Siria: la NATO in una “lose-lose” situation

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L’iniziativa turca di abbattere il SU-24 russo si sta rivelando un clamoroso errore strategico.

Alla coalizione NATO, ad un passo dall’essere estromessa dalla Siria, resta solo un’onorevole accordo con Hassad. 

 

I fatti sono noti, l’abbattimento del Sukhoi 24 avvenuto il 23 Novembre non è stato un episodio sfuggito di mano ma il segnale di apertura di una crisi profonda e gravissima lucidamente cercata. Che sia stato un tentativo di Erdogan di tirare in ballo la NATO per sostenere le sue ambizioni sulla parte di Siria confinante con la Turchia o che sia stato un atto concordato con gli USA, a questo punto conta poco. Di fatto la NATO non ha deluso le aspettative di Erdogan e seppur in modo lento e graduale si sta schierando sul teatro siriano senza coordinarsi con l’azione russa e quindi in antagonismo con essa.

L’azione dei Tornado britannici e dei Rafale francesi hanno costituito poco più che un’interferenza nell’attività russa, gli obiettivi restano diversi, come segnalato dal giornalista siriano Naman Tarcha, gli aerei francesi nei primi raid conseguenti alla strage di Parigi bombardando la città di Raqqua hanno colpito una centrale elettrica danneggiando prevalentemente la popolazione civile:

Stessa cosa riescono a fare una decina di giorni dopo gli aerei USA:

Ma al di là dei diversi obiettivi, la coalizione NATO mostra in realtà la sua debolezza più che la forza, francesi e inglesi possono mettere insieme una quantità esigua di mezzi e il precedente della guerra in Libia, nella quale terminarono le munizioni dopo un mese di bombardamenti (vedi Washington Post: NATO runs short on some munitions in Libya ), mostra una capacità militare molto più modesta di quello che si vorrebbe far credere.

Se lo scopo dell’intervento degli alleati europei appare quello di impedire un’affermazione russa e una conseguente Siria riunificata sotto Hassad, l’azione turca si spinge oltre fino a cercare un casus belli con la Russia, qualcosa che ricorda molto da vicino l’incidente del Tonchino del 1964 quando con una simulata aggressione nord vietnamita alla nave USS Maddox venne dato il via alla guerra del Viet Nam.

Ma l’iniziativa turca ha avuto come conseguenza quella di creare le condizioni per il dispiegamento in territorio siriano del sistema di difesa missilistico S-400, forse il più efficiente attualmente sulla scena mondiale, come documentato da Russia Today il 26 novembre, a soli tre giorni dall’incidente con la Turchia:

 

Il raggio d’azione e le altissime prestazioni del sistema S300 – S400, dispiegato mettono l’intera regione sotto il suo controllo:

 

Le azioni degli aerei della Gran Bretagna sono state definite illegali, e anch’esse condotte con un numero esiguo di aerei come nel caso di quelli francesi. Ma quello che più va notato è il fatto che i bombardieri Tornado volano affiancati dai moderni Typhoons, aerei non adatti al bombardamento ma in grado di “vedere” meglio i jet russi (con i quali evidentemente non si coordinano) e di ingaggiare eventuali confronti con essi, fatto che denota la possibilità e il timore di uno scontro.

Per ultimi, e davvero ultimi, arriveranno i Tornado di una Germania che volendo mostrare i muscoli ha finito col mostrare invece la propria debolezza: su 66 Tornado teoricamente disponibili solo 29 sono in grado di volare, come denunciato dalla BBC: Syria conflict: Half of German Tornado jets ‘not airworthy’.

Contemporaneamente a queste iniziative, che complessivamente risultano addirittura goffe, la nuova capacità siriana di difendere in modo efficace e credibile il proprio spazio aereo ha avuto come conseguenza la prima denuncia da parte del governo di Damasco di quanto da sempre affermato in via ufficiosa: gli aerei della coalizione hanno come vero obiettivo non l’IS ma le forze dell’esercito regolare siriano e i suoi alleati. E così il 7 Dicembre il governo siriano denuncia per la prima volta un attacco degli aerei USA ad una propria caserma.

Adesso che l’esercito siriano è in grado di difendere il proprio spazio aereo un futuro attacco alle proprie postazioni potrebbe avere conseguenze serie, potrebbe portare ad una reazione legittima dal punto di vista del diritto internazionale e gli aerei attaccanti rischierebbero di trovare degli S-300/400 sulla via del ritorno. E se le leggi sono uguali per tutti, i siriani avrebbe maggiori giustificazioni di quante ne abbia avute la Turchia.

Se poi a seguito dell’eventuale abbattimento di un aereo NATO si pensasse ad una rappresaglia aerea o con missili cruise, questa sarebbe vanificata dallo stesso sistema S-300 /400; la realtà è che la Siria ormai non si può più sottoporre ad un “trattamento” irakeno o libico. Alla coalizione non resta che un’unica via d’uscita onorevole, quella di concordare con Damasco le azioni di bombardamento e combattere veramente, ed esclusivamente, l’IS.

E’ la fine di un’era. Ed è la fine di un progetto che voleva la NATO come gendarme del mondo. Di fronte alla prima vera guerra condotta contro strumenti e armamenti moderni l’alleanza si è rivelata senza i mezzi e la volontà per condurre una vera guerra. Ad eccezione degli USA gli altri alleati si mostrano titubanti e stentano infine a mettere insieme qualche decina di aerei per un’intervento vicino i confini di casa. Si tratta inoltre di alleati che hanno già dimostrato di avere munizioni per un solo mese di combattimento e per di più effettuato contro nemici pressoché disarmati.

In ultima analisi possiamo dire di essere di fronte ad una vera e propria situazione di sconfitta per la NATO, e con essa giunge la fine dell’eccezionalismo americano. L’unica speranza è che negli USA riescano ad accettare questa realtà.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

28 commenti

  1. 20 Paesi si sono trovati a Vienna il 15/11 concludendo circa la necessita’ di formare un governo di transizione in Siria entro 6 mesi; ma non e’ stato trovato alcun accordo sul ruolo di Assad. Gli sciti (Iran) vogliono che Assad abbia un ruolo mentre i sunniti (turchi e sauditi) lo vogliono eliminare a priori. I potentati occidentali “pendono” dalla parte di Arabia Saudita e Turchia (per ragioni, oltre che “storiche” soprattutto economiche e di politica regionale). La Russia nega potere di discussione ai ribelli in Siria e si preoccupa soprattutto di “tamponare” gli armamenti avanzati consegnati dagli occidentali ai ribelli siriani.
    In mezzo a tutto questo marasma, secondo me, l’unico punto chiaro é il fatto che la “soluzione” non può che nascere in ambito arabo visto il “perenne” scontro in atto (sia culturale che sociale, ma anche militare) tra sunniti e sciti. Se lo scontro e’ soprattutto di natura culturale e militare in ambito musulmano non si riesce a capire perché il mondo occidentale non condivida con la Russia l’unica strategia adeguata alla situazione: 1) in primis trovare una logica ed una prospettiva “comune” fra mondo occidentale e Russia (che per storie e culture “dovrebbero” essere legati in modo potenzialmente molto piu’ stretto rispetto a mondo islamico-sunnita con mondo islamico-scita); 2) fissare una strategia condivisa per definire le modalita’ di intervento nei prossimi mesi, partendo dal presupposto che il fine primario di ogni “intervento” sia soprattutto la riduzione della capacità terroristica degli affiliati all’ISIS. Nell’ottica 1) forse va visto l’errore strategico turco di abbattere un aereo russo (in termini di prospettiva politica…); la “perdita” di credibilità NATO mi sembra poco acclarabile e comunque irrilevante nello scenario siriano dove, secondo me, se la dovranno giocare i potentati arabi mentre gli occidentali dovrebbero soprattutto “stare a guardare” e lavorare piuttosto per ridurre “indirettamente” lo stato di violenza che interessa l’area. Come del resto andrà a finire perché NATO vuol dire al 95% USA (e se USA si defila é destinata a diluirsi la stessa capacità di “incidere” della NATO sui problemi di politica regionale).

    • Beppino, hai ragione nel sottolineare che la guerra in Siria e Irak è soprattutto un conflitto interno al mondo islamico, se però questo conflitto non fosse stato strumentalizzato per altri fini non sarebbe mai scoppiato. Saddam teneva sotto controllo il proprio territorio così come faceva Gheddafi e Hassad, certamente non c’era la democrazia ma un paio di milioni di persone erano ancora vive e nessuno veniva ucciso per la propria religione.
      La Siria è ormai persa per l’IS e i suoi sponsor (dall’Arabia Saudita, alla Turchia e gli stessi USA), così adesso l’azione si posta in Irak dove la Turchia fregandosene di ogni diritto internazionale ha fatto una vera e propria invasione che a parole è per combattere l’IS, di fatto per evitarne la capitolazione.
      La NATO, che come giustamente sottolinei al 95% sono gli USA, non farà nessun’azione di concerto con la Russia perché è il suo competitore. Cosa succederà se l’Irak dovesse reagire contro gli invasori turchi? Scatterà l’alleanza?
      Le cose si complicano e i rischi aumentano.

      • Aggiungiamo che il tutto accade nel mentre da ogni parte nella Chiesa si parla di PACE E MISERICORDIA (quella tra Erode e Pilato però….) e insomma per chi abbia dato almeno una sfogliata a San Giovanni Evangelista o anche alla Emmerich be insomma non dovrebbe essere un mistero in che tempi siamo…. naturalmente mentre i più dormono profondamente.

        • Leggendo il tuo intervento Andreax non ho potuto fare a meno di pensare come in questo momento l’apocalittica religiosa sia addirittura soverchiata da una del tutto nuova apocalittica laica.
          Se un credente può ravvisare dei segni dei tempi per un laicista la questione della fine è forse ancor più pressante, la conferenza COP21 è un’adunanza mondiale di apocalittici che intravedono una specie di diluvio universale 2.0, l’orologio della mezzanotte nucleare è quasi alle 12, i neomalthusiani vedono lo scoppio della bomba demografica ecc…
          Oggi forse non c’è nessuno che non possa dirsi apocalittico, l’unica differenza è che la visione non religiosa è disperante.

          • È il tempo prof. È nell’aria per chi ci crede l’antico serpente di agita e noi paghiamo gli scossoni che diventano le dissennate politiche monetarie made in Usa nonché le destabilizzanti politiche estere le insensate sanzioni alla Russia e potrei continuare….. ma quello che costoro che muovono i pezzi degli scacchi dalle loro stanze non comprendono e non comprenderanno mai è che il loro oscuro signore la nera fame che li muove non conosce amicizia. Satana è il solitario per eccellenza e forse quando se lo ritroveranno davanti ne avranno sentore ma oramai in ritardo.

          • Giuseppe Cipriani on

            Tempo di che? Non abbiamo bisogno di Savonarola da strapazzo, ché il vero satana sono quelli che, di tutte le parrocchie, agitano paure come vessilli della loro incompiutezza culturale e di un’ideologia malata.
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            Che dire allora della guerra fredda? Cosa si sarebbe dovuto dire a più riprese delle paure del mondo prima della caduta del muro di Berlino? E dei nostri anni Settanta ripieni di crisi e crisette economiche che hanno messo in ginocchio la grande ripresa post bellica? L’è che non c’è nulla di nuovo sotto il sole, purtroppo, solo che oggi siamo informati di ogni scoreggia che emana dai potenti, e di ogni movimento di personalità e cinguettii vari che ci avvelenano la vita. La stessa rete, per rimanere in tema coi Savonarola di turno, è in fondo mezza santa e mezza satana. Lo sperimentiamo tutti i giorni. Ma non mi sentirete mai dire che l’ieri era meglio dell’oggi. E se anche fosse così, non sarà questo a spaventare gli uomini di buona volontà che solo in questa vita cercano di avere la quadra del tutto, l’unica vita che proprio perché non è eterna è estremamente preziosa e va vissuta con dignità intellettuale.
            Scusate lo sfogo quasi OT, ma dopo gli ultimi interventi qui sopra ci voleva.

          • Allora Cipriani incasso in toto la critica perché effettivamente mi sono mosso in un ambito sul quale non c’è possibilità di confronto non essendoci un terreno comune. Allora optiamo per una “apocalittica laica” come è stata battezzata; a volerti bene sei cieco perché le proporzioni delle tensioni geopolitiche attuali sono di svariati ordini di grandezza maggiori che in passato poiché di svariati ordini di grandezza superiore è la crisi economico finanziaria che sottende. Quanto agli uomini di buona volontà a me pare che dormano e di ciò do colpa alle democrazie che illudono i singoli di contare qualcosa con la fregnaccia del voto comprano il loro benestare dimandayo in mandato sull’argomento consiglio la lettura drl saggio Democrazia: il Dio che ha fallito di Hans Herman Hoppe.

          • Non credo che la situazione economica e politica attuale sia simile a quelle del passato e che la differenza sia solo l’informazione.
            Riguardo la situazione economica chiunque abbia un po’ di memoria ricorda che mai è stata tanto negativa e chiunque si tenga informato sa che mai siamo stati così indifesi nei diritti dei lavoratori, nell’assistenza sanitaria, nel livello di tassazione e adesso addirittura derubati dei conti correnti bancari.
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            Riguardo alla guerra fredda, mai si è stati così vicini ad una guerra devastante in Europa. Leggiamo alcune dichiarazioni di oggi e facciamo 2+2:

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            No, i tempi sono molto peggiori e temo che presto sarà impossibile continuare a fare finta di non vederlo.

          • Concordo su tutto prof. aggiungo che con la boria che da sempre li contraddistingue, gli americani insistono a giocare col fuoco, stanno disperatamente cercando un “arciduca Ferdinando” il bisogno di esternalizzare le perdite con una bella economia di guerra è enorme e se qualcuno ha idea dei triliardi di dollari di debito, dovrebbe ben intendere inevitabile; fu così per la crisi del ’29 sarà così anche ora, anzi peggio. La convinzione è quella di combatterla in casa altrui, come sempre, sarebbe effettivamente così? Boh… di sicuro 10000 km di distanza tra Siria e east coast sono una discreta sicurezza mentre noi siamo dietro l’angolo… mi sento semrpe più un melo stretto da un alleato sempre più pressante.

            Ps: siccome la boria è a tutti i livelli quando fu del programma genoma umano; americani ed europei avevano un protocollo metodologico agli antipodi; in europa i centri seguivano un procedimento lento ma efficiente, in america invece uno veloce e dispendioso e come si poteva mai chiamare la metodica americana…..? SHOTGUN ahahah nomen omen.

        • Personalmente contesto la visione “apocalittica” cioè da tempi ultimi. Ogni tempo è apocalittico, S. Agostino pensava di vivere la fine del mondo perché fu testimone della caduta dell’impero romano, si pensava alla fine del mondo durante le invasioni ottomane etc. etc. Questi tempi sono duri, diciamolo pure ma “Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo.” Mt 36 e concludo con una frase di JH Newman: “A turno ciascuno è l’uomo del suo tempo, l’esponente tipico di una generazione, l’interprete di una crisi: è fatto per la propria epoca e la sua epoca per lui.”.

          • Concordo aggiungo che ogni tempo è una piccola Apocalisse sia il nostro personale sia in un’ottica comunitaria; se si accetta infatti l’orizzonte temporaledella tesi di fondo ogni secondo che passa ci avvicina “a quell’ora”

          • Credo che si debba distinguere il senso di “apocalittico” originale cristiano da quello ormai passato nel senso comune.
            In senso laico si lega indissolubilmente alla fine della specie umana, e in questa accezione è una prerogativa esclusivamente laica.

          • Giuseppe Cipriani on

            Lapalissiano, direi. Visto che prerogativa cristiana è l’eternità in un corpo glorioso.
            Aggiungo che il grado di benessere nel mondo occidentale non è mai stato così elevato. L’è prassi lamentarsi sempre, soprattutto da parte di chi ha il culo bene al caldo e la pancia piena. Per fortuna, io dico, ci saranno dei raddrizzamenti dei torti e i derelitti del mondo faranno sentire la loro.
            Abbiamo superato la peste nera e l’epoca dei roghi, il dispotismo di pochi che affossavano i molti, il tempo dell’ignoranza, due guerre mondiali e la spagnola…

          • Correggerei l’affermazione Giuseppe, il massimo del benessere nel mondo occidentale l’abbiamo lasciato alle spalle, negli anni ’80-’90 direi, adesso siamo in fase discendente (domandare in particolare ai greci), senza contare che nel benessere va contato anche il disagio sociale per cui gli episodi di giovani americani che assassinano gli studenti delle loro scuole (novità assoluta nella storia) sarà pure il sintomo di qualcosa che non va.
            Detto questo, l’elenco è anch’esso opinabile:
            “Abbiamo superato la peste nera e l’epoca dei roghi, il dispotismo di pochi che affossavano i molti, il tempo dell’ignoranza, due guerre mondiali e la spagnola…”
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            Che abbiamo superato la peste nera va detto ai responsabili (molto apocalittici) della WHO che ad anni alterni prospettano nuove “pestilenze”, dall’aviaria, alla suina ad ebola terrorizzando il mondo intero.
            Riguardo ai roghi (di origine romana come condanna per i sovversivi) adesso abbiamo quelli organizzati in proprio dagli imprenditori, operai e pensionati che si danno fuoco strozzati da politiche economiche disumane. Riguardo al dispotismo dei pochi che affossano i molti abbiamo la troika, la Banca Mondiale e il FMI che affossano interi stati impunemente. Il tempo dell’ignoranza poi non è mai stato così nero come adesso che la gente suppone di sapere solo perché consulta google (domandi a qualsiasi insegnante), le guerre mondiali non sono poi tutte alle nostre spalle, ci sta arrivando addosso qualcosa di potenzialmente peggiore.
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            Ma se proprio vogliamo fare come il Candid di Voltarie allora facciamolo pure, in fondo si vive meglio.

          • Giuseppe Cipriani on

            Che differenza c’è tra Enzo Pennetta e Matteo Salvini? A leggerti Enzo, vien facile rimembrare certe trasmissioni di Radio Padania Libera che alla sera, a una certa ora, faceva il conto dei morti suicidi e dei reati commessi da extracomunitari in quel giorno…
            Diciamo che a ragionar così si fa del populismo di bassa lega che non mi aspetterei da un insegnante di livello pari al tuo, a meno che le vere fette di salame siano quelle sugli occhi tuoi. Mi hanno insegnato che avere spirito critico non significa portare avanti le proprie ideologie a tutti i costi e dimmi cosa c’entra il concetto aver superato la spagnola (con qualche milioncino di morti, eh?) con le ipotetiche pandemie finora rivelatesi delle bufale.
            Ciò non toglie che non posso che essere anch’io dalla parte del popolo, come sempre sono stato, ci mancherebbe. L’è solo che certo popolo da wine bar coi portafogli pieni e la puzza sotto il naso che vedo in giro mi fa pensare che certo (presunto) benessere sia qui con noi, i primi a lamentarsi che va tutto a rotoli e non siamo mai stati così male… Chissà quanto spendono gli italiani per cazzate varie, cani compresi…

          • Da come te la sei presa Cipriani traspare solo che non hai argomenti, paragonare me a Salvini è un puro e semplice volerla buttare in caciara.
            Ma quale populismo, vallo a dire alla gente che se la passa male, semmai il tuo è uno snobismo che mi aspetterei da un borghesuccio con i risparmi al sicuro in un cantone svizzero, ma invece scopro che il vero problema è che ti rode di vedere ancora qualcuno al wine bar… tranquillo saranno sempre meno e sempre più drogati, almeno finché non resteranno anche loro senza soldi.
            Peccato che i veri nemici non siano loro ma gente che non ti degna di considerazione talmente tanto che non la vedrai mai in vita tua, a meno che non venga invitato a Davos e posti del genere.
            Apri gli occhi, la gente sta male e sta peggio di prima, la dipendenza da droghe e psicofarmaci ne è un sintomo evidentissimo, ma tu sei accecato dalla tua ideologia progressista e allora non puoi ammettere che si possa tornare indietro, no… andiamo diritti verso le “magnifiche sorti e progressive”.
            Se qualcuno porta avanti le sue idee a tutti i costi guardati allo specchi, quello sei tu.
            E se il numero dei suicidi in nome del dio troika non ti dice niente vuol dire che sei così credente che in devozione superi qualunque religioso.
            Quando un giorno, non sia mai, tu dovessi avere bisogno di un welfare demolito dall’ideologia del tetto al 3% del debito pubblico e ti dovessero negare le cure perché costano care e tu sei vecchio fai un fischio che ne riparliamo.
            Ma a te questo mondo piace, a me “fa cagare” parafrasando qualcuno.
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            La pandemia di spagnola fece così tanti morti perché scoppiò nel corso della I guerra mondiale (frutto di quella modernità che tu tanto ami), come riportato su Wikipedia:
            ” il virus fu portato in Europa dalle truppe statunitensi che, a partire dall’aprile 1917, confluirono in Francia per la Grande Guerra. Dalle analisi effettuate sui corpi di alcuni militari americani deceduti per l’influenza, i ricercatori hanno potuto ricavare dei frammenti del virus e studiarlo alla luce delle attuali conoscenze.

            Allo scoppio dell’epidemia, il conflitto durava ormai da quattro anni ed era diventato una guerra di posizione: milioni di militari vivevano quindi ammassati sui vari fronti, in trincee anguste con condizioni igieniche terribili che favorivano la diffusione del virus. Il particolare contesto storico in cui si diffuse causò una decimazione della popolazione civile più di quanto non avessero fatto gli eventi bellici di per sé stessi.”
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            Quello di cui parlavo è che i laicisti sono più apocalittici dei credenti e dalla conferenza COP21 ai continui allarmi pandemie i fatti lo confermano.
            Ma continua a non vedere, tutto bene madama la marchesa, l’importante è dire a Pennetta che si sbaglia.
            Tienti la ragione se vuoi, io non ho fretta, il tempo dirà chi si sbagliava.

  2. Di poche ore fa la notizia che postazioni dell’IS sono state colpite per la prima volta da cruise lanciati da un sommergibile russo nel Mediterraneo.
    Un altro segnale che va oltre l’aspetto militare.
    https://youtu.be/E8B64gmKWn8
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    Riportato da Sputnik news:
    “We know that high-precision weapons can be equipped with both conventional warheads and with special warheads, that is, with nuclear warheads. Naturally, in the fight against the terrorists we hope that is something that will never be needed.”

    Read more: http://sputniknews.com/russia/20151208/1031440646/putin-su-24-black-box.html#ixzz3tlYW93sm

  3. Condivisibile ma secondo me la situazione è ancora peggiore.
    Non dico che quanto affermo sia la vero ma quest sono le mie sensazioni, potremo discuterne
    -E’ vero che si sfrutta un conflitto religioso, ma il conflitto religioso è un’icrostazione che si sovrappone ad un conflitto etnico, fra arabi e persiani non corre buon sangue indipendentemente dalla religione, si disprezzano l’un l’atro, il fattore religioso non fa che peggiorare la situazione ma ci sono anche arabi sciiti (Yemen, Bahrain e un certo numero di palesinesi).
    – Il conflitto è probabilmente generato più da questioni di dominazione d’area, casa Saud e Al Thani in Quatar da una parte e Iran dall’altra più il terzo incomodo, la Turchia neo ottomana (i Turchi sono odiati sia dagli Arabi che dagli Iraniani) ed un problema comune a quattro stati: i Kurdi.
    La lotta fra Sciiti e Sunniti (sopratutto Wahabiti) è una scusa adatta a reclutare combattenti e martiri. Il gioco è partito secondo me da molto lontano, molto tempo fa in Somalia che adesso fà il paio con la guerra allo Yemen che se andrà a buon fine porterà al controllo di Baba-el mandeb e cioè dell’accesso al Mar Rosso.
    – Dall’altra parte, Nord, frantumato l’Iraq si tenta di frantumare la Siria per acquisire facili passaggi per oleodotti e gasdotti dalla penisola arabica al mediterraneo.
    – Se gli Arabi giocano la loro partita per diventare la potenza egemone, contro l’Iran, i loro amici Americani sfruttano questo per un gioco più importante, in funzione antirussa, per il momento per sostituirli nelle forniture all’europa con le forniture ARAMCO e asfissiare ancor più l’economia russa.
    – La Turchia vede la possibilità di espandere il proprio territorio e acquisire zone petrolifere eliminando definitivamente il problema kurdo. I Kurdi uccisi da Saddam gridavano vendetta al cospetto del “mondo civile”, quelli uccisi da Erdogan sono solo danni collaterali. Per fare ciò la Turchia è disposta a tutto anche perchè ha un’arma di ritorsione tutt’altro che spuntata: il controllo del Bosforo e dei Dardanelli che in caso di conflitto diretto con la Russia potrebbe chiudere ai sensi del trattato di Montreaux, rendendo la vita difficile alla Russia. Ci può anche scappare un intervento NATO.

    In pratica io la vedo così:

    gli USA sfruttano la doppia arma della Turchia (membro NATO) e degli Arabi (parliamo di governi naturalmente) che sfruttano la loro gente con la scusa etnico religiosa per fare i propri interessi locali.
    L’Europa semplicemente non esiste è semplicemente un cagnolino al guinzaglio degli USA che abbiaia all’ordine del padrone e che al massimo può fare la pipì sulle scarpe del nemico.

    Purtroppo non esistono più nemmeno le cosidette potenze europee. De Gaulle aveva visto bene quando tenne la Francia fuori dalla NATO perchè la NATO non è il 95% USA ed il restante 5% gli altri, ma bensì il 99% Anglo (95% USA e 4% Canada, UK) e solo l’1% tutti gli altri.
    Con una dissimetria così forte diventa assai difficile definirla un’alleanza.

    Tutte le campagne, dalla guerra di Somalia a quella dei Balcani alla prima del Golfo alla seconda del Golfo, all’Afghanistan alla Libia ed ora alla Siria, per non parlare dell’Ukraina, sono state effettuate per delle ragioni poi rivelatesi false e menzognere.

    Ecco, quello che a me spaventa è proprio questo, quando sento Mr. Obama e i suoi vassalli, compreso quel budino vivente che guida i Galli dire che l’occidente difenderà i propri valori e vedo che l’unico valore che difendono sono le loro menzogne, bhè non riesco proprio ad essere ottimista.

    Non credo affatto che l’icidente del bombardiere russo sia stato un incidente, e sopratutto non credo che la Turchia abbia agito spontaneamente (per lo meno non più spontaneamente di come agì Saddam Hussein quando invase il Qwait), come non credo che l’aereo civile fatto espoldere sul Sinai sia tutta farina del sacco Daesh.
    Turchia e Daesh sono solo la manovalanza.

    L’obbiettivo è la Russia e nonostante l’ammirevole prudenza ed attenzione al diritto internazionale di Putin, prima o poi si arriverà allo scontro.

    Il diritto internazionale sono gli USA che non hanno mai rispettato un trattato ancorchè firmato o addirittura promosso da loro in tutta la loro storia.

    “Quando un giudice come me giudicò chi gli aveva dettato la legge,
    prima cambiarono il giudice,
    subito dopo, la legge” [De Andrè – Storia di un impiegato]

    La storia è sempre la stessa.

    La mia unica consolazione è che se succederà il patatrac, è molto probabile che non sarò costretto a subire i patimenti di una lunga guerra, abitando a pochi kilometri da Aviano, sarò sublimato nei primi 5 minuti di guerra.

    Chi si contenta gode

    • Già, la situazione è ancora peggiore.
      Ho cercato di tenere uno sguardo distaccato mentre scrivevo il post ma intimamente condivido le tue preoccupazioni, in particolare mi riferisco a questo passaggio:
      “. Per fare ciò la Turchia è disposta a tutto anche perchè ha un’arma di ritorsione tutt’altro che spuntata: il controllo del Bosforo e dei Dardanelli che in caso di conflitto diretto con la Russia potrebbe chiudere ai sensi del trattato di Montreaux, rendendo la vita difficile alla Russia. Ci può anche scappare un intervento NATO.”
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      Questo è il punto più pericoloso in assoluto, se la Turchia dovesse chiudere il passaggio del Bosforo e dei Dardanelli allora il peggio sarebbe davvero inevitabile, e da quello che Erdogan ha dato a vedere potrebbe farlo in qualsiasi momento.
      Ecco allora che il lancio dei missili da crociera di oggi unito alle parole di Putin (riportate per ora solo da Sputnik news) assumono un significato chiaro: la Turchia può essere colpita da ogni lato, dal mar Caspio al Mediterraneo con armi precise e potenzialmente nucleari.
      Credo che la Russia non potrebbe in nessun caso accettare di essere esclusa dal Mediterraneo e se dovesse essere attuato il blocco Turco non esiterebbe ad attuare azioni impensabili come un’azione diretta sul Bosforo e i Dardanelli. Credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro.
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      PS: Tu avresti la “consolazione” di non dover assistere allo svolgersi del disastro, io di finire insieme alla Chiesa di Roma… accontentiamoci così…

  4. Come molti filorussi commetti l’errore di “informarti” solo dalla propaganda russa, se vuoi farti un’idea quanto più possibile vicina alla realtà, dovresti ascoltare anche l’altra campana!
    A sentire solo RT e Sputnik news, la Russia è sempre trionfante e Putin ha il dono dell’ infallibilità, ma secondo me la realtà potrebbe essere molto diversa, e tutto questo colossale investimento in propaganda da parte del Cremlino(tutti questi siti di informazione filorussa che nascono come funghi non sono gratis, Giulietto Chiesa e simili non lavorano gratis!) mi da da pensare che serve ad occultare grossi problemi interni

      • «dovresti ascoltare anche l’altra campana!»
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        L’altra campana, l’altra campana…intendi forse quella che ci mente sistematicamente dal 2001*? Che ci tratta come miseri sguatterucoli al suo servizio? Come una colonia? L’altra campana è stata descritta brillantemente da John Kleeves, ti consiglio i suoi libri, sono davvero illuminanti.
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        *Ci mente da molto prima ma fa lo stesso…
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        PS: È ovvio che Putin non è certo un benefattore, ma non mi sembra ci siano frasi filorusse nell’articolo.

      • Non lo so di preciso come stanno le cose, osservo solo un dispiegamento propagandistico eccezionale da parte del governo russo, e mi viene il legittimo dubbio che sia tutto uno sfoggio allo scopo, sia di tacitare il malcontento interno(i russi devono accettare i sacrifici causati dalla politica imperialista di Putin, perché questi sacrifici sarebbero indispensabili per tornare ai fasti della Russia Imperiale), sia per migliorare l’immagine della Russia nel mondo(per convincere l’occidente che la guerra di Putin in Crimea è sacrosanta, gli ucraini son tutti nazisti, la Russia è l’unica potenza che ci salverà dal terrorismo), che per mostrare i muscoli, per convincere gli stranieri di possedere una forza militare molto superiore a quella reale.
        Di solito i cani piccoli abbaiano più di quelli grossi, e la propaganda russa sta abbaiando più del solito!
        Insomma, a differenza degli italiani fan di Putin, non ho certezze assolute, ma sospetto che il governo russo stia attraversando un periodo di grande difficoltà(sia sul fronte interno che su quello esterno), e abbia un disperato bisogno dell’appoggio occidentale(ritiro delle sanzioni) per sopravvivere.

        Comunque non demonizzo Putin, scendere a patti sulla guerra in Siria, e riprendere il libero commercio con la Russia, forse farebbe bene anche all’Europa(purché anche Putin venga incontro ad alcune esigenze dell’Europa, gli accordi devono essere convenienti x tutti)

  5. Cipolla Friendly on

    In Siria si sovrappongono almeno 3 conflitti: quello interno alla Siria tra Assad, l’esercito di liberazione siriano (con infiltrazioni estremiste), curdi e Daesh; quello regionale tra Arabia Saudita e Turchia contro l’Iran e Assad; quello della sfera di influenza internazionale che ripropone gli USA con i sauditi contro Putin con Assad.
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    In uno scenario in cui le divergenze e le convergenze di interessi risultano intrecciate, la confusione della NATO appare evidente ed è forse inevitabile. Anche di fronte al terrorismo che ci entra in casa non siamo in grado di trovare delle soluzioni, perché non ci sono soluzioni evidenti. Con Assad? Ripristinare lo status quo? È davvero possibile? Senza Assad? Con nuovi stati come il Kurdistan? Ma chi al posto di Assad? E ancora, distruggiamo il Daesh? Ma chi ci mettiamo al suo posto? Siamo sicuri che come il califfato è nato da al-Qaida non favoriremmo l’arrivo di qualcosa di ancora peggiore?

    • Questa volta concordo con cipolla friendly quasi su tutto.
      Sull’eliminazione del Daesh non avrei troppi dubbi anche se la cosa di peggiore che potrebbe arrivare dopo è che senza quello stato fantoccio lo scontro tra i veri attori che sono stati nominati sarebbe diretto.
      Ma a questo sembra che ci stiamo arrivando comunque.

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