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    Commissione Europea: criminalizzare le sementi naturali

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    By Critica Scientifica on 10 Maggio 2013 Varie

     

    Una legge proposta dalla Commissione Europea per rendere illegale “coltivare, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non sono stati “analizzati, approvati e accettati”

     

    Fonte Natural News

     Una legge senza senso, che come ha detto Ben Gabel, coltivatore di verdure e direttore del The Real Seed Catalogue “intende interrompere immediatamente la coltivazione professionale di varietà vegetali ad uso di piccoli coltivatori, di coltivatori biologici, e di agricoltori che operano su piccola scala“, e che è figlia di una burocrazia di un governo impazzito:

    “Questo è un esempio di burocrazia fuori controllo… Tutto quello che produce questa legge è la creazione di una nuova serie di funzionari dell’UE, pagati per spostare montagne di carte ogni giorno, mentre la stessa legge sta uccidendo la coltura da sementi prodotti da agricoltori nei loro piccoli appezzamenti ed interferisce con il loro diritto di contadini a coltivare ciò che vogliono. E’ anche molto preoccupante che si siano dati poteri di regolamentare licenze per tutte le specie di piante di qualsiasi tipo e per sempre – non solo di piante dell’orto, ma anche di erbe, muschi, fiori, qualsiasi cosa – senza la necessità di sottoporre queste rigide restrizioni al voto del Consiglio. “

     Qualcuno ha avanzato il sospetto che tutta questa legislazione fornisca il sostegno legale per un monopolio da parte della Monsanto, leader delle sementi OGM.

     Come diceva un uomo politico scomparso in questi giorni “a pensare male si fa peccato…”

    E intanto potrebbe nascere una nuova professione, quella di contrabbandiere di fagiolini.

    Per chi volesse leggere il testo della proposta di legge, è disponibile a questo link.

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    Critica Scientifica

    9 commenti

    1. Alessandro Giuliani on 10 Maggio 2013 13:25

      ‘Una risata vi seppellirà’ , o almeno spero, certo che la burocrazia europea ce la mette tutta per rendersi stupidamente odiosa ai più, se l’odio è però condito con l’irrefrenabile senso del ridicolo che queste decisioni suscitano, c’è speranza: l’odio scompare dissolto dalle ristae ed insieme si dissolve questa cultura inumana e irreale

      • Enzo Pennetta on 10 Maggio 2013 14:55

        E’ quello che penso anch’io.
        Resta da vedere, prima che arrivi quella risata, quanto ci faranno piangere.

    2. Giuseppe on 10 Maggio 2013 18:03

      Vorrei tranquillizzare chi teme che in futuro ci possa essere qualcuno che sia costretto a contrabbandare fagiolini… Del resto le centinaia e centinaia varietà dei diversi ortaggi oggi coltivate anche negli orti familiari derivano dalle sementi in commercio (regolarmente registrate), così come molte varietà definite “antiche” sono in realtà regolarmente commercializzate.

      La normativa in oggetto prevede solamente regole più semplici e flessibili “per la commercializzazione delle sementi e di altro materiale riproduttivo vegetale, con l’obiettivo di garantire la produttività, l’adattabilità e la diversità della produzione vegetale e forestale europea e di agevolarne gli scambi commerciali.”

      La normativa chiarirà inoltre che qualsiasi coltivatore non professionista (ad esempio quelli privati, il nonno con l’orto, la mamma che si diletta a tenere l’orticello di famiglia) può scambiare sementi con altri privati senza essere soggetto all’applicazione delle norme del regolamento UE.
      Le nuove regole (operative probabilmente da 2016) prendono in considerazione il tipo di materiale, le condizioni di produzione e le dimensioni delle strutture imprenditoriali coinvolte: le regole che disciplinano le varietà tradizionali prevedono solamente obblighi di registrazione ridotti. Gli oneri amministrativi sono stati inoltre ridotti per le microimprese, che possono commercializzare qualsiasi tipo di materiale come “materiale per mercati di nicchia”, senza obbligo di registrazione. Le microimprese sono altresì di norma esonerate dalle spese di registrazione.

      FONTE
      http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-400_it.htm

      • Piero on 10 Maggio 2013 19:28

        Soltanto per curiosita’, a quale rivista collaboravi?
        A “Terra e vita”? Mio padre c’era abbonato…

        • Giuseppe on 10 Maggio 2013 23:46

          Piero ciao, scusa se per riserbo preferisco non citare il giornale per cui lavoro, in ogni caso non è Terra e Vita.

          • Piero on 11 Maggio 2013 06:58

            Ok era solo una curiosita’

    3. Piero on 11 Maggio 2013 06:58

      Ma non finira’ che si metteranno a cantare le carote ? 😀

      • Giuseppe on 11 Maggio 2013 08:18

        Non so se le carote canteranno 😉

        Quel che è certo è che con le nuove regole, una volta che saranno operative, le aziende sementiere (decine solo in Italia) che investono nella ricerca per produrre nuove varietà di ortaggi (e non solo) avranno più tutele. Chi invece, vorrà coltivarsi per esempio il tarassaco dei campi raccogliendosi in natura il seme o riprodursi fagioli (e ogni ortaggio antico ancora propagato) nell’orticello di famiglia per l’autoconsumo o lo scambio gratuito con amici e parenti, potrà continuare a farlo.

    4. Giuseppe on 13 Maggio 2013 21:01

      Qui, invece, permettetemi di dirvelo, avete fatto vostre delle istanze di parte della “banda complotto”, senza conoscere troppo bene la realtà del settore, come se la Monsanto (o altre multinazionali analoghe) potesse dettare legge in un settore, quello delle sementi orticole, a livello di orti famigliari e di agricoltura biologica e biodinamica. Impossibile.

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