sarebbe anche sempre marginale se la situazione non fosse largamente sfruttata da ‘fuori’,un’economia’che rovescia i ruoli e controlla gli Stati.Di per sé tecnocrazia e democrazia non sarebbero necessariamente agli antipodi,la prima può soccorrere la seconda e ristabilire quel “contratto tra generazioni” che è alla base di un regime fondato sulla sovranità popolare e giusto allo stesso tempo.Se non che,invece la tecnocrazia (che si rivela fra l’altro baconiano-comtiana)assieme con un marcato populismo sono ben inserite in un meccanismo di dialettica Hegeliana e il fine a a puro vantaggio di elitès.E’ solo questione di come alcune cose si riescano a far passare.Marketing.E lo sanno fare putroppo. Una vera e propria oligarchia, che risponde ai ‘voti’ del mercato finanziario.L’hanno saputo realizzare talmente bene che ora gettano anche la maschera.
    Il tutto accompagnato da opportun cambi di visione delle cose,sovranità popolare diventa nazionalismo anti-progresso etc etc..
    Viene a farsi sempre più forte e si fa passare in sordina però che nell’Ue gli Stati Membri devono in buona sostanza annullarsi e i governi nazionali diventare, nel momento in cui l’Ue riuscisse a formare la vera unione politica, dei fantocci con i fili in mano a Bruxelles e alla cosiddetta ‘alta finanza europea’ e anche mondiale.
    La Commissione Trilaterale(a cui era legato il buon Monti),si rivela poi una specie di ‘massoneria’ ultraliberista mondiale ispirata da David Rockefeller e Henry Kissinger il cui pensiero è fortemente malthusiano e smithiano,e se ne vedono gli effetti.
    Si sta realizzando un sistema monetario, fiscale e bancario in funzione di un’economia di mercato che deve essere altamente competitiva sulla scena del capitalismo globalizzato. E se ne affida la direzione ad una struttura tecnocratica del tutto priva di un mandato popolare e sottratta a ogni forma di controllo, anche delle istituzioni rappresentative.
    Questo è molto molto pericoloso e deletereo.

    • Il riferimento alla tecnocrazia baconiano-comtiana è molto corretto e chiarificatore, ma mi domando quanti liceali hanno studiato la filosofia in modo tale da capire questi riferimenti?

      Solo un’opera di controinformazione può restituire una visione autentica del percorso storico-filosofico.

      Ma attenti, come abbiamo visto ultimamente, sul web e nella scuola sono in agguato i mastini del politically correct.

      • Eh bah da quel poco che so ed ho constatato ai licei,quindi dove si studia filosofia anche,difficilmente sanno anche solo chi fossero a grandi lineee Locke,Bacone,Hobbes,Hegel e Comte.
        Che poi studiare da un libro di testo è un conto,leggere direttamente è un altro.Una volta,almeno quando mi ‘toccò’ fin dalle elementari c’era il buon uso di assegnare libri da leggere,cosa che per esempio è più in voga fuori dall’Italia,mentre qua è in disuso,con grave errore.Siamo arrivati a non aver più letto Dante e Collodi…

        Sicuramente gioca un ruolo importante l’opera di controinformazione,e relativamente al pensiero filosofico politico,al percorso storico-scientifico-filosofico umano abbiamo qui su CS sicuramente dato un contriuto trattando a volte circa il leviatano,circa il positivismo,l’illuminismo etc etc..

        E la controinformazione è importante proprio per il livello ‘fastidioso’ dell’informazione.Che ora anche la controinformazione trovi i paletti del politically-correct non è una sorpresa,dipende specialmente a che livello viene fatta.Fintanto che comunque è assciabile a certi gruppi che si liquidano velocemente non da molto fastidio però quando la fanno persone ‘credibili’ per loro merito,allora si cercano le vie della censura e del silenzio e della damnatio memoriae…

        Parlavi del nucleare Enzo.
        Quando ci fu il referendum perfno Odifreddi aveva fatto opera di controinformazione confutando falsi miti sensazionalistici e garantendo suo modo una visione realistica di pro e contro,gli ultimi dei quali si riflettevano più che altro sulla non fiducia data allo stato italiabno di saper gestire il nucleare non sapendo gestire i rifiuti e il rischio di essere invasi da centrali francesi.
        Chi sapeva la differenza fra fissione e fusione?Chi sapeva bene ,ntendo correttamente senza avere in testa finte ‘slides mentali’,i reali pro e contro?

        E’ necessario basarsi su giudizi a posteriori, più che su pregiudizi a priori,invece è quel che accade.

        In Italia,numeri alla mano, pochissimi sono vicini a certe idee che si riconducono a Sel(veganesimo attivista,ecologismo estremo,FV,AGW,liberalizzazione droghe leggere e pesanti e quant’altro) e radicali eppure in buona parte come spunta fuori qualcosa il 90% le sostiene perchè?
        Perchè Enzo l’abbiamo detto e mostrato,la new age è divenuta la nostra ideologia e molti clichès son diventati il metro di giudizio.
        http://www.enzopennetta.it/2013/03/1-mendel-day-intervento-pennetta/
        A chi giova ciò?

        Perchè relativamente a decisioni,problemi,affari politici si da larghissimo spazio a faccende accessorie e non viene dato spazio alle informazioni che ,per forza di cose,non tutti possono avere ma che tutti ,in democrazia,avrebbero diritto di avere?

        Più informazione,più trasparenza e più operosità nel piccolo,all’interno di comuni la si può trovare,ma ovviamente non fa notizia e si va ad occultare il più possibile o quei sindaci,quelle giunte vengono scansate con nonchalance.

        Ovvio infine Enzo che se la grande informazione dei media è orientata in un verso la controinformazione,causa anche gli ostacoli di cui sopra,va avanti a fatica.

        Dici benissimo.Manca assolutamente la via d’uscita.Non c’è,come non c’è per l’Italia nessuno statista che sappia ,possa prendere e togliere le castagne dal fuoco.
        E’ un po’ il solito discorso fintanto che non verrà mostrato il problema,qualora sia possibile trovare quella via nessuno la starà a cercare o comunque troppo pochi.
        Non è più poi questioni di semplici marchesotti o politicanti da andare a prendere,da assediare,il nemico ora è praticamente invisibile,dotato di ubiquità e capace di infettare parte di chi si schiererebbe per combatterlo.
        A quanto pare il Fabianesimo è arrivato ad un buon punto.E’ come l”effetto farfalla’.A schiacciare una farfalla si riesce bene,non te ne curi ,sbatte le ali e ti trovoi a fronteggiare un tornado..li son problemi.

        L’Italia al momento non è altro che il riflesso di una cosa che ha radici profonde,ache prima della formazione stessa del Regno(anch’essa causa di diversi problemi per come è stata forzata ad avvenire differentemente da come si stava cercando di unire),altro che ultimi 20 anni,30 anni e tutti i vari clichès simili…

        • Stavo pensando anche io oggi al fabianesimo.

          Il PD è diventato ed è stato negli ultimi anni uno strumento fabiano perfetto.

          Adesso sembra che il giocattolo abbia dei problemi, non mi sorprenderebbe che l’anglofilo Casaleggio fosse il nuovo Fabio Massimo.
          Quale sarà il prossimo esperimento di ingegneria politica a cui verrà sottoposta l’Italia?
          Aspetto con curiosità.

          • Vorrei soffermarmi un secondo anche un aspetto fondamentale per cui tutto un processo non potrebbe svolgersi in questo modo,ossia al fatto che che la new age sia diventata la nostra cultura
            http://www.enzopennetta.it/2012/08/il-ritorno-del-serpente-piumato/
            Alcune soluzioni e visioni proposte che ‘a pelle’ sembrano,alla stragran maggioranza delle persone, di comune buon senso, celano in sé una ‘semenza’, che sotto opportune ‘contingenze’, germoglierà,producendo frutti ben diversi da quelli sperati in principio e per i quali si potrebbe tranquillamente convenire oggigiorno.
            Senza una panoramica generale più ampia è difficile leggere l’effettiva direzione che si è intrapresa e cosa si possa celare all’orizzonte non si vede,ma appare offuscato.
            E questo articolo e quelli correlati sono molto utili in quiesto senso.
            Il fatto che i ‘circenses’ siano diventati i politici è qualcosa di preciso,processi,carnevalate,battibecchi,espulsioni,orge,litigi..c’è tutto. Sicuramente l’evoluzione Meet Up-Movimento di Liberazione Nazionale- Movimento 5 Stelle ha fatto qualcosa che non ha precedenti nella storia e si è inserita passo passo assorbendo una consistente proposta e desiderio di sano cambiamento.
            Cambiamento che però si mostra in un modo un po’ subdolo.Grillo l’ha sbandierato più volte,è un salto nel buio.cielo ombroso,un salto nel buio,un tuffo nell’ ignoto, una transizione da un modello sistemico che conosciamo, con i suoi pregi e molti difetti, ad un altro ambito sconosciuto ed imprecisato senza poter conoscere i suoi punti deboli, le nuove strutture e gerarchie che lo caratterizzeranno.Ma attenzione,questo vale (e/o valeva)anche per il governo doi tecnocrati così come per il finto bi-polarismo che ha caratterizzato la seconda repubblica.Una parte dei quali si dicono moderati liberali,quindi con punte ideologiche che si possono tranquillamente ricondurre al giusnaturalismo, contrattualismo,illuminismo etc..e gli altri?Democratici che mettono i piedi nelle stesse matrici ideologiche..
            Matrici ideologiche che si ritrovano anche nel terzo polo della terza repubblica.
            E poi il cambiamento verso cui la popolazione si sente spinta ,verso un salto nel vuoto dove uno è portato a buttarsi .
            Ed a uel punto ecco che cambia la fase di una tattica hegeliana di tesi antitesi e sintesi e un passo in avanti di un fabianesimo che ormai non si nasconde più nemmeno,tanto può farlo.
            Sicuramente il PD concordo che si sia rivelato un perfetto strumento fabiano.Credo che si sia costruito uno ‘schema’ per cui non esista però ‘lo’ strumento fabiano,appunto in relazione a quello che ho scritto poco prima,ma ‘gli’ strumenti fabiani che garantiscono un 70 % buono dell’elettorato italiano,un 20-25% è stato portato a non votare,il rimanente è ininfluente ed i giochi son fatti.
            E così è in buona parte d’Europa e oltreoceano.
            Ormai,imho,giochi che potevan esser fatti in passato non hanno più senso,manifestazioni e cose del genere son specchi per le allodole ,fanno ridere anche i polli.
            Onestamente io più che essere curioso di vedere gli step successivi preferirei un cambio di rotta..ma non sembra esserci modo al momento.
            vediamo che succede.

          • In buona sostanza,vedo la cosa più globale,più generale verso un qualcosa che,brutalmente,si potrebbe definire un centrismo radicale, piegato alle èlites,che indirizza verso la cultura dominante,new age,e verso politiche ideologiche malthusiano-spenceriane-smithiane inviluppato in un sistema di finanza globale.
            Lo strumento del momento è ‘panem et circenses+populismo+dividi et imperat+indottrinamento ideologico e dequalitizzazione della cultura e dell’istruzione’.
            Un centrismo ‘politically correct’ che incarna i principi della cultura dominante,imposta omeopaticamente,ricco dei nuovi vates, dei nuovi guru tecnocrati e burocrati che cerca provvedimenti per problemi che fa comparire(AWG etc..).E’ qualcosa che c’è in Europa,non è qualcosa che riguarda uno stato o qualche stato è una macchia che si diffonde e parte da diverso tempo addietro. Si vedono cose che non vanno nei vari paesi,ma quelli sono sintomi,sono ‘metastasi’ ma non sono di per sé il problema.
            Questo nuovo scenario,di controparte,va a far verificare un cambiamento degli equilibri internazionali, che in futuro vedrà(verosimilmente) un sempre maggior peso delle potenze emergenti dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica)(che non hanno seguito certe politiche) a scapito dei Paesi europei.
            Ed anche la minaccia Brics potrebbe diventare strumento per fare pressioni per il passo successivo del centrismo globale.

  7. Da questo articolo partirebbero, se facessimo una lettura veloce, due espressioni di pensiero tra loro contrapposte: o biasimo o sollievo.

    Biasimo.

    Si contesterebbe immediatamente un disprezzo, da parte dall’autore, di termini a noi così cari come democrazia e sovranità popolare. Ma io credo in realtà che il sistema democratico abbia mostrato negli ultimi decenni le sue falle, cioè: populismo, rappresentanza orizzontale, clientelismo, corruzione, incompetenza, statalismo ecc…
    Perciò penso che sia ingiusto iniziare una critica al pensiero di questo accademico senza una de contestualizzazione formale di ogni parola che noi stessi adoperiamo senza constatarne il reale aspetto. A voi non vi puzza questa “osanna” ciclica della democrazie (o questa continua richiesta programmatica del favore del pubblico)?

    Sollievo. I sistemi elitari possono essere un ottimo medicinale per curare “i malati”, vale a dire quelle nazioni che hanno saputo essere (realmente=nei fatti) democratiche. Attenzione però a lasciar fare troppo gli altri…

    E’ appena uscito un libro molto interessante del filosofo Cacciari (https://www.youtube.com/watch?v=h_7PWb9YDuw ; https://www.youtube.com/watch?NR=1&feature=endscreen&v=c8TGykhsCmI o http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-03-29/potere-frena-relazione-teologia-123209.shtml?uuid=AbVmShiH).
    I poteri “catecontici”, che trattengono il male, sono di natura politica quindi Impero (STATO) e Chiesa; ma stanno andando a put***… mentre avanza l’anticristo: mercato, valore contrapposto a verità ecc… Sapremo risollevarci????

    • “I poteri “catecontici”, che trattengono il male, sono di natura politica quindi Impero (STATO) e Chiesa; ma stanno andando a put***…”

      E questo andare a put*** è molto funzionale a chi vuole dimostrare che è meglio cedere il passo alle elite.
      Quindi posso pensare che il degrado della politica possa essere stato favorito.
      Sapremo risollevarci se diventeremo coscienti di quanto è avvenuto e sta avvenendo. Ma se ci guardiamo intorno non mi sembra di vedere molta consapevolezza.

      • Ma se ci pensa è impossibile fronteggiare questo nuovo “male” da soli come Paese intendo… anche se noto come non ci sia un vero Sogno Europeo fatto di ideali e obiettivi comuni… ma ci sia soltanto desiderio di sopravvivenza da parte degli Stati singoli di dominare un mondo economico ormai inafferrabile e prigioniero di un vuoto di valore.

  8. Interessante discussione.
    Se si vuole rafforzare la democrazia, la politica e l’Europa, è necessaria l’elezione diretta del Presidente dell’Unione Europea. In questo modo saranno i cittadini europei a scegliere direttamente chi ci governa (e rappresenta) e non le élites. Se la battaglia deve essere popolazone vs élites, bisogna “muovere” la popolazione, indicando una meta e un obiettivo concreto da raggiungere. Altrimenti si rischia di diventare noi stessi una élite.

    • Il popolo non sceglie sempre bene. Questo è un dato di fatto. Sceglie, a ragion veduta, sempre la convenienza del momento.
      Il vero problema è l’incapacità politica di fronte a quelle forze economiche che detengono oggi il vero potere nel mondo.

      • GT, è molto rischioso partire dal presupposto che il popolo può sbagliare, chiunque di noi nella vita può fare scelte sbagliate ma nessuno credo vorrebbe un “tecnico” che lo obblighi a fare la “cosa giusta” che dice lui.

        Mi sembra che il popolo sia stato finora fortemente condizionabile mediante un ben studiato orientamento e condizionamento. Il vero problema della democrazia è che, da quando esistono i media, è troppo facile manipolare il consenso.

        Adesso siamo ad un ulteriore step, infatti poiché a volte i popoli sono stati troppo lenti o hanno fatto resistenza al cambiamento desiderato, si scavalcano direttamente imponendo i “tecnici”.

        Come dice Francesco il primo passo è restituire sovranità ai rappresentati, e non solo con l’elezione diretta del Presidente europeo, ma ancor più con una riforma radicale della Commissione europea.

        Le proposte di legge devono partire dai parlamentari eletti, e non dai commissari (messi lì dalle élite).

        • “GT, è molto rischioso partire dal presupposto che il popolo può sbagliare, chiunque di noi nella vita può fare scelte sbagliate ma nessuno credo vorrebbe un “tecnico” che lo obblighi a fare la “cosa giusta” che dice lui.”
          Non si tratta di sbagliare involontariamente, ma di sbagliare per colpa della negligenza… Hanno votato contro il nucleare… cosa ne sa il popolo di questa fonte di energia oltre al solito sensazionalismo da panico?
          “Mi sembra che il popolo sia stato finora fortemente condizionabile mediante un ben studiato orientamento e condizionamento. Il vero problema della democrazia è che, da quando esistono i media, è troppo facile manipolare il consenso.”
          Lo dicevano anche i sinistri di Berlusconi, avevano ragione?

          • “Non si tratta di sbagliare involontariamente, ma di sbagliare per colpa della negligenza… Hanno votato contro il nucleare… cosa ne sa il popolo di questa fonte di energia oltre al solito sensazionalismo da panico?”

            Altri potrebbero pensare la stessa cosa di chi sostiene il nucleare, e magari non perché qualcuno sia disinformato, ma solo perché nelle proprie valutazioni si dà un differente peso ai pro e contro.

            Le critiche alla manipolazione da parte di Berlusconi sono anch’esse all’interno di un meccanismo di propaganda, fa parte del gioco.

            Il sistema perfetto non esiste, lo sappiamo, ribadisco a questo punto quello che intendevo dire nell’articolo:
            il sistema democratico è quello a cui i partecipanti (tutti noi) stanno “giocando”.
            Sia che si tratti di un gioco buono o di un gioco cattivo, è però un grave reato ingannare (truffare) i partecipanti aggirando le regole.

            Di questo e non altro si tratta.

          • Le democrazie finiscono per colpa del popolo, quando il livello politico è così basso vuol dire che la rappresentanza di base è bassa.
            Per cui oggi assistiamo ad un appiattimento semplicistico dei contenuti proprio in virtù di una democratica visione della realtà. Le sfide che abbiamo difronte sono molto molto complesse e una semplificazione dozzinale (aboliamo l’IMU, via il Parlamento) rischia di portarci al pantano!

          • ma quando mai?
            Le democrazie finiscono quando ci sono poteri piu’ o meno “occulti”, cioe’ potentati finanziari/mediatici/politici trasversali, che decidono di accaparrarsi vantaggi economici/politici/militari a scapito dei legittimi detentori di tali diritti.
            a cominciare dalla rivoluzione francese (anche se tecnicamente non era una “democrazia” il regime in vigore all’epoca, ma che comunque alle rappresentative odierne darebbe dei punti in parecchi campi)

          • Ma i potentati economici esistono da sempre nelle democrazie. Ma cosa dici mai?! Certamente ne influenzano il sistema, questa mi pare francamente un’ovvietà.
            Essi convivono molto bene nelle democrazie, ci sguazzano dentro, hanno soltanto interessi a mantenere questo sistema…

          • Non al punto di IMPORRE un loro cameriere al governo che REGALI loro importanti fette di ricchezze pubbliche, dirottando l’opinione pubblica (accecata dall’odio e dai pregiudizi, si e’ visto anche ultimamente in occasione dell’elezione del PdR di Marini) con scandali e scandaletti veri o presunti.

          • Un signore lo ha fatto per 20 anni e nessuno ne parla più. E’ diventato normale. Piero è quindi d’accordo ora su una legge sul conflitto di interesse e sulla moralità pubblica dei partiti????

          • se ti riferisci a Prodi non posso che essere d’accordo. A chi ha venduto i gioielli della Repubblica Italiana, a capo dell’IRI prima e poi a capo del governo poi?
            ùNon capisco poi cosa c’entri il conflitto d’interessi visto che Prodi-no ha regalato ai suoi fratelli massoni e non certo a se’ stesso (anche se ha fatto la cresta) e la moralita’ dei partiti, visto che la maggior parte del PCI era pronto a tradire il proprio paese per favorire l’invasione dell’Armata Rossa, oltre che far scappare diversi brigatisti rossi in Francia con appoggi piu’ o meno occulti, e favorendo cessioni di sovranita’ italiana a quella schifezza di UE, felice che stesse trasformandosi nella nuova Unione Sovietica. Se questa e’ per te moralita’…

          • Piero tu sei sempre stato un ultrà, per questo motivo tu sei impossibilitato a vedere, e a renderti conto dell’ampiezza del mondo.
            Un signore come Berlusconi in altri Paesi non sarebbe stato niente in politica e ben che meno in economia. Sia tu che io lo sappiamo benissimo. Le sue aziende facevano acqua da tutte le parti quando le quotò, dovette chiamare un manager di un certo livello per poterle risollevare. In politica ha prodotto debiti su debiti, producendo leggi vergogna e ogni serio di abominio legislativo. Quale è il suo lascito?

          • Il suo lascito è Beppe Grillo, ovvero la reazione uguale e contraria al berlusconismo.

          • mah… tornando seri…
            Che poi qualcuno dovrebbe spiegarmelo un po’ cosa sarebbe questo ‘berlusconismo’, senza per favore andare a prendere definizioni da Repubblica o L’Espresso, a meno che non sia tutto quello che non e’ “colto, equo solidale, ambientalista, condiviso, dalla parte del popolo, ecc ecc” e tutte quelle pippe mentali dei repubblicones, altrimenti mi ci metto pure io…
            A me pare invece che Grillo sia semplicemente il “riempitivo” del vuoto lasciato dal PD/DS/PDS/PCI, per la sua inettitudine…
            “Il Popolo dei fax” ve lo siete scordati? E chi erano se non grillini ante litteram? E i girotondi?
            Infatti M5S ha tolto piu’ al “PDmenoELLE” che al “PDELLE”.
            E il 90% dei grillini vengono da estrema sinistra, NO TAV, da contestatori di professione, ecc ecc.
            E molti gonzi di cattolici che l’hanno votato.
            E’ la riedizione, in chiave farsesca (vedi la “retromarcia su Roma“) di quando le brigate rosse accusavano il PCI di essersi “imborghesito” e di non portare avanti le istanze rivoluzionarie del pueblo unido

          • Berlusconismo: corruzione, clientelismo, cattivi costumi, carrierismo & il peggio del peggio.
            Ci vorrebbe davvero una Rivoluzione intesa come una tabula rasa per ricominciare…

    • Io prima di tutto,prima ancora del Presidente dell’UE, preferirei una consultazione popolare per vedere SE e COME tutti i cittadini vogliono l’Unione Europea.
      Promuoverei un dibattito pubblico sull’argomento, senza che, come fatto finora, e soprattutto in Italia, coloro che non sono convinti di queste “cessioni di sovranita’” vengano additate come cavernicoli senza alcuna nozione di bene comune.

      Certo che poi, a giudicare da quanto detto da politici di cui avevo una certa stima, come Helmut Kohl, che dice che impose come un dittatore la moneta unica perche’ due paesi aventi la stessa moneta non avrebbero mai fatto la guerra, la dice lunga sulle ridicole basi su cui e’ stata poggiata questa Nemesi, questa #censura# di Unione Europea.

      P.S.: avete notato che la “distrazione” riguarda anche i presunti “segreti svelati” dei potenti? Mi riferisco a Wikileaks… avete notato che c’e’ proprio tutto quello che la gente vuole sentirsi, lo scandaletto, il frugare nelle camere da letto e nelle mutande, gli “inciuci”, ma di quello che riguarda le decisioni in materia economica e la politica UE non traspare nulla, vero o presunto che sia?
      Una ulteriore conferma che il “martire” Assange non e’ altri che la casella postale dei potenti di turno

      • D’accordissimo, prima di tutto si sarebbe dovuto fare un referendum sia sulla UE che sull’euro.

        Il fatto che nei paesi dove si è fatto si sia stentato ad ottenere il via libera dimostra che in fondo la volontà popolare è più saggia di quanto si creda.

        Tutti poi abbiamo constatato come lo spazio preso dalle avventure sessuali dei protagonisti politici o da notizie comunque di poci conto dettate dagli onnipresenti spin doctors nascondano spesso notizie ben più importanti dietro una cortina fumogena.

        Chi ha fatto sapere che un anno fa si stava modificando l’articolo 81 e 97 della costituzione?
        http://www.enzopennetta.it/2012/06/ue-demolizione-controllata-degli-stati-nazionali/

        Però sapevamo tutto delle olgettine.

        Nello stesso periodo Monti pagava 2,5 MLD di euro alla Morgan stanley. Perché?
        Ancora non si sa.

        Ma Assange anziché parlarci di quello ci diceva tutto su una serie di fatti del Vaticano su cui spalava montagne di m**** incontrollabili, e ci informava sull’importantissimo fatto che padre Lombardi usa il Blackberry…

      • Piero non mi risulta che i Trattati Internazionali vengano rettificati tramite referendum parlamentari. Questa sua versione semplificata della realtà non dà soluzioni, esattamente come il populismo: il popolo (semplifica) per credere quello che meglio vorrebbe credere… questo può servire da sprone, ma senza basi solide la realtà prima o poi colpisce…!

        • il classico ragionamento che fanno i radical-chic, per cui il popolo non sa mai quello che e’ per il “suo” bene e percio’ ci vogliono i “tennici” che lo IMPONGANO.
          No non funziona cosi’. Anzi… e’ tutto il contrario.
          rappresentanti politici che hanno SVENDUTO il paese e le sue ricchezze in cambio di “celebrita’”, onori (provvisori) e chissa’ altro.
          Basta vedere i patti conclusi con gli arabi a partire dagli anni ’70.
          Non e’ previsto neppure di rivotare quando un precedente referendum e’ stato regolarmente vinto dal NO se e’ per questo. Poi la cosa riguarda in particolare l’Italia, non c’e’ bisogno che tu me lo dica. Questa clausola e’ stata messa soltanto per impedire ai comunisti di contestare l’adesione dell’
          Italia alla NATO e la concessione delle basi.
          Non e’ neppure prevista la cessione di sovranita’ e tutte le sciocchezze adottare per rendersi proni alla UE, se e’ per questo. Oltre che anticostituzionale.,
          Ma si sa, e’ la costituzione piu’ bella del mondo (quando serve, quando parla del matrimonio, va cambiata che fa schifo).

          • Sicuro che il popolo sceglie sempre bene?
            Il popolo vorrebbe non pagare le tasse, vorrebbe non lavorare per vivere, vorrebbe i matrimoni gay, l’eutanasia, la pena di morte ecc… sei ancora d’accordo? la politica in questi anni non ha fatto altro che assecondare la volontà popolare in cambio di voti (clientelismo) a scapito di scelte strategiche (in quei momenti impopolari) per le giovani generazioni.
            Smettiamoli di trovare capri espiatori comodi per concentrare rabbia e frustrazione. La verità è che tutti come Paese abbiamo fallito: se ci capitava di avvantaggiarci andando contro il prossimo lo abbiamo fatto. La classe politica è il riflesso di questa mentalità italiana! E’ bello vivere in un Paese come questo in cui il marcio va avanti arricchendosi ai danni del piccolo? Discutiamo di questo anziché di parlare degli abitanti di Venere…

  9. Il popolo sa bene quel che vuole, il problema è che difficilmente glielo fanno dire, men che meno fare. Difficilmente trova qualcuno che lo rappresenti adeguatamente, che agisca cioè nelle istituzioni con dignità, capacità ed efficacia.
    Se non vogliamo parlare di ciò che si sarebbe potuto fare o di ciò che non ci è possibile fare (due vicoli ciechi) credo che l’unico modo costruttivo di ragionare sia su “cosa è possibile fare”. Ecco perchè, a mio avviso, una campagna pubblica, diffusa, allargata a tutte le sensibilità politiche sulla elezione diretta del Presidente UE sarebbe un obiettivo concreto, circoscritto e sopratutto “raggiungibile”.
    Significherebbe mettere a confronto diretto dei leaders, dei programmi, delle idee, delle soluzioni da adottare a livello europeo. E ad esprimersi sarebbero tutti i cittadini d’Europa.
    Coinvolgimento diretto, dibattito delle idee, competizione trasparente, possibilità di far emergere punti di vista e soluzioni maggioritarie tra i cittadini ma colpevolmente escluse dal dibattito sui media. Ci pensate?

    • come si puo’ cercare e chiamare “obiettivo concreto circoscritto e raggiungibile” l’elezione di un Presidente UE, visto che
      1) non e’ previsto
      2) non si sa quali funzioni dovrebbe avere e quali poteri avrebe per farli rispettare
      3) come potrebbe conciliare interessi contrastanti (e lo si e’ visto negli ultimi anni) senza essere influenzati dai paesi piu’ popolosi (anche in questo caso la Germania)
      4) se per fare il “ministro degli esteri” (che non conta nulla, meno di zero) si sono scannati, per poi nominare una contessina inglese snob e con la puzza sotto il naso contro gli italiani, come si puo’ ragionevolmente sperare di trovare “Mr. Europe”?

      mi sembra che questa elezione ricada nei due punti che hai gia’ specificato.

  10. Vorrei fare una lettura non troppo banale e semplificata delle cose che qui si dicono…

    I nostri problemi, parlo dell’Occidente ricco e opulento (almeno fino a ieri) non sono (non erano) più la sopravvivenza, cioè il cibo, la casa, il vestiario… Bene o male non moriamo di fame, abbiamo un tetto e usciamo vestiti (da questo punto di vista non dovremmo più lamentarci). Ma ecco che subentrano altri bisogni: il desiderio di possedere, la rivalità, la vanità, la ricerca del potere… La maggioranza delle azioni politiche dei gruppi sociali (chiamiamole lobby) e dei loro capi va fatta senz’altro risalire a queste motivazioni, dopo quella fondamentale della sopravvivenza. Così, inevitabilmente (per colpa della natura umana?), la politica determina la concentrazione di potere e chi dispone di questo potere, lo vediamo quaotidianamente, ne abusa. Anche la scienza e la tecnica moderne hanno contribuito ad accrescere il potere di chi governa e comanda e intere società funzionano secondo un piano messo a punto dalla mente di pochi individui…
    Lo diceva bene in un saggio del 1934 il grandissimo Bertrand Russel (The Scientific Outlook), riportato a stralci nel suo divulgativo Un’etica per a politica – Ed. Laterza, in cui mette bene in luce come sia inevitabile un certo grado di conflitto tra desideri dei gruppi (di potere e non solo) e l’individuo. Come mettono bene in mostra anche le osservazioni fatte in questa discussione.

  11. Caro Piero,

    Non ho ben capito se sei d’accordo o meno sulla elezione del Presidente UE. Le tue obiezioni attengono alla fattibilità della cosa o alla sua giustezza e utilità?
    Nello specifico e rispondendo punto per punto ai tuoi dubbi:
    1) Non mi sembra una obiezione. Anche perchè le cose più belle sono spesso quelle imprevedibili 🙂
    2) le funzioni e i poteri possono essere definiti, estesi o meglio sintonizzati. Non è di giuristi o modelli politologici che manchiamo. Anzi…
    3) la germania ha 81 milioni di abitanti, la UE 495 milioni.Un presidente democraticamente eletto da tutti i cittadini UE sarebbe più o meno succube di un solo paese?
    4) non correre, non bisogna travare MR. Europe, ma molto più semplicemente indire l’elezione diretta a suffragio universale tra tutti i cittadini dell’Unione. Mr. Europe poi, verrà da se.
    Nulla accade da solo. Per arrivarci occorre mobilitare idee e persone. Con lungimiranza, tenacia, apertura al nuovo e soprattutto smettendola di pangerci addosso (sport nazionale italico).

    Vi segnalo, tra i tanti siti che stanno alimentando questo dibattito, il seguente link: http://www.presseurop.eu/it/content/article/2332141-e-tempo-di-eleggere-il-presidente-dell-ue

    • Caro amico, in verita’ tutte e due… 🙂

      1) non mi sembra una contro obiezione: non previsto per non previsto, tanto vale chiedere a tutti i cittadini SE e COME vogliono questa unione, prima ancora che eleggerne un fantomatico presidente.
      2) anche per questo vale la stessa cosa: PRIMA chiediamo ai cittadini SE e QUANTO POTERE VOGLIONO delegare a questo fantomatico presidente, e quanto e se ad una rappresentanza sovranazionale
      3) La Merkel e’ una, gli italiani 60 milioni, e i greci non so quanto: indovina chi ha vinto…
      4) ripeto: se bisogna prevedere qualcosa di nuovo tanto vale prima chiedere ai cittadini, dopo un ampio dibattito onesto e senza insulti squalificanti, SE, COME, IN CHE MISURA, QUANDO e PERCHE’ vogliono dare questi poteri e a CHI.

  12. salve prof,

    ecco i links:

    http://www.nocensura.com/2012/09/aldo-moro-morto-per-500-lire.html

    http://miccolismauro.wordpress.com/2012/03/20/tornare-alla-moneta-di-stato-ecco-la-soluzione-che-cost-la-vita-ad-aldo-moro/

    nel primo c’e anche la foto delle 500lire dove non c’e’ scritto banca d’ Italia ma semplicemente repubblica italiana e moneta di stato con corso legale.

    un caro saluto e aspetto di leggere cosa ne pensa non solo lei ma chiunque abbia la curiosità di leggere!

  13. Caro Piero,

    mi sembra che siamo d’accordo sulla necessità di coinvolgere maggiormente i cittadini europei sulle grandi e decisive scelte
    Il problema è “come”.
    Nel tuo punto 4, che condivido appieno, proponi degli obiettivi (cosa) ma non indichi nessuno strumento concreto (come).
    Ecco, a mio modesto avviso, tutti i punti che tu indichi potrebbero essere inclusi nei programmi elettorale dei canidati alla Presidenza UE. Così potremmo finalmente discutere pubblicamente su temi sino ad ora gestiti da una elite o sapientemente occultati. Dibattito pubblico finalizzato ad una competizione ed alla elezione di un Leader. Quello che succede ad esempio negli Stati Uniti.

    La Merkel conta e incide in quanto eletta dai cittadini tedeschi. E a loro risponde. Facendo (e bene) i loro interessi.
    Ecco perchè è ancora più utile e necessario un Presidente Europeo, non espressione di un popolo o di uno stato ma eletto d TUTTI i cittadini europei.
    Ora comanda la Merkel perchè non esiste nessun altro potere, democraticamente eletto, in grado di esercitare maggiore peso politico e maggiore influenza sule scelte economiche.
    Non credi?

    • Carissimo amico, mi dispiace, ma non ti seguo.
      E’ come cercare di far diventare elettiva la carica di Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, dandogli un po’ di poteri del Presidente della Repubblica e un po’ di potere del Presidente del Consiglio, stravolgendo la costituzione e interminabili rimpalli, questioni procedurali ecc per fare questo.
      Tanto vale ricominciare daccapo e ricostruire dalle fondamenta, consultando i cittadini, SE vogliono un’Unione (cosa che non mi pare tanto scontata).
      Gli effetti sono stati sotto i nostri occhi: basti guardare quell’aborto che e’ stato fatto passare per “Seconda Repubblica” cambiando soltanto la legge elettorale.
      La “tua” proposta mi fa venire in mente, non so se pensi anche tu a questo, quelli che dicono “ci vuole piu’ Europa per risolvere la crisi!”. A queste parole a me viene l’orticaria, dimenticando che e’ proprio quello a cui mirano (ed ha ammesso lo stesso Monti, ripreso anche qui su CS) e hanno mirato sin dal principio provocando queste fasulle crisi.

      Il resto, sull’influenza germanica, mi sembrano (scusami) le stesse scuse di quelli che vorrebbero la Turchia “in Europa”, rassicurando tutti che non ci sarebbe alcun cambiamento… Mah… con la sua rappresentanza cjhe avrebbe nel Parlamento Europeo ho i miei forti dubbi…

  14. discussione interessantissima (e colta) e situazione ingarbugliatissima (e corta).
    Non credo la cosa reggerà a lungo, vedremo.
    Sono abbastanza inquieto comunque per quello che sta succedendo ma credo che il rimedio che ci è stato proposto sia peggiore del male.
    Innanzitutto perchè il M5* ho l’impressione abbia dirottato lo sguardo dei suoi elettori sul famoso dito, facendoli ignorare la luna, forse per insipienza (ma non credo) forse per malafade.
    Il secondo motivo è che la parola “cittadini” a me fa venire i brividi, non vorrei che da facebook si passasse a facestones (nel senso di lapidi come conseguenza delle ghigliottine tanto care ai cittadini di qualche secolo fa).
    Il fatto che avessero puntato su Rodotà mi ha fatto sentir puzza di Vandea incipiente.

    In quanto al popolo e alla democrazia diretta, certamente un popolo istruito, coinvolto sa scegliere ma questo popolo indottrinato e rincretinito da anni di TV (pubblica e privata) di una bassezza mostruosa non è più in grado di scegliere.
    Magari il singolo individuo ha delle intuizioni giuste ma è stato reso difficile l’aggregazione di queste idee con il politically correct.
    Da una parte si teme di esprimersi per paura di conseguenze giudiziare, dall’altra per paura di essere addittati come antiquati.
    Ecco che i “cittadini” :-O diventano pecore da convogliare dove si vuole.

    • Sì sì… la verità è che sono tutti mascalzoni… Berlusconi elogia Napolitano ora che di nuovo presidente (NON è più di sinistra?) per un aiutino nei processi????
      Dovrebbero cacciarli dal Parlamento e ripulire così lo Stato.

          • Il problema prof. è che gli italiani continuano a votarlo… questo è uno scandalo!

          • GT, premesso che il voto degli altri va rispettato, altrimenti lei si mette dalla parte di chi si sente un’elite che deve decidere per tutti, dopo tutto quello che è successo, dopo quello che ha confessato Jorgen Randers, pensa davvero che il problema sia B?

          • A titolo del tutto personale ritengo che una personalità come il presidente della Repubblica sia una garanzia per la democrazia.

          • Ma che democrazia è mai questa, nella quale un presidente del consiglio si fa le leggi per se, oltre ad essere un corruttore ed un corrotto ecc???? Siamo a livelli sudamericani, anzi, almeno in quelle nazioni i generali avevano un codice etico.

          • Vabbè, prendo atto che della realtà che ha rivelato Jorgen Randers non ve ne importa nulla.

            Se preferite credere che il reality sia la realtà fate pure, così intanto ci scavano a fossa mentre qualcuno, come i capponi di Renzo, continua a litigare su B.

          • Ma io l’ho scritto sempre che l’Italia è diventata la terra di nessuno, nella quale tutti gli altri capi di Stato ci ficcano il naso (Obama, Merkel, Sarkò…). Perché questo? Per la mancanza di leader credibili e stabili.

      • Esattamente Giuseppe.
        Questo mascalzone il sig. B. in un Paese veramente civile non sarebbe durato nemmeno 5 minuti.
        Piero io catto comunista? E’ vero il contrario. Non avvantaggerei con la mia posizione pubblica di uomo di Stato le mie imprese (come il sig.B.). La verità è che all’italiano piace essere fesso, lec** il c** a gentaglia del genere per poter andare avanti. CHI E’ CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO.

  15. alessandro giuliani on

    Quello che ci salverà è semplicemente il fatto che questi tecnocrati non ne azzeccano una e sono assolutamente repellenti…

    • Beh Piero ,fosse stato un ‘plebiscito’ a quanto sarebbero arrivati? Dieci volte di più? Non credo fosse un buon campione per parlare a nome dell’Italia.Un sondaggio di un quotidiano coinvolge più persone.
      Ma ci son abituati a queste cose..dopo aver detto che non si volevan fare votare gli italiani all’estero, ostacolandoli perchè(a detta di Grillo) votavan m5s,passate le elezioni si son detti il primo partito,che era invece il PD proprio in virtù dei voti all’estero.
      Che poi..Rodotà..non ci credo neanche se lo vedo che l’hanno proposto i grillini iscritti.
      Ma cosa avran mai saputo e/o letto di Rodotà?E oltre gli iscritti al movimento,se invece si considerano i grillini, e non, esterni diventa ancora più difficle che conoscessero Rodotà.Personaggio che poi non è arrivato primo nella loro ‘votazione democratica nazionale’.Lo inneggiavano neanche fosse un Pancho Villa…
      Federica Salsi l’han scacciata per aver contravvenuto ad una regola posta dopo averla scacciata,i loro stipendi ridotti poi?I deputati del M5S rinunceranno a 2.500 euro al mese. I parlamentari del Pd guadagnano già (e guadagneranno) di meno, perché sono tenuti a versare 3-4mila euro al proprio partito.
      Non è che brillano per democrazia,trasparenza e sono proprio coerenti con il loro pensiero,se ne può dire a iosa di cose…
      Ma dai Piero gli ‘attivisti’ almeno non stanno benissimo,guarda Mastrangeli….

  16. Andreotti, Craxi, Gelli, Berlusconi e dopo chi?

    E’ mai possibile che in questo paese ci sia sempre bisogno di qualcuno a cui addossare ogni male, dall’artrite della nonna all’incidente stradale all’economia che va male?

    Ma siamo seri vogliamo renderci conto o no che tutti questi personaggi non sono ne’ meglio ne’ peggio di ogni altro (incluso quelli che danno loro addosso) e hanno solo la sfortuna di essere scelti come capro da dare in pasto alla plebe sanguinaria e credulona.

    I problemi d’Italia non sono Berlusconi o la casta o l’evasione fiscale dell’idraulico o del barista del bar all’angolo; questi sono solo specchietti per le allodole.

    L’equidistanza fra difesa ed accusa rispetto al giudice, da sempre definita legge ad personam è un concetto di civiltà e giustizia, che certo beneficia anche B, ma anche tutti noi.
    Bene i soliti soloni dell’antiberlusconismo militante pru di non beneficare B danneggiano tutti gli italiani.

    • Berlusconi ha governato per 4 legislature. Quasi 20 anni. Affermare una sua (di Berlusconi) estraneità riguardo a queste faccende significa essere chiaramente in malafede ed essere partigiano del male e quindi contro gli interessi del proprio Paese.

      • Dissento e preciso.
        Berlusconi il male? Certo si può dire molto su quello che non ha fatto e avrebbe potuto, su quello che avrebbe potuto far bene e ha fatto male, niente da dire, è in gran buona compagnia però.
        Più che B=Male scriverei che B€Male (non trovo il codice giusto per il simbolo di appartenenza), sarebbe più corretto.
        Dire che il male d’Italia è B è come dire che il problema di un malato terminale per cancro sono i calli.
        Secondo me la malafede sta proprio nel brutto vizio di scaricare il male di tutti sulla vittima sacrificale individuata di volta in volta, alla bisogna e secondo convenienza.

        • Dissento anche io, ma in un modo diverso…
          Diciamoci la verita’: a parte le solite sciocchezze di G.T. (4 legislature? 6 mesi nel ’94, poi 2001-2006 con l’11 settembre, le guerre in Afghanistan e Iraq, ecc ecc, e poi nel 2008 con la palla al piede di Fini, senza contare i 20 anni che ha governato la sinistra), la verita’ e’ che ALMENO dal ’92 TUTTI i governi nazionali italiani non sono serviti a NIENTE, perche’ gia’ tutto veniva deciso nei piani alti di Bruxelles, a cominciare dalle idiozie delle quote latte e della distruzione degli agrumi. Dico almeno perche’ anche prima, ci siamo legati mani e piedi dall’ “europa” entita’ astratta in cui non contiamo niente, ma a cui fa gola il nostro mercato e i nostri gioielli.
          Ci siamo autocastrati per essere ammessi nel “bel mondo” delle “democrazie” nordiche.
          Se vedete tutti i grafici e’ esattamente dal ’92 che il nostro sistema industriale perde colpi, cosi’ come il nostro sistema economico.
          Per tacer del resto, come per esempio, dopo 20 anni di occhi tappati di fronte allo scempio del trattamento dei rifiuti in Campania (di diretta responsabilita’ di presidenti di regioni autonominatisi moralisti e risolutori, mettendo invece la spazzatura sotto il tappeto e aprendo “ambasciate” regionali costosissime sulla 5th Avenue), in situazioni di assoluta emergenza, si indaga il capo della protezione civile perche’ nel tentativo di mettere toppe allo schifo creato da altri manca un’autobotte o perche’ gli operai non hanno tutti il caschetto regolamentare giallo…

          • Piero, sottoscrivo al 100%, il mio post non entrava nel merito.
            Esprimevo la mia posizione rispetto al metodo e basta.
            Nel merito concordo con te

          • C’è chi dice che senza ‘qualche scheletro’ a certi livelli in politica non ci vai..:)
            Ad ogni modo se si vuol soffermarsi su clientelismo,corruzioni,abusi edilizi,tangenti,nepotismi,assunzioni politiche,coperture,ruberie,baby pensioni basta guardare anche a prima del ’92 con Craxi &Co.Il picco più alto del debito italiano stà negli anni ’80.Non è novità degli anni ’90.
            La degenerazione avvenuta è largamente colpa di agenti esterni al Paese.Quel che c’era non è che ovunque abbia le scarpe abbia mostrato troppa resistenza,però entrambi(perchè la seconda repubblica aveva quel l’oscuro bipolarismo)hanno tutti marciato verso quel centrismo filo-tecnocrate che cercavano di non mettere all’attenzione facendosi lotte fra loro.

      • Piero & Valentino
        Ma che state dicendo?

        Ecco a voi i “fatti”:
        Berlusconi ha avuto 4 incarichi da Presidenti del Consiglio, l primo nella XII legislatura (1994), due consecutivi nella XIV (2001-2005 e 2005-2006) ed infine nella XVI (2008-2011), cioè 3.340 giorni nella carica di presidente del Consiglio (quasi dieci anni), è il terzo politico italiano per durata complessiva al governo (dopo Benito Mussolini e Giovanni Giolitti), il primo dell’Italia repubblicana ed inoltre ha presieduto i due governi più duraturi dalla proclamazione della Repubblica (Governo Berlusconi II e Berlusconi IV).
        Per cui andate a raccontare ad altri che Silvio è stato solamente un callo in questi anni e non piuttosto la malattia esterna di un sistema già malato di per se.

        Vi cito gli ultimi “risultati” del suo ultimo governo:
        Riforma Gelmini.
        Scudo fiscale (2009): rimpatrio o la regolarizzazione delle attività finanziarie e patrimoniali illegalmente detenute da italiani all’estero fino al 31 dicembre 2008, a fronte del pagamento di una somma del 5%, a titolo di imposte, interessi e sanzioni.
        Legge sul legittimo impedimento (2010).
        Federalismo fiscale: ha aumentato le tasse e ridotto in polpette i Comuni già stremati.

        Questo mascalzone, non solo è un politico fallito, dovevano processarlo non appena ricevuto somme di denaro ignote per la sua attività imprenditoriale.

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