USA-NASA, il gigante dai piedi d’argilla

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Come ampiamente preannunciato, la NASA non è più in grado di svolgere la propria attività spaziale, gli astronauti USA possono essere estromessi dalla stazione spaziale ISS.

 

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La crisi ucraina mostra una situazione di svantaggio tecnologico che pochi avrebbero immaginato.

 

Se ne era parlato nel settembre 2013 in “USA il declino di una potenza. Quarant’anni dopo le missioni Apollo la corsa allo spazio è persa.“, e successivamente un mese fa in “Le sanzioni contro la Russia mettono in ginocchio… la NASA“, il fatto è che la tecnologia spaziale degli Stati Uniti è rimasta inspiegabilmente ferma facendo retrocedere la nazione che aveva vinto la corsa allo spazio in una posizione di incolmabile svantaggio rispetto alla nazione che quella corsa aveva perso.

Come era facile prevedere le sanzioni contro la Russia e il rinnovato clima da guerra fredda hanno portato all’inevitabile conseguenza che gli USA dovranno fare a meno della tecnologia russa. Le conseguenze immediate sono tre:

1- Minaccia di sospensione dell’accesso alla stazione orbitante Iss da parte degli astronauti statunitensi e mancato rinnovo per la collaborazione..

2- Sospensione della fornitura dei motori per missili RD-180

3- Sospensione della collaborazione per il sistema GPS

Il primo punto è il più umiliante per la NASA, adesso è evidente il suo fallimento nella gestione del dopo Shuttle, nel momento in cui la Russia decidesse di non ‘ospitare’ più gli astronauti USA sui suoi mezzi l’America sarebbe tagliata fuori della stazione spaziale. Ma non è ancora tutto, la sopravvivenza stessa dell’Iss che veniva caldeggiata propria dalla NASA è adesso a rischi in quanto i russi devono decidere se continuare a investirci ancora risorse o puntare su nuovi progetti, come spiegato in un articolo del Corriere della Sera intitolato “Ucraina, Russia-Usa: guerra spaziale Mosca «vieta» la Iss agli americani“:

la Russia non ha intenzione di rinnovare oltre il 2020 la cooperazione con gli Stati Uniti sulla Stazione Spaziale Internazionale (dove tra l’altro sono presenti anche moduli di fabbricazione italiana).

Per la Iss la collaborazione di Mosca è indispensabile perché le uniche navicelle per rifornire la stazione e avvicendare gli equipaggi sono le antiquate ma affidabili Soyuz, visto che gli shuttle sono andati in pensione. Gli Usa vorrebbero continuare a tenere in volo la Iss (costata 100 miliardi di dollari e frutto della collaborazione di 15 nazioni) almeno fino al 2024.

L’accordo attuale prevede un impegno fino al 2020, la richiesta USA di mantenere la stazione operativa fino al 2024 è legato solo alla volontà della Russia, senza contare che in casi di aggravamento della situazione gli astronauti USA potrebbero vedersi rifiutare da subito l’accesso all’Iss.

Riguardo ai motori RD-180, il blocco della fornitura significherebbe la messa fuori uso del più potente vettore attualmente in forza negli USA, l’Atlas V, che si avvale proprio della tecnologia russa. Anche la missione in corso MAVEN è stata resa possibile dai RD-180.

Una missione contemporanea a quella indiana “Mangalyaan ” e che solo grazie agli RD-180 ha potuto svolgersi con un volo più diretto rispetto a quello indiano, come riferito su News Spazio. Quindi, senza gli RD-180 la tecnologia di lancio USA sarebbe inferiore a quella indiana. Ma ancor più incredibilmente anche i lanci militari sarebbero in difficoltà per via di questo embargo suicida degli USA, la cosa è stata riferita su RT nell’articolo “Pentagon says it cannot replace imported Russian rocket engines“.

Infine la sospensione della collaborazione sui GPS segna in realtà l’affermazione di un sistema autonomo, il Glonass, che rende la Russia del tutto indipendente al riguardo.

Nonostante le apparenze gli USA si dimostrano di fatto molto indeboliti, difficile dire quanto anche le loro capacità militari abbiano risentito del declino tecnologico avvenuto nell’industria aerospaziale.

Dalle recenti manovre di simulazione di un confronto nucleare da parte sia russa che statunitense, che appaiono comunque un preoccupante segnale, esce un’immagine di grande dinamismo delle forze armate russe mentre poco si sa di quanto avvenuto in casa USA:

Se davvero gli USA dovessero essere più deboli di quanto vogliono far credere, questo sarebbe un elemento di instabilità, un fattore che potrebbe indurre a dei bluff o ad azioni imprudenti.

Di fatto sembra che ci fosse maggiore prudenza e maggior timore di un conflitto distruttivo ai tempi della Guerra Fredda quando mai, neanche durante la crisi di Cuba, si è stati così vicini ad un confronto tanto rischioso.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

19 commenti

  1. Chi controlla lo spazio controlla la Terra.

    Ora gli USA sono come una tigre messa all’angolo: capaci di tutto pur di garantire la propria sopravvivenza.

    Comunque con appena 17 miliardi di dollari all’anno di budget la NASA non può fare granché. Possibile che il Pentagono sia così miope da non vedere le implicazioni del controllo militare dello spazio?

    – Il Tecnarca

    • Già, come è stato possibile che mentre programmavano interventi militari in tutto il mondo abbiano trascurato il dominio dello spazio?

      Una domanda a cui mi piacerebbe avere una risposta, sta di fatto che condivido il timore delle reazioni di una tigre messa all’angolo. Quando prima del 1989 l’URSS si trovò nelle stesse condizioni ed era chiaro che il sistema si stava disgregando ci fu qualcuno che prese in considerazione un’azione militare a sorpresa contro la NATO, prima che le forze armate sovietiche si indebolissero troppo.

      Quella volta ci andò bene.

      • se si riferisce all’esercitazione “Able Archer” pare che non sia del tutto vero…

        • No, non mi riferivo a quello, non posso citare fonti precise però si dovrebbe approfondire quanto sostenuto da Socci che nei documenti dell’archivio di stato britannico desecretati si parli di piano di attacco preventivo dell’URSS all’occidente da effettuare nella prima metà degli anni ’80.

          • Si, so a cosa si riferisce. Ma se non ricordo male riguardava il rapimento (o comunque un’azione contro la persona) della Tatcher, che era una, mi passi l’espressione, con le contropalle (almeno nella politica estera), come diversivo per poi attuare uno strike nucleare…
            Adesso, quale mollaccione si potrebbe opporre? Cameron? tsk tsk
            Hollande? tsk tsk tsk
            chiunque sia giornalmente al governo del belgio? tsk tsk tsk
            Poi bisognerebbe vedere se gli adetti ai silos nucleari, adesso che la cannabis (e naturalmente, tutte le altre sostanze psicotrope a seguire) e’ stata “legalizzata”, saranno tanto “cannati” da non riuscire a girare le chiavi di lancio, oppure, con l’ingresso dei gay nell’Esercito, non saranno in tutte altre faccende affaccendati 😉

            Forse non e’ del tutto peregrina la teoria secondo la quale l’Impero Romano e’ caduto per la sua decadenza…

      • Dubito che con gli USA avremo una disgregazione in stile URSS. Probabilmente la potenza della talassocrazia americana subirà una discesa costante, se tutto va bene. I “colpi di coda” (nucleari?) sono possibili, ma non con Obama al timone, non è l’uomo adatto. Romney forse… ma Barack(ca e burattini) Obama è troppo rammollito, anche se i suoi burattinai sono abbastanza spietati da poter dare inizio a una guerra mondiale.

        Speriamo di no altrimenti gran parte del pianeta verrebbe devastato.

        L’atmosfera mi ricorda molto quella degli ultimi giorni di Weimar…

        – Il Tecnarca

        • Gia’, povero cocco, Obamino…
          Dopotutto ha provocato soltanto le rivolte arabe, le c.d. “primavere arabe” con migliaia di morti, la guerra in Libia (slla base di false accuse, vi ricorda qualcosa?), la politica dei droni continua imperterrita, soltanto che a Bush veniva imputato ogni filo d’erba, adesso che lo fa il premio Nobel per la Pace…

  2. Professor Pennetta, ha mai sentito parlare dello Space Launch System sviluppato dalla Nasa? Ricondurre poi tutto il programma spaziale ai voli umani in orbita bassa mi pare riduttivo, considerando che le missioni spaziali scientifiche più importanti in corso o programmate sono quelle americane e poi europee. Per quanto riguarda la questione dei motori, se non useranno più l’Atlas V, vorrà dire che useranno il Delta IV. Capisco un certo tifo ideologico per la Russia, ma la Nasa rimane viva e vegeta, per buona pace di coloro che le suonano le campane a morto…

    • Sembra che Obama abbia deciso dei tagli di bilancio che hanno di fatto intralciato lo sviluppo del programma, per il Presidente lo spazio non è una priorità.
      Attualmente ci sono una serie di appalti esterni che indeboliscono l’agenzia frammentando il know how.

      Vedremo cosa verrà effettivamente fuori, da quel che vedo c’è un grande fare propaganda su tute spaziali alla moda o su viaggi reality su Marte, ma stando ai fatti, allo stato attuale confermo che è un segno di grande debolezza non essere in grado di mandare di un cero peso.

      • Vabbè, il reality su Marte è davvero una sciocchezza, considerando poi che i dati di Curiosity sulla radiazione cosmica presi durante il viaggio verso Marte rendono la cosa ancora più difficile. Per quanto riguarda il problema del programma spaziale della Nasa, questo non sta tanto nella perdita delle competenze tecnologiche, visto che gli americani sono ancora imbattibili nell’elettronica e nell’informatica (mentre sulla propulsione sono sullo stesso piano dei russi), ma è nel ridefinizione continua degli obbiettivi a seguito dell’avvicendarsi delle varie amministrazioni. Sulla Luna ci si arrivò perché una favorevole congiuntura politica e internazionale rese possibile un programma che si svolse sotto tre presidenze: Kennedy, Johnson, Nixon. Nei decenni successivi questa condizione favorevole non si è più presentata, nonostante i continui proclami di missioni su Marte da realizzarsi entro breve tempo. Le faccio un paio di esempi: nel 1989 Bush padre, durante il ventennale dello sbarco sulla Luna, disse che gli americani sarebbero sbarcati su Marte nel 2020, la Nasa quindi produsse il famigerato e insostenibile “piano dei 90 giorni” che ovviamente il congresso rimandò al mittente. Sotto Clinton si diede il via alla costruzione della stazione spaziale internazionale, e della missione su Marte rimasero solo proclami e studi di fattibilità basati soprattutto sul piano congeniato da Robert Zubrin, ovvero il “Mars Direct”. Bush figlio, nel 2004, ridiede fuoco alle polveri con il piano Constellation, che prevedeva la solita missione su Marte, oltre che la costruzione di una base permanente sulla Luna. Sotto Obama di quel piano è rimasto solo il suddetto Space Launch System e la capsula Orion, che dovrebbe sostituire lo shuttle. Dunque, a meno che non si profili all’orizzonte la minaccia di un asteroide, o più semplicemente una nuova gara spaziale, la Nasa risentirà sempre del cambio di amministrazione.

        • Definire
          una favorevole congiuntura politica e internazionale la Corsa allo Spazio per far vedere quanto erano potenti i propri ICBM, quanto potente fosse la propria industria, e la capacita’ (detta brutalmente) “Occhio che vi facciamo fuori quando e come vogliamo” mi fa un po’ specie…

          • Ma se si guarda alla storia, si comprende come la guerra sia stata sempre un importante volano per lo sviluppo tecnologico. Anche la big science che sta dietro la fisica delle alte energie, a dirla tutta, ha un’origine parzialmente militare…

          • quindi tutti in guerra per il “progresso scientifico”?
            Ai primi del secolo scorso, c’era un gruppo di buffi ometti, che scrivevano le poesie piene di “BrooooooM!! BroooM! VrooooooO”, che dicevano che la Guerra era il Fuoco Sacro per ripulire il mondo…
            Mi sa che quella ideologia non se ne e’ mai andata…

  3. Gli usa, si sono sicuramente indeboliti, in questa gara alla conquista dello spazio, perché negli ultimi vent’anni hanno dovuto impiegare moltissime risorse economiche nella difesa interna , trascurando come ovvio il resto . Tutto questo,senza troppi giri di parole , e’ frutto dell’odio anti americano che aleggia su mezzo pianeta :ma questo odio avrà’ una causa oppure e’frutto del caso ????????

  4. Ecco su Wired una conferma a quanto esposto nell’articolo:
    “Senza motori russi, tre anni di ritardo per le missioni spaziali Usa
    Per il Pentagono, il blocco russo alla vendita dei motori per i razzi RD-180 causerebbe oltre 3 anni di ritardo e costi di 5 miliardi di dollari.”

  5. Mi sembra abbastanza ovvio.
    La risposta che ha dato il nostro amico ricercatore sarebbe l’equivalente del “non hanno pane? Che mangino brioches” (cosa notoriamente MAI DETTA dalla povera Maria Antonietta, arrivata a scusarsi col boia per avergli inavvertitamente pestato un piede sul patibolo).
    Se era gia’ pronto il Delta IV, perche’ affidarsi a tecnologia degli altri?

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