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    La “Notte della ricerca”

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    By Enzo Pennetta on 26 Settembre 2013 Senza categoria

    “La notte dei ricercatori” è una bella iniziativa per attirare l’attenzione sulla scienza.

     

    Ma quando si tratta di evoluzione i riflettori si accendono solo su un vuoto desolante.

     

    Il prossimo 27 settembre in tutta Europa si svolgeranno le iniziative legate alla “Notte dei ricercatori”, un’iniziativa promossa dalla UE.

    Sul sito ufficiale l’iniziativa viene così presentata:

    Scienziati pazzi che si riuniscono al crepuscolo per tramare sul dominio del mondo?

    Questo è precisamente ciò che non è la Notte dei Ricercatori. Si tratta infatti di eventi e spettacoli dedicati alla divulgazione scientifica per favorire la comunicazione della scienza. Mostrano ciò che i ricercatori realmente fanno per la società in modo interattivo e appassionante.

    Il tutto avviene tramite esperimenti pratici, spettacoli scientifici, attività di apprendimento per bambini, visite guidate dei laboratori di ricerca, quiz su argomenti scientifici e altro ancora.

     

    La comunicazione della scienza è un campo dove davvero è facile trovare distorsioni e iniziative che con la scienza hanno poco a che vedere, sarebbe dunque importante riuscire a mostrare cosa “i ricercatori realmente fanno per la società“, come riportato sul sito.

    Le iniziative sono molte ed è impossibile seguire come nei vari settori si sia deciso di utilizzare questa opportunità, soffermiamoci allora su quanto è stato pensato per parlare di evoluzione, in particolare su quanto è stato organizzato per il pubblico milanese dall’Università degli Studi Milano-Bicocca. Dal programma disponibile online troviamo che l’iniziativa è stata denominata “Tutti in famiglia” e che ha le seguenti finalità:

     La vita sulla Terra è una grande famiglia allargata. Noi esseri umani siamo davvero imparentati non soltanto con ogni essere vivente del mondo, ma anche con ogni essere mai vissuto sulla Terra.

    Lo stand “Evoluzione: tutti in famiglia” dà la possibilità a ogni visitatore di scegliere un organismo appartenente a una specie che preferisce, sedersi e calcolare il “grado di cuginanza” che lo collega a sé.

     

    Insomma, quello che i ricercatori evoluzionisti fanno per la società è elaborare un giochetto che serve a dirci che abbiamo una “cuginanza” con tutti gli esseri viventi. Non molto viene da dire, più che la Notte dei ricercatori si potrebbe parlare di “Notte della ricerca”.

    Dire infatti che siamo al 50% banane e al 95% topi (con relativo grado di parentela desunto) non sembra davvero un grande servizio per la società, ma scopriamo che tale poco utile idea non è neanche frutto di un’originale parto creativo, il vuoto dietro quella costruzione teorica che è il neodarwinismo è tale che per avere un’idea inutile come questa si è dovuto ricorrere all’estero. Nello stile del miglior Alberto Sordi di “Un americano a Roma” si è rimasti affascinati dal mondo a stelle e strisce, e precisamente da quanto proposto dalla “Evogeneao“, una realtà con sede negli USA, e precisamente a Medford, Oregon.

    Che alla stessa Evogeneao si rendano conto di raccontare poco più che storie di fantasia lo si può capire dal fatto che sul loro sito abbiano scelto di mettere un immagine che associa la “cuginanza” con il personaggio di Smigol, come mostrato nell’immagine seguente:

    Alla fine della serata i visitatori potranno partecipare all’estrazione di un premio consistente in una maglietta come quella indossata dalla ragazza nella foto qui sopra: “Grazie a un’estrazione a premi al termine della giornata, poi, pochi fortunati tra tutti i partecipanti possono vincere una delle magliette “Evolution: all in the family”” le cui immagini rappresentano proprio la “cuginanza”:

    E così con l’orgoglio di essere cugini del polpo (fatto che non ci impedisce di metterlo in pentola) si può uscire indossando una maglietta che testimonia quello che “i ricercatori realmente fanno per la società”.

    Questa iniziativa mostra dunque solo un grande vuoto di contenuti e il fatto che dall’evoluzionismo neodarwinista non scaturisce alcuna ricaduta reale per la società ma solo una pseudo-filosofia animalista che afferma una parentela con forme di vita estremamente lontane tra loro.

    La teoria dell’evoluzione per caso e necessità non può portare alcun successo o vantaggio nella medicina o nella comprensione della fisiologia, nessuna applicazione pratica e nessuna previsione, niente su tutti i fronti.

    E allora restano solo i giochini per vedere quanto siamo polpi o quanto siamo tonni, ma se ci si pensa bene proprio la povertà di queste iniziative dovrebbe indurre i visitatori a qualche riflessione e forse si potrebbe giungere alla conclusione che l’unica ricaduta pratica di questa teoria dell’evoluzione è solo di tipo sociale: siamo animali e la differenza è solo di grado, non sostanziale.

    A pensarci bene uno stand utile sul darwinismo potrebbe esserci:

    quello che mostrasse tutte le ricadute del darwinismo sociale, allora altro che giochetti.

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    Enzo Pennetta

    Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

    5 commenti

    1. Luca C. on 26 Settembre 2013 17:46

      Caro Enzo ancora per quanto si potrà mettere in pentola il polpo? In fin dei conti il vegetarianesimo dilagante (e altre peggiori ideologie) altro non è che il rifiutare di riconoscere la differenza ontologica fra noi e gli animali. E’ questo che intendono quanto parlano di “scelta etica” (salvo poi non trovare nulla da ridire su aborto e bestialità varie).
      Saluti

      • Enzo Pennetta on 27 Settembre 2013 14:57

        Benvenuto Luca C.,
        francamente non ci avevo pensato, ma la tua è tutt’altro che una battuta.
        Proprio questo voler trovare una “parentela” con tutti gli animali è all’origine dell’animalismo più estremista che intende difendere i diritti degli animali come si difenderebbero le popolazioni oppresse, anzi di più.

        Riguardo al polpo credo che sarà uno dei primi a scomparire della padella per via della sua intelligenza.
        In fondo anche nell’animalismo c’è una forma di razzismo, se sei un pollo o un topo nessuno si commuove come per una pecora o un cavallo.

        • Sandro on 27 Settembre 2013 21:29

          Il Polpo è secondo me uno degli essere viventi più affascinanti in assoluto, con le sue incredibili capacità: privo di scheletro, privo di chitina, privo – ad eccezione del becco – di qualsiasi componente rigida che limiti il suo corpo nell’assumere una determinata forma; e, nel contempo, in possesso di straordinarie capacità.
          Come e più di altri animali decantati in ragione del loro mimetismo, il Polpo ha delle sorprendenti capacità di nascondersi fra gli anfratti dell’ambiente in cui vive, acquisendone la colorazione a non solo ! acquisendone la forma, grazie alle sue straordinarie capacità “trasformiste”, ed addirittura modificando la superficie del suo corpo, che può diventare all’occorrenza liscio, rugoso, cosparso di innumerevoli piccole appendici, ecc.
          Insieme ai Crostacei, i Molluschi sono forse l’unica categoria sistematica che annovera al suo interno esseri viventi schiettamente marini e schiettamente terrestri (un caso a parte è rappresentato senza dubbio dall’Axolotl, sulla cui possibilità di “scelta” se diventare un organismo terrestre o se conservare le branchie restando un organismo acquatico al pari dei girini di ogni Anfibio e, malgrado ciò, sulla nascita dalle uova deposte, sia dai primi che dai secondi, di giovani Axolotl branchiati ed uguali ad ogni rappresentante della loro specie, ci sarebbe da parlare).
          Immagino che si presuma che Crostacei e Molluschi provvisti i polmoni derivino dai Crostacei e dai Molluschi provvisti di branchie, essendo un po’ ardito immaginare che, dopo aver realizzato la respirazione polmonare, gli Anfibi siano regrediti fino a tornare allo stadio di Crostacei e di Molluschi – stavolta terrestri -; si deve pertanto supporre che siano stati gli stessi Molluschi e Crostacei a realizzare “autonomamente” questo passaggio senza neanche uscire dal Phylum di appartenenza, in un florilegio di volte in cui la vita deve essere uscita dall’acqua.

          • Enzo Pennetta on 27 Settembre 2013 22:09

            “…un florilegio di volte in cui la vita deve essere uscita dall’acqua.”

            Effettivamente mi sembra che per essere governata dal caso l’evoluzione abbi un po’ troppo la tendenza a seguire gli stessi passi più volte.

      • Uno dei dieci on 27 Settembre 2013 18:23

        E dagliela con questa teoria degli steccati… come se non vi fossero abortisti che mangiano carne e antiabortisti vegetariani… Ma come si fa?!

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