La teoria del gender non è darwinianamente sostenibile

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dodo

Raphus cucullatus (Dodo) 

Era inetto al volo, si nutriva di frutti e nidificava a terra. Si estinse rapidamente nella seconda metà del XVII secolo (Wikipedia)

La teoria del gender oltre ad essere errata scientificamente è anche una scelta insostenibile per la popolazione. 

Se effettivamente adottata porterebbe ad un effetto “dodo”, una lenta ma inesorabile estinzione.

 

Che la teoria del gender, secondo la quale l’identità sessuale è un fattore culturale sul quale il sesso biologico ha poca o nessuna influenza, sia una teoria errata lo abbiamo visto in “Gender: una teoria scientificamente infondata“, articolo che si è guadagnato anche una citazione su Wikipink (enciclopedia gay online), ma finora nessuno ha mai affrontato le conseguenze sulla popolazione di tale teoria qualora essa fosse realmente applicata.

Come è noto a chi si sia occupato di studiare dal punto di vista evoluzionistico l’omosessualità, essa ha rappresentato a lungo un paradosso evolutivo, in quanto, secondo le regole dell’evoluzionismo darwiniano, un carattere che porta a non riprodursi dovrebbe essere eliminato rapidamente ad opera della selezione naturale.

La questione è stata risolta negli ultimi anni dagli studi di  Andrea Camperio Ciani, Prof. di Etologia e Psicologia Evolutiva presso il Dipartimento di Psicologia Generale presso l’Università di Padova, il quale dopo aver individuato nel cromosoma X il gene Xq28 che predispone all’omosessualità, ha riscontrato un aumentato tasso di fertilità tra le donne portatrici dello stesso gene, tale aumento di fertilità sarebbe in grado di compensare la minore fertilità dei portatori maschi omosessuali.

Della cosa ci siamo occupati con un’intervista pubblicata nell’articolo “Il paradosso dell’omosessualità: intervista ad Andrea Camperio Ciani“, il quale proprio all’inizio chiarisce i termini  del paradosso:

“Se un gene esercita un’influenza, anche parziale, questo basta a sollevare una problematica evoluzionistica. Francisco Ayala afferma che basterebbe una riduzione della fecondità del solo 10% per portare ad estinzione una linea nel giro di 10 generazioni. Quindi il fatto che gli omosessuali storicamente si siano (anche per rispettare le convenzioni sociali ndr) riprodotti, anche se in modo molto minore, questo non basterebbe a giustificare che la loro linea non si sia estinta.”

Quindi la popolazione non risente negativamente della mancata riproduzione degli omosessuali nel caso in cui la fertilità delle donne portatrici del gene Xq28 compensi tale svantaggio, ma che accadrebbe se la popolazione che effettua una scelta omosessuale aumentasse?

Accadrebbe che il numero di omosessuali non geneticamente caratterizzati, e quindi non compensati dalla presenza di un gene Xq28 in parenti femmine, farebbero scendere il tasso di fertilità al di sotto della soglia di ricambio della popolazione, soglia tra l’altro già superata in Italia per via della bassa fertilità per donna (1,39 figli nel 2014). Quindi secondo le dinamiche  di popolazione, una società con un aumentato numero di coppie omosessuali maschi rispetto a quelle portatrici del gene Xq28 sarebbe insostenibile.

Questa dinamica di base spiega la scelta obbligata di far seguire alla diffusione della teoria del gender, e all’approvazione delle leggi sui matrimoni omosessuali, non solo l’adozione per le coppie omosessuali, ma anche, inevitabilmente, l’accettazione e la diffusione di massa della pratica dell’utero in affitto.

Questa implicazione mostra l’infondatezza di posizioni che vedono soluzioni di compromesso sulla diffusione del gender (e l’accettazione di matrimoni gay) e la negazione delle adozioni e della pratica dell’utero in affitto, su tale questione si tratta di una scelta “tutto o nulla”: il gender implica l’approvazione dell’omogenitorialità, e inevitabilmente dell’utero in affitto.

L’alternativa sarebbe darwinianamente fatale.

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

66 commenti

  1. Giuseppe Cipriani on

    Il buon senso (intelletto) mi dice che non sarà per questa via che ci estingueremo.
    Ma ci estingueremo prima o poi, abbiamo tutti i numeri per riuscirci.

    • senza polemica: io trovo ormai stantio e stufoso questo pessimismo disfattista antiumano, è ovunque. Abbiamo i numeri per estinguerci certamente, ma è indubbio che abbiamo anche quelli non solo per continuare ma addirittura per migliorare.
      Che poi un giorno , chissà quando ci estingueremo, penso sia ovvio.

      • MenteLibera65 on

        Concordo perfettamente con te. Oltre tutto questo allarmismo continuo ed esagerato non fa che ottenere il risultato opposto.
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        Intanto si parte dalla convizione che qualche ora al mese di educazione sessuale di un certo tipo possa altereare le tendenze sessuali naturali delle persone, e possa “creare” nuovi omosessuali . Se così fosse ci sarebbe da capire come mai nei secoli in cui l’educazione è stata totalmente differenziata tra uomini e donne, lo stesso c’erano degli omosessuali (donne e uomini) .
        In teoria dovevano diventare tutti etero, se fosse dipeso solo dall’educazione.
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        Peraltro nessuno propone educazioni al contrario, dove si educano i maschi ad essere femmina e le femmine ad essere maschi. Come si può pensare una cosa del genere? A scuola ci vanno pure i figli degli educatori, dei maestri, dei politici, degli psicologi. Non è un lager di esperimenti.
        Si da una idea macchiettistica e stereotipata di queste cose, talmente esagerata da apparire subito come falsa. Si accusano decine di migliaia di persone di complottare contro i propri stessi figli, per alterarne le tendenze sessuali, come se niente fosse!
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        Si può essere a favore o contro certe idee (anche in modo perentorio) , che peraltro nessuno ha ancora proposto concretamente, ma se si forzano gli argomenti scientifici e la logica, per arrivare a certe conclusioni , si finisce alla lunga per diventare talmente poco credibili da spianare la strada alle soluzioni a cui si è più avversi. Usiamo argomenti credibili (se li abbiamo).
        Altrimenti limitiamoci a dire quello che è buona parte della verità, e cioè che siamo convinti che Dio non voglia questo . Con onestà. Punto e basta.

          • Giuseppe Cipriani on

            Ma sì, Alèudin, in fondo hai anche ragione… Per quanto mi concerne il sentimento antiumano m’è ispirato dall’uomo che si vuole male, nei momenti in cui sono pessimista lo vedo come malato di sé, incapace di crescere e mettere a frutto quello che la natura ci ha concesso (lettura di un agnostico spirituale)… Tanto si eleva, l’uomo, quanto si abbassa. E quando si abbassa non dà certo il senso di un essere che ha un grande futuro… Quando si eleva, però…

        • ML, ora ne sono certo: sei uno di quei cattolici autolesionisti alla “chi ci critica ha sempre ragione”, e alla fine infatti che fai? La butti sulla religione per dire che il gender è scientificamente giusto e solo quella superstizione che viene chiamata “Dio” afferma il contrario.
          Comunque la religione, ancora una volta, non c’entra niente.
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          Mi fa davvero restare senza parole veder difendere sempre e comunque le implicazioni del darwinismo tranne quando vanno contro le vostre visioni ideologiche, perché di questo si tratta.
          Quindi sostieni che un’educazione all’indifferenza sessuale non aumenti la tendenza all’omosessualità, bene è proprio questo il lager per esperimenti che neghi esista. Staremo a vedere.
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          Intanto è innegabile che se aumenta l’omosessualità non compensata da altri modi per riprodursi si va verso l’estinzione.
          Dove ho fatto una forzatura?

          • Giuseppe Cipriani on

            Ma tu, Enzo, credi davvero nella catastrofe che ipotizzi?
            E ti chiedo: in quanti buoni di riprodursi dovremmo ridurci, per essere considerati una specie a rischio di estinzione?
            Poi, reso più ottimista dalla risposta che mi sono dato e anche dallo sbottare genuino di Alèudin, dico: niente paura e campa cavallo (homo) che l’erba cresce (fonte tavolo 1, direi).

          • Giuseppe, intanto che la nostra etnia sia a rischio estinzione emerge già dai dati sulla fertilità per donna, su questo si basa anche il discorso sulla necessità di immigrazione.
            Posto il fatto che quindi siamo già su quella strada, affermo che la tendenza all’indifferentismo sessuale ridurrebbe ulteriormente la fertilità rendendo necessari metodi artificiali per innalzarla, quindi maternità surrogate sui corpi di donne povere del terzo mondo.

          • Giuseppe Cipriani on

            Etnie…
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            Darwinamente parlando, si estingueranno allora quelli che non si riprodurranno, i meno fertili, insomma quelli che lasceranno meno prole… Mi pare perfetto.

          • MenteLibera65 on

            Questo fatto dell’aumento dell’omosessualità è una vera fobia.
            Sei davvero convinto che l’omoessualità si possa imporre attraverso l’educazione a chi omoessuale non è?
            Però sul punto che ho chiesto, e cioè perchè migliaia di anni di educazione totalmente differenziata tra bambini e bambine, ha comunque prodotto l’omoessualità, invece di produrre solo eterosessuali, nessuno risponde!
            Prendersela poi con gli omosessuali, se siamo arrivati a 1,39 di tasso di natalità, e quindi eventualmente accusarli di quel 0,13 in meno che sarebbe il colpo di grazia, è veramentea assurdo.
            E’ come dire che la colpa della fine della nutella è di quello che mangia l’ultimo cucchiaino.

          • Do-Or-Do-Not on

            Nel fatto che l’estenzione non è della specie umana, ma della linea genetica, al massimo.

            L’idea di fondo stessa è viziata: non ci sono solo omosessuali o eterosessuali, ci sono persone che sono prevalentemente omosessuali e persone che sono prevalentemente eterosessuali, e persone simmetriche, ma a seconda del partner che trovano si orientano, oppure a seconda delle convenzioni sociali.
            Il famoso gene può benissimo essersi diffuso fino ad oggi indisturbato, dato che come Ciani conferma nella sua intervista
            1- al massimo è una delle tante influenze
            2- per il motivo di sopra una persona stragay può avere figli se non ripudia in toto l’atto eterosessuale (Oscar Wilde ha avuto 2 figli, non era forse gay?).
            3- purtroppo per le donne esistono stupri, che nell’antichità erano estremamente frequenti in forma esplicita o mascherata da matrimonio servile (al punto da essere canonizzati nella Bibbia, non è che l’hanno scritto per fantasia… era pratica sociale!).

            Questi fattori cambiano TUTTO, esattamente come un gene recessivo si diffonde per l’eternità, un gene che viene espresso un numero percentuale di volte si diffonde per tutte le linee discendenti a piacere.

            Questo è il motivo per cui le malattie genetiche debilitanti non vengono e non possono venire eradicate semplicemente dalla discendenza.

            Basta di nuovo, capirne di scienza e di numeri.

            E nel fatto che i numeri stessi sono completamente sballati. Il 10% di omosessuali non si è mai visto, e i marcatori genetici della stessa sono piuttosto rari con incidenze attorno al punto percentuale.

            Devo andare avanti a evidenziare ovvietà sui punti dove non hai azzeccato manco di striscio?

            Se si vuole che la natalità salga bisogna evitare di spremere i genitori di tasse e fardelli vari, gli omosessuali non c’entrano una beneamata fava.

            Pensa che Una volta c’erano un sacco di preti, frati e suore a cui si mandava rigorosamente ogni terzogenito, a tenere la fertilità per generazione limitata… U_U

            Oggi fortunatamente certe pratiche barbare, tipo combinare matrimoni e vocazioni sulla base della convenienza economico-demografica, non si usano più fortunatamente…

            Datemi un Gay Pride alla settimana, ma l’asilo gratuito guarda…

          • @mentelibera65

            Anch`io penso che il problema principale sia in chi non fa figli pur essendo nelle condizioni di farli, sappiamo pero` che le prospettive economiche e sociali non sono favorevoli, ma possiamo scorgere anche motivi culturali e finanche antropologici, quelli che del Noce, in tempi non sospetti, considerava derivanti da una concezione “omosessuale” della sessualita` tutta:
            ——
            Citazione

            Ma il nichilismo oggi corrente è il nichilismo gaio, nei due sensi, che è senza inquietudine (cioè cerca una sequenza di godimenti superficiali nell’intento di eliminare il dramma dal cuore dell’uomo) – forse per la soppressione dell’inquietum cor meum agostiniano – e che ha il suo simbolo nell’omosessualità (per il fatto che intende sempre l’amore “omosessualmente”, anche quando mantiene il rapporto uomo-donna)». Il giudizio che qui ci interessa è antropologico, non anzitutto etico: il nichilismo gaio “non vedendo” la differenza, anche sessuale, come segno dell’altro, rischia di concepire l’amore come puro prolungamento dell’io (appunto “omosessualmente”).

          • Ml dice:
            “Sei davvero convinto che l’omoessualità si possa imporre attraverso l’educazione a chi omoessuale non è?”
            .
            Questo è un ribaltamento della questione, sono i sostenitori del gender che affermano che l’eterosessualità è un’imposizione culturale, quindi l’obiezione va innanzitutto girata a loro.
            .
            Rispondo poi alla domanda:
            “Però sul punto che ho chiesto, e cioè perchè migliaia di anni di educazione totalmente differenziata tra bambini e bambine, ha comunque prodotto l’omoessualità, invece di produrre solo eterosessuali, nessuno risponde!”
            Perché in ogni fenomeno esistono delle code gaussiane, e proprio ammettendo che il gender sia vero, un’omosessualità intorno al 5% circa è indice che l’educazione eterosessuale ha funzionato bene!
            .
            Infine l’ultima considerazione vede un “prendersela” di troppo, all’interno di un articolo sul link tra omosessualità e tecniche di procreazione artificiale ho solo fatto notare che un AUMENTO dell’omosessualità oltre quella compensata dalla genetica Xq28 sarebbe un fattore demografico negativo.
            Puoi dimostrare che questa affermazione sia falsa?

          • MenteLibera65 on

            Enzo dice
            “Questo è un ribaltamento della questione, sono i sostenitori del gender che affermano che l’eterosessualità è un’imposizione culturale, quindi l’obiezione va innanzitutto girata a loro.”

            Ma quando mai hai letto questa cosa? i sostenitori dell’educazione sessuale con ruoli paritari sostengono che vogliono soltanto evitare che chi si sente queste tendenze, non si senta colpevole e diverso dagli altri, e che gli altri si formino culturalmente ad accettare questi amici o amiche come uguali a loro. Sono i ruoli da eterosessuale (macho, pilota per i bimbi, ballerina sarta per le bimbe , ad essere imposti dalla cultura attuale, con il limite che chi non si riconosce in questi ruoli viene preso in giro ed emarginato.
            Una delle indicazioni per esempio è quella di evitare , quando si fanno due gruppi (per esempio per studiare o per giocare), di fare gruppi misti maschi femmine.
            E’ ovvio che bisogna vigilare perchè queste cose vengano fatte nel modo corretto, senza eccessi al contrario, ma su questo mi affiderei molto di più ad educatori e psicologi che studiiano da anni i bambini, piuttoso che a giudizi improvvisati.

            Enzo :
            “in ogni fenomeno esistono delle code gaussiane, e proprio ammettendo che il gender sia vero, un’omosessualità intorno al 5% circa è indice che l’educazione eterosessuale ha funzionato bene!”
            Ogni tentativo di miisurazione della omosessualità ha riportato sempre a questo circa 5%. E’ il numero fisiologico, e il suo apparente cambiamento è dato soltanto dalla minore paura di coloro che sono in questa situazione di manifestarla.
            Qualche settimana fa hai dimostrato, col paradosso norvegese, che nella società che più alleva in modo paritario i figli, c’è una comunque una forte caratterizzazione naturale tra ruoli tipicamente maschili (che vengono scelti dai maschi) e ruoli femminili. Secondo te è la dimostrazione che l’essere maschio e femmina è una cosa innata. Peccato che non hai capito che la tua dimostrazione dimostra anche un tipo di educazione paritaria non altera le tendenze sessuali naturali. I norvergesi producono sempre il 5% di omosessuali, come il resto del mondo, pur allevando i bambini con una modalità apparentemente identica tra maschi e femmine.

          • Ml afferma:
            “Ma quando mai hai letto questa cosa? i sostenitori dell’educazione sessuale con ruoli paritari “
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            Ma cosa sono i ruoli paritari, non si dovrebbe parlare di pari opportunità? Non si dovrebbero favorire le tendenze innate di ciascuno per rispettarlo?
            Qui si parla di una teoria che sostiene che l’IDENTITA’ sessuale, non i ruoli, è determinata culturalmente.
            Questo è il gender, se poi ti vuoi inventare una definizione di comodo non rispondo nemmeno.

          • Do afferma:
            “L’idea di fondo stessa è viziata: non ci sono solo omosessuali o eterosessuali, ci sono persone che sono prevalentemente omosessuali e persone che sono prevalentemente eterosessuali, e persone simmetriche, ma a seconda del partner che trovano si orientano, oppure a seconda delle convenzioni sociali.”
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            Questa te la sei inventata di sana pianta, chi è mosessuale non è “prevalentemente” ma esclusivamente. Questo lo affermano anche gli studi.
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            “Se si vuole che la natalità salga bisogna evitare di spremere i genitori di tasse e fardelli vari, gli omosessuali non c’entrano una beneamata fava.”
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            Ma quale articolo stai commentando? Io non parlo di estinzione ma di correlazione inevitabile tra relazioni omosessuali e utero in affitto.
            E’ il tuo commento che non c’entra una beneamata cippa.

  2. La teoria del gender (o LE teoriE…) sono funzionali (nel senso che servono solo a…) all’esistenza di una parte della popolazione caratterizzata da omosessualità. E’ nata da ambienti omosessuali per rispondere ad esigenze tipiche dell’ambiente omosessuale (accettazione, visibilità, diritti, ecc…). Già questo introduce dubbi circa la possibile validità e consistenza… ma questo é un altro discorso.
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    Al di la dei presunti o meno “progressi” in termini di “diritto” degli omosessuali concordo sul fatto che, prenda o meno piede, il gender impone implicitamente lo sdoganamento di pratiche “artificiali” e/o “artificiose” per permettere a chi non può avere figli… di procurarseli.
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    Arriveremo alla ennesima legalizzazioni di scelte connotate dalla caratteristica di “compromettere” la vita di chi non può difendersi; come nel caso di procurato aborto, fecondazione eterologa, ecc… anche in questo caso il risultato sarà togliere un diritto ad una persona che non può difendersi (nel primo caso verso chi avrebbe tutto il diritto di nascere e nel caso dell’omogenitorialità togliendo a priori ai figli che riescono a nascere una delle “opportunità” fondamentali, quella della presenza simultanea di un padre e di una madre). E’ l’ennesima vittoria dell’egoismo umano… come del resto impone/comporta la società attuale caratterizzata dalla soluzione unilaterale dei “bisogni” più che da meditata regolamentazione di “diritti” e “doveri”.
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    Se l’evoluzione della popolazione omosessuale “pare” sia fondata su situazioni/caratteristiche destinate a mantenere nel tempo la consistenza numerica é anche vero che la numerosità era ed é ferma a percentuali ridicole. Tale percentuale potrà anche “fittiziamente” aumentare in conseguenza di presunte “spinte” a valenza culturale e/o educativa ma penso, almeno finchè l’Uomo non arriverà a manipolare ed organizzare le nascite in modo completamente artificale, che la stessa percentuale rimarrà sempre bassissima.

  3. Do-Or-Do-Not on

    Ommioddio che pasticcio di articolo…

    Quel gene non era quello negli anni ’90? Oggi si parla di epigeni, che son ben diversi… Lo sa il Prof.-in-biologia? Lo puo’ spiegare anziche’ parlare di roba vecchia?

    Una riduzione di fertilita’ del 10%? Su quale mondo esiste il 10% di popolazione al livello 6 della scala Kinsey?
    Il gene Xq28 e’ correlato “solo” nel 60% dei casi, questo e’ stato tenuto conto nella simulazione? Perche’ mi risulta che le componenti recessive non possono andare estinte, ergo se un gene, per quanto raro ed evoluzionisticamente svantaggioso, viene espresso solo attorno al 50% dei casi non ha possibilita’ di estinguersi, e col 60% cambia poco. E’ stata eseguita simulazione alcuna o e’ un’altro di quei sentimenti spannometrici e poco scientifici che si fanno da queste parti?
    E se fosse un epigene (come recentissimamente scoperto) a influenzare di piu’, cosa azzeccherebbe un ragionamento genetico?

    Se non e’ spiegabile dall’evoluzione, allora i Gay sono ancor piu’ figli di Dio che gli etero, dato che la sopravvivenza di questi ultimi e’ ben motivata, mentre la sopravvivenza dei primi richiederebbe l’intervento divino ad aggiustare il tiro?

    Cosa c’entra il Dodo, che si e’ estinto non per difetto genetico ma per distruzione dell’habitat e per la competizione e l’aggressivita’ dei maiali e altri animali non nativi che sono stati importati?

    C’e’ un complotto in atto da parte della Lobby Gay per far estinguere i gay? Esiste una Lobby Gay fuori dallo studio di Bruno Vespa?

    Congratulazioni, e’ la prima volta che mi capita di avere piu’ domande che paragrafi! 😛

    • Do, che razza di casino questo intervento, si vede che l’argomento ti manda su di giri, tanto che non hai manco capito quello che hai letto.
      Adesso sto col cellulare, ti rispondo meglio dopo…

    • Do scrive: “Ommioddio che pasticcio di articolo…
      Quel gene non era quello negli anni ’90? Oggi si parla di epigeni, che son ben diversi… Lo sa il Prof.-in-biologia? Lo puo’ spiegare anziche’ parlare di roba vecchia?

      Tanto per cominciare dove credi stare? Questi toni saccenti e da presa per il culo non li accetto.
      La questione del gene Xq28 l’ho presa per intero dagli studi più recenti, se non ti piacciono le conclusioni che ritieni spannometriche puoi rivolgerti al prof. C. Ciani che è molto disponibile o a Novelli, quindi vai completamente fuori bersaglio quando mi attacchi su uno studio che ho solo preso come riferimento.
      .
      Fai ancora un riferimenti alla religione, ma che sei fissato?
      .
      Se non hai capito l’umorismo col Dodo non è un problema mio.
      .
      Riassumo quello che dice l’articolo e che con la tua supponenza non hai compreso:
      1- Lo studio cui mi riferisco afferma che l’esistenza di una radice genetica dell’omosessualità è compatibile con la selezione naturale darwiniana solo se tale componente è bilanciata da un altro fattore di incremento della fertilità (individuato da C. Ciani nella fertilità delle donne con il gene Xq28). La stessa tesi è sostenuta anche su Pikaia, solo che lì evidentemente ti andava bene.
      .
      2- Se quindi per motivi culturali dovesse aumentare il numero di coppie omosessuali rispetto a quelle portatrici del gene vantaggioso Xq28, le nuove coppie non sarebbero compensate da alcun vantaggio, realizzando la prospettiva di estinzione per insufficiente riproduzione.
      .
      3- Quindi l’unico modo per compensare questo deficit riproduttivo sarebbe aumentare la fertilità con altri mezzi che sarebbero inevitabilmente quelli dell’utero in affitto.

      Cosa c’entra tutto lo sproloquio che hai fatto?

  4. Un dubbio: i calcoli di Ayala non si rifersicono alla mancata sopravvivenza per causa della competenza d’altre specie interferenti? Lo chiedo perchè i gay e gli etero appartengono alla stessa specie.
    Nel caso invece io abbia interpretato male, credo che sorga un altro paradosso: se l’omosessualità (maschile) è frutto di un processo evoluzionistico teso ad aumentare la fertilità femminile, l’impossibilità di riprodursi della popolazione omosessuale porterebbe all’estinzione dell’omosessualità stessa, ma questa si rinnoverebbe comunque per il processo di cui sopra.

    • Il discorso di Ayala si riferisce alla persistenza di un determinato carattere che diminuisca la fertilità dei portatori.
      La seconda interpretazione è giusta, con questo meccanismo esiste un livello di equilibrio oltre il quale l’omosessualità diventerebbe più dannosa dei vantaggi del gene Xq28 femminile, e quindi la percentuale di omosessuali resta fissa su quel valore.

      • Si potrebbe anche elaborare a un modello matematico a supporto dell’idea che l’omogenitorialità porti a una diffusione del gene Xq28 e che questa maggiore presenza non sia compensata dall’aumento della fertilità femminile, ma per parlare di pericolo di estinzione della specie umana, bisognerebbe prima essere sicuri che:
        a) la sparizione del gene Xq28 non implichi un’ulteriore calo della fertilità femminile
        b) le conclusioni scientifiche sul ruolo di questo gene siano sicure, dato che altri studi sembrano averle smentite
        c) la bassa fertilità non sia un problema più grave dell’alta fertilità, perchè sappiamo che, per ovvie questioni, in un certo momento l’unica soluzione sarà la crescita zero, ma questo sarebbe possibile evoluzionisticamente parlando?

  5. Capisco il senso profondo di questo articolo.
    Ma, onestamente, non mi sentirei di mettere sulle spalle delle persone che hanno tendenze omosessuali la future estinzione della specie umana, in quanto non è il numero di donne con tendenze lesbiche che fa abbassare sostanzialmente il numero medio di bambini per donna: infatti non sono personalmente al corrente di uno studio al soggetto (ma sarei interessato se qualcuno avesse delle referenze). Infatti il fatto di avere tendenze lesbiche non dovrebbe incidere sul desiderio di maternità in quanto tale delle persone considerate (ancora un’affermazione da comprovare o falsificare): comunque dato il piccolo numero di donne con tendenze omosessuali, l’influenza delle loro pratiche erotiche sul tasso di fecondità medio sarà sempre marginale.

    Questo non vuol dire che le lobby LGBT non siano alleate oggettive con certi movimenti malthusiani estremisti che vedono nei comportamenti omosessuali un modo come un altro per ridurre la popolazione umana sulla terra.

    I meccanismi demografici permettono predizioni molto precise nel senso che già oggi sappiamo con certezza come la popolazione europea comincerà a decrescere drasticamente appena i babyboomer cominceranno a morire in massa da qui ad una decina di anni; oppure che verso il 2050 la popolazione mondiale salirà a 10 miliardi per poi scendere di nuovo intorno ai 7/8 miliardi a fine secolo.
    Il problema della fine della specie umana non è causato dalle persone con tendenze omosessuali ma dalle donne e dai maschi che si impediscono di procreare: la cifra di 1.39 figli per donna in Italia ( la più bassa in Europa e seguita dalla Germania e dalla Spagna) implica semplicemente che, assumendo, un tasso di 2.1 bambini per donna è necessario per rimanere stabili allora alla prossima generazione invece di 100 italiani ci saranno solo (100/2,1) × 1,4 = 48 × 1,4 = 67 italiani e alla generazione seguente 45 e a quella seguente 30. Ciò vuol dire che se postuliamo 25 anni per una generazione, tra 75 anni invece di avere un totale minimo stabile di trecento italiani ce ne saranno solo 67+45+30= 142, cioè meno della metà. Il crollo è catastrofico: solo che non ne importa a nessuno perché nessuno lo vede ancora e quando si noterà sarà troppo tardi, perché per risalire ad una quantità equivalente alla generazione precedente ci vorranno 100/(67/2.1)= 3.13 bambini per donna, cioè più del doppio della fecondità attuale, dopo due generazioni 4.67 bambini, dopo tre generazioni 7 bambini per donna. In Italia ed in gran parte dell’Europa siamo già alla seconda generazione e già si intravvede la terza puntarsi avanti. 7 bambini in media per donna sarà possibile solo nella società europea quando sarà finita di essere completamente islamizzata.
    Tutto ciò per dire che l’avvenire demografico umano ci preoccupa dovremmo occuparci soprattutto della mentalità contraccettiva che letteralmente strangola l’umanità piuttosto che le persone con tendenze omosessuali che sembrano essere una deviazione statistica che si corregge dinamicamente.

    • Simon, concordo con tutte le tue considerazioni, confermo però che l’articolo non è sull’estinzione della specie umana o solo quella “italica”, il senso è sull’insostenibilità della teoria del gender in assenza di correttivi demografici.

      • Giuseppe Cipriani on

        Date le considerazioni di Simon, che sembri condividere, Enzo, anche se la teoria del Gender spopolasse, non se ne avrebbero conseguenze…
        Scrive Simon: “Infatti il fatto di avere tendenze lesbiche non dovrebbe incidere sul desiderio di maternità in quanto tale delle persone considerate (ancora un’affermazione da comprovare o falsificare): comunque dato il piccolo numero di donne con tendenze omosessuali, l’influenza delle loro pratiche erotiche sul tasso di fecondità medio sarà sempre marginale”.
        Anche se triplicassero, dico io a naso.

        • Sì, vabbè, ma queste donne i figli dovranno pur farli e se sono lesbiche dovranno ricorrere, anziché all’utero in affitto, al mercato dello sperma, pur sempre di tecniche artificiali di procreazione si tratta, e il motivo è sempre lo stesso, neutralizzare lo svantaggio riproduttivo dell’omosessualità.
          Ripeto che in una società che già è lontana da quel 2,1 figli per donna che garantirebbe la conservazione, l’aumento di tipi di sessualità sterile sarebbe un elemento negativo che aggraverebbe la situazione.
          E confermo che il punto dell’articolo è la indissolubile correlazione tra diffusione dell’omosessualità oltre la percentuale “fisiologica” e tecniche di compensazione riproduttiva.

          • Giuseppe Cipriani on

            Ma queste tecniche non sono già diffuse per le coppie eterosessuali sterili?
            .
            Mi pare cavilloso sostenere che siano pratiche che l’omosessualità porterà a crescere ulteriormente.
            Diciamo più onestamente, Enzo, che il tuo è un modo ideologico di dare addosso ancora una volta alla cosiddetta teoria gender.
            Il fatto poi che, per stemperare la cosa, abbia tirato in ballo il dodo, la dice lunga su quanto il tuo approccio sia realistico e sulla tua ennesima goliardata da bar sport.
            Insomma, Enzo, il primo a non prenderti troppo sul serio sembri tu. E meno male, dai.

          • Do-Or-Do-Not on

            Sono tecniche diffuse decisamente di piu’ per le coppie eterosessuali.
            .
            Comunque ribadisco che il fattore gay non c’entra assolutamente nulla con la fertilita’ di una nazione. Basta guardare alle correlazioni. In nazioni molto gay friendly (tipo i paesi nordici) si puo’ avere un tasso di fertilita’ vicino a 2, e in paesi in cui c’e’ un fortissimo pregiudizio, quando non discriminazione avere tassi bassissimi (in Russia 1.34, in Bielorussia addirittura 1.20).
            .
            Le teorie di eventuali progetti malthusiani collegati al riconoscimento delle coppie di fatto sono fantasie cannaboidi.
            .
            Idem per quanto riguarda i contraccettivi. In paesi libertini in cui sono economici e facili da reperire (come la Francia) la natalita’ e’ MOLTO piu’ alta che in paesi dove l’uso di un preservativo e’ ancora uno stigma sociale.
            ——————————————
            L’unica vera agevolazione per la fertilita’, quando non e’ guidata dalla poverta’ e dalla necessita’ familiare di avere forza lavoro disponibile in pochi anni, e’ una buona condizione economica e una sicurezza natale, unita ad aiuti pratici di stato.

            Quindi nei paesi nordici, in cui ricevi oltre che un aiuto economico, un kit bebe’ con tutto il necessario e un assistente sociale a disposizione che puo’ suggerirti il miglior asilo e cose simili, la fertilita’ e’ altissima, indipendentemente da gay e libertinaggio sessuale.
            In paesi in perenne espansione economica e in generale uno sguardo ottimista sul futuro (quando non “reckless”, visto coi nostri occhi. Un mio amico inglese con due bambini si e’ licenziato dal lavoro e ha cambiato citta’ “perche’ era stufo” e senza alcuna garanzia o previo contatto si e’ trasferito ad Edimburgo “tanto qualcosa trovo”, e questa e’ una cosa normale per loro!) come l’Inghilterra e gli Stati Uniti, la fertilita’ e’ alta.
            In paesi in cui e’ in atto una repressione sessuale da educanda medioevale, ma sono in recessione economica, i servizi si riducono, il futuro e’ sempre piu’ incerto, la fertilita’ e’ bassa.

            Se un Italiano deve trovare e pagare un asilo privato, il pediatra privato perche’ alla mutua ci vogliono le visite, il ticket…etc… e ha un atteggiamento da italiano, quindi moderato e calcolatore riguardo al futuro, un figlio non lo fa neanche se vuole, anche se e’ cattolico, praticante, pio e devoto.
            Se un Danese ha l’asilo statale, servizi statali efficienti, riceve un bonus fiscale, e coltiva un ottimismo nei confronti del futuro, se lo vuole non ci pensa due volte.
            .
            Ed indipendemente dal fatto che la Danimarca sia invasa da culattoni e al Gay Pride di Copenhagen su 2 milioni di abitanti si presenta mezzo milione di persone, le coppie omogenitoriali siano pienamente riconosciute, si riproducono come conigli senza bisogno di eterologa. E indipendentemente che l’Italia e la Polonia sono nazione cattolicissime che notoriamente sono sempre stati i conigli del mondo, i tassi di fertilita’ sono negativi.
            .
            Cercare di buttare questo fatto sulla propaganda giender significa vivere in una campana di vetro veramente…

          • D’accordo con DO-OR-DO-NOT !

            Tra l’altro a livello mondiale non c’è nessun problema di denatalità, anzi semmai il contrario, e oltretutto non sta scritto da nessuna parte che per evitare l’estinzione bisogna crescere demograficamente all’infinito.

            Le altre specie animali e vegetali non aumentano di numero all’infinito, hanno un andamento demografico variabile. Alcune rimangono grosso modo stabili nel tempo, altre specie animali alternano periodi di crescita a periodi di decrescita, ma nessun essere vivente può crescere demograficamente all’infinito!

            Per l’umanità, dopo l’eccesso di nascite(in rapporto alla mortalità) che ci ha portato ad oltre 7 miliardi, potrebbe essere giunta l’ora di una bella retromarcia.
            E la cosa da un punto di vista Darwinista non ci dovrebbe affatto spaventare, visto che come specie abbiamo superato carestie e gravi epidemie(come la peste), in tempi in cui la popolazione era 1/10 di quella attuale, senza estinguerci mai!

          • Premesso che mi rifiuto di rispondere ad interventi più lunghi dell’articolo che commentano faccio notare a Do che sta continuando a parlare di problemi demografici mentre il post è sulla correlazione tra coppie gay e utero in affitto.
            Se poi vuole continuare così, si faccia un articolo al riguardo e se lo commenti.

          • @Giuseppe
            “Mi pare cavilloso sostenere che siano pratiche che l’omosessualità porterà a crescere ulteriormente.
            Diciamo più onestamente, Enzo, che il tuo è un modo ideologico di dare addosso ancora una volta alla cosiddetta teoria gender.”

            .
            Se la teoria del gender è vera, molti maschi sono etero perché la cultura li ha portati a questo, ergo quando l’educazione sarà “neutra” ce ne saranno di più che sceglieranno l’omosessualità.
            Quindi questa è lo loro teoria, non la mia, e ad essa rispondo.
            PS non è vero che non parlo sul serio.

  6. Il problema che ruota attorno al darwinismo è chiaramente economico.
    Questa visione del mondo va avanti grazie alle varie lobby che speculano. Gli effetti sono evidenti… Macelleria sociale e non credibilità scientifica. Mi chiedo: cos’altro dovremo aspettare per aprire gli occhi?
    La Scienza vale davvero di meno di qualche cattedra?

  7. Tesi completamente assurda. Tanto per cominciare sono proprio i “no-gender” a sostenere in realtà la mutabilità della sessualità, dato che dichiarano che si possono “omosessualizzare” le persone “insegnando” loro a essere gay o trans ecc. e spesso aggiungono anche che si possa “tornare” eterosessuali attraverso terapie specifiche… quindi proprio l’antigenderismo dichiara che l’identità sessuale non è naturale ma è manipolabile attraverso la cultura e l’insegnamento (ovvero l’eterosessualità è possibile solo in un ambiente culturale che nega l’esistenza di altre forme d’identità sessuale, da cui la paura di poter diventare gay con l’esempio, ovvero la negazione di una identità sessuale a prescindere dai modelli proposti).

    Altro assurdo è che in una società composta solo di omosessuali non esisterebbero leggi per proibire agli omosessuali di riprodursi e si legifererebbe invece a favore di varie forme di procreazione. I gay già procreano, è chi legifera per impedire loro di procreare e crescere figli che li “sterilizza”. Inoltre oggi stiamo andando verso l’estinzione per i troppi figli perché ancora legati a un concetto animale di riproduzione: più ne faccio a caso più ne sopravvivono, se ne sopravvivono troppi o si espandono militarmente oppure migrando e sottraendo risorse ad altri popoli. Riduzione delle risorse, maggior consumo di risorse, produzione di inquinanti, consumi al di sopra delle possibilità ecc.

  8. Cipriani e MenteLibera manca da parte vostra l’onestà necessaria per poter discutere.
    Perché è inconcepibile che la teoria del cuore di qualche “illuminato” (o meglio “luminare”) non si possa minimamente criticare!!
    Il potere politico non ce l’ha Pennetta che organizza a Roma un convegno con il patrocinio di qualche ente locale (questa è espressione democratica, anche perché si da spazio ad una voce fuori del coro, una volta tanto…). Il potere politico ce l’ha chi intimidisce ed etichetta gli altri, che ovviamente non la pensano come lui, per i propri fini. Fini che si sposano con una certa visione del mondo di una “casta dominante”.
    E qui vanno a braccetto: affari, politica, università, media, nichilismo e tutto il bagaglio dei radical chic nostrani. Tutto compreso.
    E poi ci stupiamo perché le cose non funzionano?
    Soltanto uno stupido potrebbe pensare alla buona fede di queste proposte.
    E’ ora che vi svegliate.
    Perché non è più tempo di difendere l’indifendibile ed essere schiavi di questi “padroni”, occorre che ogni persona libera e di buon senso si domandi “ma il darwinismo che c’hanno spiegato davvero spiega un accidenti?”, “cosa sono questi nuovi diritti?” ecc…

    • MenteLibera65 on

      Ti ringrazio per averci dato degli stupidi.
      Sull’argomento sposo in pieno i post di Do-Or-Do-Not e Giuseppe.
      Il “gender” è il tipico specchietto per le allodole che concentra l’attezione su un argomento pressocche inutile. Tu pensa che effetto avrebbe fatto il family day se invece di concentrarsi su queste cavolate avesse chiesto a gran voce e con decisione soltanto le facilitazioni economiche per le famiglie , e se tutte (dico tutte) le famiglie italiane minacciassero di non andare più a votare fino a quando non dessero delle facilitazioni doppie o triple, rispetto alle attuali, alle coppie con figli.
      L’effetto sulla politica sarebbe immediato, e sul tasso di natalità quasi immediato.
      Il “gender” è invece il tipico argomento che serve per creare un nemico lontano e minaccioso, e rinsaldare le truppe quando sono demotivate.
      Il vero obiettivo è la legge sulle unioni civili, e per ostacolarla bisogna creare un humus sfavorevole attraverso un clima di assedio omosessuali contro eterosessuali, e per fare questo il “gender” è perfetto!

      • Non ti ho dato dello stupido, così come non l’ho dato a Cipriani. Basta leggere.
        Ho detto che è da stupidi, ingenui, beoni credere alla bontà di queste proposte.

        La famiglia non la difendi con la mancia mensile. Questo si che è uno specchietto per le allodole!
        La puoi difendere solo promuovendola! (Iniziative sociali, riconoscendola giuridicamente, NON quelle mostruosità ideologiche create “ad hoc”)
        La gente non è fessa ed è sempre più stanca…
        Non ti stupire se poi non va a votare!
        Da chi sono difesi gli interessi della gente?
        Dai soliti radical-chic à la Marino, che prima approva le unioni civili in Comune e poi va a Boston al convegno sulla famiglia con tanto di smentita papale???

        Il gender c’è eccome. Eccome se c’è!
        Fa parte di un disegno del male per distruggere l’unico bene, la cosa più cara all’umanità: la famiglia.
        Tu per sentirti figo a 360° penserai che siamo i soliti allarmisti, pensalo pure. Ma le cose vanno raccontate come sono. Punto.

        • Giuseppe Cipriani on

          Bene, Dom, come minimo sei un po’ uscito dal seminato… Ma non preoccuparti capita a tutti qui.
          Qui si parlava del dodo come metafora dell’estinzione prossima ventura dell’etnia occidentale a causa della teoria del gender che promuove famiglie omosessuali sterili che abbisognano di pratiche riproduttive altre…
          Tutto il resto: sacra famiglia cattolica, indissolubilità del matrimonio, sana e pura sessualità all’interno del sacramento del matrimonio, maternità e paternità responsabili senza ricorso alla contraccezione artificiale, società tutta orientata verso l’omosessualità… Beh, tutto questo magari riserviamolo a qualche discussione più ad hoc, che ne dici?
          Ho capito perfettamente che sei un cattolico di ferro e sanguigno al punto giusto, fortemente impegnato nella lotta contro il Male. Ma qui adesso si parla di altro, come amabilmente è stato più volte fatto presente al sottoscritto quando tirava in ballo la religione… Che dici?

          • Va be ora si insulta pure…
            Che ne sai?

            Ma perché siete fissati con l’etichette! Cattolico, buddhista, contadino, impiegato, cosa c’entra?
            I sacramenti li lascio ai preti, io mi occupo da cittadino del futuro dei miei figli e di quale razza di mondo vorrei lasciare.
            Questi sono discorsi troppo importanti per essere così banalizzati e strumentali, lasciamelo dire.
            Lo vogliamo dire o non lo vogliamo dire che da qualche tempo la tv, i media in generale, ci bombardano con la diversità sessuale, che non esiste più maschio e femmina…?
            Cipriani lo so che questi argomenti ti tediano, ma che ci posso fare..
            La biologia qui non c’entra, la scienza qui non c’entra, esiste solo capire un po’ l’etica base.
            Senza fare il superiore, le scelte negative non le conduci al male e quelle positive al bene? Ecco.
            Bisogna chiamare le cose con il loro nome, tutto sta perdendo di significato. La biologia non più la biologia e difende i suoi interessi di quartiere e così il resto dei settori ecc, perché c’è un visione del mondo che fa comodo… E’ sempre stato così, purtroppo. Ma questa “visione”, secondo me, si è spinto troppo oltre, la gente non ha più le tasche piene come un tempo! Loro lo hanno capito e tremano nei palazzi! Finché occuperanno e gestiranno la comunicazione, l’università, ecc… coloro che si prenderanno la briga di raccontare il vero verranno presi per pazzi. Così è sempre stato. Chi è veramente un uomo, a mio parere, non segue il vento, l’ultima moda effimera, ma si impregna, ci metta il cuore per una battaglia culturale fin troppo importante

      • ML, se non capisci che col gender è in ballo una questione antropologica e che l’antropologia è più importante di qualsiasi politica economica non c’è altro da aggiungere.

        • MenteLibera65 on

          Io non discuto affatto l’importanza del concetto di genere, distaccato da quello di sesso. E’ davvero un fatto antropologico.
          Discuto del fatto che il livello del dibattito che è stato artificialmente introdotto dai media, e proprio su iniziativa di parte della chiesa, è proprio quello del tipo muro contro muro e del tipo “Aiuto Aiuto, Anatema, ci estingueremo tutti, e prima diventeremo tutti omosessuali e transessuali”.
          Anche il tuo articolo risente di questa impostazione.
          Il termine reale della questione è soltanto se le persone, che non si sentono inquadrate in modo perfetto dalla classificazione maschio/femmina , abbiano diritto di esistere, di manifestare la propria esitenza, di avere un riconoscimento sociale (visto che pagano le tasse come tutti) e di essere educate senza essere forzate psicologicamente a rientrare anche dal punto di vista del ruolo sociale, in una della due categorie su esposte.
          Si tratta di una minoranza, e io ricordo uno dei segni di civiltà è proprio il modo in cui le minoranze sono trattate.
          La domanda è : il rispetto per questa minoranza (con tutto quello che ne consegue), danneggia la maggioranza?
          Io, e tanti altri , pensiamo di no.
          Tu , e tanti altri, pensate di si.
          Non è certo l’unico esempio di possibile proclamata minaccia di spostamento dell’atropologia umana . Per esempio da quando gli uomini, un po in tutto il mondo, hanno comiciato a partecipare attivamente alle faccende domestiche o ad accudire i bambini, anche neonati, non si è gridato al fatto che sono diventati meno “uomini” ? Che cosa significa esattamente essere uomo o donna, a parte la riproduzione?
          Quanto mi piacerebbe, poi, che a questi dotti dibattiti partecipassero, ogni tanto , qualche donna e qualche persona con tendenze omosessuale, tanto per sentire un po come la pensano i diretti interessati sul “ruolo” che dovrebbero avere nella società , ordinata a misura degli altri .

          • ML, sbaglio o nelle tue argomentazioni manca sempre il riferimento ai diritti dei bambini di avere un padre e una madre e a quelli delle donne povere sfruttate come incubatrici per ricchi viziati occidentali?
            .
            PS: e basta co stà chiesa!!!

          • MenteLibera65 on

            EP,
            Non ho capito dove nel mio discorso ho fatto accenno ai figli di coppie dello stesso sesso. Stiamo parlando dell’educazione dei ragazzi, e si tenta sempre di allargare il discorso.
            Per gli uteri in affitto, ad oggi sono proprio le coppie donna/uomo i migliori clienti di queste realtà.
            In ogni caso cosa c’entra col cosiddetto “gender” ?
            P.S. e basta co sto scollamento dalla realtà.

  9. Il vero problema della bassa fertilità in Italia é collegato all’aumento dell’età “materna” delle italiane (escluso quindi estracomunitarie ed immigrate di varia estrazione…); é assodato che questo aumento compromette sia la possibilità di ottenere una gravidanza sia il fatto che la stessa si concluda favorevolmente.
    .
    E’ una favoletta dire che in Italia non si fanno figli per motivazioni economiche o per mancanza di politiche per la famiglia (o comunque non sono queste le discriminanti più significative…). E’ prima di tutto un fatto culturale ed in questa prospettiva “sciocchezze” come quelle delle varie teorie gender non possono che peggiorare la situazione.
    ,
    E’ anche una favoletta fare un confronto fra Paesi ad “influenza” cattolica (ammesso esista poi…) e Paesi in cui c’é poca influenza dei cattolici ed in generale delle religioni. A livello mondiale la questione é molto semplice: paesi poveri e in via di sviluppo hanno fertilità grande (anche se in diminuzione) come gli stati africani (indici da 4 a 7); fertilità altrettanto alta é dove l’incidenza della religione é ancora significativa (es. stati islamici dove abbiamo 2-4); in alcuni stati la fertilità é bassa per scelte politiche (es. Cina dove siamo sotto 1,7). Nei rimanenti Paesi, in particolare quelli “occidentali” o considerati più progrediti la fertilità varia fra 1,2 e 2,2 (tutti SOTTO o banalmente IN “LINEA” col parametro che regola un sano ricambio fra nati e morti).
    .
    E cambia poco sparare a zero sull’Italia dove la fertilità é circa 1,4. Le ragioni per cui noi siamo sotto del 40% al valore “giusto” sono da rintracciare in considerazioni di pura matrice culturale, di mentalità e/o stile di vita che porta a posticipare sempre di più il primo (e forse unico…) parto ciò comportando limitazioni sempre maggiori nei confronti di esiti positivi e l’instaurarsi di infertilità per cause mediche nelle donne e anche (e soprattutto forse…) nei maschi.
    .
    Una volta c’era il matrimonio (quello tosto… dove i “cattivoni” impedivano la separazione e “pare” si dovesse figliare come conigli…), ora ci sono i compagni e compagne (unica cosa che tiene uniti é la casa dove abitare, 1,4 figli al massimo e … alle prime difficoltà ognuno per la sua strada….), stando spuntando ultimamente nuove realtà del tipo amico+amica (della serie facciamo famiglia, però ognuno a casa sua e ci ritroviamo solo al sabato e alla domenica per divertirsi… per il figlio si vedrà più avanti … con le problematiche accennate in precedenza). Eppoi ormai il figlio é solo programmazione (il che presuppone “sicurezza” che non può esserci mai…) e se non lo vuoi, anche se é già impostato, hai il diritto e l’avvallo etico della società che ti permette di disfartene. In mezzo sto’ casino ora spuntano famiglie allargate (!), arcobaleno (!+?), omogenitoriali (?+?) e chinehapiunemetta del resto giusto risultato della imperante e banale società dei bisogni (da soddisfare altrimenti niente voto…e quindi niente potere) e non di un sano rapporto fra diritti e doveri basato su oggettive scelte di natura (e meditata) etica.

    • Do-Or-Do-Not on

      Convinto te che il problema sia culturale…

      E’ ovvio che ci sia una relazione fra sviluppo e fertilità, quindi sì, per far fronte alla bassa fertilità possiamo sempre ridurci come il Mozambico ad essere uno stato agricolo pre-industriale… Mi sembra che ad alcuni piacciano queste soluzioni.

      ISTAT però non è del tuo avviso: “In un contesto in cui le donne sono sempre più presenti sul mercato del lavoro, l’analisi approfondisce la difficoltà di conciliazione tra famiglia e lavoro, principale vincolo che limita la fecondità in Italia.”

      http://www.istat.it/it/archivio/147180

      Poi sì, raccontatevi le favole che volete sulla cultura moderna brutta e cattiva che ci porta ad estinguerci smontando la famiglia tradizionale e a essere rimpiazzati dai mussulmani…

      … tanto abbiam capito che i numeri (e i fatti) non sono vostri amici.

      • Infatti la presenza mussulmana è in costante aumento proprio nel Nord Europa. Sono loro nella maggior parte dei casi, a mantenere alto l’incremento demografico.

        • Do-Or-Do-Not on

          Altra affermazione senza prove.
          Fra i paesi nordici questo può essere facilmente verificato, dato che i flussi migratori cambiano moltissimo fra paesi.

          Se è vero che in Svezia ci sono moltissimi immigrati (12%) e molti da paesi islamici, in Finlandia non c’è quasi immigrazione (<3%. Principalmente dalla Russia e altri paesi nordici. Solo 1.6% di popolazione che non è cristiana/senza affiliazione e più del 20% di atei e agnostici dichiarati), e il tasso di fertilità si mantiene costante attorno all'1.8.

          A ulteriore riprova che è l'economia e il walfare state che guida ed eventualmente risolve o aggrava il problema della natalità in occidente, neanche i flussi migratori e che quella che gli immigrati fanno più figli è l'ulteriore panzana che si può leggere al più su Avvenire: è oramai dimostrato che gli immigrati si stabilizzano velocemente alla media di fertilità del paese di immigrazione, nella fascia sociale di immigrazione.

          Altri luoghi comuni sull'argomento?

          • Mi permetto di intervenire solo perché, stranamente, ha fatto due interventi “limitando” la consueta spocchia da saputello.
            .
            Tante parole per poi stigmatizzare un 1.8 di fertilità…. valore insufficiente in relazione ad un sano ricambio destinato a “mantenere” una società. E poi parla di luoghi comuni… ma va la.
            .
            In quanto all’ISTAT… forse sarebbe il caso di ricordare che compito dell’Istituto sono la validazione, catalogazione e analisi statistica di basi di dati. Concludere che la causa del crollo della fertilità é legato prevalentemente all’impossibile conciliazione fra lavoro e famiglia da parte delle donne é più da Istituto per ricerche sociologiche (ancorché, almeno parzialmente, osservazione anche degna di nota… ma ci vuole anche poco per farla 🙂 ) e del resto tutta da dimostrare, soprattutto in termini di possibile robustezza statistica di un campione di questionari compilati. Continuiamo con la barzelletta che i figli non possono essere altro che conseguenza necessaria e sufficiente correlabile al solo avverarsi di situazioni che presuppongono granitica sicurezza e duraturo benessere… Continuiamo così… e non c’é necessità di pensare al futuro; del resto quando non ci siamo più noi chi se ne frega di quello che segue… o no? Beata visione escatologica della vita….

          • Tutto corretto, tranne il modo di valutare “Avvenire”, è uno dei giornali migliori che ci sono in circolazione e l’unico che aumenta copie vendute in modo consistente. Non mi pare poi che su Avvenire si sventoli lo “spauracchio musulmano”, ma al contrario ci siano più che altro delle aperture verso la cultura islamica, in linea con le aperture della Chiesa ufficiale verso le ondate migratorie di questi ultimi tempi.
            L’Islam europeo difficilmente sarà uguale all’Islam mediorientale, sarà altra cosa e comunque non farà 7 figli per donna per rimpiazzare le mancate nascite europee, già ora ne fanno pochi.
            Quanto alla teoria gender è chiaramente antiumana, ossia è mirata all’estinzione della nostra specie che all’interno della cultura laicista-ecologista è considerata il “cancro del pianeta”, quindi da estirpare. Non è quindi in contrasto col darwinismo ideologico perché questo vuole dimostrare fortemente che l’uomo è un animale come gli altri e che deve prima o poi estinguersi, meglio prima che poi per salvare Gea e per aumentate le chances di poter affermare nell’ultimo giorno : “Visto che avevamo ragione ?” 🙂

          • Tutto corretto, tranne il modo di valutare “Avvenire”, è uno dei giornali migliori che ci sono in circolazione e l’unico che aumenta copie vendute in modo consistente. Non mi pare poi che su Avvenire si sventoli lo “spauracchio musulmano”, ma al contrario ci siano più che altro delle aperture verso la cultura islamica, in linea con le aperture della Chiesa ufficiale verso le ondate migratorie di questi ultimi tempi.
            L’Islam europeo difficilmente sarà uguale all’Islam mediorientale, sarà altra cosa e comunque non farà 7 figli per donna per rimpiazzare le mancate nascite europee, già ora ne fanno pochi.

            Quanto alla teoria gender è chiaramente antiumana, ossia è mirata all’estinzione della nostra specie che all’interno della cultura laicista-ecologista è considerata il “cancro del pianeta”, quindi da estirpare. Non è quindi in contrasto col darwinismo ideologico perché questo vuole dimostrare fortemente che l’uomo è un animale come gli altri e che deve prima o poi estinguersi, meglio prima che poi per salvare Gea e per aumentate le chances di poter affermare di persona nell’ultimo giorno : “Visto che avevamo ragione ?” 🙂

          • Giuseppe Cipriani on

            Chiaro che sei molto paradossale, Muggeridge, e che calderone di considerazioni…
            Se c’è una specie che può pianificare la propria fine è quella umana, ma ti sembra verosimile che ciò avvenga? e che lo faccia attraverso la presunta teoria gender? Mi pare che siano ben altri i modi che, eventualmente, sta cercando… E poi, dai, adesso non esageriamo, stiamo equilibrati.
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            Sono anch’io d’accordo che Avvenire è un ottimo giornale, di parte certo, ma sicuramente molto più equilibrato di tanti schierati sfacciatamente dalla parte delle ideologie

          • ****Facciamo che prima usciamo i numeri, e poi vomitiamo analisi e non viceversa?****
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            Vedo che il signorino (o la signorina) non si smentisce sul modo di proporre il proprio pensiero…
            Va beh… per intanto, in attesa della maturazione di un po’ di rispetto per gli altri, forse é il caso di passare ad approfondire le dinamiche della fertilità nel nostro continente (ad esempio). Non basta leggiucchiare qualcosina di qua e di la in rete e buttare il numeretto alla pene di molosso (che da solo, immancabilmente, non vuol dire niente e denota solo impostazione grossolana del problema…).

            Un possibile inizio potrebbe essere
            http://www.univr.it/documenti/AllegatiOA/allegatooa_30291.pdf
            dopodichè si può cominciare a disquisire di futuro; restando terra-terra ovviamente… senza introdurre “spauracchi” di natura religiosa, metafisica, filosofica, antropologica, sociale e culturale in genere… insomma tutto quello che (pare) non abbia a che fare col classico numeretto estemporaneo e grossolano che (pare) spieghi e risolva il tutto della vita.

        • Do-Or-Do-Not on

          gia’, tu si che sei maturo e saputo dicendo “Le ragioni per cui noi siamo sotto del 40% al valore “giusto” sono da rintracciare in considerazioni di PURA matrice culturale”

          referendo per testimoniare questa tua studiata verita’ un documento incentrato sul RWA, ovvero in cui 2 driver su 3 sono socio-economici e solo uno culturale.

          Lui i numeri li porta, e non parla del “pericolo giender che porta all’estinzione” o di attacchi culturali alla famiglia tradizionale.

          • ****gia’, tu si che sei maturo e saputo dicendo “Le ragioni per cui noi siamo sotto del 40% al valore “giusto” sono da rintracciare in considerazioni di PURA matrice culturale”***
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            1,4 é circa il 60% di 2,2 che é considerato un indice di fertilità “sufficiente” a mantenere il futuro di un Paese in termini di ricambio fisiologico fra morti e vivi. Questi dati sono valutazioni che si trovano nella letteratura specialistica. Circa la matrice culturale non posso che confermare l’asserzione (come deriva ancora dagli studi sociologici sull’argomento). Casomai rimane opinabile quali siano le considerazioni destinate a fare la differenza… ma questo é altro discorso.
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            ****referendo per testimoniare questa tua studiata verita’ un documento incentrato sul RWA, ovvero in cui 2 driver su 3 sono socio-economici e solo uno culturale.****
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            Non ha capito il senso della frase. Comunque Intanto cominci a studiare (il link che le ho dato é una buona base di partenza)… poi si vedrà.
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            ****Lui i numeri li porta, e non parla del “pericolo giender che porta all’estinzione” o di attacchi culturali alla famiglia tradizionale****
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            Non ho capito a cosa si riferisca… Comunque non esiste la famiglia “tradizionale”, casomai esiste la famiglia “naturale”…

  10. Marcello sini on

    Parole farneticanti,completamente prive di qualsiasi riscontro scientifico e anzi pericolose a saper leggere tra le righe. Sconcertante che provengano da un professore di biologia , per quanto di un istituto privato. Occorrerebbe per correttezza far sapere ai ricercatori citati sopra in quale modo viene “usato” (e per me prondamente travisato) il loro lavoro e con quali scopi.

  11. trovo la diatriba in effetti un po’ fuori tema rispetto al contenuto dell’articolo, ma comunque i continui riferimenti ai paesi scandinavi (servizi per l’infanzia, welfare possente, tutela della donna, conciliazione lavoro-vita familiare) mi sembrano impropri e non conclusivi per 3 ordini di motivi. 1) i tassi indicati sono comunque tassi da declino demografico in Stati ricchi e fondamentalmente spopolati 2) analoghi “benefits” li offre la Germania, eppure lì i tassi di fecondità sono appena più alti che da noi (e trovo più corretto usare come termine di paragone una nazione grande e meno particolare rispetto a quelle scandinave: non dimentichiamoci che la Norvegia naviga nel petrolio) 3) l’Italia è sempre stata carente nel favorire la maternità, eppure fino agli anni ottanta i tassi di fecondità erano buoni.

  12. Non ci estingueremo per colpa degli omossessuali più di quanto non ci estingueremo per colpa di preti e suore..

  13. “ma che accadrebbe se la popolazione che effettua una scelta omosessuale aumentasse?”

    mi chiedo come si possa scegliere di essere omossessuali.

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