Davos, i responsabili della crisi progettano il futuro

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Può chi ha generato la crisi produrre la soluzione?

 

Una splendida vacanza tra le nevi svizzere chiacchierando dei problemi degli altri.

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“Rimodellare il mondo”, questo è il tema del Forum di Davos del 2014, un proposito che dopo aver letto i nomi dei partecipanti fa venire i brividi. In realtà tutti vorremmo che questo mondo fosse rimodellato, ma se le persone che si danno convegno sono le stesse che hanno modellato il disastro o che hanno condiviso senza tentennamenti le politiche che hanno portato alla situazione attuale, i loro propositi mi preoccupano.

Ecco quali saranno i temi in agenda:

1. Rising societal tensions in the Middle East and North Africa
2. Widening income disparities
3. Persistent structural unemployment
4. Intensifying cyber threats
5. Inaction on climate change
6. The diminishing confidence in economic policies
7. A lack of values in leadership
8. The expanding middle class in Asia
9. The growing importance of megacities
10. The rapid spread of misinformation online

L’agenda generale degli incontri che annualmente si svolgono è presentata in un video che ricalca altri già visti in questi anni, tra le preoccupazioni ci sono ovviamente la sovrappopolazione e il Global Warming:

Basta poi leggere l’inizio di un articolo che Bloomberg dedica all’argomento per sommare alle preoccupazioni lo sbigottimento:

The annual World Economic Forum in Davos, Switzerland runs this year from Jan. 22 to 25. With 250 sessions and countless networking opportunities, the event is attended by the world’s most influential business, political and cultural leaders including Microsoft co-founder Bill Gates, ECB President Mario Draghi, IMF head Christine Lagarde, and even (this year) actor Matt Damon

 

Come anticipato i convenuti rappresentano la continuità col passato il Presidente della BCE Draghi, il Direttore del FMI Lagarde e gli altri non hanno mai espresso critiche a come è stata realizzata l’Unione Europea, non hanno mai messo in dubbio il modo in cui è stata gestita la globalizzazione, sono come dei medici che avendo sbagliato le cure sono chiamati ad un consulto per rafforzare quelle stesse cure. In più sarà presente il filantropo appassionato di birth control e sponsorizzatore del profilattico tecnologico Bill Gates, e infine, tanto per disorientarci ecco la partecipazione eccezionale dell’attore Matt Damon… e che c’entra?

La sensazione di essere ad uno show è aumentata dall’annunciata presenza anche di altre star come riferito da Repubblica:

E si discuterà anche di economia verde e sostenibile, del conflitto Siriano, senza contare i panel più settoriali che vanno dalle tecnologie del futuro agli studi sul funzionamento del cervello, al quale parteciperà anche l’attrice premio Oscar, Goldie Hawn. Bono degli U2, invece, siederà accanto al premier britannico David Cameron, in un gruppo di lavoro sull’Aids e la povertà estrema, mentre un altro premio Oscar, Matt Damon, verrà premiato per l’attività della sua fondazione che fornisce acqua e sistemi idrici nelle zone aride di tutto il mondo.

Aver ricevuto un premio Oscar sembra essere qualificante per la partecipazione al Forum, la presenza di Goldie Hawn ad un panel sul funzionamento del cervello è una garanzia, per non parlare di Bono Vox che vicino a Cameron farà certo la differenza, almeno Matt Damon porta l’acqua nelle zone aride, questo gli rende merito ma siamo sempre di fronte allo stereotipo dell’Occidente che fa l’elemosina al Terzo Mondo inetto.

Ho conosciuto troppe persone che lavorando nelle agenzie per lo sviluppo e contro la fame nel mondo raccontavano di costosi viaggi per combattere la povertà, come quello di una delegazione incaricata di costruire una strada di terra battuta dal costo fortemente inferiore a quello sostenuto dalla delegazione per lo spostamento e l’albergo.

A Davos sembra che l’aria sia quella, almeno a giudicare dalle foto diffuse da Bloomberg:

Guests in the lobby of the Igloo Hotel on Parsenn mountain near Davos.

 

Guests in an outdoor hot tub at the Igloo Hotel near Davos.

 

Skiers at the top of the Jakobshorn mountain in Davos.

 

Per l’occasione Oxfam, un’associazione britannica, ha divulgato uno studio secondo il quale le 85 persone più ricche del mondo detengono la stessa quantità di denaro delle 3,5 miliardi di persone più povere, vediamo come riferisce Repubblica qual è la preoccupazione di Oxfam:

L’allarme lanciato dall’Oxfam alla vigilia del forum di Davos: l’aumento della disuguaglianza rischia di portare a disordini e squilibri sociali gravi, ovvero a proteste, caos, violenze

Si tratta di rischi forti, da non sottovalutare. Seduti sulla neve di Davos si dovrà trovare il modo di evitare di esserne disturbati.

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

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