Sanremo: la scimmia nuda e la santona del mondo nuovo

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Sono solo canzonette diceva il buon Bennato, ma le canzonette sono anche un messaggio nazional popolare che capta le tendenze e contemporaneamente le detta.

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Fondamentalmente non ce ne importerebbe niente di quello che avviene ogni anno al teatro Ariston di Sanremo, sociologicamente e mediaticamente parlando però il fenomeno due righe le può anche meritare. Due righe dicevamo, una per la canzone vincitrice e una per la conduttrice “santona”.

Il brano “Occidentali’s karma” trasmette il messaggio di una civiltà occidentale che si rende ridicola nella sua tendenza ad imitare goffamente le mode orientali ma in realtà sembrerebbe ridicolizzare in primo luogo se stesso in quanto quando ha vinto la sezione nuove proposte nel festiva 2016 con il pezzo “Amen” ha dichiarato quanto segue a Vanity Fair:

Il successo è arrivato quando ho mollato il colpo e sono tornato a godere la musica per le emozioni che mi dà».

Come ha fatto?
«Mi sono avvicinato alle filosofie orientali e zen. Oggi tutti i giorni apro gli occhi e per prima cosa dico grazie solo per il fatto di esserci e respirare. La cultura occidentale tende a renderci troppo cervellotici, finiamo con l’analizzare solo gli aspetti negativi della vita. E questo ci condiziona, perché abbiamo troppa paura. Del giudizio degli altri, di noi stessi, del futuro».

«Meglio elaborare il lutto con un Amen»?
«La canzone propone di fare il contrario di ciò che enuncia, è sarcastica. Ci esorta a riconsiderare noi stessi come artefici del destino…

Gabbani inizia il suo percorso di successi sanremesi proponendo un percorso da ex cattolico “Come molti ragazzi italiani ho un’educazione cattolica. Poi, crescendo, mi sono distaccato. Oggi ho difficoltà ad accettare tutto ciò che è dogmatico“, un distacco che, a quanto pare, come avvenuto molti nella borghesia, porta infine alle filosofie orientali, che però evidentemente Gabbani è uno dei pochi che capisce bene. Il testo è un misto di citazioni colte che oltre a farsi beffe della pseudo religiosità orientale di moda propone una visione dell’Uomo di derivazione strettamente darwiniana, e non solo per la figura dello scimmione che balla, ma soprattutto per il riferimento al libro “La scimmia nuda” dello zoologo ed etologo Desmond Morris, un testo pubblicato nel 1967 che propone una visione riduzionista dell’uomo considerato solo una scimmia senza peli, un testo poco scientifico ma di grande successo, un po’ un esempio di post verità ante litteram. Quasi a sottolineare l’animalità umana il successo di Gabbani si intreccia con una visione dell’uomo animalesco-siffrediana, mai infatti si era sentito ad un Sanremo parlare dell dimensioni dell’organo sessuale di un concorrente.

Se le canzonette sanremesi  sono un indicatore delle tendenze nazional popolari e al tempo stesso le indicano come tendenza da seguire per il futuro prossimo, i due anni di successi di Gabbani ci consegnano quindi un modello antropologico in allontanamento dal cattolicesimo e diretto alla religiosità orientale d’accatto, tanto cara a Madame Blavatsky, il tutto affiancato ad una visione alternativa riduzionistica e animalesca che vede nell’Uomo solo uno scimmione che crede di essere altro. A prescindere dall’apparente contraddizione di un Gabbani che si professa dedito alle religioni orientali ma che deride chi fa la stessa scelta, emerge un messaggio popolare che indica un solo modello reale: la scimmia nuda. La spiritualità, beh… quella è orientale ma in fondo per pochi.

Ancora una volta emerge il modello di A. Huxley, quello di un Mondo Nuovo dove seguendo il sistema indiano delle caste, o se vogliamo quello gnosticheggiante, esistono esseri umani superiori ai quali lo spirito è accessibile e altri ai quali è precluso. E non siamo noi a tirare in ballo il “Mondo nuovo”, lo fa inaspettatamente la giornalista Concita Borrelli invitata da Bruno Vespa nella serata dedicata al Festival:

https://youtu.be/hsCCNpD-dk0

“Carlo Conti ha avuto l’intuizione di far fare l’ingresso migliore al mondo nuovo con la madrina del mondo nuovo che è Maria de Filippi che è la madrina e la santona (catodica)… il battesimo deve essere sugellato da qualcuno, e Carlo Conti ha capito che se da una parte c’è il web dall’altra c’è Maria de Filippi, un terzo non è dato…”

Modifica del 19 febbraio: dopo alcune segnalazioni e dopo aver constato personalmente che il video risulta in alcuni casi bloccato per motivi di copyright (su Chrome no su Firefox sì… mistero) lo ripropongo anche con il link a Facebook:

Ecco la schermata di blocco su Firefox:

La Borrelli fa un discorso che appare pienamente consapevole delle parole impiegate, anche se in studio nessuno sembra capire, forse nemmeno Gabbani che annuisce.

Religiosità orientale raffazzonata, visione riduzionista darwinista dell’Uomo con un rilancio alla grande della Scimmia nuda di Morris. Sono elementi di base del Mondo Nuovo di Huxley colti dalla Borrelli la quale aggiunge in più la santona che sugella l’ingresso al Mondo Nuovo. Una santona che, insieme al ‘santone’ Costanzo, ha plasmato generazioni intere al politicamente corretto. Costanzo che con la sua finta finestra di “Bontà loro” degli anni ’70  (vedi sotto) sembra adesso essere stato una rappresentazione simbolica ante litteram della finestra di Overton che per anni ha aperto e contribuito ad aprire nella società italiana spostando nella popolazione la percezione della “normalità” sociale.

Per la Borrelli siamo al battesimo del Mondo Nuovo, la scimmia nuda si afferma, la parte animalesca trionfa e la tradizione scompare mentre il suo posto viene preso al massimo da scimmiottamenti indù di cui namasté è il saluto.

Ma sono solo canzonette.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

36 commenti

  1. Da non credente, ricordo a tutti che Vittorio Sgarbi disse che nessun’altra religione come quella cristiana, in particolar modo la sua versione cattolica, ha prodotto un simile patrimonio artistico e culturale.
    #Fochi

    • Sgarbi sa di storia e di cultura quanto mia nonna sa di Formula1. La produzione artistica avvenuta nel bacino del Mediterraneo fonda le sue radici in culture e tempi antecedenti alla nascita del cristianesimo..

      Riguardo le “mode” orientali varrebbe invece la pena ricordare che in Oriente si faceva filosofia quando in occidente ancora si stentava a parlare, evitiamo quindi i soliti luoghi comuni.

      • Per quanto poco Sgarbi possa conoscerne di storia ed arte; con questo post lei dimostra sedi avere una conoscenza ancora minore di quanta gliene attribuisce.
        Saluti
        #Fochi

          • Guardi, potrebbe trascorrere un paio di giorni a Ravenna a visitare i suoi mosaici bizantini, a Milano o a Orvieto a visitare i rispettivi Duomi (ovviamente non ci sono solo quelli), ad Assisi ad ammirare gli affreschi di Giotto in S. Francesco, a Monreale per il mosaico del Cristo Pantocratore oppure a Roma dove potrebbe trascorrere intere giornate nei musei vaticani o a San Pietro in vincoli…. ovviamente mi fermo qui solo per brevità
            Comunque dalla chiosa del suo precedente post, comprendo che è solo tempo e banda sprecata…. se preferisce l’Oriente induista e buddhista, liberissimo di emigrare in quei posti.
            #Fochi

          • Le ho fatto un esempio (decisamente incompleto) della magnificenza delle opere prodotte dalla civiltà occidentale cristiana; se non è in grado di comprenderle (o meglio se vuole far finta di non vederle), credo che sia meglio chiudere qui.
            Saluti
            #Fochi

          • Enzo Pennetta on

            Se77e vuole solo contestare per affermare un suo pregiudizio.
            E’ così evidente che non bastano le radici classiche a giustificare il fiorire dell’arte e della cultura dei secoli successivi dopo la lunga interruzione delle invasioni barbariche (nel Mediterraneo dell’Oriente islamico lo slancio si è fermato presto) che starne a parlare appare inutile.

          • Più che sconosciuta, la storia questa manipolata (e somministrata avariata ai molti “beoni”).

          • Appunto….
            Credo che sua nonna ne sappia molto più di F1 che lei di storia; almeno a giudicare dalle sue argomentazioni
            #Fochi

          • franco piadena on

            come no : la magnificenza che ha portato questo continente alle soglie dell’estinzione,al completo collasso delle strutture idriche e fognarie romane….alla perdita totale della conoscenza medica classica…alla persecuzione in stile isis di tutti i dissidenti…un vero progresso. Facile a parole,quando non si deve cacare per strada o andare al fiume per lavarsi,una volta all’anno,eh? ma io mi chiedo,se questa civiltà’ vi fa schifo,perché’ non ve ne andate?

          • franco piadena on

            a che continuare a pagare tasse per reversibilità’ nelle unioni civili,aborto,vaccini….siate coerenti,no? invece che finanziare un sistema olocaustico laicistico riduzionistico illuministico daruinistico relativistico massonicistico,comunistico e omosessualistico, fatevi un paese da qualche parte nel mondo,e fateci vedere quanto siete bravi.

          • Mi prometti che quando lo faccio vieni anche tu a mettere i fiori nei cannoni che vorranno sopprimere la MIA libertà o solo perchè la MIA libertà non coincide con la TUA libertà ti girerai dall’altra parte? POi una nota storica su uno dei tanti falsi che vengono perpetrati a scapito di una analisi coerente: “la cacata per strada”, come coloritamente lei la definisce, esisterà forse nella cinematografia perchè nella storia c’è ben altro. Se leggerà Regine Pernoud lo scoprirà da sè. Ci si è sempre lavati nel Medioevo esistevano bagni pubblici e vespasiani fosse peraltro che gli avessero lasciati i romani. Se poi la sua vuole essere l’osservazione della mancanza capillare di una rete fognaria che ti arriva fin dentro casa, beh mi duole dirle che questa è stata la norma sino ai primi del ‘900, nelle periferie almeno; è così vero che a Londra una città che ha sempre avuto problemi nella gestione delle cacche è registrato negli annali di storia l’episodio della Grande Puzza avutasi nei primi dell”800; quindi non è appannaggio del Medioevo come le ha insegnato il sussidiario Zanichelli di turno; ogni epoca ha i suoi pro e i suoi contro è da sciocchi misurare col metro di oggi il passato.

          • franco piadena on

            Cangiamila (mai condannato,ne’ smentito dalla vostra chiesa,assassino per sua stessa ammissione in “numerosi casi” durante la sua vita) : “la salute eterna di quello (l’embrione) preponderi sempre sulla probabile morte di quella (la madre)”. Almeno fino a quando non si tratta di vostra figlia o vostra sorella,eh? allora “non preponderi” più’ …ah ah ah…poveretti…non ve ne accorgete ma siete i più’ relativisti della Terra..:)

          • franco piadena on

            del resto e’ il “prodotto” quello che conta,e quello offerto dalla vostra chiesa e’ scadente cari miei. chi baratterebbe infatti dolori e rinunce per una speranza di vita nell’aldila’,se la scienza potesse offrire la vita eterna qui ? Nessuno :)…ed eccovi ad affollare i pronto soccorso tutto il giorno ah ah

          • franco piadena on

            amico caro,capisco che qui dai relativisti si faccia di tutto un’opinione,ma se tu avessi mai durato la fatica di leggere qualche storico serio,e magari anche qualche fonte coeva,sapresti dell’immensa mole documentale riguardo al disfacimento delle strutture igieniche romane.
            Negare,negare sempre,eh? tanto il culo sulla graticola,non e’ il vostro 🙂 Bravi ! ah ah ah

          • franco piadena on

            dai,adesso ci sara’ qualcuno che mi spiega che “l’aborto e’ un’omicidie !”,no? trovate allora anche giustificabile fermarlo con la forza,allora? sentiamo.

          • franco piadena on

            anzi no ,non sentiamo. a smentirvi bastano due righe e ho di meglio da fare ! ciaone

          • Chissà perché tutti quelli che sono favorevoli all’aborto, sono nati.
            #Fochi

          • Non merita certo che io sprechi tempo e banda nel rispondere.
            Don’t feed the troll , come si suol dire.
            Addio.

          • Se dovessi rispondere a tono, dovrei abbassarmi al suo infimo livello; solo che preferisco evitare di degradarmi fino a questo punto.
            Per cui provvedo a bloccarla in modo da evitare ulteriori molestie da parte sua e soprattutto non avere più il dispiacere di doverla leggere in futuro.
            Addio
            #Fochi

      • Enzo Pennetta on

        @Se77e:disqus qui si parla di storia dell’arte e che Sgarbi non ne sappia è un’affermazione falsa.
        Ti sta sulle scatole, tutto qui.

        • Sgarbi è un ignorante, di esperti come lui, anzi più di lui, ce ne sono diecimila in Italia. Che poi sia un fenomeno da baraccone, come altri che pullulano in TV, e che quindi per questo stia logicamente sulle scatole, è un discorso a parte.

  2. Non esiste religiosità più amica dell’intelletto umano di quella cristiano cattolica; l’orientalismo per chi lo conosce veramente è un eterno girare in tondo questo è vero soprattutto per il buddhismo un pò meno per l’induismo che ha assimiliato elementi di metafisica pur mantenendo una visione circolare del tempo.

  3. Roberto Ranaldo on

    P2 stava per “propaganda” d’altronde…avevo già commentato che riguardo la canzone si dovrebbe parlare anche di toro che dà del cornuto all’asino: personalmente, a pelle, avevo avvertito nel testo, nella voce graffiata e di stomaco, negli occhi assottigliati, in quel grossolano citare citazioni – a parte quelle più criptate – come l’oggetto di critica rappresentasse anche chi stava criticando. Un pò come nelle sette, dove si fa in forma caricaturale (e tragica) proprio ciò che si denuncerebbe.
    Come – mi viene purtroppo da dire – la madre di Lavagna che si occupa di web e social per poi fare la morale sulle app per esempio.
    E si potrebbe continuare.

    • Cacciatrice di stelle on

      Sulla madre di Lavagna: un vignaiolo non può denunciare l’alcolismo? Il web è uno strumento che può essere abusato.

      • Roberto Ranaldo on

        Certo, ma neanche, se gli muore un figlio, parlare al suo funerale con aria ispirata, con pause ritmate ed in maniera generica del vino come di un sostitutivo vizioso del senso della vita.

        • Cacciatrice di stelle on

          Dell’alcolismo, non del vino. Invitare a mettere giù il telefono (che non vuol dire non usarlo mai, ma evitare di passarci interamente le giornate, come i nati dal 2000 in poi fanno) è a mio parere più che legittimo. Se io vendo vino, posso scagliarmi anche violentemente contro il suo abuso, non solo non cadendo in contraddizione, ma anzi, proprio perché lavoro in quell’ambito e ne conosco le potenzialità positive, a maggior ragione ne odieró l’abuso.

  4. Due domande banali da uno che non vive i Italia. Il titolo della canzone in che lingua é scritto? Voi capite tutto quello che Gabbani dice che significa la canzone dal testo?

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