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    “I discorsi dei babbuini, così simili a quelli umani”

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    By Enzo Pennetta on 12 Aprile 2013 Varie

     

    O forse la verità è che certi discorsi scientifici sembrano fatti da babbuini?

     

     Il dubbio che siano i babbuini a pensare che gli umani parlano come loro è reso legittimo dalle dichiarazioni riportate nell’articolo apparso sul Corriere della Sera del 10 aprile e intitolato I discorsi dei babbuini, così simili a quelli umani, in cui leggiamo:

    Mi capitava spesso di girarmi e guardarmi alle spalle, come se qualcuno mi stesse parlando. Poi ho scoperto che erano i babbuini»: lo afferma Thore Bergman dell’Università del Michigan di Ann Arbor, che con il suo team sta monitorando da anni i discorsi dei babbuini gelada.

     Il problema sembra quindi essere nel fatto che gli amici di Thore Bergman dell’Università del Michigan parlano così male da essere assimilati ai versi dei babbuini. Ma il titolo parla di “discorsi“, vediamo allora cosa sono questi discorsi:

    Se poi le loro caratteristiche sonore siano il risultato di un’organizzazione sociale molto complessa e di una necessità raffinata di comunicare o se, viceversa, questa loro abilità li abbia portati a un sistema di relazioni particolarmente evoluto è impossibile da stabilire, ma è certo che questa specie di primati è straordinariamente prossima agli umani per quanto riguarda lo spettro vocale.

     Quindi non è possibile stabilire se i suoni emessi siano in qualche modo legati ad una forma di comunicazione o siano solamente, cosa che appare molto probabile, dei versi come quelli di altri animali che hanno la caratteristica di avere solo uno spettro vocale simile a quello umano. Quindi la scoperta si riduce solo a questo: i loro versi hanno uno spettro di suoni simile a quello umano.

    Ma nella notizia divulgata diventano “discorsi simili a quelli umani”.

    Ed ecco il link ad un esempio di questi “discorsi”:

    http://www.eurekalert.org/multimedia/pub/54746.php?from=236432

    .

    Come si diceva, sembra proprio che siano certi discorsi umani a lasciare il dubbio di essere simili ai versi dei babbuini.

    .

    .

    .

    .

     

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    Enzo Pennetta

    Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

    14 commenti

    1. Matteo Dellanoce on 13 Aprile 2013 07:37

      Aiutatemi a capire: se dico che uno scienziato è un babbuino commetto un reato di diffamazione?
      Matteo Dellanoce

      • Leonetto on 13 Aprile 2013 14:42

        Se dai del cane ad un attore si offende,vero è che ci sono i vari rex,rin tin tin,lessie etc…che forse recitano meglio di molti..
        Ad ogni modo Enzo
        http://www.focus.it/ambiente/animali/14122009-1225-880-la-scimmia-che-parla-quasi-come-un-uomo_C12.aspx
        cos’è una notizia riciclata cambiando tipo di scimmie?

        • Enzo Pennetta on 13 Aprile 2013 14:53

          Caro Leonetto, come sempre ti riveli una vera banca dati.
          Hai ragione, sembra proprio una notizia riciclata, adesso aspettiamo 3 o 4 anni e ce la vedremo riproporre nuovamente.

          • Leonetto on 22 Aprile 2013 22:18

            http://www.focus.it/ambiente/animali/Una_cultura_da_oranghi_C12.aspx
            http://video.ilsole24ore.com/TMNews/2012/20120612_video_10121942/00003556-imparare-giocando-con-lipad-una-cosa-da-orango.php

      • Enzo Pennetta on 13 Aprile 2013 14:51

        Caro Matteo, come sai gli “scienziati” si sono dimostrati molto suscettibili, però gli animalisti sono peggio, per cui fossi in te eviterei di paragonare anche i babbuini agli scienziati… :mrgreen:

    2. Simone on 13 Aprile 2013 20:10

      Non sono d’accordo. Se dovessimo giudicare le ricerche scientifiche in base a quello che scrivono sui quotidiani il 100% della scienza sarebbe spazzatura.

      • Enzo Pennetta on 13 Aprile 2013 22:31

        Un paio di considerazioni.

        1- La divulgazione scientifica passa largamente attraverso i quotidiani, quindi occupandoci di come viene fatta la divulgazione è doveroso fare queste segnalazioni.

        2- L’articolo originale il cui sommario è presente su Current Biology, e conferma sostanzialmente quanto riferito nell’articolo del Corriere che comunque ha certamente enfatizzato alcuni aspetti:

        Summary

        Recently, we have seen a surge of interest in identifying possible evolutionary links between primate facial communication and human speech (for example [1]). One suggestion is that primate ‘lip-smacking’ — a non-vocal, rhythmic movement of lips usually given in conjunction with affiliative behavior — may have been a precursor to speech [1]. This idea arose because lip-smacking shares several production features with human speech that the vocalizations of non-human primates lack, most notably a 3–8 Hz rhythm [1]. Evidence that non-human primates are indeed able to vocalize while simultaneously producing rhythmic facial movements would lend initial, but important, support to the notion that lip-smacking is a plausible evolutionary step towards speech. Here, I report that a wild primate, the gelada (Theropithecus gelada), makes a derived vocalization (the vocalization is absent in their close relatives, the Papio baboons) that is produced while lip-smacking, called a ‘wobble’. The rhythm of wobbles (6–9 Hz) closely matches that of human speech, indicating that a vocalized lip-smack produces sounds that are structurally similar to speech. Geladas are highly gregarious primates with a relatively large vocal repertoire. Their independent evolution of a speech-like vocalization involving complex facial movements provides initial support for the hypothesis that lip-smacking was a precursor to the emergence of human speech.

    3. Michele Forastiere on 14 Aprile 2013 20:07

      La cosa buffa è che nello stesso numero di Current Biology ci sono due altri articoli liberamente accessibili che, a mio parere, sono di gran lunga più interessanti di quello sui babbuini (senza nulla togliere a Thore Bergman, naturalmente; il quale peraltro – spezziamo una lancia a suo favore – nelle conclusioni del lavoro afferma: “Although these results support the possibility of such an evolutionary pathway, they certainly do not necessitate that speech evolved along this route. There is much to be explored about the evolution of human speech, perhaps most importantly how the production of complex sounds came to represent complex meanings “).
      Si tratta di questo:
      http://www.cell.com/current-biology/fulltext/S0960-9822%2813%2900257-1
      e questo:
      http://www.cell.com/current-biology/fulltext/S0960-9822%2813%2900289-3
      Faccio un po’ il birichino: non sarà che, essendo un tantinello meno “tranquilli” dal punto di vista del mainstream scientifico, siano stati giustamente evitati? 🙂

    4. htagliato on 17 Aprile 2013 16:14

      Notizia del giorno (dal TG3 Leonardo delle 14:45) :
      antropologi del Planck Institute hanno scoperto che gli scimpanzé hanno capacità botaniche: osservano con attenzione le piante, i frutti, ne conoscono i periodi migliori ecc.
      “Dimostrano una notevole capacità di astrazione, di associare le cose”.
      Il servizio li chiamava sempre “nostri cugini”.
      Conoscere gli animali è bello, ma i riferimenti all’evoluzione mi riportano alla memoria la lettura che ho fatto alcuni mesi fa de “L’origine delle specie” e se c’è una cosa che è rimasta dopo 150, oltre all’importanza della selezione naturale, è la FORMA dell’esposizione.

      AVVERTENZE: a volte sono abbastanza superbo, se sbaglio anche solo qualcosa correggetemi ché mi fate un favore anche morale.

      Tornando alle scimmie, anche se esse non venivano citate nell’Origine delle specie, ciò che ritrovo in tali servizi scientifici è una specie di “schema”, di ragionamento tipico di Darwin che a volte ritrovo anche su riviste “importanti”:
      1) Darwin postula l’evoluzione di A nell’essere B.
      2) Darwin ammette che l’evoluzione postulata è difficile da immaginare.
      3)Darwin cita l’essere C che può anche essere totalmente diverso da A e B ma che presenta una caratteristica intermedia tra A e B.
      4)Darwin ripete quanto detto al punto (1) sicuro che adesso sarà più facile da immaginare.
      In sintesi la lettura mi deluse non perché si parlava di panspermia, trasmissione dei caratteri, organi residuali ecc. ma perché l’idea dominante che pervade la sua opera è la “plausibilità”.
      Ora mi chiedo: tutte le scienze meno esatte della Matematica, della Fisica e della Chimica sono così? Sto dando giudizi troppo severi?

      P.S.: Siccome studio Fisica sono consapevole della possibilità logica che nemmeno essa sia in realtà una scienza esatta ma sono io ad avere “fette di salame davanti agli occhi”, ma ho già scritto delle AVVERTENZE più sopra.

      • Enzo Pennetta on 17 Aprile 2013 16:54

        Direi che tutte le scienze possono essere esatte se indicano l’ambito di studio e si limitano a fare delle affermazioni verificabili.

        Premesso che la Matematica ha un posto a parte perché il suo studio non riguarda gli oggetti del mondo fisico, riguardo alle altre, oltre alla Fisica e alla Chimica, si può quindi dire che sono parimenti scienze esatte quando formulano proposizioni verificabili e riproducibili, sono quindi scienze esatte la Geologia, l’astronomia e le scienze Biologiche (vedi leggi di Mendel o il codice genetico, o la biochimica del ciclo di Krebs ecc…), non è invece una scienza esatta la biologia quando esprime giudizi su ricostruzioni di un passato inaccessibile e che si basano su assunti non verificati in laboratorio (la genesi di NUOVI caratteri per effetto di mutazioni casuali).

        Meglio l’Astronomia che anche se l’oggetto del suo studio rimane inaccessibile, si avvale però dell’applicazione di assunti di Fisica verificati in laboratorio.

        Riguardo alle “scimmie botaniche” caliamo un velo pietoso. Ma anche no…

      • Leonetto on 17 Aprile 2013 21:22

        “Tornando alle scimmie, anche se esse non venivano citate nell’Origine delle specie, ciò che ritrovo in tali servizi scientifici è una specie di “schema”, di ragionamento tipico di Darwin che a volte ritrovo anche su riviste “importanti””

        Diciamo che ,benchè magari ci si sorvoli a ‘On the Origin of Species by Means of Natural Selection, or the Preservation of Favoured Races in the Struggle for Life’
        si affianca ‘The Descent of Man, and Selection in Relation to Sex ‘
        Certamente andrebbero lette in coppia..

        Per il resto concordo con Enzo.

        • htagliato on 17 Aprile 2013 23:39

          Purtroppo, Leonetto, l’Origine dell’uomo non l’ho letto mentre l’Origine delle specie mi è stato regalato, ma so che nel primo si parla molto dei primati ecc.
          Non so se vorrò leggerlo, in compenso alcuni anni fa, prima di approfondire il dibattito sul neodarwinismo, lessi “il cammino dell’uomo” di Ian Tattersal, sempre perché mi fu regalato…
          Insomma, ogni tanto qualcuno mi portava a casa un “mattone” perché sapeva che “mi piace la Scienza” ma solo in contesti come questo, un sito di critica scientifica, mi tolgo la soddisfazione di dare qualche contributo, cercando di basarmi il più possibile su fonti certe.
          Tu che mi consigli, andrebbe letto “L’Origine dell’uomo”?

          • Leonetto on 18 Aprile 2013 00:46

            http://www.liberliber.it/libri/d/darwin/index.htm

            Se vuoi leggilo.Credo che chiunque voglia affrontare il tema del darwinismo debba partire dai 2 libri di Darwin.
            Non credo esista un libro che consiglierei di non leggere.Specialmente quelli dei neodarwinisti come ‘Perché non possiamo non dirci darwinisti’ di Edoardo Boncinelli o ‘Perché l’evoluzione è vera’ di J.Coynee ‘La vita inaspettata’ di T.Pievani,così come altri libri antidarwinisti come gli ‘errori di Darwin’di Palmarini,’Dopo Darwin ‘ di Sermonti,’Dimenticare Darwin’ di R.Fondi,’Evoluzionismo. Il tramonto di una ipotesi’ di R.De Mattei,i due libri di Giovanni Lo Presti di cui ora non ricordo il nome, perfino ‘L’inganno dell’ evoluzione’ di H.yahya.
            Andrebbe letto il più possibile riguardo un argomento che si vuole approfondire.
            E sicuramente aborro etichettare libri come da non leggere ma nemmeno da comprare http://users.unimi.it/vertpal/italiano/libri_no.html

            A proposito,dopo i 2 libri di Darwin quello sia credo il primo libro che consiglierei di leggere.

    5. htagliato on 17 Aprile 2013 18:26

      Ok, tutto chiaro, grazie.

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