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    Fabrizio Fratus interviene nella disputa riguardo l’evoluzione umana “in atto”

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    By Enzo Pennetta on 2 Giugno 2012 Evoluzione

    Questa settimana è stata caratterizzata dal confronto con il sito Pikaia sull’affermazione che l’evoluzione umana sia ancora in atto.

     

    Anche Fabrizio Fratus è intervenuto al riguardo con un suo interessante articolo.

     

    Intervenendo nella questione sulla presunta evoluzione umana in atto, Fabrizio Fratus ha pubblicato sul sito Anti-Darwin un articolo che porta un significativo contributo.

    L’intervento di Fratus porta l’attenzione sul lavoro del genetista John Sanford che dopo una carriera ricca di risultati ha abbandonato la visione darwiniana non ritenendola soddisfacente. Secondo Sanford il DNA umano si modifica continuamente, ma si tratta di una degenerazione, non di evoluzione.

    Sarebbe dunque il caso di abbandonare l’ingannevole definizione di “evoluzione” a cui fa riferimento Tarditi Spagnoli nel suo articolo.

     

    ________________________________________________________________________________________________________

    Articolo di Fabrizio Fratus:

    L’evoluzione umana continua, non è ferma, è solo culturale… BOH!


    Il prof. Enzo Pennetta ha commentato un  articolo a firma di Giorgio Tarditi Spagnoli pubblicato sul portale dell’evoluzione Pikaia:

    (http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/05/su-pikaia-una-replica-a-cs-che-sia-un-dibattito-questa-si-che-sarebbe-evoluzione/). Senza stare a commentare la solita e nota presunzione degli evoluzionisti e del tentativo di fare passare la microevoluzione come processo della macroevoluzione mi congratulo per la risposta di Enzo Pennetta data a Giorgio Tarditi Spagnoli.

    Anche il comitato antievoluzionista si è occupato all’equazione di Hardy Weinberg e qui di seguito riporto il botta e risposta con il prof. Piergiorgio Odifreddi e i calcoli del prof. Boria:

    (http://antidarwin.wordpress.com/2011/06/07/botta-e-risposta-con-piergiorgio-odifreddi/).

    Il titolo dell’articolo di Giorgio Tarditi Spagnoli dichiara che L’evoluzione umana continua, ma questa affermazione è condivisa?

    È un’affermazione interessante e mi chiedo dove sono le prove di questa continuità. John Sanford, tra i massimi esperti di ingegneria genetica inventore di tre tra i più importanti metodi di manipolazione genetica, nel suo importantissimo testo Entropia genetica e il mistero del genoma, non ancora tradotto in lingua italiana, spiega molto chiaramente che il genoma attualmente non evolve, ma degenera, specie negli organismi più complessi. Il messaggio è piuttosto inquietante, perché indica come la specie umana, proprio perché molto complessa, rischia l’estinzione. J. Sanford, nel suo importantissimo libro spiega che le mutazioni sono solo errori di copiatura del DNA, che la maggior parte di esse sono neutrali  senza pregiudicare la vita dell’organismo. Una piccola parte delle mutazioni, invece, è molto dannosa per l’organismo e sarebbe in questo caso che entrerebbe in funzione la selezione naturale. La funzione della selezione naturale, quindi, per uno dei maggiori genetisti al mondo, è quella di un processo eliminativo e non sicuramente di tipo evolutivo.

    Ma c’è di più, nel 2008 Steve Jones, professore di biologia evoluzionistica dell’UCL, University College of London, riconoscendo la validità del lavoro di J. Sanford, ha sostenuto che la degenerazione non fa paura. Il perché? Semplice, per S. Jones l’evoluzione si è “fermata”.

    Nel dibattito subentra anche il professore Associato di Antropologia  John Hawks che insieme ai suoi collaboratori è arrivato a sostenere il fatto che l’evoluzione umana degli ultimmi 5000/10.000 anni ha accelerato di 100 volte

    Cavalli Sforza, invece, ci spiega  l’evoluzione umana ora è soprattutto culturale come ci raccontava Miahel Georgiev:

    …a vedere così le cose è Luigi Luca Cavalli Sforza, medico, genetista di fama internazionale. In un recente e illuminante articolo sul Corriere della Sera (sabato 29 agosto 2009, pagina 36), utilizzando la tecnica della mamma che cerca di distrarre il bimbo che piange, Cavalli Sforza si sforza a spiegare che l’evoluzione ora è rallentata e non ha più l’importanza di una volta, perché è sostituita dalla più veloce evoluzione culturale, che è “l’accumulo di nuove conoscenze”. Invece io da ignorante (cioè poco evoluto) pensavo che l’umanità accumulasse sì conoscenze, ma per acquisirle, la prole, dovesse – a partire da quello che i latini chiamavano “tabula rasa” – imparare lo scibile accumulato. Invece no! Cavalli Sforza, da buon genetista avrebbe scoperto che la tabula rasa è una balla. La verità è che noi evolviamo culturalmente.

    Insomma, il punto è semplice: quando ci sono di mezzo gli evoluzionisti, tutto diventa oscuro e nulla è più comprensibile.

     

     

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    Enzo Pennetta

    Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

    14 commenti

    1. Leonetto on 2 Giugno 2012 00:50

      Hai capito Cavalli Sforza?
      Si è “ammazzato” a giocare ad Assassin’s Creed ^_^
      http://it.assassinscreed.wikia.com/wiki/Animus

      E’ solo una fortuita coincidenza,no lo credo veramente eh che sia una casualità..”l’evoluzione culturale” puzza di new age,e si sente bene l’odore..

      Interessante il commento di J.Sanford

      Ci tengo a sottolineare che M.Georgiev ovviamente parlava di evoluzione culturale con quello che ognuno capirebbe se uno parlasse di evoluzione culturale.Quindi diciamo rifacendosi al vero significato di evoluzione di cui parlavo recentemente:
      http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/05/darwinismo-e-cambiamenti-climatici-un-binomio-sospetto/

      C.Sforza invece,almeno da quel che appare dice qualcosa che lascia un po’ di stucco..che dovrebbe interpretarsi come dice Fratus e che lo porta a concludere che:

      “insomma, il punto è semplice: quando ci sono di mezzo gli evoluzionisti, tutto diventa oscuro e nulla è più comprensibile.”

      Vabbeh si son rifatti sponsorizzando il pollosauro ^_^

      • Enzo Pennetta on 2 Giugno 2012 09:24

        Il taglio “New Age” dell’evoluzione culturale mi era sfuggito, ma adesso che me lo fai notare è evidente.

        Al riguardo voglio segnalare anche la teoria della “centesima scimmia”:
        http://it.wikipedia.org/wiki/Fenomeno_della_centesima_scimmia

        • Leonetto on 3 Giugno 2012 02:48

          Il fenomeno della 100a scimmia da una rappresentazione efficace di un idea di stampo new age che talvolta,in varie forme,viene passata per scienza e si ritrova tutt’oggi.
          Avremo certamente occasione di ritoccare l’argomento..

          • Enzo Pennetta on 3 Giugno 2012 14:23

            Leonetto, se hai qualche spunto al riguardo mi interesserebbe conoscerlo, così ne potremo davvero riparlare.

            • Leonetto on 3 Giugno 2012 23:30

              senz’altro..anche perchè troverebe collegamento con la globalizzazione-massificazione culturale delle civiltà.
              Che è un aspetto più che all’ordine di questi tempi.

            • Leonetto on 3 Giugno 2012 23:48

              Credo si possa anche iniziare col considerare per esempio ciò che in qualche modo ha avviato-“riavviato” Dawkins che per risolvere il “problema”che se la cultura evolve similmente al corpo allora dovreebbe essere necessario trovare delle forme di replicatori culturali che spieghino l’eredità culturale.
              Il meme assolve a questo ruolo secondo Dawkins…
              Cercherò di fornirti alcuni spunti su questi argomenti tematiche nei giorni a venire..

            • Leonetto on 4 Giugno 2012 22:17

              Il fatto che negli ultimi tempi ha spopolato grazie al videogames citato sopra(Assassin’s creed)è una bandiera new age.
              In buona sostanza,va ad affermare che noi non saremo alla nascita una “tabula rasa”, al contrario, porteremo dentro di noi talenti ed esperienze da migliaia di vite fisiche, e la somma o il risultato di tutte queste vite o incarnazioni fisiche sta alla base della nostra personalità particolare.
              In sostanza dice questa cosa..
              Che tradotta viene passata col nome di memoria cellulare di conoscenze passate.
              O anche cultura psicofisica transgenerazionale..o in altri modi..
              Si potrebbe citare per esempio questo tomo:
              La sindrome degli antenati
              http://www.sindromeantenati.it/
              correlate ci sono queste cose:
              http://www.voyager.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-c7934c61-ece0-4c86-be90-063e50ef5b50.html
              O questo:
              http://www.video.mediaset.it/video/mistero/puntate/254713/assasins-creed-prima-parte.html
              Associato vi è anche l’estensione delle paqure ancestrali ossia di quelle paure che avevamo da bambini e possono ripresentarsi da adulti.
              Alcuni vanno sostenendo tutt’oggi,anche sulla scia del neodarwinismo,che esistono paure tramandateci dai progenitori ominidi..talvolta questa viene usata anche dalla propaganda ateista.

              Poi per esempio sapete di questo?:
              http://www.costellazionifamiliari.it/cosasono.html
              Vengono fatti dei seminari:
              http://www.costellazionifamiliari.it/seminari.html
              Ed ho notizia di gente che li fa…

              Il tutto va a riunirsi quindi col karma..

              ..insomma new age a tutto tondo,mischiando genetica,misticismo,karma,evoluzione fisico-spirituale…

              Inutile dire dove trova radici quest’aspetto new age comunque..come tutta la new age,basti considerare che simbolicamente la conoscenza ancestrale è ciò che il Serpente custodisce e protegge nel suo essere, poiché esso è la manifestazione vivente e, al contempo, il guardiano della Saggezza che dimora nell’intimo e caldo mondo sotterraneo, laddove l’incantevole respiro della Madre può ancora essere chiaramente percepito, e nessuna falsa verità, nata dall’illusione che governa il mondo umano, può insinuarsi.

            • Enzo Pennetta on 4 Giugno 2012 22:31

              Insomma, mi sembra che in definitiva girino un sacco di panzane, un conto sono i videogames, altro la realtà…

              Se non fossimo una tabula rasa gli studenti dovrebbero partire da posizioni sempre crescenti, ma purtroppo non sembra proprio che sia così.

              Anzi, sembra che su questa tabula sia sempre più difficile scrivere.

              Altro che evoluzione culturale!

            • Leonetto on 4 Giugno 2012 23:26

              Girano un sacco di panzane ma il soprendente,il significativo è il sacco di persone che le abbracciano nonchè che comunque sono disposti a ritenerle possibili.
              Qualsiasi favola,videogioco ,visione fantascientifica un po’ ” truccata” da scienza viene sempre più accolta da un certo numero di persone,chi accoglie una cosa chi un’altra e tutte fanno capo alla medesima ideologia di fondo,quindi tutti chi per una cosa chi per l’altra di riflesso poi accettano l’ideologia di fondo.
              Quello poi detto su ovvero del collegamento con la massificazione è un po’ l’esplosione web.
              Navigando in un mare di una realtà virtuale in cui la relazione e la comprensione vengono affidate sempre più alla percezione visiva e immediata di neomessaggi,all’efficienza basata sulla densità spaziale dell’informazione,un mix di parole immagini per suscitare senzazioni e presentare verosimilmente una certa “teoria”.
              E probabilmente a causa di un bombardantamento massiccio via web e tv sicuramente su questa tabula rasa è sempre più difficile scrivere,o meglio è possibile scrivere ,ma solo determinate cose che rientrano in qualche “indottrinamento ricevuto” che crea un muro per ciò che non gli è complementare facendolo apparire dannoso o ridicolo.Così si creano scientismi da una parte e “non so bene come definirle ” dall’altra parte(scie comiche,alimentazione pranica,omeopatia,cospirazioni aliene,macchine a acqua,free energy etc..)
              Entrambe accomunate da una sensibile mancanza di criticità umanista.
              Si esemplifica molto chiaramente come la cognizione di causa media ,del nostro Paese ma non solo,sia di livello tale che non è così assurdo pensare che si potrebbe inculcare nella testa
              della popolazione anche l’idea più strampalata come anche gli elefanti in realtà possano volare.
              C’è una buona parte di popolazione(forse in crescita) che crede(puro atto di fede,ma non dovrebbero essero cose che richiedano atti di fede)in talune cose senza riflettervi prima,infatti le congetture che
              l’atto di fede farebbe instaurare nelle nostre convinzioni diventano un qualcosa di insuoperabile.
              E così decidendo, come conseguenza ad un indottrinamento,come vere alcune affermazioni, chi andasse a spiegare che quelle sono panzane ,fare debunking,diviene qualcosa di trascurabile ,se va bene,altrimenti nel peggiore visto come ignorante bifolco,negazionista o venduto ad un complotto,a seconda dei casi…Una decisione questa,del tutto arbitraria.Altrimenti,verrebbe da prodigarsi a confrontare per lo meno gli studi che uno ha dato per buoni(sempre arbitrariamente a loro volta perchè non sanno come siano stati condotti, ma solo presunti esiti) con altri studi.
              Andare ad informarsi, studiare,provare a comprendere,applicare il metodo scientifico e essere pronti a “cambiare il proprio pensiero per accordarlo alla verità” enon fare viceversa.
              Il fatto che su quella “tabula sia sempre più difficile scrivere” sembrerebbe quindi un chiaro sintomo….

    2. Leonetto on 3 Giugno 2012 23:12

      Ho visto che manca il link dell’articolo su il Corriere:

      http://archiviostorico.corriere.it/2009/agosto/29/evoluzione_culturale_batte_quella_biologica_co_9_090829046.shtml

      Beh ..direi che forse :
      “Invece io da ignorante (cioè poco evoluto) pensavo che l’umanità accumulasse sì conoscenze, ma per acquisirle, la prole, dovesse – a partire da quello che i latini chiamavano “tabula rasa” – imparare lo scibile accumulato. Invece no! Cavalli Sforza, da buon genetista avrebbe scoperto che la tabula rasa è una balla. La verità è che noi evolviamo culturalmente.”

      Questa visione è errata..
      Infatti Sforza comunica semplicemente che quello che rappresenta il partimonio culturale che viene trasmesso in qualche modo fin dai tempi remoti(come comportarsi in determinate circostanze,come curare malattie,come costruire varie cose,cosa fare e non fare in determinate situazioni etc..)di fatto ha “ucciso” l’evoluzione biologica,o quanto meno l’avrebbe frenata bruscammente.
      Se infatti il neodarwinismo si basa sul principio caso-necessità,ecco che il fatto di possedere questo partimonio culturale permette di escludere al 99% il fattore necessità..quindi il motore della sintesi moderna verrebbe meno…e quindi l’ovvia conseguenza..

      Da come la pone Fratus,devo dire onestamente,sembra esere un’altra cosa.
      Certo il termine “accumulo di nuove conoscenze” non è forse la migliore..ma il pensiero credo comunque risulti chiaro..

      Va da se che comunque la cosa rappresenta un’ovvietà..

      Ciò non toglie che evoluzione culturale resta comunque una terminologia che richiama e agevola una strumentalizzazione new age.

    3. Alberto on 7 Giugno 2012 18:45

      La cultura ha una caratterizzazione molto diversa dalla genetica.

      C’e’ voluto molto tempo per capire come si calcolasse l’area del
      cerchio, oggi lo si insegna ai bambini alle elementari, che non
      sembrano esserne molto stupiti.

      La costruzione dell’enciclopedia richiede tempo, molto tempo.
      Ma poi l’enciclopedia esiste.

      Quindi si, noi sappiamo molto di piu’ della natura rispetto agli
      uomini del 1700 anche se nascendo tutti siamo partiti dalla “tabula rasa”.

      • Leonetto on 7 Giugno 2012 21:34

        Non ho ben compreso Alberto..
        Beh se si prendesse un bambino di una tribù di pastori del Kenyae venisse cresciuto con l’educazione fornita da scuole occidentali,dalle elementari all’università non è che sarebbe meno portato di un’altro da generazioni occidentale…
        Se uno cresce in una comunità Amish non è che cresce culturalmente diversamente da molti secoli fa…
        Si beh appunto ma è abbastanza un ovvietà,e comunque è quel che dice Sforza.
        Ma la cultura dalla “tabula rasa” iniziale viene impressa mano mano con la crescita all’interno di una famiglia di una società di una comunità e attraverso un processo di accrescimento dell’informazione,dello studoi etc..

        Il nocciolo dell’importanza dell'”evoluzione culturale”è quindi che,come in qualsiasi cosa, se si parte avendo già delle conoscenze utili è più facile.
        Con strumenti di acciaio si lavora meglio che con strumenti in osso,legno e pietra..
        Un Bear Grylls avrà più speranza di sopravvivere in un ambiente ostile di chi non ha conoscenze sulla sopravvivenza.
        Una civiltà che non avrà maturato conoscenze medico-sanitarie ovviemente avrà più problemi a combattere ferite,malattie etc..
        Se i conquistadores arrivano con moschetti spade alabarde le civiltà precolombiane sono spacciate..
        etc..

        E per come progredisce la cultura nel tempo e per l’impatto che essa ha nella vita quotidiana,come ho detto su,contribuisce enormemente a cancellare il fattore “necessit” che i neodarwinisti vogliono parte fondamntale del motore dell’evoluzione.

        Però è abbstanza un’ovvietà..ecco.

        • Alberto on 8 Giugno 2012 17:55

          Ho detto esattamente la stessa cosa accentuando il fatto che se si parla di evoluzione culturale bisogna pensare a un fenomeno non genetico e non semplificare in maniera maliziosa, come invece e’ fatto nell’articolo:
          “Invece no! Cavalli Sforza, da buon genetista avrebbe scoperto che la tabula rasa è una balla. La verità è che noi evolviamo culturalmente.”

          Quindi non e’ Cavalli Sforza che dice ovvieta’, e’ l’autore dell’articolo marcatamente anti-evoluzionista, come in questo blog non si cerca di essere.

          • Leonetto on 8 Giugno 2012 18:31

            Scusa ma non mi era chiaro cosa avessi voluto dire ora mi pare più chiaro…
            Circa Fratus..boh?!..diciamo io non voglio pensare nella malafede di Fratus,opto per la “svista” del medesimo…
            Che “l’evoluzione culturale” possa essere studiata e possa portare a comprendere alcune cose chi lo nega,ma nel contesto in cui viene detta da Cavalli Sforza altro che se è un’ovvietà..non come concetto in se,ripeto,ma come elemento che sconvolga il motore caso-necessità di una specie,nel qual caso l’uomo.
            Non ha detto pertanto,mi ripeto,Sforza di sconvolgente, assurdo o bizzarro o sciocco.
            Ha detto una cosa normale che anche nella pratica si può facilmente cogliere.
            Fratus ha fatto una “gaffe”,diciamo così con quell’uscita su Sforza..

            Come fai giustamente notare questo blog cerca di essere “onesto”(da definizione in alto) e spera di riuscirci..io credo di si…

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