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    Repubblica: l’uomo ha 7 milioni di anni! (fare cattiva scienza in un minuto)

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    By Enzo Pennetta on 12 Marzo 2013 Evoluzione

    Il passaggio grafico da una forma ad un’altra è solo un gioco di cui era maestro Maurits Cornelis Escher.

    E’ stato pubblicato su Repubblica un video che mostrerebbe l’evoluzione umana… negli ultimi 7 milioni di anni!

     

    Il video presentato come L’evoluzione del volto umano: 7 milioni di anni in un minuto è stato pubblicato su Repubblica TV il 5 marzo scorso:

     

    La prima cosa che attira l’attenzione è quel titolo posto in alto a destra e ripetuta sotto il video “L’evoluzione del volto umano: 7 milioni di anni in un minuto“.

    Come chiunque con un po’ di conoscenza dell’argomento sa, la comparsa dell’Uomo e cioè di Homo sapiens, è datata a circa 200.000 anni fa, e quindi affermare che il volto umano è evoluto in 7 milioni di anni è più che una forzatura, si tratta di un errore. La situazione reale è chiaramente illustrata da questa schermata reperibile sul sito dello Smithsonian Museum of Natural History:

     

    Le linee rosse indicano la distanza tra Homo sapiens e la data di 7 milioni di anni.

     

    Qualunque cosa voglia rappresentare il video non è dunque l’evoluzione del volto umano ma semmai di quello dei suoi antenati, come più correttamente riportato infatti nel filmato originale che oltretutto è anche un po’ datato (essendo stato caricato nel maggio 2011) ed è reperibile anche su Youtube e si intitola “Faces of Human Ancestors“.

    Nei titoli di testa si legge che si tratta del prodotto di una collaborazione tra diversi istituti, tra cui l’Università di Stato di Washington, del  tedesco Senckenberg Institute e del Museo di Storia Naturale di Francoforte.

    Ma anche con la didascalia corretta l’intera operazione resta un esempio di cattiva divulgazione scientifica, l’utilizzo del “morphing” infatti ha come effetto quello di nascondere le interruzioni tra le varie specie (visibili sulla timeline dello Smithsonian) e indurre a credere che la storia dell’evoluzione umana sia stata completamente ricostruita. Il morphing è infatti in grado di collegare immagini senza che esse abbiano necessariamente un collegamento reale, come mostra quest’applicazione ai volti dei presidenti USA:

     

     

     Un gioco che ha come effetto quello di presentare una ricostruzione ampiamente lacunosa e piena di aspetti non spiegati come se fosse invece un dato pienamente acquisito e chiaro in tutti suoi aspetti.

    Un’operazione di cattiva informazione scientifica che riportata da un grande quotidiano come Repubblica purtroppo ha grandi ricadute, testimoniate dall’alto numero di visualizzazioni (72541) e dal tono dei commenti generalmente entusiastici e acritici che è possibile leggere sulla pagina internet.

    Uno spunto di riflessione per chi cerca chi sono coloro che davvero mandano in cenere la scienza.

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    Enzo Pennetta

    Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

    4 commenti

    1. Sandro on 13 Marzo 2013 19:08

      Sembra che il sig. Petrovich abbia una formazione di tipo eminentemente artistico (laurea in multimedia con specializzazione in disegno, come riportato dal link che incollo di seguito http://www.australianscience.com.au/about/dan-petrovic/).

      Le modifiche del cranio apportate al nostro supposto “antenato” sembrano arbitrarie e discontinue, con un prognatismo che un po’ decresce ed un po’ cresce, una rugosità della pelle del volto che non si capisce bene se abbia a che fare con l’età paleontologica del reperto fossile o con quella cronologica di ogni singolo individuo; una ripartizione verticale dei lobi frontali che un po’ aumenta ed un po’ si riduce; una conformazione del cranio che tende per un certo tratto ad assomigliare ad una sfera, per poi discostarsene, per poi ritornarvi….

      In tutto questo appare non ben definito il ruolo della bocca, che appare chiusa in fase scimmiesca per poi aprirsi – non si sa bene con quale finalità – in fase più umaneggiante ed infine chiudersi nell’Uomo “finito”.
      Una caratteristica del genere era stata evidenziata anche da un produttore televisivo, Danny Vendramini http://frontiersofzoology.blogspot.it/2011/05/different-face-for-neanderthals.html . Nelle “creazioni” del Vendramini, da cui forse quelli di Petrovich hanno preso spunto, i Neandertaliani non appaiono infatti in grado di chiudere completamente la bocca: restano sempre visibili gli incisivi ed i canini, a conferire un carattere di ferinità che le stesse Scimmie non hanno. Come se la possibilità di nascondere i denti con le labbra fosse un carattere distintivo fra Uomini ed Ominidi, mentre in realtà si sa che con ben poche eccezioni – come il Narvalo, il Cinghiale, l’Elefante, ecc. – tutti i Mammiferi sono in grado di farlo.

      Sia nel caso del Petrovich che in quello del Vendramini la fantasia del bravo artista sembra esserci tutta.

      • Leonetto on 13 Marzo 2013 21:27

        Molto bella, ma soprattutto interessante, questa analisi artistica.
        Chiaramente è opportuno scegliere(allineare)certi punti quando si fa un morphing.
        In modo banale,semplice ed un po’ divertente lo si vede anche qua:
        http://www.open.ac.uk/darwin/devolve-me.php
        E da ciò si comprende anche la necessità,l’espediente o come lo si vuol chiamare di giocare su bocca,espressioni,fronte etc..in modo da far apparire la successione il più “graduale” possibile per dare all’occhio una parvenza il più efficace possibile di trasformazione.
        Che poi questa sia in licantropo,in vampiro,in yeti o in animale è indifferente,l’effetto è sempre quello.
        Per esempio,qui:
        https://www.youtube.com/watch?v=2F2J5l17UPo
        sono state prese rappresentazioni,siano esse modelli esposti in qualche mostra statue,dipinti e “morphati” in successione.Si vede già come l’effetto sia differente.
        Nel filmato scelto in cui si parla nell’articolo poi manca il colore e gli occhi..per esempio a volte quando vengono realizzati i “manichini” come li chiama Fratus,si costruisce a volte un qualcosa di scimmiesco e ci si inseriscono occhi da uomo…son tutti espedietni artistici.
        Esistono tante rappresentazioni sensibilmente differenti per ogni singola specie che viene inserita nella successione.
        Una è disponibile qua:
        http://shadowness.com/Akela/homo-habilis

        Un’altra cosa vorrei aggiungere.Non c’è una parola in descrizione,nè un’indicazione temporale che accompagna nessuna delle facce.

        P.S.
        Riporto anche le puntate in cui si parlava delle rappresentazioni,delle ricostuzioni e del “problema” delle parti molli:
        http://www.enzopennetta.it/2012/10/radio-globe-one-recensione-13-10/
        http://www.enzopennetta.it/2012/11/radio-globe-one-recensione-1711-la-scimmia-discende-dalluomo/
        (le immagini sono visibili anche qua:http://www.flickr.com/photos/90303254@N02/ )

      • Enzo Pennetta on 13 Marzo 2013 23:35

        Sandro, grazie per le utili considerazioni, dovresti intervenire più spesso!

        Tra le tue indicazioni e quelle di Leonetto viene fuori un lavoro di approfondimento davvero interessante…

    2. Sandro on 14 Marzo 2013 01:22

      Grazie, Enzo e Leonetto ! Purtroppo non ho quasi mai degli approfondimenti da fare agli articoli e/o ai molto documentati argomenti che sono pubblicati in questo sito. Ma state certi che non mancherò di farlo, se le circostanze dovessero permetterlo.

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