Darwinismo: la letteratura fantastica di Sergio Romano

32

sergio_620

La visione superficiale del dibattito sull’evoluzione nella risposta di Sergio Romano ad un lettore del Corriere.

 

Una visione diffusa che distorce la realtà dei fatti.

 

Una lettera indirizzata a Sergio Romano è stata pubblicata sul Corriere della Sera del 26 gennaio:

Apprendo che in alcuni Stati Usa è proibito l’insegnamento di Darwin e della sua famosa opera Origine delle specie . Viene così imposto il dogma biblico della creazione divina.

Eppure sono passati 150 anni da Darwin e le prove scientifiche della sua teoria sono inoppugnabili. Grazie ai ritrovamenti fossili si sa come la specie Homo sia evoluta in tre milioni di anni fino all’Homo Sapiens. Non crede che negare l’insegnamento di verità scientifiche importanti come questa non si concili affatto con i principi liberali degli Usa?

 

Lo storico Sergio Romano purtroppo nel rispondere non si accerta neanche di verificare la notizia dalla quale prende spunto la lettera da lui selezionata e pubblicata sul più diffuso quotidiano nazionale, non segnala a chi gli scrive che la notizia non trova riscontro, eppure gli sarebbe bastato fare una banale ricerca con google, ma il “giornalismo” di questi tempi non arriva neanche a questo per cercare la verità dei fatti. E così l’ex ambasciatore si spertica  surrealistico commento ad una notizia che non c’è, regalandoci un pezzo di antologia del genere classificabile come “letteratura fantastica” che tanto sarebbe piaciuto a J. L. Borges. 

Confermando la presenza di stati (non indicati) nei quali “non può esservi altra verità fuor che quella della Bibbia“, Romano non trova altri argomenti che quello di citare un film con Spencer Tracy:

In quest’ultimo (lo stato del Tennessee ndr) si tenne nel 1925 un memorabile processo contro un docente di biologia, John T. S. Scopes, che aveva osato insegnare le teorie di Darwin ai suoi alunni. Quel processo, nel 1960, è diventato un film di Stanley Kramer («Inherit the wind», in Italia «E l’uomo creò Satana») in cui la parte dell’avvocato difensore è magistralmente recitata da Spencer Tracy.

Da grande storico Romano non trova di meglio che riprendere la vulgata sul processo Scopes (trattato da CS in La scienza non si scusa (sul processo Scopes)), senza degnarsi di andare ad approfondire come siano andare veramente le cose e non trovando altra fonte che Hollywood, soffermandosi però sulla “magistrale” interpretazione di Spencer Tracy.

Venendo poi alla situazione in Italia l’opinionista del Corriere fa riferimento finalmente ad un testo serio ed esauriente sull’argomento:

Anche In Italia, dove la Chiesa cattolica mi sembra adottare, soprattutto dopo il Concilio Vaticano II, un atteggiamento più distaccato e conciliante, il dibattito su Darwin fu molto animato. In un libro pubblicato dalle Edizioni Biblion nel 201o (La «patria» e la «scimmia». Il dibattito sul darwinismo in Italia dopo l’Unità ), Antonio De Lauri ricorda che l’edizione italiana delle Origini delle specie apparve nel 1864, a cura di uno zoologo, Giovanni Canestrini, e di un insegnante di scienze naturali, Leonardo Salimbeni. ….

Ma la passione con cui l’Italia discusse Darwin fu anche politica e ideologica. L’origine dell’uomo e l’evoluzione della specie gettarono olio sul fuoco del grande duello nazionale fra laici e cattolici, positivisti e idealisti, unitari e papalini. Il dibattito fu animato anche perché favorito, come osserva De Lauri, dall’unificazione del Paese.

Il Risorgimento, la proclamazione del Regno e la conquista di Roma stavano creando una comunità scientifica nazionale, vivace e dinamica: un’osservazione su cui dovrebbero riflettere i nostalgici di un’Italia frammentata, asburgica al Nord e borbonica al Sud

Dalla lettura del bel libro di Antonio De Lauri Romano ricava solo il fatto che in Italia ci fu dibattito e che questo fu favorito dall’unificazione del paese, fatto del tutto secondario tra quelli emersi nella ricerca di De Lauri. Sfortunatamente (per Romano) a suo tempo, dicembre 2011, su CS era stato recensito il libro di De Lauri e quel che ne risultava era ben altro (CS-Il Risorgimento, la “patria” e la “scimmia” ), ad esempio si evidenziava che:

La rottura col passato veniva vista in determinati ambienti come una premessa necessaria per la nascita della nuova patria, e la teoria darwiniana sembrava prestarsi bene a tal fine.

Nascevano così i circoli dei “Liberi pensatori”, nei quali si diffondeva l’idea che si dovesse combattere la religione per conquistare la libertà.

Venivano così riprese e diffuse le idee del biologo e filosofo tedesco Ernst H. Haeckel, per il quale la storia delle nazioni seguiva le leggi biologiche dell’evoluzione degli organismi, ma a quelle idee si opponeva fortemente il pensiero di Benedetto Croce che invece affermava con convinzione la separazione tra “storia” e “natura”.

Il dibattito infine si esaurì e giunse il ‘900, con il suo carico di scontri tra nazioni, col trionfo delle ideologie razziali e dei sistemi atei o comunque materialisti.

Il saggio di Antonio De Lauri, per usare una sua espressione, ci offre la possibilità di riascoltare le “voci dei vinti”, di quegli uomini, spesso di grandissima levatura, che si impegnarono per una visione del mondo in cui la scienza non fosse sinonimo di scientismo e materialismo, in cui lo studio dell’evoluzione non fosse strumentalizzato contro la religione.

Parole come “dibattito animato” non dicono nulla, il confronto era su idee come quelle di Haeckel che alimentarono il militarismo tedesco e l’ideologia razziale, questo è molto più importante delle lodi dell’Italia unita come elemento positivo per la scienza nazionale. Lo scontro vero non fu infatti sulla teoria scientifica ma sulla sua strumentalizzazione da parte del positivismo materialista che ne fece ingiustamente un ariete per colpire la tradizione culturale precedente.

E sfortunatamente (sempre per Romano) questa interpretazione è stata confermata su CS proprio dall’autore del libro citato Antonio De Lauri in un suo intervento in coda all’articolo:

Gentile prof. Pennetta,
la ringrazio di aver recensito il mio libro in modo così accurato.
Intervengo soltanto per rimarcare un punto che lei già mette in evidenza. Le critiche degli antievoluzionisti ottocenteschi anticipano le critiche che al materialismo ed allo scientismo verranno mosse nel Novecento dalla filosofia idealistica, da Benedetto Croce per esempio (si veda la sua sua Teoria e Storia della storiografia).

Ma prendendo spunto da @Leonetto, dalla sua osservazione sulla posizione dei cattolici rispetto alla teoria evolutiva, vorrei anche osservare che in effetti l’etichetta di “antievoluzionisti” è spesso fuorviante per designare un fenomeno di opposizione al darwinismo che fu complesso. Molti cattolici, ed anche scienziati, fin dall’Ottocento, rifiutavano il materialismo più che l’evoluzionismo. Alcuni per esempio riconescevano la possibilità dell’evoluzione della natura come principio secondo, subordinato beninteso ad un atto creativo anteriore. Tale fu la posizione di diversi intellettuali, si pensi per esempio al celebre Fogazzaro…

Molti insomma rifiutavano una visione riduzionistica della realtà, ed esclusivamente materialistica dell’universo.

Allora Marcellino Venturoli chiedeva agli scienziati evoluzionisti se conoscessero il punto dove si originò la coscienza o dove questa poté specchiarsi in sé stessa, e diventare auto-coscienza. O ridendo del positivismo giuridico di Cesare Lombroso e il suo facile riduzionismo biologico, osservava che se dalla grandezza del cranio e dall’altezza della fronte dipendono i gradi dell’intelligenza e se le razze superiori e più evolute hanno un cranio più grande, “chissà che crani e che cervelli avranno i nostri tardi nepoti!”.

Geminiano Gemelli osservava che nell’uomo esiste una natura “fisiologica” ed una “iperfisiologica”. Gli faceva eco Antonio Stoppani, abate e geologo, il quale osservava che esistono, al di là della natura materiale, un universo morale e culturale non indagabili con le sole leggi della fisica, e che vi sono regioni “dove non può entrare lo scalpello e la pila”….

Era insomma contro il materialismo metafisico e onnipervasivo che i cattolici si scagliarono fin dall’Ottocento. E d’altronde alla fine del secolo ancora uno scienziato cattolico come Augustine John Zamh si chiedeva “cosa è mai la materia?”, “un insieme di atomi”, “un perfetto fluido in movimento che riempe lo spazio”? O cos’altro… se non appunto un’astrazione?

 

Cosa resta allora della risposta di Sergio Romano?

Solo superficialità e manifesti hollywoodiani, ma quel che è peggio è che l’opinionista del Corriere è in larga compagnia, e così la dis-informazione scientifica si diffonde e consolida.

Essendo stato pubblicato l’indirizzo email dell’autore della lettera, ho provveduto a segnalargli la possibilità di una documentata risposta alla sua lettera.

Per chi volesse invece leggere storie fantastiche va bene quella di Sergio Romano.

.

.

.

 

Share.

Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

32 commenti

  1. Caro Enzo, il lavoro che lei sta svolgendo con C.S. è davvero straordinario e le sono davvero grato. Quello che non capisco è come mai questo lavoro di smascheramento del darwinismo non riesce a fuoriuscire dai confini di C.S. . Perché, ad esempio, non invia anche lei una lettera al Corriere della Sera, nella quale contesta, per sommo capi, tutti i punti messi in evidenza con questo articolo?

    • Giusta riflessione Giancarlo, l’ho subito colta e ho appena inviato una mail alla redazione del Corriere.
      Comunque immagino che non ci sarà alcuna risposta.

      La ringrazio per le considerazioni sull’attività di CS, fuoriuscire dai nostri confini in realtà è un’operazione che è già iniziata, basta pensare che sono solo due anni e mezzo che esiste questo sito e già tanti effetti ne sono conseguiti, per non parlare dei circa 60.000 visitatori al mese degli ultimi tempi.
      Credo nella forza dei fatti e della ragione, altri risultati arriveranno.

  2. Uno dei dieci on

    Si parla dei cattolici che rifiutano il materialismo come dei benemeriti; a parte che bisognerebbe vedere cosa si intende per materialismo: se si intende l’ateismo allora non se ne cava un ragno dal buco, si tratta della solita trita e ritrita diatriba tra non credenti e non atei; se invece si intende il rifiuto di certo modo di considerare il mondo, i consumi, la vita, i fratelli che vivono sulla stessa barca, allora è una lotta che riguarda anche molti atei, che nulla hanno da imparare da certi bigottoni che si riempiono la bocca di antimaterialismo muffoso che non rispecchia affatto l’etica di un vivere sano (che non è esclusiva dei superiori), lontano dal tristo puritanesimo.

  3. Mi scusi, uno dei dieci, ma… ma che c’entra il rifiuto del materialismo con il benemerito smantellamento che si fa qui, su C.S., del darwinismo? A parte il fatto che io sono cattolico ma non mi sognerei mai di rifiutare la materia a favore dello spirito. So bene che la natura dell’uomo è composta di corpo ed anima e tutt’e due sono egualmente necessarie.

      • Guardi che i cattolici spiritualisti sono solo nella sua testa. I cattolici credono nella resurrezione del corpo. Di conseguenza credono che in paradiso cammineranno poggiando saldamente i loro piedi a terra e la dimensine materiale, per quanto trasformata, continuerà ad essere parte integrante della natura umana.

        Dunque, dov’è questo spiritualismo cattolico?

        • Questo tema del paradiso mi interessa molto, ma temo che approfondendo ora finiremmo OT. Spero ci sia presto un’occasione per riparlarne con calma.

  4. Giorni fa un insegnante di Religione aveva riferito che un alunno gli aveva chiesto se il Papa credesse ancora ad Adamo e se lo avessero avvertito della “storia delle scimmie”. Lo stesso insegnante, sostenuto da un collega della medesima materia, rassicurava i compiaciuti astanti dicendo che sì, lo avevano avvertito. In un clima di distesa ilarità interveniva un altro collega, ma di altra materia, che diceva: “Lo avrà pur visto il Papa “2001 Odissea nello spazio”” e giù altri risolini. Ulteriore dimostrazione che la preparazione scientifica media si basa su Hollywood…

    • Uno dei dieci on

      Bella come barzelletta, visto che di insignificante facezia si tratta. E che dimostrazione!!!
      Suvvia, rilassatevi papisti, il vicario di Cristo in terra qui da noi è ancora un re, un capo di stato col suo bel regno terreno, con tanto di banca, visto che la mente viaggia tra le nuvole ma i piedi camminano in terra…

      Forse di buono c’è che questo papa romperà la tradizione del potere temporale, se lo lasceranno lavorare.

      Speriamo.

      • stò cò frati e zappo l'orto on

        Che bello che Francesco ti piaccia!(stò come il Prof.Oddifreddi preferisce il precedente).Tu che ne pensi rilancerà la Chiesa oppure…….

        • Stò, con tutto il rispetto, alla voce “ingenuo ottimista” sul vocabolario c’e’ la tua foto…
          (e non mi riferisco al fatto di papa Francesco)

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Ti ringrazio Piero,mi sollevi da molti vincoli.
            Se ti riferisci(credo)alla mia stima per Liebeniz,ma anche Kant,Platone,Marsilio Ficino e moltissimi altri
            mi fai salire su un podio che non merito,specialmente nei tuoi confronti….e di altri.
            Sono su questo sito solo per imparare,infatti non mi permetto mai di insegnare niente(e potrei).Il sito comunque è ben diretto da Pennetta e Masiero,con il supporto validissimo di altri.
            Non ti sono simpatico perchè mi dichiaro Laico?
            Pazienza,non sono il solo.
            Come pazienza se il signor Uno che si dichiara ateo senza neppure sapere perchè non risponde mai alle mie critiche.Pazienza.

            Se ti interessa non sono un praticante cattolico,ma specialmente in gioventù ero il più preparato nelle materie Religiose.Conservo il più totale rispetto per i Veri Credenti e combatto(con le mie minuscole forze)ogni forma di fanatismo.Questa si orribile parola.

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Pregasi ricordare(se possibile)che Candido:L’ingenuo ottimista o dell’ottimista di voltaire oltre che un romanzo è anche una rappresentazione teatrale…propio contro Liebeniz.
            Che ho citato varie volte su questo sito.

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Il Prof.Oddifreddi ha pubblicamente dichiarato la sua “simpatia”per il prededente Pontefice.
            Affari suoi.Il mio commento era rivolto a Uno,in forma di piccola provocazione.In ogni caso rifiuto la definizione di Ingenuo Ottimista.

          • Uno dei dieci on

            sto’, chi ti ha definito “ingenuo ottimista” è un pirla nel senso più vero del termine. Ovvero: conoscenza delle persone zero!

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Carissimo Uno.
            Vorrei trovare una scusa per abbandonare per un pò questo sito.Non vorrei rischiare di diventare un personaggio inamovibile e “rubare l’aria”ad altri commentatori.Ma poi,ti leggo,ci ripenso e mi chiedo quanto potrei star senza Uno?
            Spero che tu legga qualche buon libro,anche di filosofia….la biologia ti aiuterebbe a controbattere il tuo Alter Ego.Continuo a volerti bene e come sempre anche a Piero.

          • carissimo stò, hai frainteso tutto.
            Io mi riferivo semplicemente al fatto che nella tua “beata ingenuità” soltanto tu puoi andare appresso ad un troll ca*zaro come il decimo…
            Mi sembra, LUI, il classico “filosofo (anche se lui non lo dara’ mai ad intendere) da bar” che distribuisce le sue perle di saggezza, ma poi non ne sa trarre le logiche conseguenze, come gli ha fatto piu’ e piu’ volte notare il prof. Masiero.

            Non volevo affatto offenderti o distruibuire fantomatiche “patenti di intelligenza” a Chicche e Ssia 😉 .

            Scusami se non ti ho risposto subito ma mi ha messo KO l’influenza.

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Carissimo Piero.
            Lì per lì o frainteso …..e molto,poi in pochi minuti
            ho compreso che il tuo non poteva essere un “fuoco amico”.Essendo nato in una terra(che comunque adoro)dove si mangia Pane e Polemica in un secondo ho scritto la risposta vs di te.
            Perdonami carissimo amico.
            Ma anche nello stesso tempo ho pensato che avrei dovuto trovare la forza di abbandonare il sito,lasciare il mio posto “all’osteria”come dice Pennetta, a nuovi ingressi,nuovi commentatori.
            In realtà la risposta vs di te era una sorta di “testamento”con cui mi allontanavo(Ho abbandonato anche l’altro sito che stimo e cioè Uccr).
            Non posso lasciare…..allora mi tengo il mio “seggiolone”all’Osteria(in realtà Accademia)di Pennetta!Ps.Uno non è uno sciocco,anche se usa metodi un pò grezzi.Come milioni di altri è alla ricerca di Persone Oneste,onestamente convinte dei Loro Principi ,con cui potersi confrontare,avendo come tutti infinite domande volte a cercare di capire la complessità della Vita.
            Sempre tuo.

          • Uno dei dieci on

            Ecco perché mi piaci, stò, e perché con te non ho mai problemi. Non farti traviare da chi voleva farti diventare razzista nei miei confronti, la tua non è ingenuità ma quello che hai ben spiegato. Grazie

            Quel librone di Dawkins (Il racconto dell’antenato) l’ho abbandonato, troppo tecnico e approfondito per i miei gusti.

          • Magnifico stò, anche io ho frequentato quella Tua Cara Terra, ci ho studiato molto e li conosco abbastanza i suoi abitanti. Potrei parlarti persino in vernacolo 😉
            Ma non capisco questa tua voglia di “abbandonare”:
            una delle (poche) cose belle di siti, forum, blog e quant’altro e’ che lo spazio (specialmente di testo) non manca praticamente mai. Come potresti “rubare” spazio ad altri? Cos’è, Pennetta paga lo spazio web in base al numero di commenti? E in fondo, cosa vuoi che siano pochi bytes dei tuoi (spesso arguti) tuoi commenti in confronto ai Petabytes di immani sciocchezze (che, ahime’, anche qui certe volte, nonostante la pazienza di Pennetta e la mannaia di akismet infestano questi spazi) che ammorbano la rete?
            UCCR non lo seguo da un po’, mi sono scocciato dei soliti troll, e sempre delle stesse domande, stesse accuse, ecc ecc. e quindi non ho saputo del tuo abbandono anche li’.
            Pero’, come ho avuto modo di “ammonirti” affettuosamente anche in altre occasioni, tu continui a credere ingenuamente che in fondo ci sia del buono in ognuno di noi.

            Non capisco da dove derivi il tuo giudizio sul troll in questione: ha avuto modo di farsi conoscere abbondantemente, e ancora faccio fatica a trovare, uno suo commento che sia uno che sia stato di aiuto alla comprensioni delle questioni poste da Pennetta.
            Poi, se e’ quello che penso io…

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Dear Piero,
            dico quello che dico perchè da mesi leggo quasi tutti i post di Uno.E le risposte brillanti di Masiero,Pennetta,Leonetto ecc,ecc.
            Mi appassiono,molte volte,ai “dibattiti”tra Masiero-Pennetta-Leonetto vs Uno.
            Alcuni “dibattiti”sono utili per “uscire dal guscio”.
            Altri sono,è vero,”leggermente troll”.
            Mentre Masiero e Pennetta sostengono una posizione “diplomatica”Leonetto preferisce(toscanamente)una linea Macchiavellica.Entrambe efficaci,per la difesa dei propi Ideali.
            Il Cristiano e genericamente il Credente DEVE essere sempre pronto a cercare di capire L’Altro.Viceversa è la morte del Cristianesimo.Estote Parati!

          • Carissimo stò, sei uno dei primi commentatori di CS, come del resto Piero, e i tuoi interventi sono sempre stati delle pennellate di buon senso, specialmente quando si sono verificati dei confronti tesi.

            Mi unisco quindi alla richiesta di restare a farci compagnia e a fermarti un po’ con noi ogni volta che passerai da queste parti.

            La sedia all’osteria te la riservo comunque, e sappi che non togli spazio a nessuno, i posti a sedere sono l’unica cosa che non manca.

            Un abbraccio
            Enzo

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Mi piace “l’idea”di avere una sedia(anche se virtuale)nella Tua Osteria “l’accademia”.
            Dopo la mia carissima Accademia del Poggio e Museo Paleontologico aggiungo la Tua Creazione.Contraccambio l’abbraccio.

          • Caro stò,permettimi di scriverti due righe.
            Ti dico subito che non accetto il definire miei metodi machiavellici,a meno che non si intenda il termine nel suo senso più generico,cioè di ingegnoso,smaliziato e strategico,in quel caso ti ringrazio,ma anche se può essere calzante direi che sia troppa grazia…
            Nell’altro ti ripeto non lo accetto perché chiunque può notare che non siano menzogneri,ingannatori,falsi,subdoli,cinici,senza scrupolispregiudicati etc..
            Prendi un abbaglio stò..
            Direi più che se Masiero opta per un metodo maieutico socratico io,che proprio non stò nel posto di un maestro, do spazio ad uno ad esso complementare,sviluppando un confronto, “adattandosi” all’interlocutore,sulle varie cose per rivelare la vera identità,la vera natura e la vera vacazione del pensiero dell’interlocutore,cercando se possibile di palesare i problemi all’interlocutori e a chi legge cosìcché chiunque sostenga quelle cose possa affrontare il problema e possa capire che non è poi così come pensa..
            Un metodo fra il dialogo evangelico,la terapia d’urto e sì qualcosa pure di Machiavelli..

            Stò vedi non è la persona di 1/10 che non si accetta o che si contesta,ma sono i modi in primis e poi i (non-)contenuti che porta.
            Se qualcuno viene messo da più persone e in più modi differenti di fronte al fatto compiuto e quindi dovrebbe poter fare una riflessione su cosa e su come lo stia facendo,ci si aspetterebbe di non vedergli ripetere ad oltranza certe cose..
            Basta aver visto Forrest Gump per ricordare la frase “stupido è chi lo stupido fa”.
            Un conto è che qualcuno ,per tutta una lunga serie di cose,di vissuto,di controfattuali creda certe cose e reagisca quindi anche in certi modi con chi ne dice di diverse e creda che sia giusto o bello o utile agire in certi modi .
            Un conto è però se gli viene a più riprese mostrato che non sia così..
            Errare humanum est,perseverare…

            Se me ne fregassi completamente di 1/10 lo ignorerei punto e basta o lo etichetterei con un etichetta senza aggiungere parole.
            Invece tutto parte perché credo,so,cristianamente,che è importante in quanto persona e che Dio lo ama tanto quanto te,me o madre Teresa.
            Ha voglia di ignorare,fare illazioni,cercare di offendere etc…o di arroccarsi nelle sue ideologie.
            Se continua a commentare ed esporsi,qualora lo troverò opportuno interverrò con il medesimo metodo.
            Se poi comprenderà alcune cose e smetterà anche di fare il pagliaccio il primo che ne trarrà giovamento sarà lui.

            Ci tenevo a dirti queste cose stò.

      • Il Vaticano si estende su 44 ettari, caspita che regno!
        Qual è il problema?

        Neanche Stalin aveva capito che la forza del papato non è quella degli altri stati “Quante divisioni ha il Papa?” domandava sprezzante, e adesso l’URSS non c’è più e la statua di Wojtyla è a Mosca.

        La Chiesa deve essere povera non in miseria, deve usare bene il denaro non esserne priva.
        Chi fa battaglie pauperistiche in realtà ne vorrebbe l’eliminazione e basta, abbiate almeno la franchezza di dirlo.

        • Uno dei dieci on

          Sì, in effetti, Gesù Cristo sarebbe perfettamente d’accordo con lei, Pennetta, uno Stato piccolo-piccolo fa buon pro, e promuove la causa…

          Ma cosa dice? E cosa ci entra quel gran figlio di buona donna di Stalin?

          Una Chiesa alla “sanfrancesco” ci vorrebbe, altro che palle.
          Qui da me il centro storico è in mano ai preti, con molti appartamenti tenuti chiusi perché ai giorni nostri è difficile trovare gente che paga regolarmente la pigione. E se gli chiedi aiuto ti rispondono che ci pensi la Caritas…

          Ma non divaghiamo: il papa è ancora un reuccio tra i più quotati, fin che dura.

      • Francamente, Uno dei dieci, non ancora capito se lei preferisce i cattolici spiritualisti o materialisti… o se, semplicemente, preferisce che i cattolici non esistano.

        A parte il fatto che non ho ancora capito cosa c’entra il potere temporale della chiesa con la barzelletta del darwinismo.

    • Non solo molta della “cultura” attuale si basa su Hollywood, ma oltretutto chi usa 2001 per fare un discorso evoluzionista e non spirituale non ha capito niente neanche di Kubrick.
      Che tristezza.

Exit mobile version