Il pistolotto ferragostano… di Veronesi

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“Lungomare Umberto Veronesi”, uomo di scienza e discorsi da spiaggia.

Orfani dell’articolo ferragostano apocalittico di Giorvanni Sartori, troviamo un sostituto in Umberto Veronesi.

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E così ai luoghi comuni e alla vulgata neopositivista del primo sopperisce con autorevolezza il secondo.

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Diciamoci la verità, un po’ ce l’aspettavamo, era stato ipotizzato nell’ultimo articolo su CS che quest’anno il politologo Giovanni Sartori avrebbe saltato l’articolo neomalthusiano di Ferragosto sul Corriere della Sera interrompendo così una pluriennale consuetudine. La previsione nasceva dal fatto che l’articolo era già stato pubblicato in anticipo il 16 maggio scorso con il titolo “LA TERRA VERDE SOTTO ASSEDIO“, il motivo del pistolotto anticipato era stato l’annuncio di una enciclica “verde” di Papa Francesco alla quale il politologo si era sentito di replicare anticipando la data di tre mesi esatti.

Ma ad allietare il Ferragosto, con meno evidenza rispetto all’editoriale sartoriano, ci ha pensato però un’altro illustre coetaneo, il Prof. Umberto Veronesi che ha commentato l’assegnazione del premio Fields per la matematica all’iraniana Maryam Mirzakhani, 37 anni:

Maryam Mirzakhani

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Veronesi si è sentito di dover dire la sua a sostegno del ‘frame’ che vuole vedere una marcia del progresso da un passato negativo ad un presente migliore e soprattutto verso un futuro in continuo progresso, e in questo caso particolare, da un passato ostile alle donne a un presente che invece le valorizza. E così ecco comparire sul Corriere l’articolo “Secoli di esclusione fino a Maryam, ma la scienza è donna“, un titolo che in sé già contiene un serie di errori superiore alle parole di cui è composto.

Ovviamente non si può assolutamente parlare di “secoli di esclusione” delle donne nel caso del premio Fields per la matematica, in quanto lo stesso è stato istituito solo nel 1936 ed assegnato ogni 4 anni a partire dal 1950, se invece parliamo della presunta esclusione delle donne nella scienza, a Veronesi sono sfuggiti una gran quantità di nomi, anche di sua personale conoscenza, come le scomparse Rita Levi Montalcini e Margherita Hack ben precedenti a Maryam. Per non parlare della frase “ma la scienza è donna” che non ha alcun significato reale e denota solo una tendenza alla piaggeria.

Veronesi inizia così il suo articolo:

La bellissima notizia dell’assegnazione del Premio Fiele — equivalente del Nobel — a Maryam Mirzakhani, rappresenta la smentita definitiva della corrente di pensiero che per secoli ha sostenuta l’inferiorità della mente femminile nelle scienze esatte. Soltanto pochi anni fa il rettore di Harvard Laurence Summers fece la sconcertante dichiarazione che le donne non sono adatte alle scienze perché non hanno la capacità innata per il calcolo matematico. È vero che le donne matematiche nella storia sono poche, ma la ragione non è certo biologica. La realtà è che fino agli inizi del secolo scorso, le donne sostanzialmente non avevano accesso agli studi universitari. Per esempio Princeton, dove Maryam ha ottenuto una cattedra grazie alla sua tesi di dottorato, ha aperto al mondo femminile solo nel 1968

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Forse Veronesi avrebbe dovuto parlare di una corrente di pensiero che riguarda il mondo anglosassone, infatti i casi da lui riferiti sono relativi alle università di Harvard e Princeton, ma se in quest’ultima ha ‘aperto al mondo femminile’ nel vicino 1968, in Italia la prima donna Professoressa universitaria è stata vista nel lontano 1733 quando a Laura Bassi venne assegnata la cattedra di Fisica e Biologia alla prestigiosa Università di Bologna con il sostegno nel Senato accademico di Prospero Lambertini, il futuro Papa Benedetto XIV.

Laura Bassi 1711-1778

Ma Veronesi mostra subito la sua strumentalizzazione dell’evento a sostegno delle tesi antireligiose, e rispolvera un classico cavallo di battaglia, la vicenda di Ipazia:

Eppure, malgrado questa pesante discriminazione culturale, l’amore delle donne per la scienza ha fatto sì che alcune di loro rompessero la cortina di ferro del maschilismo per entrare nella storia della matematica. La prima di cui abbiamo notizia è Ipazia di Alessandria d’Egitto, che fu una grande astronoma e matematica nel IV secolo dopo Cristo. Per questo fu perseguitata dai cristiani. Ancora giovanissima, fu barbaramente uccisa e la maggior parte della sua opera andò perduta nell’incendio della biblioteca di Alessandria. L’episodio fu uno dei primi segnali di come la scienza non sia amata né dalla politica né dalle religioni perché è troppo indipendente. Se poi la portavoce della scienza è donna, l’odio e la paura si moltiplicano.

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Ipazia d’Alessandria non fu uccisa perché donna di scienza, ma per motivi politici, deprecabili certamente ma non perché astronoma e matematica, per saperlo sarebbe bastato andare a leggersi Wikipedia:

In questo clima maturò l’omicidio di Ipazia, poiché, riferisce lo storico della Chiesa Socrate Scolastico, «s’incontrava alquanto di frequente con Oreste, l’invidia mise in giro una calunnia su di lei presso il popolo della chiesa, e cioè che fosse lei a non permettere che Oreste si riconciliasse con il vescovo»

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Inoltre il fatto, circoscritto ad un gruppo di fanatici, suscitò l’immediata reazione di condanna da parte della chiesa dell’epoca, fatto anche questo facilmente reperibile su Wikipedia che riporta le parole di :

“Questo procurò non poco biasimo a Cirillo e alla chiesa di Alessandria. Infatti stragi, lotte e azioni simili a queste sono del tutto estranee a coloro che meditano le parole di Cristo” Socrate Scolastico

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E a maggior ragione Veronesi sbaglia sui rapporti tra religione, scienza ed emancipazione perché l’esempio di donna che si afferma e vince la medaglia Fields viene dall’Iran, non dalla Scandinavia o dagli USA, da un paese islamico connotato da una forte religiosità, e si tratta di una donna che non esprime una rottura con la sua tradizione, come si evince dalla seguente foto:

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Che poi la scienza sia indipendente dal potere è una convinzione ingenua del prof. Veronesi il quale evidentemente vive nel mondo come il Candido di Voltaire e ignora la storia delle teorie biologiche razziste di fine ‘800, di quelle eugenetiche naziste, di quelle anglosassoni sui ‘feeble minded’, e ignora anche il progetto Manhattan i cui risultati partoriti dalla ‘scienza indipendente dal potere’ sono stati ricordati pochi giorni fa negli anniversari di Hiroshima e Nagasaki. E infine il Prof. riesce anche a stracciare sorprendentemente la teoria del Gender, il che  sarebbe anche scientificamente corretto, ma lo fa con affermazioni che non hanno nulla di fondato e che sono attinte da un repertorio che sembra provenire dalle chiacchiere fatte sotto l’ombrellone:

Il cervello femminile è stato fino ad oggi sottovalutato anche se i segnali contrari sono evidenti: le donne sono più colte, più brave a scuola e più brillanti all’università. Io sostengo che la mente femminile potrebbe essere addirittura superiore a quella maschile, se opportunamente coltivata e sviluppata.

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Cosa vuol dire “le donne sono più colte” o “più brave a scuola e all’università”? Niente. Quello che si capisce è solo che Veronesi ritiene che i cervelli maschile e femminile siano irriducibilmente diversi, cosa che è stata dimostrata sperimentalmente ma con ben altri argomenti, chissà se se ne ricorderà quando si parlerà di teoria del gender.

Per il momento resta solo un brutto articolo pieno di banalità e luoghi comuni.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

57 commenti

  1. Sinceramente non vedo cosa c’entri il progetto Manhattan con gli altri esempi (teorie false o di scarso valore sostenute per pregiudizio o vantaggi politici). Anche il potere c’entra relativamente con quel caso, furono Szilard e Einstein a scrivere a Roosevelt chiedendogli di fare la bomba e non il contrario.

    • Le teorie citate sono state tutt’altro che di scarso valore, per chi volesse documentarsi ad esempio sulle ricadute anche fuori della Germania nazista delle teorie eugenetiche consiglio la lettura del ponderoso volume di 600 pagine “War against the weak” dalla cui quarta di copertina leggiamo:
      War Against the Weak is the gripping chronicle documenting how American corporate philanthropies launched a national campaign of ethnic cleansing in the United States, helped found and fund the Nazi eugenics of Hitler and Mengele — and then created the modern movement of “human genetics.” Some 60,000 Americans were sterilized under laws in 27 states. This expanded edition includes two new essays on state genocide.

      Riguardo al progetto Manhattan e altri episodi, la scienza si è prostituita al potere politico per via della valanga di denaro che questo può mettere a disposizione, quindi il legame c’è ed è fortissimo, altro che indipendenza.
      E le cose stanno così almeno dal 1660 quando proprio con la finalità di istituire la scienza come “instrumentim regni” fu fondata la Royal Society.

      • Ho detto “di scarso valore” perchè era in fondo evidente già allora, e non solo oggi, che il razzismo scientifico e simili erano teorie con poca o nulla base fattuale sostenute con pregiudizio e malafede. Cose da cui non ho mai pensato che gli scienziati siano immuni.

        Continuo a dissentire sul progetto Manhattan: erano Szilard, Teller e Einstein che volevano fare la bomba atomica per primi coscienti di non poter permettere che Hitler li precedesse, non si parla di “prostituzione” (a un Roosevelt che nemmeno immaginava potesse esistere una cosa del genere!) ma di lotta per la sopravvivenza. Che poi Hitler abbia perso comunque e la storia abbia preso altro corso lo sappiamo noi ora, ma loro nel 1939 non ritennero di poter correre il rischio.

  2. 1) ma nomi e cognomi di matematiche che da quando esiste il premio Fields avrebbero merititato la vincita al posto di un maschio si possono conoscere? questo renderebbe il discorso più concreto.

    2) vogliamo ricordare al Veronesi che le peggio cose sulle capacità intellettive delle donne le sostenevano i suoi colleghi scienziati dell”800 a partire da un certo Charles Darwin?

    3) vogliamo ricordare che Ipazia visse in un periodo in cui stava avvenendo la cristianizzazione in campo politico e culturale dell’Impero Romano mentre non si trovano figure paragonabili nei secoli in cui i Cristiani non governavano? un caso?

    4) oltre alla Bassi ricordiamo al Veronesi la figura di Maria Gaetana Agnesi, un’altra matematica a cui Papa Benedetto XIV offrì la cattedra a Bologna.

    • Grazie per aver ricordato la figura di Maria Gaetana Agnesi, un’altra donna nel ‘700 italiano, un’altra testimonianza che la valorizzazione delle donne era molto più avanti da noi che nei paesi che spesso vengono fatti passare per pionieri dei progressi sociali.

  3. Buongiorno,
    Fra l’altro, che si sappia, Ipazia non è nemmeno morta giovanissima. Era almeno sessantenne. Veronesi lascia intendere fosse una ragazzina, quasi.

    • Buonasera PietroF, effettivamente Ipazia viene rappresentata sempre giovane e bella, anche nel film. Ovviamente non è che sia meno grave l’uccisione di una persona anziana, ma quello che emerge da questo tipo di iconografia è la costruzione di un’immaginario che colpisca nel modo più efficace l’osservatore rendendo l’idea di una misoginia funzionale al rafforzamento di certi luoghi comuni.

  4. Quanto a Ipazia ” grande (?) astronoma e matematica”, così precisò Cardini commentando il film “Agorà”

    … quel che va segnalato nel film è un equivoco antistorico. Ipazia non era una scienziata moderna, tutta dedita all’esperienza e alla ragione di tipo immanente: era appunto una neoplatonica, il che significa che la sua interpretazione dell’universo e della vita era a sua volta profondamente radicata in un messaggio cosmico. La lotta del tempo non era tra scienza e fede, ma semmai tra un sistema mitico-religioso e una fede radicata nel creazionismo biblico e nella Rivelazione cristica. Una lotta tra due visioni entrambe altamente e profondamente spirituali. È questo l’equivoco da chiarire… Quel che non torna, e non è credibile, è l’aver fatto di Ipazia una specie di nonna di Galileo e magari di bisnonna di Margherita Haack. Il cosmo neoplatonico era una realtà vivente, la scienza neoplatonica era un sistema razionale ma non razionalistico, nel quale c’era spazio per una mistica dello spazio e delle corrispondenze tra cielo e terra, tra stelle, natura, corpo umano e anima. Ipazia, sacerdotessa del cosmo e dell’armonia siderea, non poteva accettare quella che per lei era la follìa della morte e della resurrezione d’un Dio fatto Uomo. E ciò ben diverso del conflitto tra fede e scienza, tra fede e ragione, che permea di sé il dramma della modernità. Ipazia non era affatto più “moderna”di Cirillo d’Alessandria.

    • Grazie gigi, un altro aspetto che era bene chiarire, la strumentalizzazione di Ipazia per arruolarla nel conflitto (inventato) tra fede e scienza è evidente per i motivi da te riferiti.

    • Buonasera. Ringrazio anch’io l’utente gigi57 per il chiarimento. Volevo a tal proposito aggiungere come io abbia avuto esperienza di ravvisare la concezione dell’Ipazia “galileiana”, mutuata dalla famosa pellicola, anche fra certi docenti sedicenti conoscitori della filosofia generale e della scienza. Dico questo non solo con l’intento volgare di screditare gratuitamente le auctoritates contemporanee…

  5. Per me è rilevante il fatto che questa donna insegni e lavori a Stanford, cioè California, cioè Stati Uniti d’America. Tutto il resto sono chiacchiere.

    • Per me è rilevante che questa donna abbia avuto la libertà e l’opportunità di formarsi scientificamente in Iran e che solo dal 2004 sia andata a portare la sua preparazione negli USA:
      “Maryam Mirzakhani was born in 1977 in Tehran, Iran. She went to high school in Tehran at Farzanegan, National Organization for Development of Exceptional Talents (NODET). She competed and was recognized internationally for her math skills, receiving gold medals at both the 1994 International Mathematical Olympiad (Hong Kong) and the 1995 International Mathematical Olympiad (Toronto),[13] where she was the first Iranian student to finish with a perfect score.[13][14][15]

      She obtained her BSc in mathematics (1999) from Sharif University of Technology in Tehran. She went to the United States for graduate work, earning a PhD from Harvard University (2004), where she worked under the supervision of the Fields Medalist Curtis McMullen. She was also a 2004 research fellow of the Clay Mathematics Institute and a professor at Princeton University.[16]”

      Il resto sono chiacchiere…

  6. Professore, sappiamo benissimo entrambi che ciò che conta è il dottorato…

    • Non sono d’accordo, la Mirzakhani aveva già vinto le Olimpiadi di matematica del 1994 e 1995.
      Quella che è giunta negli USA nel 2004 era già una matematica pienamente formata all’università di Teheran.

  7. “…e si tratta di una donna che non esprime una rottura con la sua tradizione, come si evince dalla seguente foto”

    E da cosa si evince? dal velo? In Iran il velo è obbligatorio, nei video girati alla Standford University NON LO INDOSSA!
    Ed è anche sposata con un informatico originario della Repubblica Ceca e ricercatore a Standford, che sicuramente non è musulmano, ed ha un background culturale molto diverso dal popolo iraniano

    • E’ una foto che appare sul logo dell’American Mathematical Society, da qui la deduzione che sia stata scelta quando non era più necessario indossare il velo. Ma potrei anche essere smentito, non è però questo il punto. Chi abbia sposato o meno sono indizi che non dicono nulla, conosco personalmente un musulmano che convive con una ragazza italiana senza per questo rinnegare o abbandonare la propria cultura.
      Quello che intendo dire nell’articolo è che Veronesi ha strumentalizzato la Medaglia Fields per fare una propaganda antireligiosa che invece è smentita dal percorso accademico della vincitrice.

      • Non vorrei sbagliarmi, ma se non ricordo male secondo l’Islam sciita(la corrente dominante in Iran) l’uomo può sposare anche una donna ebrea o cristiana, mentre per una donna è assolutamente vietato sposare un uomo non musulmano(a meno che non si converta). Quindi il fatto che sia andata a vivere negli Stati Uniti(Paese politicamente nemico dell’Iran, e culturalmente molto diverso),che si sia sposata un Ceco, e che normalmente non indossi il velo(la maggior parte delle sue foto sono senza velo)è indizio di una rottura abbastanza netta con la cultura d’origine. Insomma non è di sicuro una fervente musulmana, uno sciita integralista la considererebbe un’apostata!

          • Si chiude un occhio per opportunismo politico ed orgoglio nazionale, ma ripeto, una donna musulmana sciita che sposa un uomo non musulmano, non è una musulmana osservante!
            La rottura con la cultura d’origine è palese, del resto se in Iran avesse avuto le stesse opportunità di carriera e la stessa libertà sentimentale(di amare un uomo non musulmano) che ha negli Stati Uniti, non sarebbe emigrata

            Se non conoscete le regole del matrimonio islamico, vi rimando qui: http://www.corsodireligione.it/religioni/islam/islam_donna.htm

            “Una donna musulmana può sposare solamente un uomo musulmano, (o comunque che si converte sinceramente all’Islam), mentre, per il viceversa, ci sono due scuole di pensiero diverse, in quanto, c’è chi afferma che un uomo musulmano può sposare qualsiasi donna basta che sia casta, (nel senso che abbia un comportamento casto, secondo i migliore requisti coranici sopracitati), secondo altri invece, un uomo musulmano può sposare solamente donne credenti: ebree, cattoliche o chiaramente musulmane. “

          • “Si chiude un occhio per opportunismo politico ed orgoglio nazionale”
            Questa è una sua opinione.
            Non voglio continuare a divagare e ribadisco il punto: non è vero che la religione, in questo caso l’Islam, sia nemica della scienza come sostiene Veronesi il quale ha strumentalizzato la stessa Maryam per i suoi fini personali facendole un torto.

        • Giorgio Masiero on

          Credo, andrea c, che l’islam sia più pluralistico di quanto gli integralisti ci vogliano convincere a credere. Un mio amico cattolico ha sposato una marocchina musulmana con rito islamico a Casablanca e cattolico in Italia.
          Ho amici musulmani sposati con donne credenti e non, di tutte le etnie.

          • Il tuo amico molto probabilmente è stato “costretto” a una conversione, perlomeno formale, altrimenti lo stato marocchino non avrebbe riconosciuto legalmente la sua unione!
            Mentre lo stato Italiano riconosce alle donne la libertà di sposarsi uomini di qualunque credo religioso(atei compresi)senza ostacoli burocratici, gli stati Islamici NO
            Per quanto riguarda gli uomini musulmani, possono sposarsi con donne di tutte le etnie e religioni, quindi i tuoi amici non fanno testo, certi limiti sono imposti solo alle donne, e Maryam Mirzakhani ha deciso di sposarsi un uomo non musulmano,e di togliersi il velo, fregandosene del Corano!
            Questa mi sembra a tutti gli effetti una rottura con la tradizione religiosa del suo Paese!

      • L’errore di Veronesi è presumere che nel sistema scolastico iraniano ci sia una discriminazione contro le donne, quando anche la stessa Maryam Mirzakhani ha detto più volte che non è così, che le restrizioni nei confronti delle donne riguardano altri campi della vita sociale, ma non lo studio!

        • Giorgio Masiero on

          L’errore di Veronesi, andrea c, a monte di tutte le sue periodiche facezie, è lo scientismo, cioè la sua convinzione aporica che solo la scienza empirica dia la verità e tutta la verità. E questo vale per tutti i tuttologi ovunque sparsi i quali, come diceva Socrate, solo per il fatto di essere dei buoni artigiani nella loro arte si reputano provetti in tutte le arti.
          Così Veronesi, le cui conoscenze tecniche in oncologia nessuno discute, a cagione di queste si ritiene preparato in sicurezza nucleare, eudemonologia, etica sessuale, teologia, politica internazionale, epistemologia, ecc., ecc.

          • @ Giuseppe

            Un peccato logico più che veniale.
            La scienza si occupa di grandezze quantificabili.
            Se affermo:
            “la sua convinzione aporica che solo la scienza empirica dia la verità e tutta la verità”
            Il problema di questa proposizione è che non può essere dimostrata scientificamente, risultando una affermazione di ordine metafisico non dimostrabile.
            Dunque non è un errore da poco.
            Se molta gente compie la medesima confusione non giustifica il fatto che di confusione si tratta.

  8. Caro Enzo, giacche’ ho visto una lapide a riguardo, riporto che la prima donna laureata pare sia stata Elena Lucrezia Cornaro Piscopia. Ma lo scrivo senza pretese di certezza.
    Invece vorrei fare due commenti:
    1) ah, le donne non portate a Matematica? Mah? Si vede che ognuno pesca i razzismi dove vuole. Nella mia esperienza universitaria invece, Matematica era frequentata in maggioranza da donne, ora scopro che invece “bisognava” (ironicamente) pensarle come non adatte. Io ho sempre pensato fossero portatissime invece.
    2) ………. siamo nel 2014. A chi vogliamo prendere in giro con questa solfa della segregazione, ma a chi vogliamo prendere in giro? Anzi, addirittura questa matematica primeggia partendo da una nazione che forse non brilla per… liberta’? Perche’ non dovrebbe invece rappresentare, che so, la certificazione della svogliatezza delle donne occidentali, tanto per ribattere pregiudizio a pregiudizio?

    Negli ultimi anni s’e’ instaurata la moda di giudicare le persone guardando prima cosa portano tra le gambe. Vorrebbero fare cosi’ anche per le “quote rosa”, scordandosi che sono anticostituzionali.
    Ho avuto la fortuna di far ricerca per un anno in una prestigiosa universita’, famosa per essere stata la prima britannica ad essere aperta veramente a tutti. BENE, nello statuto scrivevano che esortano ogni minoranza a fare domanda di ammissione ma aggiungevano che la selezione sara’ fatta puramente su basi meritocratiche.
    Invece i politicanti nostrani, come i cani, sentono l’urgenza di ficcare il naso tra le gambe per giudicare.
    Ed e’ triste vedere tante donne cedere a questi nuovi razzismi, triste che non si accorgano che proprio cosi’ facendo non fanno altro che fomentare una divisione. Divisione costruita con cura negli ultimi decenni. Cioe’ da quando i maiali proprietari della Animal Farm hanno deciso che c’e’ abbastanza materiale umano e si puo’ abbassare il rateo di riproduzione. Dopo la guerra ci dovevamo amare/riprodurre perche’ era la scelta strategicamente piu’ conveniente, per il maiale di Animal Farm. Ora dobbiamo odiarci, perche’ e’ la scelta piu’ conveniente, per il maiale di Animal Farm.
    Non smetteremo mai di combattere le guerre per i nostri padroni.
    Faccio sempre l’esempio: guarda che quando la lavatrice gira a Destra, non e’ che e’ diventata fascista. E quando gira a Sinistra, non e’ che e’ diventata comunista. Fa SEMPRE quel che gli viene comandato.

    • Questa storia delle quote rosa è il trionfo del sessismo a discapito del merito, si tratta di una cosa assolutamente evidente eppure per via della sua impronta politically correct nessuno lo dice.
      Animal farm è un ottimo richiamo, come tutta l’opera del grande Orwell è perfettamente adatto a descrivere certi meccanismi, infatti anche se scritto per parlare dell’URSS riporta dinamiche che appartengono a diversi sistemi.

  9. Giorgio Masiero on

    Lei ed io, Giuseppe, sappiamo che la tecnoscienza non si pasce di “verità”, ma al contrario di un sano scetticismo, e che l’aspirazione di ogni ricercatore non è di trovare la verità (una parola senza significato in tecnoscienza), ma di falsificare una teoria dominante.
    Perciò, secondo me, chi ama la tecnoscienza dovrebbe aborrire gli scienziati quando, come accade spesso a Veronesi, si perdono in discorsi di parte e contraddittori, così portando discredito alla scienza e – nel caso di quella teorica – così minacciandola nel lungo termine di non essere più finanziata dal contribuente.

    • La parola “tecnoscienza” mi sa troppo di scuola di Francoforte, alla quale ho sempre guardato con sospetto. Per quanto riguarda la sua premessa epistemologica siamo perfettamente d’accordo, ma sa bene che Veronesi è in buona compagnia per quanto concerne la tentazione di discutere di cose che non si padroneggiano. Poi ci sono coloro che sono decisamente fuori scala, come Zichichi, che per sua stessa ammissione non sa niente di filosofia, vantandosene pure, salvo poi barcamenarsi in ragionamenti teologici degni di un ragazzetto delle elementari…

  10. Gia’, Enzo, si giunge al ridicolo che il Politically Correct e’ Politically …Scorrect (o “sbagliat”, in Inglese antico 😀 ).
    E la dinamica appartiene a sistemi diversi, certo. Infatti nel mio esempio della lavatrice sottolineo quanto sia inutile dividere tra Destra e Sinistra. Lo schifo e’ schifo, il marcio e’ il marcio, il buono rimane buono.
    E l’antirazzismo e’ razzismo.
    Basti vedere con quanta cura si insegna (giustamente eh) a non essere razzisti contro i.. “colored”.
    Gia’, ma qualcuno ha mica voglia di vedere che le nuove vittime del razzismo sono, ad esempio, i cinesi? Li si puo’ deridere in ogni maniera, e nessuno, davvero nessuno, scrive mai per loro.
    Oh, ripeto solo quanto detto da Pasolini…
    http://www.corriere.it/speciali/pasolini/poesia.html
    Buona giornata Enzo, divertiti!

    • Pasolini, un vero intellettuale dalla parte degli ultimi, non faccio confronti con nomi contemporanei per carità di patria. Il brano sugli scontri a Valle Giulia vale un trattato di storia.
      Mi piacerebbe davvero sapere cosa direbbe oggi.

      Grazie per l’esortazione finale Fabio, cercherò di seguirla! 🙂
      Un caro saluto

  11. Veronesi ama proporsi con vesti che non sono le sue. Ho avuto a che fare con lui in modo diretto e l’epilogo è stato tragico . il consiglio personale che mi sento di dare a chiunque e di stare alla larga da lui e dallo ieo di Milano .

    • Emanuele, penso che la tua esperienza potrebbe essere utile per comprendere meglio il personaggio, ma intuisco che è meglio non approfondire.

  12. “l’Islam, sia nemica della scienza come sostiene Veronesi il quale ha strumentalizzato la stessa Maryam per i suoi fini personali facendole un torto.”

    Forse in passato le cose stavano diversamente, ma oggi i fatti danno ragione a Veronesi!
    Da un punto di vista scientifico e intellettuale i paesi Islamici arrancano:
    http://myamazighen.wordpress.com/2012/04/26/perche-gli-ebrei-sono-cosi-potenti-e-i-musulmani-cosi-impotenti/

    L’unica cosa su cui Veronesi sbaglia, è nel pensare che in Iran ci sia una discriminazione scolastica tra uomini e donne

    • andrea, non mi inoltro nell’analisi del perché l’Islam dopo un periodo d’oro di filosofi e matematici adesso sia così cambiato, quello che però posso confermare dopo la lettura dell’articolo segnalato è che contrariamente alla tesi del pezzo di Veronesi la religione in generale non è nemica della scienza.

      • Ok, infatti ho specificato OGGI!
        Sono pienamente d’accordo che non è assolutamente vero che tutte le religioni siano “nemiche della scienza” come sostengono gli ateisti alla Veronesi, Odifreddi, Dawkins e simili, ma forse alcune religioni contengono dei concetti che ostacolano un certo tipo di progresso civile (e quindi indirettamente anche la ricerca scientifica). Mettendo da parte l’Islam, mi riferisco a religioni tipo l’Induismo, che con il “meccanismo delle caste” favorisce un’estrema disuguaglianza sociale non meritocratica, tagliando fuori una grossa fetta della popolazione(le caste inferiori) dall’alfabetizzazione, e impedendo a tante persone potenzialmente dotate dal punto di vista intellettivo, di svilupparsi ed emergere!

        • Sul sistema discriminatorio dell’induismo sono d’accordo. Senza voler aprire altri discorsi mi viene però da riflettere sul fatto che comunque in India, nonostante l’induismo e la separazione in caste, abbia dato alla scienza molti matematici.

          • Ok, forse in realtà nessuna religione è nemica tout court della scienza, effettivamente la critica che ho rivolto all’induismo riguarda di più la giustizia sociale, che la scienza in sé

          • La verità è che nessun credo, formalmente in sé, si oppone a scienza e conoscenza. Sono le comuni associazioni di uomini ad essere nemiche delle pure conoscenze. Ciò che ho appreso è che l’uomo è mediocre; chi consegue la pura ricerca conoscitiva disinteressatamente è l’eccezione (perdonate il platonismo).

  13. @andrea c

    “Mentre lo stato Italiano riconosce alle donne la libertà di sposarsi uomini di qualunque credo religioso(atei compresi)senza ostacoli burocratici, gli stati Islamici NO
    Per quanto riguarda gli uomini musulmani, possono sposarsi con donne di tutte le etnie e religioni, quindi i tuoi amici non fanno testo, certi limiti sono imposti solo alle donne”

    Ma allora perché non parlare anche della legislazione matrimoniale ebraica dello Stato israeliano?
    I matrimoni non possono essere celebrati laicamente, devono sempre essere effettuati solo da rabbini. Ogni ebreo/ebrea non può sposare un non-ebreo con tanto di inviti pubblicitari nei cartelloni stradali. Infatti chi lo vuole fare, va all’estero per sposarsi e poi cercare di rientrare.
    Il tutto legato alle regole di purità religiosa e all’esclusivismo razziale.
    OGGI, mica secoli fa. In una cosiddetta “democrazia”, anzi la famosa unica democrazia del Medio Oriente! E nessuno di tutta la stampa mondiale che si scandalizzi e denunci il fatto?? Eh già bisogna solo denunciare gli errori islamici (per carità, da denunciare pure quelli, ma *solo* quelli?).

    “Sono pienamente d’accordo che non è assolutamente vero che tutte le religioni siano “nemiche della scienza” come sostengono gli ateisti alla Veronesi, Odifreddi, Dawkins e simili, ma forse alcune religioni contengono dei concetti che ostacolano un certo tipo di progresso civile (e quindi indirettamente anche la ricerca scientifica). ”
    Concordo con te sul fatto che ci sono religioni che ostacolano il progresso culturale dei loro aderenti.

    Mi pare comunque che il particolare che veniva evidenziato nell’articolo fosse il falso legame tra la religione cristiana oppressiva dei secoli bui (mai esistiti) e la figura della donna in quanto scienziata. Se abbiamo pure dei periodi storici in cui l’Islam ha avuto eccellenze anche nella scienza, non possiamo dire che riguardassero le donne, a differenza di quanto avvenuto nel cristianesimo come ricordato.
    Del resto l’accusa di oppressione alle donne da parte del cristianesimo è ancora più ridicola quando si pensa all’unico concetto di uguaglianza di dignità tra uomo-donna, unico fra tutte le religioni mai esistite, sempre predicato dalla Chiesa, una delle ragioni tra l’altro delle enormi conversioni iniziali in ambiente romano e pagano. Basti pensare che già dalla fine del I secolo c’erano donne schiave che erano “diaconesse”. Schiave E donne! Alla faccia della discriminazione e oppressione. Per non parlare della condizione di mogli nel paganesimo, ma anche nell’ebraismo di allora.

    Dato che parlavamo anche di religioni e del loro influsso sulla vita sociale, concludo con una precisazione pure sull’ebraismo, dato che hai citato la superiorità odierna degli ebrei sui musulmani. I risultati degli ebrei OGGI, non sono frutto della loro religione ebraica, ma semmai, all’opposto, *nonostante* essa. Non per niente oggi, un’enormità di ebrei si dichiarano “atei” (o agnostici). Quindi si sono aperti al mondo, alle scienze etc non in virtù della loro religione talmudica, ma proprio svincolandosi da essa. Non per niente nei secoli passati erano sotto la totale influenza dei rabbini col loro esclusivismo anche a matrice razziale.
    Il problema è che ancora *OGGI* e non secoli fa, ci sono numerosi gruppi ebraici guidati da rabbini che si oppongono al mondo e al progresso sociale, all’uguaglianza dei diritti, impedendo lo studio di qualsiasi testo non supervisionato da loro.
    Cito solo alcuni gruppi, tipo la comunità ebraica londinese ultra-ortodossa (‘haredi’), di Stamford Hill che parla solo Yiddish (niente inglese né stampa, tv e internet, dove si insegna che i non-ebrei non hanno anima etc), in Israele gli stessi haredim e gli ultraortodossi non sono affatto una minoranza insignificante, tutt’altro sono i laici a sentirsi minoranza, il gruppo (in tutto il mondo) dei Lubavitcher o i rabbini del gruppo Shofar (che danno 39 frustate a un cantante perchè cantava anche davanti a donne) o rabbi Ovadia Yosef, del potente partito religioso Shas etc etc Tra l’altro con innumerevoli casi di abusi sessuali anche ai bambini, in ogni parte del mondo…! Ma si sa, i pedofili sono solo preti cattolici.
    Per non parlare dei roghi pubblici in piazza, in Israele, di Vangeli e Bibbie (compiuti anche da parlamentari ebrei). O delle scritte blasfeme sui muri dei conventi religiosi o sputi contro religiosi cristiani su pubbliche vie. Ah già, ma è solo la religione musulmana a provocare fanatismo e quindi bisogna pubblicare solo fatti compiuti dai musulmani…

    E non si pensi che siano isolati dai politici laici, basti vedere ad es. l’adorante Netanhiau con Rabbi Menachem Mendel Schneerson (movimento ultraortodosso chassidico Chabad Lubavitch) che si fa rimproverare per non fare abbastanza per accelerare la venuta del Moshiach e promette di rimediare:
    https://www.youtube.com/watch?v=i4OXmO3T2vc
    Ma lo hanno frequentato per i suoi consigli anche altri premier, Menachem Begin, Ariel Sharon.

    Sulle donne:
    http://it.tinypic.com/view.php?pic=x367n&s=5#.U_NaVGMf70R
    http://it.tinypic.com/view.php?pic=104jds2&s=5#.U_NawmMf70R
    Musulmani oppressori delle donne? Talebani arretrati e oscurantisti? Guardacaso invece riguardano degli ebrei *oggi*, più di quanti si possa credere.
    E ancora sottolineo il fatto che la grande stampa mondiale non ne parli pubblicamente per denunciare un simile degrado, mentre ci si sbraccia prontamente verso altre etnie/religioni. Scandalo nello scandalo.

    • “Ma allora perché non parlare anche della legislazione matrimoniale ebraica dello Stato israeliano?”

      Perché si stava parlando dell’Iran, che è uno stato musulmano sciita. Israele non c’entra niente!

  14. …non c’entra molto ma lo noto solo ora: ma non era che le vie si potevano intitolare solo a persone morte? Io cosi’ ricordo…

    • Anch’io lo pensavo, infatti scienza o non scienza, davanti ad una via col proprio nome verrebbe immediatamente da fare gli scongiuri…

  15. Enzo, mia moglie si è ammalata di cancro al seno una decina di anni fa e ci siamo rivolti allo ieo di Milano nella speranza di riuscire a combattere questo terribile male . Per dieci anni non hanno fatto altro che riempirla di veleni ,tanto che alla fine il cancro gli è venuto al fegato, che è quello che gli ha tolto la vita un anno fa circa . La cosa peggiore, è che nella fase terminale siamo stati praticamente abbandonati da soli . Se non fosse stato per il nostro medico di base ,lei sarebbe deceduta in casa e solo Dio sa con quali dolori .Ci sarebbe tanto da dire enzo …

    • emanuele, innanzitutto un abbraccio fortissimo.
      Credo anch’io che su questo argomento ci sarebbe molto da dire, ma si vanno a toccare situazioni così delicate che è veramente difficile farlo.
      Se riterrai di dire qualcos’altro fai pure, comunque già questa tua testimonianza è stata importante, per me sicuramente.

  16. Visto che si e’ citato il conflitto inesistente tra scienza e fede, mi permetto di ricordare che la “Terra piatta” e’ una bufala colossale, inventata apposta per fomentare una contrapposizione inesistente ma comoda proprio a chi si voleva spacciare per “illuminato”.

    Allego un link alla troppo citata Wiki che nella versione in Inglese fa un buon lavoro
    http://en.wikipedia.org/wiki/Myth_of_the_Flat_Earth
    La pagina non c’e’, in Italiano, ma e’ inglobata in un’altra pagina. Quanto sono distratti a volte eh, i nostrani. Soprattutto quando fa comodo.
    Che voglia di buttarla in politica… ma evito.

      • Il piacere e’ mio. Perche’ e’ vero, c’e’ da rilanciare spesso. Proprio perche’ la propaganda viene reiterata di continuo.
        Magari possiamo continuare ricordando Feyerabend che nel suo “Contro il metodo” dice circa:
        secondo i criteri del (inesistente) metodo scientifico, il telescopio di Galileo risulto’ falsificato poiche’ funzionava solo con i pianeti mentre le stelle le rimpiccioliva addirittura (ancora non era nato Airy a spiegarci perche’).

        E’ un gustoso contrappasso rendersi conto che sia io che (da quanto ho letto) molte menti qui dentro siamo “nati” (neo)illuministi ma la nostra REALE curiosita’ di capire ci ha portato ad investigare la bufale. E bisogna dire che le bufale, sia quelle propagandate dalle dottrine religiose che dai neoilluministi, hanno comunque lo stesso incedere “devi accettare e non fare domande”. Praticamente la stessa arma che porta loro molte menti succubi, fa loro perdere le menti piu’ curiose. Bellissimo no?

  17. Grazie a te per la solidarietà enzo . Non mancherò, se ci sarà l’occasione, di mettere per iscritto quello che combinano allo ieo Veronesi e Company .

  18. della falsa credenza della terra piatta parlò perfino Umberto Eco sull’espresso qualche anno fa bacchettando ma in modo gentile superquark che aveva diffuso la bufala spiegando che è un errore purtroppo diffusissimo che si ritrova anche in libri seri di storia della scienza . Aggiunse poi, confermando la tesi del prof Pennetta che nel suo Inventing the flat earth Burton ha spiegato che il pensiero laico ottocentesco, per sostenere il darwinismo contro il fondamentalismo religioso, voleva dimostrare che, come la Chiesa si era sbagliata non solo sul geocentrismo ma anche sulla sfericità, così si stava sbagliando sull’evoluzionismo.http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=6873 altro che scienza indipendente dalle ideologie laiche o religiose che siano come dice il Veronesi pure gli scienziati taroccano per aver ragione ad ogni costo

    • Grazie e benvenuto Johnny 5, non conoscevo questo articolo di Umberto Eco e devo dire che lo trovo molto chiaro ed efficace.
      Ammetto che sono sorpreso dal fatto che lo stesso Eco confermi il legame tra denigrazione dei secoli “cristiani” per favorire l’avvento del positivismo, di cui la teoria darwiniana è stata uno degli argomenti più sfruttati.

  19. Michele Forastiere on

    Va detto che la storiella della credenza medievale in una Terra piatta non dovrebbe nemmeno essere presa in considerazione da chiunque abbia svolto un regolare corso di studi in Italia (basta fino alla scuola media, non di più)… insomma, è possibile che a Cecchi Paone e agli Angela che l’hanno diffusa non sia mai tornata alla mente una qualche reminiscenza del nostro buon vecchio Dante?

    • Caro Michele, l’esperienza ci insegna che invece l’idea di una credenza medievale della terra piatta è molto diffusa, anche tra le persone che dovrebbero avere un certo livello culturale.
      Ed è per questo che sono contento che ogni tanto se ne riparli.

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