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    Epidemia: curare senza guarire

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    By Enzo Pennetta on 9 Marzo 2021 COVID19

    Le logiche di mercato spingono per un vaccino evitando le cure definitive.

    L’epidemia è un evento che riguarda il virus ma l’emergenza e le sue conseguenze riguardano il sistema nel quale l”epidemia si diffonde. Il liberismo è la vera origine del problema perché nella fase iniziale è stato giustificato il lockdown per via dei pochi posti letto ridotti dalle politiche di tagli alla spesa pubblica. Nella fase successiva si è dato poco spazio alle cure come il plasma iperimmune o l’idrossiclorochina, oltretutto molto economica, che sono state ignorate e spesso contrastate affermando che la vera soluzione sarebbe stato il vaccino.

    Questo orientamento è stato preparato da lungo tempo in un percorso che ha visto le case farmaceutiche ridurre gli investimenti in farmaci che guariscono, come ad esempi gli antibiotici, in quanto poco remunerativi, infatti una persona guarita non acquista più farmaci. Si è scelto quindi di investire in farmaci che debbano essere somministrati in modo continuativo come sarà per i vaccini anti covid il cui effetto diminuisce nel tempo e prevedono regolari richiami.

    Quello che emerge da questa vicenda è che la sanità, come ogni aspetto vitale per la società, non può essere lasciata in mano alle logiche di mercato, il disastro pandemico non è stato causato dal virus ma dal sistema liberista in cui si è sviluppato.

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    Enzo Pennetta

    Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

    8 commenti

    1. Rag. Giovanni Diabolik on 9 Marzo 2021 12:52

      «Il nostro sogno è produrre farmaci per le persone sane. Questo ci permetterebbe di vendere a chiunque.»

      Così disse Henry Gadsen, all’epoca direttore generale di Merck & Co. in una intervista sulla rivista Fortune…. con i vaccini, soprattutto quello contro il Covid19, si può dire che il sogno di Gadsen si sia finalmente avverrato.

      • Giuseppe on 9 Marzo 2021 13:36

        Un mercato simile c’è già, purtroppo. Ed è quello degli integratori alimentari che servirebbero realmente solo in pochi e determinati casi. Sono i prodotti più venduti nelle farmacie per chi, la maggior parte di noi, crede di allungare di un po’ la propria esistenza. Basterebbe mangiare meno e meglio e abbinarci l’attività fisica migliore, camminare.

        • Rag. Giovanni Diabolik on 9 Marzo 2021 14:48

          Non posso che concordare appieno…. ma se non altro nessun ente governativo ti impone il consumo di integratori, minacciandoti di pensanti restrizioni in caso contrario.
          Se non altro è possibile decidere, in piena autonomia, se consumare o meno integratori, purtroppo la stessa cosa non può dirsi per i vaccini.

        • Simonetta GIANNI on 2 Aprile 2021 09:55

          Questo non è vero. Per quanto si possa mangiare meno e meglio e fare regolarmente attività fisica, oltre una certa età ci sono sostanze che non sono sufficienti nel nostro organismo (per esempio vitamina D, calcio, omega 3 e diversi altri). A parte le inevitabili speculazioni che indubbiamente ci sono sugli integratori alimentari, non c’ è dubbio che alcuni siano veramente utili e spesso contrastati proprio dai Governi perchè l’ uso regolare di questi integratori permetterebbe spesso di non ricorrere a farmaci molto più costosi. Anche per quanto riguarda il COVID, chi non si è fatto mancare vitamina C, D, zinco, per esempio, si è difeso sicuramente meglio degli altri

    2. Anonimo on 10 Marzo 2021 10:02

      Mi sembra che non si possa che constatare che stanno convergendo, mediante il covid, tre tendenze differenti che erano già in atto:

      1) aumentare i bisogni/dipendenza del singolo e delle comunità dal sistema, spingendo il sistema consumistico a “colonizzare il corpo umano” attraverso il prodotto sanitario per tutti: tutti ora sono di fatto retroceduti a “malati”, anche i sani che sono “pazienti asintomatici”; il termine “paziente” esprime troppo bene la condizione che viene assunta dal singolo in questo nuovo sistema perché debba descriverla;

      2) destrutturare le relazioni sociali comunitarie e ancora in parte autonome dal sistema tecnologico globale (relazioni umane dirette, piccole e medie imprese locali, comunità lavorative, culturali, politiche, religiose ecc.) trasformandole in relazioni “digitali”, cioè totalmente intermediate dal sistema tecnologico/globale; ciò significa “controllo” nel doppio senso, di continuo monitoraggio e di costante possibilità di intervenire sulle relazioni stesse in maniera decisiva ed inappellabile;

      3) scardinare le garanzie costituzionali degli stati nazionali, rendendo le Costituzioni delle dichiarazioni di principio di fatto inattuate e violate attraverso prassi contrarie, ma recepite nel diritto positivo.

      La domanda è fino a dove questo processo potrà spingersi e, ammesso che la generalizzazione di questi processi per l’intera popolazione umana sia davvero possibile, se questo potrà portare ad un obiettivo ulteriore di modificazione antropologica dell’essere umano, psichicamente e somaticamente modificato dalle profonde interazioni con il sistema, per giungere al sogno di coloro che sono anche fra i massimi fautori delle sopra riassunte politiche: quello dell’uomo/macchina, digitale e totale funzione del sistema.

    3. FRANCESCOM on 10 Marzo 2021 15:12

      Il video di Enzo Pennetta, come sempre, massimizza la profondità di analisi e la sintesi. Complimenti, professore.
      Gli interventi del Rag. Diabolik, e di Anonimo, poi, ampliano in modo corretto e appropriato il tema.
      Non comprendo del tutto la domanda posta a chiusura dell’intervento di Anonimo, salvo non fosse del tutto retorica. Il terminus ad quem di questo processo non è oggetto di congettura, né di “complottismo” come usano dire i giannizzeri, le vestali e i servi coviddari del Sistema. Dove vogliono portare l’umanità (che loro, illuminati, guidano) lo si può leggere nero su bianco nei documenti, tutti pubblici e ufficialissimi, del Forum di Davos. Lo comunicano chiaro e senza remore, certi, ormai, che la meta è a portata di mano. L’obiettivo (semmai, chi vuole soffrire e legge l’inglese, può accertarsene di persona) è quello di rifondare antropologicamente ciò che fu l’essere umano, svuotarlo della propria specificità, e modellarlo come un ibrido, felice della propria mutilazione, al servizio dei transumani che guideranno l’universo. In poche e agghiaccianti parole, questo è ciò che muove il processo in atto;
      coi potenti che hanno in mano tutto;
      con un’umanità sbrindellata, terrorizzata, e completamente rincretinita;
      con una sacca di resistenza, piccola, ma irriducibile, che ha avuto la sventura di dover vivere il periodo più tetro e nauseante dell’intera storia umana.
      Il mio pronostico è che non vinceranno, che arriverà una vera palingenesi; ma temo davvero che il peggio deve ancora venire, che l’abominio non abbia ancora squadernato i suoi più mefitici spurghi.

    4. Anonimo on 10 Marzo 2021 20:14

      In effetti la mia domanda era essenzialmente retorica: l’unico dubbio che ho è sulla capacità degli esseri umani di resistere almeno per un poco alle “azioni di progetto”. In effetti, ho l’impressione che non tutto stia andando per il verso giusto ai progettisti di Davos e dintorni… Ad es., forse, in India … Ma può darsi che sia solo una illusione generata dal non voler vedere ciò che mi si prospetta dinnanzi…

    5. FRANCESCOM on 10 Marzo 2021 21:46

      @Anonimo,
      difficilmente ai progettisti può e potrà filare tutto liscio, tale è la violenza cui stanno sottoponendo la natura umana, la natura in generale, o, se si vuole, l’ordine delle cose. Ma questo è facile da spiegare. La hybris che determina e domina la visione del mondo di costoro rende loro impossibile concepire concetti come natura umana, natura in generale, ordine della cose Tutto ciò è da loro stato raso al suolo dalla “filosofia” relativista-nichilista, e non avrebbero potuto scatenare la psyop coviddara, se non presso un (quasi) completo annichilimento della capacità critica di larghissime fasce della popolazione. Per tacere di complesse questioni di geopolitica. Non ce li vedo gli indù e i musulmani farsi infettare dal morbo relativista-nichilista, senza l’opera corrosiva del quale il coviddismo non può attecchire. Come non considerare che India e Pakistan hanno l’arma atomica, e che, alle strette, musulmani e indù non sono imbelli mammolette come gli occidentali laici e gli ex cristiani gorgogliani? Per tacere della Russia, che i mandanti dell’operazione Covid sa dove stanno di casa.
      Ma, per ultimo, che poi è per primo, sta l’aspetto spirituale di questa congiuntura, unica nella Storia conosciuta. La vera battaglia ha una dimensione paolina; in effetti, il fetore di zolfo è nauseabondo.

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