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    Critica Scientifica – di Enzo Pennetta
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    La fabbrica della povertà

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    By Enzo Pennetta on 25 Luglio 2013 Varie

    Le nazioni non sono povere ma impoverite da un sistema economico strutturato in maniera tale da produrre inevitabilmente povertà. 

     

    Non esiste un problema economico reale, esiste un problema di appropriazione della ricchezza nazionale.

     

    Un furto che in 3 decenni ci ha privati di 3,100 miliardi di Euro di denaro pubblico.

     

     Tremilacento miliardi di Euro, questa la cifra che l’Italia ha pagato di interessi in tre decenni.

    Interessi dovuti a chi e per cosa? Si tratta del prezzo pagato per aver rinunciato al ruolo che la Banca d’Italia aveva avuto fino al 1981 quando si procedette al cosiddetto “divorzio” tra Tesoro e Banca d’Italia, si tratta di denaro dovuto a soggetti finanziari che sono stati messi in condizione di divenire creditori di debiti inestinguibili verso intere nazioni.

    Un meccanismo che è stato perfezionato con l’introduzione dell’Euro che ha definitivamente posto al di fuori delle nazioni le politiche monetarie.

    Ecco in un articolo intitolato “Studio Esclusivo: l’Italia ha pagato 3.100 miliardi di interessi in 3 decenni (198% del PIL)” del sito scenarieconomici.it il quadro della situazione:

     

     

    Abbiamo ricostruito i dati di PIL, Debito Pubblico, Deficit Pubblico, Saldo Primario (differenza tra  entrate ed uscite della PA al netto degli interessi) e Spesa per interessi dal 1980 al 2012.

     

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    Guardando i dati si nota:

    IL DEBITO PUBBLICO HA AVUTO UNA FORTE CRESCITA SPECIE DOPO IL 1981, DATA DEL DIVORZIO TRA BANCA D’ITALIA E TESORO, E PASSA DAL 60% AL 120% NEL 1993

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    LA SPESA PER INTERESSI ESPLODE SUBITO DOPO IL DIVORZIO TESORO-BANKITALIA E PASSA DAL 4% ALL’8% DEL PIL IN MENO DI 4 ANNI (1981-84)

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    IL DEFICIT ESPLODE CONSEGUENTEMENTE NEGLI ANNI 80 A 2 PRECISI FATTORI:  INCREMENTO INCONTROLLATO SPESA PER INTERESSI (vedi sopra) ED INCREMENTO SPESA PUBBLICA CORRENTE TRA ANNI 70 ED 80.

    Dal 1993 al 2012 il saldo cumulato positivo del saldo primario e’ di ben il 47% del PIL

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    Attualizzando i dati a valuta corrente (equivalente ad Euro del 2012) si ha:

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    L’ITALIA HA PAGATO TRA IL 1980 ED IL 2012 LA BELLEZZA DI 3.101 MILIARDI DI EURO EQUIVALENTI (al 2012) DI INTERESSI, PARI AL 198% DEL PIL, UNA CIFRA DI PROPORZIONI ENORMI.

     

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    Abbiamo fatto una SIMULAZIONE: tenendo fermi i saldi primari ed i valori di PIL dal 1993 in poi, abbiamo visto l’evoluzione del Debito Pubblico dal 1993 ad oggi se nel 1993 il Debito Pubblico fosse stato del 60%. Oggi sarebbe al 26%

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    In estrema sintesi, negli ultimi 20 anni IL DEBITO E’ PASSATO DA CIRCA 1.500 A 2.000 MILIARDI DI EURO (valori 2012) RESTANDO SOPRA AL 120% DEL PIL nonostante il fatto che:

    – ABBIAMO PAGATO QUASI 2.000 MILIARDI DI INTERESSI (valori attualizzati al 2012)

    – ABBIAMO REALIZZATO SALDI  PRIMARI ATTIVI PER 740 MILIARDI   (valori attualizzati al 2012), CIFRA CHE NON HA EGUALI IN EUROPA

    In sintesi l’Italia ha comunque fatto enormi sacrifici, con risultati sul fronte del risanamento nulli, e straordinariamente negativi sul fronte della crescita.

     

    By GPG Imperatrice

     

     

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    Enzo Pennetta

    Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

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