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    Propaganda “gender” su Le Scienze

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    By Enzo Pennetta on 29 Maggio 2014 Salute

    le scienze gender

    “Anche i papà possono essere brave mamme”, questo il titolo di un articolo pubblicato su Le Scienze.

    .

    Un’affermazione che non ha nulla di scientifico, un titolo che finisce per essere solo uno spot pro “gender”.

    .

    Cosa significa che un papà può essere una buona mamma? Biologicamente si tratta niente più che di un ossimoro, in quanto il padre è colui dal quale proviene lo spermatozoo che ha generato un figlio e la madre colei dalla quale proviene la cellula uovo.  Dal punto di vista pedagogico invece il discorso può essere esteso alle figure genitoriali sostitutive (come nel caso delle adozioni) ma sempre legate all’avere nella 23ma coppia due cromosomi X oppure un X e una Y. L’unico caso in cui si può formulare una proposizione del tipo di quella da cui siamo partiti, senza cadere in un’antinomia logica, è quello in cui i accetti preventivamente la teoria del “gender”, quella teoria secondo la quale essere maschi o femmina è una scelta e non un dato di fatto.

    Date queste premesse, qualunque sia il contenuto dell’articolo pubblicato su Le Scienze con il titolo “Anche i papà possono essere brave mamme”, si tratta di un articolo che ha assunto come base interpretativa l’accettazione della teoria del gender, presentandola implicitamente come una realtà scientificamente provata.

    Andando a leggere il contenuto ci si imbatte nel consueto problema legato all’interpretazione dei dati delle neuroscienze, infatti si fa risalire l’equivalenza del ruolo di padre e madre a quali siano le aree cerebrali attivate nei due casi:

    Salvo alcune differenze minori, la cura dei figli da parte del padre si basa sullo stesso substrato di circuiti neurali che sono mobilitati nella donna, circuiti che sono plasmati e rimodellati dall’esperienza stessa della cura per il piccolo.

     .

    Stabilire che due persone stiano comportandosi allo stesso modo in base a quali siano le aree cerebrali attivate è impossibile, sarebbe come dire cosa stiamo facendo esattamente con un computer in base a quali circuiti sono attivati. Ma ci viene detto che la cosa è stata dimostrata da uno studio:

    A dimostrarlo è uno studio condotto da ricercatori dell’Università Bar-Ilan a Ramat-Gan, in Israele, che firmano un articolo pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”.

    .

    Andiamo allora a vedere cosa dice questo studio pubblicato su PNAS col titolo “Impact of puberty on the evolution of cerebral perfusion during adolescence” del quale possiamo leggere l’abstract:

    Abstract

    Puberty is the defining biological process of adolescent development, yet its effects on fundamental properties of brain physiology such as cerebral blood flow (CBF) have never been investigated. Capitalizing on a sample of 922 youths ages 8–22 y imaged using arterial spin labeled MRI as part of the Philadelphia Neurodevelopmental Cohort, we studied normative developmental differences in cerebral perfusion in males and females, as well as specific associations between puberty and CBF.

    Males and females had conspicuously divergent nonlinear trajectories in CBF evolution with development as modeled by penalized splines. Seventeen brain regions, including hubs of the executive and default mode networks, showed a robust nonlinear age-by-sex interaction that surpassed Bonferroni correction. Notably, within these regions the decline in CBF was similar between males and females in early puberty and only diverged in midpuberty, with CBF actually increasing in females. Taken together, these results delineate sex-specific growth curves for CBF during youth and for the first time to our knowledge link such differential patterns of development to the effects of puberty.

    .

    Probabilmente, come affermato su Le Scienze, all’interno dell’articolo del PNAS si parlerà anche dei medesimi circuiti cerebrali attivati nei maschi e nelle femmine, però nell’abstract quello che la ricerca ha messo in evidenza è invece una differenza del cervello maschile e femminile adolescenziali in base alla circolazione ematica cerebrale tra i due sessi.

    Su Le Scienze si passa poi a citare altri “diversi studi” dai quali emergerebbe il coinvolgimento delle stesse strutture cerebrali in maschi e femmine, studi accompagnati nell’articolo da un riferimento alle coppie Gay, che implicitamente sin dall’inizio erano l’oggetto dello studio:

    padri mamme

    L’articolo si conclude infine con un elenco comparato delle aree cerebrali attivate:

    Inoltre, nei padri accuditori primari si ha un livello di attivazione dell’amigdala uguale a quello delle madri (superiore ai padri accuditori secondari), ma anche una forte attivazione del solco temporale superiore (STS), paragonabile a quella dei padri accuditori secondari.

    Per di più, nei padri accuditori primari la connettività funzionale tra amigdala e STS, quella che consente il colloquio fra le reti dell’emotività e della mentalizzazione, era superiore a quella dei due altri gruppi di soggetti. In ogni caso, in tutti i padri il livello di questa connettività era direttamente proporzionale al tempo dedicato alla cura del piccolo.

    .

    Insomma, quello che è stato provato è che se si passa più tempo con i bambini si attiva maggiormente l’amigdala e anche il solco temporale superiore (STS). Ciò dimostra, secondo Le Scienze, che “Anche i papà possono esser brave mamme”.

    Questo è dunque ciò che caratterizza una mamma: una persona che ha una buona connessione tra amigdala e STS.

    Parola di Le Scienze.

     

     

    .

    .

    .

    .

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    Enzo Pennetta

    Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

    19 commenti

    1. LawFirstpope on 29 Maggio 2014 19:18

      Mah.
      Un giorno forse la scienza ci saprà dire come si riconosce un buon libro da leggere facendo un’analisi della composizione chimica della carta e dell’inchiostro.

      • Enzo Pennetta on 29 Maggio 2014 20:36

        Direi che hai fatto un’ottima sintesi di come funzionano le neuroscienze…

    2. Emanuele on 29 Maggio 2014 23:55

      Chissà che alla lunga non ci crescono anche le tette….

      • Enzo Pennetta on 30 Maggio 2014 00:21

        Bè, se sei una buona mamma forse sì…

      • Piero on 30 Maggio 2014 10:50

        In alcuni casi ci pensa la natura già:
        http://www.youtube.com/watch?v=GbskUvNWOwM

    3. Giancarlo on 30 Maggio 2014 07:44

      C’è chi dice no!

      http://www.youtube.com/watch?v=2qx6geFpCmA

      • Enzo Pennetta on 30 Maggio 2014 14:45

        Grazie lo stavo cercando!
        Si tratta del video presentato all’interno del grande incontro del 19 Maggio scorso a Roma intitolato “Contro i falsi miti di progresso”, con Adinolfi, Botta, Miriano e Scicchitano.

        Grande serata (ero presente).

        Ed ecco il video che consiglio assolutamente di vedere:
        https://www.youtube.com/watch?v=1jqzg-AXyC4

      • rocco on 1 Giugno 2014 17:58

        ma sbaglio o nel video le uniche persone che apparivano mentalmente chiuse erano le tre che si occupavano delle pari oopportunita?

        era istruttivo vederli non argomentare le loro posizioni ripetendo slogan, o semplicemente dicendo “non e’ cosi'”

        min 7’e29″ e seguenti.

    4. Emanuele on 31 Maggio 2014 00:01

      Enzo ti terrò aggiornato allora su ” ulteriori anomali sviluppi” .

      • Enzo Pennetta on 31 Maggio 2014 00:56

        :mrgreen:

    5. Max on 31 Maggio 2014 07:18

      Ciao,
      tanto per capire da dove arriva questo discorso del gender. Giusto un minisuperaccelerato riassunto:

      Questo discorso ha origini antiche, tutto nasce dall’interpretazione di dualità.
      Il primo a parlarne fu Platone, distinguendo un’anima e un corpo.
      Poi arrivò un certo Gesù che invece unificò l’anima e il corpo, per quelli che lo credono Dio, massimo esempio di questa unità – dicono – è il suo corpo risorto e ormai eterno.
      Poi però arrivò Cartesio (scusate i salti ma fra poco ci son da svegliare le figlie per mandarle a scuola), che nuovamente distinse, come e più di platone, la res extensa (corpo materiale) e res cognitans (il famoso cogito ergo sum), da cui derivano tutti quei bei discorsi sul fatto che una persona che non ‘pensa’ per motivi gravi di salute, allora non ha nemmeno la dignità di esistere (e giù con aborti, eutanasia, ecc.).
      Poi a cavallo fra 1700 e 1800, il mitico Georg Hegel iniziò a parlare del dualismo della società : “servo/padrone”, inteso però in senso dialettico, modo per raggiungere una sintesi.
      Arrivò poi quel ‘grande’ di Karl Marx che chiamò la dialettica : “lotta”, i padroni li chiamò “cattivi” e gli operai li chiamò “buoni”. Non più una sintesi, ma una lotta di classe per instaurare una dittatura del proletiarato.
      Ma la vera svolta è con Engels che applica il principio della dialettica alle relazioni familiari. Dove invece di avere padroni e operai, abbiamo mariti e mogli. I primi autoritari e le seconde vittime. La tendenza inizia ad essere quella di dare oltre la pari dignità ai due sessi, anche l’identica identità.
      Quindi la relazione duale viene messa in discussione, Sartre poi ci mette del suo dicendo che “l’inferno sono gli altri”, non ci deve essere “altro” altrimenti c’è conflitto.
      Con Heidegger e Derrida si sostiene che il pensiero occidentale ha finalmente identificato nella sua dualità la radice di ogni male.
      Finalmente fanno il loro ingresso Judith Butler e Joan Wallach Scott , tuttora viventi, che fondano la teoria del Gender, sulle basi filosofiche appena descritte.

      Purtroppo mancava una base tecnologica per completare l’indifferentismo sessuale, ma direi che in questi ultimi decenni il genere umano si è molto ‘evoluto’ a riguardo..

      Ecco allora che Elton John e suo marito (?) possono affittare un utero in India e poi strapparlo a chi l’aveva partorito e portarlo nella grande Inghilterra.

      Ora manca solo un passo per completare l’indifferentismo di cui sopra, serve fare a meno di un utero. Ci stiamo lavorando.., la svolta finale sarà la clonazione umana.

      A pagina 133 del libro “Inchiesta sul darwinismo” di Enzo Pennetta si legge questa frase malthusiana:”il dato di base è che la riproduzione degli strati sociali più elevati della società andava sostenuta, quella degli strati bassi disincentivata”, (Elton sta applaudendo e con lui migliaia di persone in tutto il mondo benestante) qui vi leggo la pratica degli uteri in affitto in grande crescita (non bastavano le grandi campagne di contraccezione in Africa, ora glieli facciamo partorire per portarglieli via).

      Scritte meglio e più dettagliate, queste info le trovate a questo indirizzo:

      http://cdn.tempi.it/wp-content/uploads/2014/05/indifferentismo-sessuale.pdf

      L’autore, Simone Pillon, che conosco personalmente, è un avvocato penalista del Nord che vive in centro Italia (mi riconosco nella sua storia). Seguitelo, è molto in gamba non gli manca la preparazione e l’humor!

      Max

      • Enzo Pennetta on 31 Maggio 2014 09:13

        Grande Max!
        Molto utile quello che hai scritto e il documento relativo.
        Visto che sei uno scrittore esperto di scienze, che ne dici quando vuoi di fare qualche articolo su CS?

        • Max on 31 Maggio 2014 10:28

          Come dirti di no?
          La battuta “Scrittore esperto” teniamocela buona per strappare qualche risata in futuro.
          Visti i livelli degli articoli su CS, non mi sento adeguato. Peggio che vada, quel poco che potró fare, se non é all’altezza non lo pubblicherai… E amici come prima.

          Max

          • Enzo Pennetta on 31 Maggio 2014 12:04

            Vabbè, allora diciamo scrittore bravo!
            Sono davvero contento :).
            Quando qualcosa ti ispirerà un articolo mandamelo e iniziamo la collaborazione…

    6. Emanuele on 31 Maggio 2014 08:30

      Bel articolo max.

    7. valentino on 2 Giugno 2014 00:12

      Bello il filmato e bello il condensato di filosofia.
      Davvero non capisco come chi abbia un minimo di discernimento residuo ed un brandello di cuore non pietrificato non si senta ribollire il sangue di fronte a certe cose. A me personalmente bloccano la bocca dello stomaco, mi angosciano.

    8. Pingback: Madre e padre sono uguali? - Notizie Pro Vita

    9. Sergio on 6 Giugno 2014 21:41

      Grazie. A volte la Speranza si nasconde ma ricompare grazie alle voci così poco “corrette” cui date spazio.
      Grazie ancora e non mollate.

      • Max on 8 Giugno 2014 22:37

        Contaci Sergio, non mollare neanche tu, far circolare le idee e confrontarsi e incoraggiarsi é il segreto.
        Non siamo soli, siamo in tanti.

        Max

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