“L’insegnamento delle Scienze” un’esperienza da non dimenticare

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Nell’anno scolastico 2010 – 2011 si è svolta presso il Vicariato di Roma una serie di conferenze rivolta agli insegnanti delle scuole cattoliche sull’insegnamento delle scienze.

 

Essa fu accompagnata da un sito dal quale nacque l’ispirazione di realizzare Critica Scientifica, poi il sito fu sostituito da questo di CS.

Adesso il contenuto del sito è di nuovo disponibile con gli interessanti contributi dei proff. Giorgio Israel, Giovanni Monastra, Roberto Fondi e Francesco Agnoli.

 

L’idea nacque in una serie di incontri col prof. Carmine Brienza dell’Università Lateranense e direttore all’epoca dell’Ufficio Scuole Cattoliche. L’anno darwiniano era appena passato e ci si era resi conto che si era risolto in una celebrazione unanime che era sconfinata spesso in un’apoteosi che non trovava uguali nel panorama dei grandi uomini di scienza.

L’unica voce fuori dal coro era stata quella di J. Fodor e M. Piattelli Palmarini che nel febbrai del 2010 avevano pubblicato What Darwin Got Wrong, che sarebbe uscito in Italia con il titolo “Gli errori di Darwin“. Il libro svelava un appiattimento sulle posizioni del darwinismo che andava ben oltre il mero problema scientifico, la teoria di Darwin era stata trasformata in ideologia e i suoi oppositori erano liquidati come “creazionisti”:

“Questo non è un libro su Dio, non è un libro sul “disegno intelligente”, non è un libro sul creazionismo. Nessuno di noi ha a che vedere con queste cose. Ci è sembrato opportuno metterlo bene in chiaro subito, perché la nostra affermazione principale, nelle pagine che seguono, sarà che c’è qualcosa di […] fatalmente sbagliato nella teoria della selezione naturale; e ci rendiamo conto che, persino fra quelli che non sono nemmeno sicuri di cosa sia, l’adesione al darwinismo è diventata una cartina di tornasole per stabilire chi possiede una concezione del mondo “realmente scientifica”, e chi no. “Bisogna scegliere fra fede in Dio e fede in Darwin; e se si vuol essere umanisti laici, meglio optare per la seconda”. […] Vogliamo decisamente aderire all’albo degli umanisti laici. In effetti entrambi ci proclamiamo atei – completamente, ufficialmente, fino all’osso e irriducibilmente atei. Perciò cerchiamo spiegazioni esclusivamente naturalistiche dei fatti dell’evoluzione, anche se pensiamo che si mostreranno molto complesse, come spesso sono le spiegazioni scientifiche. Siamo convinti che l’evoluzione sia un prodotto totalmente meccanico e siamo convinti che questo escluda non solo cause divine ma anche cause finali, élan vital, entelechie, interventi di alieni extraterrestri e altre cose simili”

J. Fodor, M.P. Palmarini –  Gli errori di Darwin, inizio capitolo I.

Faceva impressione quell’insistito richiamo sull’ateismo dei due autori, era un grido di ribellione ad un sistema che aveva in un dogmatico rifiuto del dialogo la sua più forte arma di difesa, caratteristica questa che non può appartenere alla scienza.

Convinti che nelle scuole si debba far crescere gli studenti in cultura e capacità critiche, si decise di raccogliere la sfida del darwinismo e di proporre una serie di incontri sull’insegnamento delle scienze nei quali si sarebbero mostrati quei punti deboli della teoria che erano stati, più o meno volontariamente, messi da parte.

Raccogliendo il messaggio di Fodor e P. Palmarini si pensò di non dare una caratterizzazione “creazionista” alle conferenze, e così su quattro relatori solo uno sarebbe stato di fede cristiana. Vennero quindi contattati i proff. Giorgio Israel, Giovanni Monastra, Roberto Fondi e Francesco Agnoli.

Per rendere un servizio più completo mi occupai personalmente della realizzazione di un  sito dedicato alle confer,enze e dieci giorni dall’inizio, il 17 ottobre 2010 ne parlai sul sito Libertà e Persona di Francesco Agnoli. Cinque giorni dopo, il 22 ottobre 2010 ebbi l’inaspettata attenzione di “ocasapiens” con l’articolo Statistiche cattoliche. L’ocasapiens aveva ricevuto una segnalazione da parte del sedicente “spaghettovolante” che aveva appreso dell’iniziativa proprio su Libertà e Persona. Appresi da subito che l’arma del darwinsmo oltre ad essere la ghettizzazione della controparte (reductio ad creazionistam) era la derisione, ma in fondo la cosa non doveva sorprendere, infatti take pratica era stata chiaramente denunciata da autorevoli fonti come S. J. Gould. Il pretesto per la derisione fu una slide nella quale il programma Power Point aveva fatto in automatico (chi lo usa sa che così funziona) dei diagrammi a torta a partire da dati che avevo immesso. Ma la somma delle percentuali superava il 100%… Ammetto le mie colpe: essermi fidato di Power Point e non aver colto l’incongruenza delle parti del diagramma.

Quello che mi colpì fu che non c’era stata nessuna buona volontà nel capire cosa si stesse realizzando, nell’articolo su Libertà e Persona si parlava di cose come la filosofia delle scienze di Francis Bacon, si citava il prof. Antiseri e S. Shapin, ma di questo all’oca e allo spaghettovolante non importava nulla, l’unico loro scopo era irridere. Ma non ci rimasi male: come si può dare peso alle critiche di personaggi con nomi come ocasapiens e spaghettovolante?

Quello che invece ritenni più interessante fu l’intervento che il 21 ottobre 2010 fece il prof. Daniele Formenti sul suo sito Antievoluzinisti in Italia. Il prof. si soffermava in particolare su delle slides che erano state inserite come materiale didattico, alcune erano sulla teoria di darwiniana. Il prof. Formenti si sorprese che su un sito che criticava il darwinismo venisse spiegato quale fosse la teoria di Darwin: ma come si faceva a criticarla senza prima dire cosa fosse?

Ma di fatto la presenza di quelle slides era ormai letta come un elemento di incoerenza e ritenni che sarebbe stato più semplice non mettere più quel supporto didattico. Va inoltre aggiunto che una parte del materiale non era originale, infatti era stata presa sul web, e sentendomi sottoposto ad una critica pretestuosa preferii togliere un’ulteriore eventuale appiglio ad volatili e maccheroni.

La cosa fece sobbalzare il prof. Formenti che mise una “preoccupata” aggiunta al post del 21 ottobre.

E ancora oggi il prof. Formenti si rammarica per la chiusura del sito “L’insegnamento delle scienze”. Ma finalmente possiamo dare una buona notizia: l’intero sito (senza i sopracitati Power Point) è adesso stato ripristinato all’interno di Critica Scientifica: L’insegnamento delle scienze.

In conclusione è doveroso un ringraziamento che va a Sylvie Coyaud (ocasapiens) e al prof. Formenti, senza di loro infatti l’idea di realizzare un blog probabilmente non sarebbe nata.

Si chiama “eterogenesi dei fini”.


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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

5 commenti

  1. stò cò frati e zappo l'orto on

    Avere la possibilità di consultare così validissimi componenti della cultura e della scienza è un vero e propio lusso,difficilmente reperibile in altri siti.
    Di palo in frasca come dicono dalle mie parti:stamane ho letto su facebook e Le Figaro un notevole articolo del giornalista Tristan Vey dal titolo La Gènèalogie de l’homme moderne se complexifie.Tema Paleoantropologia.Interessante.

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