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    I Mendel Day

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    By Francesco Agnoli on 28 Gennaio 2014 Eventi

     

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    Mendel Day 2014: articolo di Francesco Agnoli pubblicato su Il Timone.

     

    Da un po’ di anni varie associazioni con fini ideologici, promuovono e sostengono i Darwin day, con un intento molto chiaro: far passare nella gente comune, servendosi di qualche divulgatore cui la Tv ha dato la patente di “scienziato”, l’idea di un contrasto insanabile tra Fede e ragione, tra Fede e scienza sperimentale. Esiste addirittura una International Darwin Day Foundation, che si propone di celebrare ogni anno “Darwin, la Scienza e l’Umanità”. Secondo costoro Darwin andrebbe celebrato come “libero pensatore”, come “rivoluzionario”, come un uomo che avrebbe cambiato, questo è il convincimento di fondo, la visione secolare di Dio e dell’uomo. Il fondatore dei Darwin day (1993),  Robert Stephens, ha dichiarato che nessun altro scienziato ha contribuito come Darwin alla causa dell’ “Umanesimo”. Cosa significhi questo, non è chiaro, finché non viene detto più o meno esplicitamente che l’Umanesimo coinciderebbe con l’ateismo.  La prima cosa che si potrebbe notare è che Darwin, il primo celebre scienziato della storia ad auto-definirsi non “ateo”, non lo disse mai, ma “agnostico”, viene utilizzato da questi suoi estimatori in modo strumentale e forzato, più per le sue idee ben poco umaniste (era molto sensibile all’eugenetica del cugino Galton), che per certe sue intuizioni naturalistiche. La seconda è che il termine “Umanesimo” vuole rivestire l’ateismo di una dignità assoluta, che però, alla luce della storia, appare piuttosto opinabile: difficile immaginare inferni terreni più terribili di quelli creati dai dittatori atei del Novecento.

    In ogni modo, se dagli Usa passiamo in Italia, è dal 2003 che l’Unione Atei e Agnostici razionalisti (Uaar) organizza i Darwin day, cercando di far passare come “scientifica”, razionale, una visione materialistica, riduzionistica, irrazionale dell’esistenza. Qualche titolo dei Darwin day dell’anno scorso può far comprendere l’impostazione: “Perché l’evoluzione ha creato dio (e non viceversa)” con G. Vallortigara; “La scienza non ha bisogno di Dio” con  E. Boncinelli;  “Orgasmo e pregiudizio” con R. Salvadorini e F. Turriziani Colonna; “Dalla descrizione alla sintesi del vivente. Clonazione: a che punto siamo”, con C. A. Redi…

    Sintetizziamo il senso generale di questi incontri: Dio non esiste; perciò l’uomo è solo e soltanto un animale; la clonazione è cosa buona e giusta (così come l’aborto, la clonazione e tutto ciò che tratta l’uomo da semplice animale senz’anima né dignità altra, qual è…)..

    Ebbene, siamo evidentemente di fronte ad una visione teologica e filosofica inaccettabile, che però fa molta breccia nel pensiero comune.

    Per questo un gruppo di amici, a partire dall’anno scorso, ha lanciato una nuova iniziativa: i Mendel day. Non tanto in contrapposizione, quanto per fare divulgazione scientifica, teologica, filosofica e bioetica in modo onesto, affrontando i temi e la storia della scienza non ideologicamente e non selettivamente (senza ridurre, per esempio, tutta la storia della scienza alla bega tra Galilei e Urbano VIII sul sistema proposto dal canonico Copernico).

    Così recitava il manifesto di lancio dei Mendel day: “Eravamo nell’Ottocento. In quel secolo di illusioni si pesavano le urine e si misuravano arti e crani (convinti che il cervello espella pensieri come il fegato secerne la bile), allo scopo di classificare, graduare gli esseri umani, “scientificamente”. Si riteneva, da parte di molti, che la scienza umana avrebbe risolto tutto, compreso ogni cosa, realizzato un mondo futuro di uomini felici, perfetti, sani… Intanto si ponevano le basi per il razzismo “scientifico”, anglosassone e nazista. In quell’epoca, un intellettuale alla moda, Auguste Comte, propose di sostituire i santi, nel calendario, con gli scienziati. Oltre un secolo dopo, alla fine del Novecento, emuli tardivi di Comte, per lo più legati allo UAAR, hanno lanciato i Darwin day, una sorta di festa laica dello scientismo, scagliato contro i credenti. A costo di fare violenza su Darwin stesso…”. E’ ora che oltre ai Darwin day, continuavano gli organizzatori, nascano i Mendel day: “Una giornata all’anno, cioè, per ricordare che la scienza sperimentale è uno dei tanti doni della grecità e del cristianesimo al mondo. Mendel, padre della genetica (come Spallanzani, “principe dei biologi”;  come Stenone, padre della moderna geologia; come Leonardo Garzoni, pioniere del magnetismo; come Renè Just Haüy, padre della mineralogia e della cristallografia; come G.E.Lemaître, il teorico del Big bang….)- era un sacerdote cattolico. Era, inoltre, Mendel, un monaco come san Benedetto, padre dell’Europa; come Alcuino, “ministro dell’istruzione“ di Carlo Magno; come Guido d’Arezzo, inventore del pentagramma musicale; come Padre Benedetto Castelli, padre dell’idraulica moderna… Come loro amava la natura, il canto liturgico, la Sacra Scrittura, e la carità cristiana. Tanto che quando ebbe a morire i giornali, poiché ancora non si era capito il suo contributo alla genetica, scrissero che era morto un bravo meteorologo e un “amico dei poveri”…”.

    La conclusione: “Mendel day, dunque, per ricordare che la genetica penetra l’intelligenza del Creatore posta nel creato; per rammentare che la vita non è cosa nostra, ma realtà che obbedisce a leggi e che nello stesso tempo sprofonda nel Mistero; per tornare ad uno sguardo, sulla natura e sull’uomo, religioso, cioè stupito, amorevole, estraneo ad ogni riduzionismo materialista. Dietro il genoma, infatti, c’è un mondo, e, soprattutto, una domanda: di Chi ci parla l’ “intelligenza” della vita?”.

    Quest’anno i Mendel day prenderanno veramente piede: sono già oltre venti le città che hanno aderito e che ospiteranno l’evento, tra fine gennaio 2014 e marzo. Gli scopi che gli organizzatori si prefiggono sono: dare un simbolo all’amicizia tra Fede e ragione; mostrare che tra scienza e fede non vi è contrasto (facendo buona filosofia e buona teologia); parlare di buona scienza, a favore dell’uomo; affrontare alcuni argomenti di bioetica estremamente attuali.

    Le idee di fondo sono che la scienza sperimentale  ha ancora molto di dirci, perché è fondata sulla filosofia greca e, soprattutto, cristiana: gli scienziati possono facilmente riconoscere, come  hanno fatto per lo più nella storia, che la realtà è data, oggettiva, non nostra (viene da un Altro);  che essa è bella, ordinata, attraente; che è regolata da leggi, non dal caso; che le leggi sono l’invisibile che regola il visibile… Gli scienziati, soprattutto, non possono essere relativisti: credono  nell’esistenza di una verità, di una oggettività da studiare e da comprendere (almeno in parte).

    Vogliamo attualizzare? Una forma mentis scientifica non può che riconoscere, per esempio, che un feto è vita umana; o che un bambino nasce sempre da un ovulo e da uno spermatozoo, da un uomo e da una donna… se è coerente riconosce che l’esistenza di leggi fisiche fa il paio con l’esistenza di leggi morali. Non dirà mai: “se vuoi buttarti da un ponte, fai pure, io alla legge di gravità ci credo, ma tu sei libero di non crederci…” (così come spesso si sente dire: “per me l’aborto è un omicidio, ma se per te non lo è…”

    Come ha scritto Paolo Musso: il pensiero scientifico è oggi “uno dei pochissimi luoghi in cui viene ancora preservato un pensiero che afferma una pretesa di verità, una esigenza di rigore e una apertura alla realtà a cui la nostra cultura ha ormai quasi completamente abdicato”.

    I Mendel day saranno un modo, dunque, per ricordare l’adesione dei più grandi scienziati della storia alla fede in un Dio personale e Creatore; e per riflettere anche su altre domande: fino a che punto l’uomo può spingersi nel dominio della natura? Perché, come scriveva il grande biochimico E. Chargaff, riferendosi alle tecniche di fecondazione extracorporea e alle possibili manipolazioni genetiche, è razionale, scientifico, cristiano, umano pretendere, “come minimo, che le scienze naturali non snaturino la natura, non disumanizzino l’uomo”.

    Se tante associazioni diverse sparse in Italia, facessero negli stessi giorni un Mendel day, tutte insieme, sarebbe un gran bel segnale culturale. Ognuna con il suo simbolo, sotto un unico grande ombrello, per una volta all’anno.

    da: Il Timone, gennaio 2014

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    31 commenti

    1. stò cò frati e zappo l'orto on 28 Gennaio 2014 12:12

      Intanto constatare che 20 città hanno aderito al Mendel Day è un primo positivo passo in avanti(Prof.potresti fornire l’elenco delle 20 città?).
      La speranza è che il Complesso d’inferiorità(assurdo)del Mondo Culturale Cristiano nei confronti di Noi Laici,risalente all’Epoca Risorgimentale,possa allentarsi(anzi annullarsi)e la timidezza esagerata di chi dove conservare un Tesoro Infinito(il lavoro degli scienziati cristiani o credenti,la grandezza della Filosofia,la ricerca della Teologia ecc.ecc.)non debba più ad esistere.
      Da Laico vedrei bene una Chiesa che si occupa anche di Cultura(vedesi Scienza),con il piglio dei secoli migliori e non soltanto trasformarsi in una Compagnia di Carità e Beneficenza,per non parlare del buonismo inutile e irrazionale.

      • Enzo Pennetta on 28 Gennaio 2014 19:18

        Proprio così stò, il fatto che al primo anno effettivo dopo quello di lancio siamo arrivati alla bella cifra di circa 20 città è davvero un fatto impressionante.
        Questo tipo di risposta si verifica quando si va ad occupare uno spazio lasciato scoperto ma con un grande potenziale di attenzione.

        La Chiesa, che piaccia o no, ha fatto una grande parte della storia della scienza e si tratta solo di ristabilire la verità. Poi vedere iniziative come quella di sabato scorso in cui alla STOQ Lecture viene proposta una forte e autorevole opposizione al riduzionismo delle neuroscienze ci da un’idea di cosa potrebbe portare un’azione più coraggiosa.
        Quella è stata un’iniziativa dal vertice, noi lavoriamo partendo dalla base, ciascuno può fare la propria parte.

      • Enzo Pennetta on 28 Gennaio 2014 23:29

        PS: l’elenco delle città con le date verrà pubblicato al più presto.

    2. Christian Parolini on 28 Gennaio 2014 15:42

      Buongiorno dott. Agnoli,

      innanzi tutto volevo dirle che ho apprezzato la lettura di questo articolo già sul numero di Gennaio 2014 de Il Timone.

      Ho gradito poi l’elenco di alcuni uomini di Chiesa scienziati: opponendosi alle visioni manichee e catare della realtà e della condizione umana, il Cristianesimo ha da sempre guardato alla spiritualità, ma ha anche accettato la materia come parte integrante della realtà e della vita degli uomini; materia che di per sé non è né bene né male, è l’uso che ne fa l’uomo a far pendere l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte.

      Questa cosa potrà risultare non gradita a molti, ma concordo pienamente col fatto che il Cristianesimo, accettando la materia in quanto parte integrante dell’esperienza umana, ha contribuito ad impostare le basi filosofiche per la ricerca scientifica sperimentale.

      All’elenco del suo articolo, fra gli altri , si potrebbe aggiungere Gerberto d’Aurillac, al secolo papa Silvestro II (999-1003) che, oltre al Magistero papale, era attivo nella matematica e nell’astronomia (aveva forse anche interessi per l’alchimia che, sebbene una disciplina che non poteva dirsi scienza nel significato attuale, è stata l’antenata della chimica ed ha consegnato alla chimica stessa le prime basilari operazioni sperimentali di laboratorio).

      • Enzo Pennetta on 28 Gennaio 2014 19:27

        Buonasera Christian,
        Francesco Agnoli ha recentemente disattivato i commenti sul suo sito e non so se interverrà qui su CS, comunque gli ho girato per email questo intervento certo che lo gradirà.

    3. Uno dei dieci on 28 Gennaio 2014 19:58

      Mi pare che, in fondo, i Mendel day siano l’altra faccia della medaglia del tifo da stadio. Cosa semi penosa, direi.

      Se, in un moto di onesta intellettuale biasimo i Darwin day fatti a uso e consumo dei materialisti che puzzano di cadavere, allo stesso modo biasimo i Mendel day fatti dai credenti che puzzano di cadavere.

      Non so se mi spiego, dal momento che i due uomini di scienza erano animati da ben altra forma mentis. Non avevano certo in mente di poter essere, un giorno nel futuro, i grimaldelli dei beceri combattimenti di moderni uomini che si contrapponevano su ideologie di basa lega.

      Con questo spero di aver spezzato una lancia, povera lancia sempre spezzata, a favore della crescita dell’onestà intellettuale, che deve superare,come qualcuno ha detto qui, e che approvo, il tifo da stadio.

      Proviamo a diventare migliori, a superare gli steccati, quelli dell’apologetica pro credenti e dell’apologetica pro non credenti.

      In fondo, è l’uomo che conta. Dio, se c’è, viene dopo; e, se non c’è, non viene affatto. In entrambi i casi vivere è indipendente.

      • Giorgio Masiero on 28 Gennaio 2014 20:40

        Per un credente, 1/10, Dio e’ alfa e omega, viene prima e dopo di tutto. Quindi, l’ultima Sua frase non vale per tutti gli uomini, ma solo per coloro che la pensano come Lei.

        Veniamo adesso invece al nocciolo del Suo dire, all’equiparazione tra i Darwin Day e i Mendel Day, che Lei chiama entrambi strumentalizzazioni ideologiche.
        Non sono d’accordo. Strumentalizzare la scienza naturale vuol dire usarla per dimostrare una proposizione, che non appartiene al campo della scienza naturale. Siamo d’accordo?

        I Darwin Day (unico caso di commemorazione di uno scienziato) vengono organizzati per dimostrare “scientificamente” la proposizione A = ‘Dio non esiste’. Ma poiche’ A e’ una proposizione filosofica indimostrabile scientificamente, i Darwin Day sono una strumentalizzazione ideologica della scienza naturale. Su questo siamo d’accordo.

        E i Mendel Day cosa sono? Vogliono dimostrare scientificamente che Dio esiste? No, niente affatto. Se cosi’ fosse, avrebbe ragione, 1/10, ad equipararli simmetricamente ai Darwin Day. Che cosa si propongono i Mendel Day? Sono commemorazioni storiche di scienziati cristiani, volti a “mostrare un fatto storico”, cioe’ la proposizione B = ‘Fede e scienza naturale non sono incompatibili’.

        Quindi Le chiedo: dov’e’ la strumentalizzazione ideologica nei Mendel Day? Non e’ un fatto storico che sono esistiti ed esistono scienziati credenti?

        • Leonetto on 28 Gennaio 2014 21:24

          Vorrei anche ricordare Masiero che Enzo, nel suo intervento al Mendel day su L.Spallanzani(audio e recensione disponibili su CS) dell’anno passato,visto che chi l’aveva preceduto come oratore non l’aveva ancora fatto,si è prodigato di spiegare perché i Mendel day non siano una cosa simile ad altre, perché non siano semplicemente un clone di altre iniziative apparentemente simili etc etc..
          Il tutto con estrema chiarezza.
          Sono tutte cose che si possono constatare facilmente,basta volerlo fare.

          • Uno dei dieci on 28 Gennaio 2014 21:31

            Perché, Leonetto, sei ripetitivo alla noia? Continui a tirar fuori tiritere bolse, quasi insulse, che sapevo già; ma è proprio quello che contestavo, che trovavo falso; come al solito stenti a capire le cose che vengono scritte: e ti ostini a echeggiare cose scontate, già sbrodolate più volte, da sapientino e prezzemolino, con tutto il rispetto che ti è dovuto.

            Ti ricorderei anche di quella famosa “marcia in più”, vaneggiata a quel Mendel day di Verona, ma so che sarebbe inutile e allora fai conto che non l’abbia ricordato; così ti risparmi la fatica di ribattere scontate cose, e inutili cose.

            • Leonetto on 28 Gennaio 2014 22:06

              1/10 intanto repetita iuvant(se volessi potresti capire qualcosa anche tu) e poi non esisti solo tu, benché sembri invece credere che sia così.
              C’è poco da dire 1/10, tu puoi dire e pensare quello che vuoi,ma se non hai uno straccio di niente per supportare quanto dici,neanche un minimo di ragionamento con logica elementare, più che lasciare un commento inutile o fare la figura dello sciocco non fai.Non è colpa mia se scrivi senza causae cognitio sempre e comunque e se intervieni su cose che o non hai letto,studiato,acoltato o non hai capito per nulla esprimendo un tuo mero pensiero soggettivissimo e viziato da mille clichés ,luoghi comuni,faziosità,umori e quant’altro.E siccome non te lo ordina il dottore ma lo fai di tua spontanea iniziativa e non lo fai in casa tua ti becchi tutto quanto ne viene.
              L’intervento di Gargantini che io ben ricordo e che come ,spero, i più ho ben compreso è una delle cose che non hai capito e non puoi capire.
              Intervento che come gli altri due si può ascoltare e se ne può leggere la mia recensione dove è anche spiegato quel passaggio(che fra l’altro ricordi anche male oltre a non averlo capito).
              Quindi più che altro il mio commento serviva a chi potesse tornare utile sapere quelle cose.

              Fosse solo per te non c’era neanche bisogno di scrivere nulla,era sufficiente un link:
              http://www.enzopennetta.it/2014/01/la-gastrite-di-jerry-coyne-intellettuali-e-scienziati-vogliono-pensionare-il-darwinismo/#comment-22317

        • Uno dei dieci on 28 Gennaio 2014 21:25

          La sua lettura è corretta, dal suo punto di vista; cioè di un uomo, un credente, che la pensa esattamente per quel che ha scritto. Pensi che come l’ha detta mi trova d’accordo, nel mio intimo sento che lei è sinceramente votato a incarnare le sue parole. Nel rovescio anche io la penso come lei, ho uguale intensità emotiva che parte da un cuore seriamente teso alla pace tra gli uomini di buona volontà, credenti e non credenti. Converrà che ve ne sono di buona volontà equamente distribuiti tra i due schieramenti (che barbarie!), in grado di consentire quel cambio di passo che auspicavo tempo fa, che ho auspicato spesso suscitando strali o indifferenza, perché il pregiudizio è duro a morire.

          Forse inconsciamente, ha esordito dicendo che Dio per lei viene prima e dopo di tutto; magari anche per me, estorcendole che quel “tutto” per me è quello che sta tra il Dio prima e il Dio dopo, ed un tutto senza Dio che mi riempie in ugual maniera la vita.

        • stò cò frati e zappo l'orto on 28 Gennaio 2014 22:30

          Grazie,per quello che scrive Masiero.
          Rivolgendomi a tutti quelli che sanno solo distruggere e niente costruire,che sanno solo blatterare dalla mattina alla sera vorrei chiedere il perchè non debbano essere commemorati Scienziati di altissimo Livello che tanto hanno dato alla Ricerca?Si vuole “con la forza”dimenticare il Lavoro di Mendel e anche l’altro escluso dalle commemorazioni mondiali:Wallace,oltre Spallanzani ecc.ecc??
          Poi insistere,offendendo la Memoria di Darwin,defininendolo un Ateo è ridicolo e illegittimo.Vorrete capire che non c’è contraddizione tra questi Signori Scienziati?
          Sarà la moderna ricerca,prossima futura a mettere la questione su i binari logici.E con l’immenso contributo di questi Signori sopracitati.

      • Enzo Pennetta on 28 Gennaio 2014 22:21

        “…allo stesso modo biasimo i Mendel day fatti dai credenti che puzzano di cadavere.”

        1/10, restando in metafora direi che ha vomitato in terra nel locale. Non è bella sta cosa.

        • Uno dei dieci on 29 Gennaio 2014 21:07

          No, non è bella, ha ragione. Ma la vita è anche questo, come la contingenza che ha portato alla determinata creazione dei Mendel day, per una sorta di medicina antirigetto. Giusto così.
          Anche questo è contingenza, un momento nel quale la Storia prende un altro cammino, effettua una svolta che porterà al manifestarsi di eventi fin lì imprevedibili e apre possibilità per altri: nella fattispecie i Mendel day, e quanti ancora se ne verificheranno! La cometa annientatrice dei dinosauri oppure il mancato arrivo di un importante ordine militare perché il messaggero ebbe un mal di pancia sono anch’essi esempi di contingenze, affermò il Pievani, ed è anche il mendelismo di giornata quel che mancava per contrapporlo alle barricate degli atei sfruttanti Darwin, povero.

          • Leonetto on 29 Gennaio 2014 21:21

            No è semplicemente maleducazione e cattivo gusto.

            • Uno dei dieci on 29 Gennaio 2014 21:26

              Ecco uno che scaglia la prima pietra… Ne conosco come te, tanti da averci fatto esperienza certa. Peccato. Comunque non sono d’accordo con te, per niente, ma sono disposto a dare la vita per darti modo di esprimere il tuo libero pensiero.

            • Leonetto on 29 Gennaio 2014 21:47

              Se qualcuno non è d’accordo su qualsiasi cosa o ha da obiettare a qualsiasi cosa non ha che da mostrare le sue ragioni.
              A parte le ennesime metafore e frasi usate a casaccio ,a sproposito tanto per fare ancora una volta pena o far ridere e a parte che non mi conosci affatto,non è che vi sia un concetto complicato.
              Se qualcuno si mostra a rubare e gli dò del ladro constato una cosa, non faccio illazioni né altro e neppure vado a strumentalizzare la Legge,una qualsiasi regola,conoscenze o altro per affermare me stesso,per mettere alle corde,alla gogna o in cattiva luce in modo disonesto qualcuno.
              Continui a parlare a vanvera senza sapere ciò che scrivi,ciò su cui scrivi e contuinui a non rispondere alle domande e osservazioni rivolte a te,ultima quella di Masiero..
              c.v.d.:
              http://www.enzopennetta.it/2014/01/la-gastrite-di-jerry-coyne-intellettuali-e-scienziati-vogliono-pensionare-il-darwinismo/#comment-22317

        • Enzo Pennetta on 30 Gennaio 2014 00:57

          1/10,
          non capisco la risposta, non credo che c’entri niente la contingenza, il discorso è molto più semplice, sapendo che il sottoscritto è uno dei fondatori dei Mendel Day mi ha dato del “credente che puzza di cadavere”, punto.
          E invece di scusarsi e ‘pulire il pavimento’ viene a dire che è colpa della contingenza… ecco i danni che fa TP.

          • Giorgio Masiero on 30 Gennaio 2014 09:17

            Provo io, Enzo, a tradurre il pensiero di 1/10.

            Poiché, secondo il darwinismo naturalistico, l’uomo non ha un’anima libera, ma come specie è l’esito per caso o per contingenza del moto incessante degli atomi, dal batterio fino all’ominide. Altrettanto come individuo, un uomo per 1/10 è un ammasso di atomi formatosi per caso (o per contingenza, vedi tu) dall’incontro sessuale di due individui e quando pensa e per es. progetta con un gruppo di amici il Mendel Day, questi amici non lo fanno per libera volontà delle loro anime, ma per un incontro di scariche elettriche e di campi magnetici dei neuroni dei loro cervelli, ecc. ecc., allora anche il Mendel Day è frutto del caso (o della contingenza).

            Naturalmente tu, Enzo, non ti devi indignare e sentire offeso per questo giudizio: questo non è infatti il pensiero libero di uno che ti voglia offendere, ma solo l’esito casuale e contingente dei neuroni del cervello di 1/10 nel momento in cui hanno mosso i muscoli di 1/10 e fatto loro scrivere sul pc ed inviare a CS quella stringa casuale e contingente di caratteri alfanumerici.

            • Enzo Pennetta on 30 Gennaio 2014 20:27

              Grazie Giorgio, adesso dopo aver capito che non è neanche colpa mia, ma del caso e della contingenza, che faccio iniziative che mi fanno puzzare di cadavere, mi sento più tranquillo.

            • Uno dei dieci on 30 Gennaio 2014 21:01

              Insomma, Pennetta, se l’è legata al dito; per una metafora! In realtà volevo significare che si tratta di iniziativa morta in partenza, lei non puzza affatto. E lo stesso puzzo di cadavere in cui assimilavo le iniziative di quel tipo, morte e insulse, come continua a dire anche lei dei Darwin day, magari insultando con più classe, ma ferendo allo stesso modo. Così come con la sua sottile ironia, con le sue facezie risentite, fa spessissimo il prof. Masiero.
              Io non ho studi, non sono professore, parlo terra terra e mi rendo conto che la classe non è acqua, tanto di cappello prof. Masiero…

            • Uno dei dieci on 30 Gennaio 2014 21:09

              … e la sua ironia, prof. Masiero, rivela che non ci ha capito molto di me e di quel che significavo. Ma è perdonato, anche lei, nelle gabbie di questo zoo, deve avere, come molti, alcune pareti piene che precludono la vista e obbligano a vedere solo da una parte…

            • Giorgio Masiero on 30 Gennaio 2014 21:31

              Io, 1/10, lo so benissimo che nel Suo intimo non Si riconosce in ciò che ho detto…, ma l’ironia dove sta? Non certo nelle mie parole, ma NELLA CONTRADDIZIONE tra le Sue dichiarazioni “scientifiche” di questi mesi che io ho fedelmente sintetizzato e la Sua vera concezione dell’uomo.
              Un po’, sa?, come in certa commedia all’italiana…

          • stò cò frati e zappo l'orto on 30 Gennaio 2014 13:07

            Probabilmente Uno non si sente solo.Propio stamane ho ascoltato alla radio il livello di consenso raggiunto da Papa Francesco e cioè 87%degli Italiani.
            Nel 13%di chi non “vota” Francesco e che Uno presume farne parte ci sono molte persone di altre religioni e moltissimi “credenti”che non aderiscono a nessuna religione.
            Probabilmente il Partito del Sonno Eterno(che nessuno può disturbare)dovrebbe avere una percentuale del 6-7%,
            una minoranza ultra agguerrita(ma nel caso di Uno per niente culturalmente preparata) e pronta a conquistare nuovi consensi sabotando i Fortilizzi nemici(con la tattica “dell’attaccare e ritirarsi,dell’attaccare e ritirarsi”ecc.ecc.).

          • Uno dei dieci on 30 Gennaio 2014 21:36

            Ha sintetizzato male Masiero; o, meglio, ha sintetizzato quello che crede di aver capito… Come le ho riassunto con la metafora delle gabbie dello zoo.

            • Giorgio Masiero on 30 Gennaio 2014 21:47

              Mi scusi, 1/10, mi sta dicendo che crede nel libero arbitrio?

            • Uno dei dieci on 30 Gennaio 2014 21:58

              E lei, con una banale sì o no, estorto con una domandina da quattro soldi, penserebbe di poter fare la figura del furbacchione? Ma mi faccia il piacere, va. E si rilassi. Ché il mondo non è fatto a sua misura, e manco le persone…

            • Giorgio Masiero on 30 Gennaio 2014 22:10

              Questa risposta, 1/10, è molto più rivelatrice di un sì o di un no. Buona notte.

            • Wil on 30 Gennaio 2014 22:25

              che spasso, uno, non ti stanchi mai di fare figuracce col prof.

            • Uno dei dieci on 31 Gennaio 2014 07:37

              Vedo che il “blob anestetizzante” funziona alla meraviglia… Altro che piranha!

    4. Kukulkan on 28 Gennaio 2014 21:51

      In fondo, è l’uomo che conta. Dio, se c’è, viene dopo; e, se non c’è, non viene affatto. In entrambi i casi vivere è indipendente.

      Per l’Homo religiosus Dio è tutto. Senza Lui nulla ha senso e il Caos regna in Cielo e Terra. Uno dei dieci ti consiglio la lettura di “Il Sacro e il profano” del grandissimo Mircea Eliade.

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