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    Debunking Umberto Veronesi

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    By Enzo Pennetta on 23 Luglio 2013 Geopolitica ed Economia, Salute, Senza categoria

    In una breve intervista di Mario Pappagallo sul Corriere della Sera il prof. Veronesi parla dell’infertilità maschile.

     

    Un condensato di pensiero politically correct che usa la scienza per preparare un futuro da incubo.

     

    Più che un’intervista quella di Mario Pappagallo a Umberto Veronesi pubblicata sul Corriere della Sera con il titolo “Umberto Veronesi: Il futuro tende alla parità anche ormonale dei generi” è il proseguimento di una collaborazione evidenziata dal libro firmato a quattro mani dagli stessi e intitolato Verso la scelta vegetariana – Il tumore si previene anche a tavola, edito da Giunti nel 2011 e corredato da ben 200 ricette di cucina. Una filosofia di vita, come sottolinea Mario Pappagallo nel video diffuso dall’editore.

    Adesso si parla di infertilità maschile in un’intervista che però appare anch’essa qualcosa di più di un servizio su un problema medico, un’intervista che vale la pena analizzare in tutte le sue parti.

     Una delle cause, per Veronesi, è socio-evoluzionistica. Che cosa accade?
    «Se un uomo deve alzarsi al mattino per cacciare la preda che fornirà cibo a sé e ai suoi, se deve uccidere, appostarsi, inseguire, il cervello comunica i suoi bisogni aggressivi all’ipofisi, che stimola altre ghiandole tra cui le gonadi: da qui la produzione di molti ormoni maschili, che a loro volta creano spermatozoi. Se invece lo stesso uomo trascorre la giornata in ufficio, arriva a casa, culla il figlio e aiuta nei lavori domestici, la sua ipofisi riceve meno stimoli e giorno dopo giorno i testicoli si “addormentano”».

     

    Non poteva mancare un riferimento all’evoluzione, peccato però che nell’esempio riportato l’evoluzione non c’entri proprio nulla, il meccanismo descritto al massimo potrebbe essere fisiologico, come l’atrofia muscolare in caso di immobilità forzata. Il termine “evoluzione” è qui usato a sproposito, forse per via della sua forza mediatica.

    Quindi, mascolinità e femminilità verso la parità. Con quali conseguenze?
    «Si sta attenuando la polarità che è all’origine del fenomeno dell’attrazione in natura: i poli opposti si attraggono, quelli uguali si respingono. Inoltre fino a 2000 anni fa l’umanità era dominata dall’angoscia dell’estinzione. L’ossessione per la discendenza si percepisce bene leggendo la Bibbia: la sterilità era il peggiore dei mali e qualsiasi cosa era giustificata pur di procreare, dal tradimento fino all’incesto. Oggi invece la nostra ansia è la sovrappopolazione e la spinta sociale è alla limitazione delle nascite. E i fenomeni demografici influenzano la biologia. C’è un legame profondo fra mente, assetto ormonale e sessualità».

     

    Secondo il prof. Veronesi oltre all’appiattimento dei ruoli c’è un altro fattore che incide negativamente sull’attrazione maschio-femmina e quindi sulla riproduzione: la sovrappopolazione. Si tratta di un’affermazione della quale sarebbe interessante conoscere le basi scientifiche. A parte alcune cerchie ristrette nelle nostre città non si ha una particolare ansia per la sovrappopolazione, può questo incidere sulla fertilità? O forse non sono le condizioni economiche e lavorative svantaggiose a scoraggiare le coppie a fare figli? E infine, se il problema è la sovrappopolazione, la sterilità è un rimedio, perché preoccuparsi di curarla?

     Influenze sociali e culturali, va bene. Ma cause biologiche non vi sono? L’ambiente non incide?
    «Il delicato meccanismo di produzione di spermatozoi può venire alterato anche da altre interferenze di tipo ormonale. Obesità e sovrappeso, per esempio, sono fattori negativi perché le cellule del grasso favoriscono la produzione di estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili. I quali possono essere anche contenuti in alcuni cibi come la carne, perché utilizzati per accelerare lo sviluppo e l’aumento di peso negli animali d’allevamento ».

     

     Adesso viene indicato tra le cause della presunta parità ormonale il sovrappeso, e anche in questo caso viene da domandare quali siano gli studi e le statistiche sul sovrappeso degli uomini occidentali, non le donne perché come affermato il grasso aumenta gli ormoni femminili. Sembrerebbe che secondo il prof. gli uomini stiano tutti ingrassando e le donne stiano tutte dimagrendo spingendo i primi a produrre estrogeni e le seconde a diminuirli. Ma dove vive?

    Non è tutto, l’accoppiata Veronesi-Pappagallo non poteva non tirare in ballo la criminalizzata alimentazione a base di carne, anche se stavolta la colpa della carne è nel trattamento a base di estrogeni che alcuni allevatori usano per accelerare lo sviluppo del bestiame. E qual la proposta non è ovviamente nel divieto di usare estrogeni negli allevamenti ma nell’evitare di mangiare carne…

     Che fare dunque? Si può evitare il sovrappeso, ridurre il consumo di carne, ma sarebbe antistorico tornare ai modelli di vita di oltre un secolo fa, quando i ruoli di maschio e femmina erano ben distinti e la polarità era fortissima.
    «Un ritorno al passato è improponibile. L’omologazione dei generi è un fenomeno positivo per l’umanità perché l’entrata in scena della donna con ruoli sempre più strategici non può che portare ad un mondo migliore, più giusto e più pacifico. Sta alla scienza il compito di contribuire alla risoluzione del problema dell’infertilità, come sta avvenendo grazie agli studi sulla fecondazione assistita, oggi sempre più necessità sociale. Ma la scienza non va ostacolata per ragioni ideologiche o di principio».

     

    Ecco finalmente dove voleva andare a parare il discorso!

    Tutta una serie di considerazioni campate in aria, a cui si aggiungerebbe un presunto mondo migliore più “giusto e pacifico” grazie all’omologazione dei generi (anche questo è stabilito da qualche studio scientifico? Ha visto Veronesi l’effetto dell’omologazione dei generi sulle donne soldato ad Abu Graib?), tutte queste illazioni si scopre che sono finalizzate a promuovere la fecondazione assistita. La linea portata avanti da Veronesi è la solita ideologia eugenetica che ha bisogno di mascherarsi dietro pretesti di ogni tipo per poter affermare i suoi metodi. E nessun ostacolo deve essere posto per ragioni ideologiche o di principio, come se l’eugenetica non fosse essa stessa un’ideologia, ma a questo serve la strumentalizzazione della scienza, a far passare un’ideologia per necessità naturale e/o scientifica.

    La fecondazione assistita è quindi una tappa fondamentale per poter selezionare gli embrioni e operare la più completa e piena attuazione di un programma eugenetico, è questo il non dichiarato delle politiche di fecondazione assistita.

    E quindi ecco il finale:

     Un consiglio alle istituzioni, ai politici?
    «Direi un dovere. Quello di lasciare ai nostri giovani, che sempre di più avranno il problema della sterilità, leggi che li aiutino a procreare. Altrimenti si corre il drammatico rischio di un futuro senza bambini».

     

    Giunge infine la richiesta di leggi che favoriscano la fecondazione assistita (con inevitabile possibilità di selezionare gli embrioni), la minaccia incombente è quella di un mondo senza bambini… ma il problema non era la sovrappopolazione?

     Ed ecco infine intravedersi ben nascosto dietro i discorsi progressisti il razzismo, quello negato ostinatamente ma profondamente radicato nella visione darwinista del mondo, quello che portava le classi dominanti a temere la fertilità di quelle povere e a temere la degenerazione genetica attuando ad es. politiche di selezione verso gli immigrati italiani, irlandesi ed ebrei negli USA.

    Viene dichiarato che il problema del mondo è la sovrappopolazione contro la quale si fanno intense campagne di controllo delle nascite nei paesi del Terzo Mondo, ma contraddittoriamente viene detto che il problema è un mondo senza bambini.

    Questo è il programma: ridurre le nascite degli indesiderati africani e incrementare quelle degli occidentali. Possibilmente geneticamente perfetti.

    .

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    Enzo Pennetta

    Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

    16 commenti

    1. Matteo Dellanoce on 23 Luglio 2013 07:14

      Ho tre figli … si capisce che faccio il cacciatore!
      Matteo

      • Enzo Pennetta on 23 Luglio 2013 12:39

        Evidentemente anch’io… di bufale! :mrgreen:

        • Matteo Dellanoce on 23 Luglio 2013 14:24

          Caccia grossa … allora!
          Matteo

    2. Anna Fusina on 23 Luglio 2013 09:11

      Grazie, Dott. Pennetta, per la sua puntuale ed importante analisi.
      Lascio il seguente link per l’approfondimento delle cause di infertilità maschile e strategie di prevenzione:
      http://www.youtube.com/watch?v=jPzjE2207wk

      • Enzo Pennetta on 23 Luglio 2013 12:42

        Grazie a lei,
        al suo qualificato contributo aggiungo un interessante articolo sull’argomento pubblicato da Tempi e ripreso su Libertà e Persona:
        http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/07/infertilita-svegliamoci/

        • Anna Fusina on 23 Luglio 2013 13:54

          La ringrazio molto per l’importante articolo che mi ha segnalato.
          Anch’io mi ero occupata di naprotecnologia qualche mese fa:
          http://www.prolifenews.it/voce-della-scienza/infertilita-non-e-detta-lultima-parola/

    3. gigi57 on 23 Luglio 2013 10:25

      “Brave New World” secondo Veronesi.

      • Enzo Pennetta on 23 Luglio 2013 12:43

        Assolutamente sì.
        Una lettura che non mi stancherò mai di consigliare.

    4. Matteo Dellanoce on 23 Luglio 2013 14:26

      Scusate il linguaggio poco scientifico … ma qui tutti con sta libertà sessuale poi scopri che agli uomini non tira più e le donne non restano gravide … mah! Meglio prima! Zitti, zitti e giù di tromba!
      Matteo
      PS voglio la laurea honoris causa in sessuologia, biologia, scienze applicate ecc ecc ecc

      • rocco on 23 Luglio 2013 20:54

        e’ l’antica questione del vedo non vedo e del nudo integrale.
        😀

    5. Amedeo on 23 Luglio 2013 15:50

      L’articolo in questione e’ veramente uno spettacolo.
      Veronesi afferma che, siccome il maschio e’ sempre meno maschio e la femmina e’ sempre meno femmina allora nascono meno figli.
      E cio’ e’ dovuto, ipse dixit, all’influenza culturale che ha modificato sia la nostra percezione antropologica che la nostra realta’ biologica: “Il risultato dell’influenza culturale sulla sessualità è sotto i nostri occhi: omosessualità e bisessualità sono in aumento costante” perche’ c’e’ stato un cambiamento nei “ruoli familiari e sociali, che nel tempo ha prodotto una modificazione nella stessa biologia degli organismi”.
      Il problema e’ che la nostra societa’, senza piu’ figli, si esinguerebbe.
      La soluzione non sarebbe quella di un ritorno al passato (dove il maschio era maschio e la femmina era femmina), perche’ “l’omologazione dei generi e’ una cosa positiva”.
      Allora bisogna agire su due fronti:
      1. limitare le nascite in quei paesi (retrogadi) che fanno troppi figli (altrimenti vengono da noi e ci fregano…);
      2. aumentarli dove se ne fanno pochi (ovviamente selezionando solo i migliori con l’aiuto della scienza [ma qui credo sia piu’ corretto dire “tecnica”]).
      Ecco, qui pronti e serviti, gli alfa e i beta di Huxley che governeranno il mondo!

      Leggendo queste parole mi e’ tornato alla mente un libro che ho letto qualche tempo fa: “L’uomo a una dimensione” di Herbert Marcuse.

      Il libro inizia con questa celebre frase: “Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno di progresso tecnico”

      La denuncia di Marcuse e’ proprio rivolta all’odierna civilta’ (notare che Marcuse parlava nel 1964) che, tramite la tecnologia, ha creato un sistema totalitario ammantato di democraticita’ finalizzato al controllo del singolo individuo.

      Creando un sistema unidimensionale (di pensiero, di comportamento, di consumo, …) la societa’ reprime il desiderio dell’uomo di cambiare la propria vita, facendogli credere che quello in cui vive sia il migliore e piu’ libero dei mondi.

      Il risultato e’ “l’uomo a una sola dimensione”: quella del suo bisogno innato di produrre (da cui l’ansia di prestazione nds) e di consumare (per cui qualsiasi cosa diventa una merce, anche un figlio nds).

      • Alèudin on 23 Luglio 2013 16:08

        Noi abbiamo inventato la felicità, dicono gli ultimi uomini, e ammiccano.
        [..]
        Ogni tanto un po’ di veleno: esso fa sognare gradevolmente.
        E alla fine molto veleno, per gradevolmente morire.

        Friedrich Nietzche – Così parlò Zarathustra

      • Enzo Pennetta on 23 Luglio 2013 20:38

        Grazie Amedeo, un intervento molto bello che aggiunge considerazioni importanti e nuovi spunti.

        Mi ha molto interessato particolarmente il collegamento con Marcuse, un autore con molti aspetti che dovrei approfondire.

    6. frank10 on 23 Luglio 2013 23:51

      Ormai è più che evidente la tendenza livellante della società mondializzata, dalla moda, ai film, alla propaganda-imposizione degli omosessuali etc

      Guarda caso si ritorna sempre all’amato uomo gnostico-massonico androgino.

      Cammilleri diceva (a proposito di un famoso stilista che ammetteva soddisfatto: “Io elimino le differenze tra uomo e donna”): “Ma noi, riandiamo con la mente al mito gnostico dell’androgino e sentiamo un brivido scivolarci per la schiena. Solve et coagula, dicevano gli antichi alchimisti. Il che, applicato all’umanità, diventa: distruggi tutte le differenze naturali e riassembla gli esseri umani, ridotti ad atomi tutti uguali, in un melting pot indistinto, che assomigli il più possibile a quel Pleroma originale da cui un dio malvagio ci avrebbe fatti cadere. Torniamo dunque al Nulla, dove non c’è dolore (e neanche gioia) né differenza.”

      E ci si riallaccia anche alla teoria dell’Uno, oggi molto in voga.

      Nella pratica, la realizzazione la si attua nel socialismo sia di sinistra che di destra come spiegato da Safarevic.

      • Enzo Pennetta on 24 Luglio 2013 00:00

        Certamente la forza del mito è presente anche per chi non vorrebbe tenerne conto.
        Dopo le segnalazioni fatte da altri giunge questa molto interessante (anche se purtroppo difficilmente reperibile) di Igor Safarevic.
        Chi può lo legga, non se ne pentirà.

    7. frank10 on 24 Luglio 2013 14:13

      Insomma finiremo così:
      http://www.youtube.com/watch?v=RzGrvVF4g98

      “I fluidi vengono purificati, selezionati e trasferiti solo da personale medico autorizzato. Solo questo prevede la legge.”

      Dall’istruttivo film Demolition man del 1993 in piena società Huxleiana. Con una neolingua spassosissima, da vedere accanto al già citato Gattaca.

      Ovviamente auguro “quiete e serenità”, “buoni auspici” e tanta “gio-gioia” a tutti :mrgreen:

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