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    Lo scandalo del “multiverso”

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    By Enzo Pennetta on 19 Dicembre 2011 Varie

    Secondo la teoria del multiverso potrebbero esistere degli altri “noi stessi” in qualche altro universo. E allora perché in uno di essi non potremmo essere Capitan America?

     

    Una certa parte del mondo scientifico sembra ormai in preda ad una deriva fantascientifica, come nel caso della teoria del multiverso.

     

    Il problema è che la spaccia per scienza.

     

     

    Sul numero di gennaio della rivista Focus si può leggere un dossier dal titolo Perché esistiamo? La domanda è impegnativa e, così formulata, rischia di essere fuorviante, una pubblicazione scientifica non può infatti rispondere ai “perché” ma ai “come”. Fatta questa dovuta puntualizzazione, passiamo a leggere quanto viene affermato nell’articolo intitolato Siamo anche lì:

    Molto lontano da qui, in una galassia che somiglia molto alla Via Lattea, c’è una stella molto simile al Sole. E sul terzo pianeta di quella stella, una specie di gemello della nostra Terra vive qualcuno: tu. Non solo “sembra” identico a te, lo è a tutti gli effetti.

    Qualunque insegnante di scienze dovrebbe sobbalzare sulla sedia appena lette queste affermazioni, vedendo come i suoi sforzi di insegnare una sana scienza galileiana vengano vanificati da teorie fantastiche di questo genere. Ma c’è di più, non solo viene presentata una teoria indimostrabile (e quindi non scientifica) come quella del multiverso, ma addirittura se ne parla come di un fatto certo.

    Ma andando oltre troviamo altri spunti:

    L’esistenza diquesti mondi paralleli non è solo un’inutile speculazione filosofica. Non dipende da strane teorie come quella, ispirata dalla meccanica quantistica, dei multiversi in cui gli universi si biforcano in continuazione. E’ l’inevitabile conseguenza della teoria dell’universo oggi più accreditata dagli scienziati.

    In poche parole insomma dal multiverso non c’è scampo, se non deriva da ipotesi quantistiche deriva da altre ipotesi cosmologiche. Vediamo quali:

    …se c’è stata questa inflazione, è inevitabile che al di là di questo orizzonte cosmico ci sia un’infinità quantità di universo. L’universo che noi osserviamo è come una bolla, e al di là del nostro universo c’è un’infinità di altre bolle, tutte come la nostra, con orizzonti che impediscono di vedere la nostra.

    Partendo da un periodo ipotetico si fanno derivare una serie di affermazioni che da quel punto in avanti diventano certezze e non più ipotesi, si tratta di un procedimento che non solo non ha nulla a che vedere con la scienza ma neanche con la sintassi. Dopo la morte del congiuntivo assistiamo adesso a quella del condizionale.

    Ma chi svetta su tutti in questa fiera della fantascienza è tal Max Tegmark appartenente nientemeno che al prestigioso MIT, il quale si è spinto a fare addirittura un calcolo di quanti metri separano ciascuno di noi da una copia identica di se stesso:

    …per trovare una copia identica di te stesso dovresti viaggiare per 1 seguito da 10 miliardi, di miliardi, di miliardi di zeri di metri.

    Un’affermazione veramente “scientifica” non c’è che dire. In confronto il calcolo di quanti folletti abitano i boschi d’Inghilterra è più verificabile.

    Ma l’autore dell’articolo non vuole lasciare il giovane lettore senza uno “zuccherino” finale:

    E se questo è vero c’è anche un universo dove sei il capocannoniere della serie A.

    E giustamente perché allora non potresti essere anche Capitan America?

    Il fatto che importanti e diffusissime riviste di divulgazione riportino queste teorie è degno di un’attenta riflessione: quanto sarebbe stato invece più istruttivo un articolo critico verso queste teorie? Se volessero fare una trattazione veramente scientifica gli potremmo indicare il nome di Michele Forastiere, che sul multiverso ha scritto cose molto più serie (Cs- “Evoluzionismo e cosmologia”: finalmente si parla di scienza) e magari Forastiere lo potremmo proporre anche al MIT così  oltre al “cercatore di folletti” M Tegmark potrebbero avere anche un fisico serio.

     

    L’unica consolazione è che, se la teoria del multiverso fosse vera, potrebbe esserci anche un universo in cui queste teorie vengono cestinate come fantasticherie.

    E lì ci sarebbe un me stesso che non sarebbe costretto a sorbirsele come scienza.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

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    Enzo Pennetta

    Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

    27 commenti

    1. Riccardo on 19 Dicembre 2011 08:24

      Professore, non so se lo sa, ma da grande appassionato di fumetti marvel e dc comics le garantisco che queste due case editrici hanno proposto un multiverso per ambientare le loro storie!
      http://marvel.wikia.com/Multiverse
      http://dc.wikia.com/wiki/Multiverse. Io credevo che gli scienziati parlassero di scienza, non fantascienza!

    2. Piero on 19 Dicembre 2011 09:48

      Beh, Focus…

    3. Riccardo Z on 19 Dicembre 2011 09:53

      Il multiverso non è altro che la teoria darwiniana applicata alla cosmologia: poichè le condizioni di partenza e le leggi del nostro universo (che permette la vita intelligente) sono così improbabili da risultare quasi nulla, deve per forza esistere un’infinità di universi, tutti con diverse condizioni di partenza, così almeno la nascita e lo sviluppo della vita intelligente diventa più probabile se non certo. Un po’ come comprare tutti i biglietti della lotteria, alla fine vinci facile. E la verificabilità di tale ipotesi è talmente bassa che viene davvero da chiedersi se sia un’ipotesi scientifica o una “storia così com’è”. D’altro canto vorrei sottolineare una cosa: se questi altri universi sono separati da noi, allora non vedo come mai possano influenzare le statistiche delle nostre leggi iniziali; se sono in qualche modo collegati al nostro universo, non vedo perché dovrebbero avere leggi diverse (e ciò è stato detto da Hawking nel libro “dal big bang ai buchi neri”). Nel primo caso, non potremmo mai sapere nulla degli altri universi, nemmeno se esistono o no; nel secondo caso, c’è la domanda “per qual motivo ci sono leggi diverse in universi che sono collegati?”

      Comunque io preferirei essere Chuck Norris.

      • Piero on 19 Dicembre 2011 10:15

        se questi altri universi sono separati da noi, allora non vedo come mai possano influenzare le statistiche delle nostre leggi iniziali;

        E’ lo stesso di quando si crede che, uscito un numero su una “ruota”, non possa uscire lo stesso numero su un’altra.

      • Enzo Pennetta on 19 Dicembre 2011 12:54

        Anche a me Capitan America non entusiasma particolarmente, l’ho messo solo perché avevo trovato l’immagine che lo nominava…

        Potendo scegliere magari preferirei Carlo Magno! (scusate se è poco…)

        Già che ci sono mi permetto di riportare le citazione di Chesterton che hai messo sul tuo sito, mi sembra che sia particolarmente adatto a descrivere quello che tutti noi che ci incontriamo su queste pagine cerchiamo di fare:

        La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. Sarà una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. E una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra i quanti hanno visto eppure hanno creduto. (Gilbert Keith Chesterton, Eretici, 1905)

        • Riccardo on 19 Dicembre 2011 14:01

          Io ho sempre amato Iron Man e Batman, professore!
          Scusi se oggi non sono serio come sempre, ma non ritengo che queste teorie meritino molta attenzione.

      • Michele Forastiere on 19 Dicembre 2011 12:58

        Caro Riccardo, la metafora della lotteria è assolutamente calzante. I fautori del multiverso si affannano a costruire l’impressione che sia stupido meravigliarsi dell’estrema improbabilità della comparsa dell’Uomo: se, come osserva lei, si comprano tutti i biglietti della lotteria, si deve vincere per forza… SE c’è una lotteria, però! Uno dei problemi del multiverso è proprio questo: NON sappiamo se c’è una lotteria in corso, né se abbiamo comprato abbastanza biglietti. In gergo più tecnico: il multiverso è un’ipotesi non falsificabile: quindi, come insegna Popper, NON è scientifica.
        Ma questo, se si vuole, è solo il problema minore: nell’idea del multiverso c’è una tale quantità di magagne scientifiche e logiche, che la sua validità è equiparabile a quella dell’antica credenza Indù che la Terra sia piatta e poggi sulla schiena di quattro elefanti (a loro volta in piedi sul dorso di un’enorme tartaruga…). Se qualcuno proprio ci vuole credere, liberissimo; però, non si dovrebbe andare in giro a cercare di convincere la gente che si tratta di una verità scientificamente dimostrata!
        Cordiali saluti

        • Riccardo Z on 19 Dicembre 2011 13:15

          Nella mezza cultura attuale, tutto ciò che viene accompagnato dalla parola “scientifico” fa scattare il riflesso condizionato di “è assolutamente e incontrovetibilmente autentico”. Tutto questo senza pensarci, come nella neolingua di orwelliana memoria. La gente comune non conosce la differenza tra “teoria scientifica” e “dato scientifico”, e nemmeno sa quali sono i loro campi di validità. Il problema più grande è che questa ignoranza a volte è bagaglio di molti intellettuali, di gente che (in teoria) queste cose dovrebbe saperle. O sono ignoranti o sono in malafede, in ogni caso non sono esempi da seguire.

          • Daphnos on 19 Dicembre 2011 14:08

            Diciamo che non si affannano a sfatare i luoghi comuni per proprio tornaconto?

        • Riccardo on 19 Dicembre 2011 14:00

          Concordo prodessor Forastiere, meglio i fumetti della DC o della Marvel, almeno quelli sono divertenti.

    4. donato on 19 Dicembre 2011 12:00

      di cosa meravigliarsi? ci sono scienziati premi nobel che dicono che la vita sulla terra è stata portata dagli extraterrestri ed altri che dicono che è stata portata dalle comete o dagli asteroidi.

    5. Alessandro Giuliani on 19 Dicembre 2011 13:53

      La scienza inganna in tre modi: trasformando le sue proposizioni in norme, divulgando i suoi risultati più che i suoi metodi, tacendo le sue limitazioni epistemologiche
      Nicolas Gomez-Davila

    6. Leonetto on 19 Dicembre 2011 21:50

      “L’unica consolazione è che, se la teoria del multiverso fosse vera, potrebbe esserci anche un universo in cui queste teorie vengono cestinate come fantasticherie.

      E lì ci sarebbe un me stesso che non sarebbe costretto a sorbirsele come scienza.”

      Oppure professor Pennetta,ci sarebbe “un Lei” acceso darwinista ed ufologo.^_^

      “Anche a me Capitan America non entusiasma particolarmente, l’ho messo solo perché avevo trovato l’immagine che lo nominava…”

      Il fatto è che li si fa riferimento al “Multiverso DC” che i più o meno nerds ben conosceranno…

      ”
      Caro Riccardo, la metafora della lotteria è assolutamente calzante. I fautori del multiverso si affannano a costruire l’impressione che sia stupido meravigliarsi dell’estrema improbabilità della comparsa dell’Uomo: se, come osserva lei, si comprano tutti i biglietti della lotteria, si deve vincere per forza… SE c’è una lotteria, però! Uno dei problemi del multiverso è proprio questo: NON sappiamo se c’è una lotteria in corso, né se abbiamo comprato abbastanza biglietti. ”

      Professor Forastiere,questo esempio ricorre spesso,viene fatto per esempio anche da Dawkins e dal ‘simpatico’ Odifreddi,se non della lotteria delle carte,del bingo ..ci son le varie varianti(varie varianti hehe)..E ciò che dice lei è esatto.Però c’è di più.Ed è anche un fatto importante.
      Ossia Lotto,Enalotto,Blackjack,gobbo nero…quello che vi pare chi avrà studiato un po’ di calcolo combinario ,di sistemi aleatori saprà che comunque abbiamo certe probabilità,complicate da calcolarsi ,esigue che siano sapranno di cosa si parla in questi casi..e su che ordini di grandezza si stia..
      Quando ci si sposta sull’esistenza sposntanea della vita o sul multiverso o su vita su altri pianeti etc..non siamo assoolutamente su tali ordini di grandezza,siamo oltre il più umano raziocinio..già in altre discussioni del blog si parlava di questa cosa..
      Io trovo che usare tali metafore sia pericoloso come un’arma a doppio taglio e bisogna “maneggiarle molto con cura”…
      Comunque tutto corretto ,solo per puntualizzare un altro aspetto non in secondo piano..

      Il tutto comunque ,anche se lo negano, “prende il via” dalle ultime analisi-teorie-congetture ‘Einsteiniane’ come anche la teoria della curvatura dello spazio(http://www.youtube.com/watch?v=HPPlPEztkJw)…
      Cose che in gran parte indimostrabili,in parte già “sbugiardate” da correnti analisi fisico-comosmologiche,come per esempio la forma-geometria dell’universo etc..
      Infatti alcuni ricorderanno la serie (anni ’80?)The sliders(I Viaggiatori http://italia-film.com/telefilm/2463-i-viaggiatori-sliders.html)dove il brillante studente di Fisica risolveva l’equazione di Einstein e costruiva un apparecchio-timer in grado di aprire un varco da un universo ad un altro,stessa terra,stesso anno,ognuno la stessa persona,però qualcosa poteva essere cambiato facendo divergere più o meno la realtà delle cose.
      Così per esempio vi era anche il sopravvento rispetto al sapiens del Cro Magnon che li veniva raffigurato come una scimmona spelacchiata con grandi capacità intellettive.
      Ciò per dire che anche questa cosa è comunque da vedersi legata al neo-darwinismo e all’evoluzionismo..
      Tesla ed altri avrebbero da ridire sulle ultime considerazioni di Einstein..
      E così anche i viaggi spazio-temporali con tutti i loro annessi e connessi…
      Fantasticare va bene,anche sperimentare ai limiti del possibile..far andare la mente lontano eoni,però i piedi devon rimanere saldi al suolo,e sempre è necessari oriportarsi con metodo scientifico quando si traggono le conclusioni altrimenti si scrive per Hollywood non per qualche rivista o pubblicazione scientifica…

      A parte ciò, comunque, è chiaro abbastanza,almeno dal mio modesto punto di vista, come Focus sia sulla linea di Mistero o Voyager;ossia con l’intento più di vendere ed intrattenere che di informare interessando..che ciò avvenga per solo per bieco interesse o per secondi fini questo ne lo dico ne lo so ne posso affermarlo con certezza..
      I fatti però parlano abbastanza chiaro..

      • Riccardo on 19 Dicembre 2011 22:54

        Una sola correzione: la serie Sliders è stata prodotta dal 1995 al 2000.

        • Leonetto on 20 Dicembre 2011 00:29

          //============breve digressione===============

          Ci sarebbe anche Fringe come serie sull’argomento però Sliders serviva proprio ad esprimere la correlazione con darwinismo ed Einstein..

          “@Leonetto Comunque la DC e la Marvel sono oggettivamente meglio, anche perchè lì entrambi i multiversi sono retti da una Divinità onnipotente e per un cattolico come me questa concezione è decisamente più accettabile.”

          O_O Se non avessi tanti altri motivi,ne avrei uno ‘nuovo’ per non essere cattolico…concludo questa digressione notando che nel multiverso Dc di fatto esiste un ‘pantheon ampio e contorto’in cui tutte le divinità,creature immortali,anziani dell’universo fanno tutte capo al sommo Dio che ‘dovrebbe’ coincidere con una particolare astrazione-adattamento-interpretazione del Dio giudeo-cristiano..che di fatto però si avvicina assai più al dio deista piuttosto che al Dio dei cattolici o dei giudei o dei cristiani..

      • Enzo Pennetta on 20 Dicembre 2011 00:54

        Caro Leonetto,
        avendo letto la sua ipotesi a tarda ora rischio di perdere il sonno!

        Abbia pietà… domani devo alzarmi presto per andare al lavoro.

        (Non sono mica quello dell’altro universo che campa di rendita!)

      • Michele Forastiere on 20 Dicembre 2011 13:44

        Caro Leonetto, l’ordine di grandezza delle probabilità coinvolte nel problema dell’origine della vita è davvero spaventosamente piccolo. Ho riportato un calcolo approssimativo – ma molto suggestivo – di questo valore in un mio vecchio articolo su UCCR (http://www.uccronline.it/2011/06/25/lenigma-dellabiogenesi-ii%C2%B0-parte/), e con qualche dettaglio in più in questo allegato (http://www.uccronline.it/wp-content/uploads/2011/06/Ulteriori-considerazioni-sullabiogenesi3.pdf).
        Come si vede, anche solo la comparsa del più semplice meccanismo capace di autoriprodursi è realmente da considerarsi, a tutti gli effetti pratici, un evento impossibile!

        • Leonetto on 20 Dicembre 2011 15:06

          Così “a naso” direi che non ha compreso il mio intervento..comunque forse aiuterà leggere il mio primo commento qua:
          http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/10/2669/

          Vedrò però senz’altro di leggere i suoi articoli Forastiere grazie per la segnalazione…..o forse era una velata pubblicità? ^_^

          • Leonetto on 20 Dicembre 2011 15:14

            Così “a naso” direi che non ha compreso il mio intervento..comunque forse aiuterà leggere il mio primo commento qua:
            http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/10/2669/

            O forse no..pèerò per ‘chiarire’ il mio punto di vista..

            • Michele Forastiere on 20 Dicembre 2011 19:05

              Il mio commento era solo per sottolineare quello che lei aveva espresso prima, aggiungendo l’indicazione di qualche dato numerico che potrebbe risultare di interesse per chi intenda approfondire l’argomento.
              Evidentemente mi sono espresso male, non avevo certo l’intenzione di polemizzare!
              Il suo commento all’articolo “Scoperto un pianeta a 37°: ma che ci si potrebbe fare il bagno?” non mi era sfuggito,l’avevo trovato interessante e ricco di informazioni.
              Cordiali saluti

            • Leonetto on 20 Dicembre 2011 21:13

              Dubbio mio,lungi da me il denunciare eventuali polemiche o altre similari,avevo io stesso preoccupazione di essermi mal espresso e di aver fatto passare per mio un pensiero che non mi appertiene.
              In una discussione,a mio uso,il portare chiarezza su ciò che si va dicendo è buona norma..

              Ho letto “L’enigma dell’abiogenesi” e “L’EVOLUZIONE DELLA VITA: ULTERIORI CONSIDERAZIONI SULL’ABIOGENESI”,se posso,ci tengo a farle i complimenti,ben fatto ed interessante,nonchè ovviamente interessante anche a scopo ‘didattico’..
              L’esempio che usa i versi danteschi mi ha richiamato alla mente le simulazioni di Dawkins visto che ormai è in ballo,facciamolo ballare..
              Il discorso non è propriamente inerente all’argomento ma ugualmente è inerente per il discorso delle probabilità e di come ‘la scienza’ ne parli ai suoi ascoltatori in questa o in quella pubblicazione,libro,discorso etc..
              Praticamente Dawkins usa la frase:“METHINKS IT IS LIKE A WEASEL”(“Mi pare che è come una donnola”)La probabilità che il software generi casualmente questa frase è circa uno su 10.000 milioni di milioni di milioni di milioni di milioni di milioni. Se invece i miglioramenti sono cumulabili, e le lettere buone vengono “tenute” per le generazioni successive, si ottiene qualcosa di simile:
              WDLTMNLT DTJBSWIRZREZLMQCO P

              Dopo 10 generazioni:

              MDLDMNLS ITJISWHRZREZ MECS P

              Dopo 20 generazioni:

              MELDINLS IT ISWPRKE Z WECSEL

              Dopo 30:

              METHINGS IT ISWLIKE B WECSEL

              Alla 43 si raggiunge la frase giusta..

              Che alcuni già lo vedranno,è una simulazione che scientificamente ha del ridicolo,quantomeno per lo scopo per cui è impiegata..
              se infatti non conosco il punto d’arrivo e posso confrontare man mano cosa va tenuto e cosa no..come è possibile trattenere solo le modifiche corrette generazione dopo generazione?
              Amesso che per qualche ragione ciò avvenga,WDLTMNLT DTJBSWIRZREZLMQCO P sarà stabile,complessa e adattata e lo stesso METHINGS IT ISWLIKE B WECSEL…
              Cosa sarà dunque MDLDMNLS ITJISWHRZREZ MECS P per esempio?Dove se ne trova traccia?Bisogna credere che ognuna di queste mutazioni è o neutra ma soprattutto o positiva ed aiuta il soggetto a sopravvivere in un nuovo ambiente fino alla transizione completa?
              Senza considerare il punto fondamentale ossia l’algoritmo è strutturato per fare quella cosa e perseguire quell’obiettivo..ma nel caso di un “orologiaio cieco” come si va verso un obiettivo?Chi ha scritto l’algoritmo?

              Questo per sottolineare nuovamente come si possano fare mille ed una considerazioni e teorie però casualmente quasi sempre chi le porta avanti si “scorda” di fare riferimento alla carrellata di ipotesi ‘nn verificate’ che vengono date per buone a monte…

            • Michele Forastiere on 21 Dicembre 2011 10:46

              Caro Leonetto, intanto sono lieto che abbia trovato interessanti i miei articoli. Poi sì,lei ha evidenziato perfettamente il punto ricordando quella (effettivamente buffa) simulazione di Dawkins! Anch’io certe volte mi chiedo se “ci sono” o “ci fanno” quelli che insistono a propagandare certe teorie, senza portare uno straccio di prova seria… e ancora non sono riuscito a darmi una risposta!
              La saluto cordialmente (e colgo l’occasione per fare gli auguri di Buon Natale a lei e a tutti i frequentatori del blog)!

    7. Riccardo on 19 Dicembre 2011 22:59

      @Leonetto Comunque la DC e la Marvel sono oggettivamente meglio, anche perchè lì entrambi i multiversi sono retti da una Divinità onnipotente e per un cattolico come me questa concezione è decisamente più accettabile.

      Ps: Giuro che questa è l’ultima battuta che faccio su questo argomento.

    8. Riccardo Z on 21 Dicembre 2011 11:09

      Riguardo la “simulazione” di Dawkins, quella sulla frase, immagino che intendesse che alle parole si potesse sostituire il DNA. Lui parla di “generazioni”. Come fa un DNA scombinato a riprodursi? Vuol dire che è già vivo, prima ancora di raggiungere la 43° generazione. Insomma, potrei pure sbagliarmi, ma è una petizione di principio: assume per vero ciò che deve dimostrare, ossia che la vita si formi dalla non-vita. Ripeto, probabilmente mi sbaglio, non sono un biologo, ma non credo che basti un DNA qualsiasi per formare la vita.

      • Enzo Pennetta on 21 Dicembre 2011 14:28

        La simulazione di Dawkins si riferisce alla nascita di nuove proteine in un ambito neodarwiniano, ma in effetti riesce solo a dimostrare quanto sia improbabile la formazione di una proteina specifica facendo tentativi con una sequenza casuale.

        Quando poi lo stesso meccanismo viene applicato alla nascita della vita, bé allora oltre alle sopracitate “difficoltà”, si deve giustamente aggiungere anche la petizione di principio.

    9. Roberto Macrì on 17 Gennaio 2012 01:01

      Non dimentichiamo che fino a 400 anni fa tutti pensavano che il sole girasse intorno alla terra, e gli accademici sobbalzavano sulla sedia quando qualcuno proponeva qualcosa di diverso che avrebbe destabilizzato lo status quo, quindi magari ancora non possiamo dimostrarlo, magari il nostro cervello non è pronto a capire come, ma io non la butterei del tutto via la teoria del Multiverso…

      • Leonetto on 17 Gennaio 2012 11:56

        C’è una considerevole differenza fra dire:
        “[il multiverso]E’ l’inevitabile conseguenza della teoria dell’universo oggi più accreditata dagli scienziati.”

        e considerarlo come conseguenza di alcune teorie scientifiche non dimostrabili.

        Dalla teoria delle bolle,alla teoria delle stringhe siamo totalmente nel campo teorico,lontani da qualsiasi passo in avanti verso un principio o una teoria più ‘corposa’.

        Fra l’altro poi non è affatto “l’inevitabile conseguenza della teoria dell’universo oggi più accreditata ”

        L’ipotesi corrente,che fornisce un universo piatto, non ha nulla che possa avvolare quella affermazione.

        E’ pura fantascienza.

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