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    Clima: il vero rischio sono le iniziative di geoingegneria contro il GW

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    By Enzo Pennetta on 1 Novembre 2012 Clima

    Alcune tecniche di geoingegneria

     

    Nessuna responsabilità umana nei cambiamenti climatici… finora.

     

    Le iniziative per contrastare il falso problema della CO2 potrebbero però comportare responsabilità gravi.

     

     

     

    Per ‘geoingegneria’ si intende quanto segue:

    Nelle scienze applicate con il termine geoingegneria si designa l’applicazione di tecniche artificiali di intervento umano sull’ambiente fisico (atmosfera, oceano, biosfera, criosfera, idrosfera, litosfera ecc..) volte a contrastare i cambiamenti climatici causati dall’uomo.
    La geoingegneria è oggi un costrutto teorico che ha per oggetto l’uso di tecniche di ingegneria planetaria per, ad esempio, ridurre la presenza di CO2 in atmosfera.

    Fonte wikipedia

     

    Finora su CS ci si era occupati di questi progetti in modo ironico, sorridendo sulla loro fantasiosa assurdità ( Quei palloni gonfiati della Royal Society; Clima: scienziati deliranti… ), ma adesso sembra che cominci ad esserci poco da ridere, lo spunto è offerto da un articolo pubblicato da Naomi Klein sul New York Times, il 28 ottobre scorso e intitolato: Geoengineering: Testing the Waters.

    Nell’articolo si riferisce di un’iniziativa di manipolazione ambientale realizzata dall’uomo d’affari Russ George, il quale con l’intento di promuovere lo sviluppo di alghe per ridurre la CO2, ha scaricato 120 tonnellate di polvere di ferro nell’Oceano Pacifico. Dell’iniziativa si è occupata anche la rivista Scientific American il 24 ottobre scorso con l’articolo Pacific Ocean Hacker Speaks Out.

    L’allarmato articolo di Naomi Klein riferisce delle alterazioni causate da questa iniziativa negli equilibri biologici del Pacifico:

    Fino ad ora, queste proposte sono state usate per lo più come modelli e simulazioni al computer e per articoli scientifici. Ma con l’avventura nell’oceano del signor George, la geoingegneria è decisamente scappata dai laboratori. Se il resoconto di Mr. George sulla sua missione è veritiero, la sua azione ha creato una fioritura di alghe su un’area marina di una dimensione grande come la metà del Massachusetts

     

    Il danno causato nell’oceano è documentato con una foto della NASA, seppur con un prudenziale punto interrogativo,  proprio nell’articolo apparo su Scientific American:

    planktos_bloom_modis_true_color_aug_29

     

    Come dicevamo sopra, finché si trattava di bizzarre proposte teoriche si poteva anche sorridere, ma adesso il discorso si fa serio, e a maggior ragione perché Russ George è un privato cittadino che a nessun titolo può arrogarsi il diritto di porre in essere delle iniziative dalle  imprevedibili ripercussioni sull’ambiente.

     Ma Russ George appare essere solo un pioniere, la sua iniziativa sembra essere una specie di “ballon d’essai”, un modo per saggiare le reazioni internazionali che prepara la strada ad altri e ben più preoccupanti gruppi d’intervento climatico, tra questi basti citare la Intellectual Ventures, finanziata dall’immancabile Bill Gates.

    La ETC Group, un gruppo che lavora sui problemi ambientali, per bocca di un suo esponente ha fatto dichiarazioni preoccupanti in tal senso riportate nello stesso articolo sul NYT:

    “La Geoingegneria dice: “Noi  lo faremo, e voi ne affronterete gli effetti (nel bene o nel male).'”

    E se l’iniziativa di Russ doveva servire per saggiare le reazioni degli stati e dell’opinione pubblica, l’esperimento può dirsi concluso col massimo successo, nessuno sembra volersi opporre a questo tipo di interventi.

    E così, mentre l’IPCC si preoccupa dell’incolpevole  CO2 prodotta dalle attività umane, l’agenzia intergovernativa sui cambiamenti climatici  farebbe bene a preoccuparsi dei danni che le iniziative anti Global Warming stanno iniziando a provocare.

    Tutto lascia però immaginare che l’IPCC continuerà ad indicare nelle emissioni di CO2 il nemico da combattere, mentre nascondendosi dietro questa “giusta causa” il clima rischierà di essere davvero alterato in modo colposo.

     

     
     
     
     
     
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    Enzo Pennetta

    Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

    16 commenti

    1. Thomas on 2 Novembre 2012 12:33

      Buongiorno,

      quando Lei dice “ma ADESSO (caps lock mio) sembra che cominci ad esserci poco da ridere”, vuole dire che questo documentario era risibile, fantasioso o infondato?

      http://www.youtube.com/watch?v=eXKXsdGTMUM

      Mi ricordo che in un precedente articolo, ha tenuto ha sottolineare quanto segue: “PS. Questo articolo non fa riferimento, e non lo vuole fare, a questioni del genere delle “scie chimiche” o altre analoghe. Si prega quindi di non trasformare, in eventuali commenti a seguire, la questione dell’ingerenza di limitati gruppi di potere sulla vita pubblica in una discussione su complotti mai dimostrati.”

      Magari dopo aver visto il documentario, la questione potrebbe accendere il Suo interesse, visto che nell’immagine che ha usato ad introduzione del presente articolo sono riportate tecniche di geoingegneria quali cloud seeding, aerosols e chemicals, che però si nega siano attualmente in uso, nonostante i modi con cui dovrebbero essere messe in atto siano imbarazzantemente simili a quelle mostrate nel video, che sono invece oggetto di visione quotidiana.

      • Enzo Pennetta on 2 Novembre 2012 18:11

        Buonasera Thomas,
        il “comincia ad esserci poco da ridere” è riferito agli assurdi progetti di intervento riportati negli articoli linkati.

        Per il resto non posso che concordare con quanto affermato anche dal Gen. Mini nel corso della conferenza, se non si avranno a disposizione delle prove, ad esempio analisi spettroscopiche eseguite da istituti universitari o altrimenti qualificati(non possiamo ritenere sufficienti i documentari), non si può parlare che di congetture.

        E per principio (la scienza si basa sulle misurazioni) non è questa la sede per un tale tipo di discorso.

      • Piero on 2 Novembre 2012 18:13

        Non cominciamo con le scemenze delle scie cOmiche per favore!!!
        Semplici constatazioni rendono incredibilmente RIDICOLE qualunque affermazione riguardo la loro esistenza (anche provenienti ahime’ da ambienti cattolici, o che si definiscono tali)…

        • Leonetto on 2 Novembre 2012 21:32

          😀

          Il fatto che oggi la mancanza di verità,una totale assenza di verità di fatto venga fatta passare come libera opinione se non come verità stessa,celata da “poteri forti” magari,un relativismo contorto a volte,è un riflesso dell’ideologia su cui è costruita la società attuale e che permea sempre più ambiti sempre più in profondità..
          Possibile che o “cicappini fondamentalisti” o “complottisti fondamentalisti” che credono a scie comiche,free energy etc?
          Di riflesso poi quando vengono diffuse notizie false come quanto concerne l’AWG o altro la mancanza di criticità favorisce qualsiasi indottrinamento..
          Non è un gran bel quadro…

        • Enzo Pennetta on 2 Novembre 2012 21:52

          Il problema è che a fare confusione ci si mettono anche giornali autorevoli, leggete questa autentica chicca del Washington Post: l’uragano Sandy provocato dalla moderna tecnologia siriana e iraniana!!!
          http://www.washingtonpost.com/blogs/worldviews/wp/2012/10/30/pro-assad-page-claims-syria-and-iran-engineered-hurricane-sandy/

          La fonte della notizia?

          Facebook…. 😯

          • Vegliante on 4 Novembre 2012 14:29

            Ecco arrivati i “guardiani” col loro inconfondibile risibile gergo. Bravo pennetta a non cascare nelle trappole, ma non sottovalutare il problema di quanto “già” sta succedendo.

            • Enzo Pennetta on 4 Novembre 2012 15:56

              Benvenuto Vegliante,
              grazie del supporto, qui ogni giorno si deve stare attenti a non cadere nelle trappole!

      • Piero on 2 Novembre 2012 19:30

        sono riportate tecniche di geoingegneria quali cloud seeding, aerosols e chemicals, che però si nega siano attualmente in uso,

        Ma quando mai???
        Irrorare le nuvole cariche di pioggia con ioduro d’argento per provocare la pioggia e rendere minore la probabilita’ di grandine (o chicchi troppo grossi) si fa da 40 anni ormai!
        Oltre che essere un metodo assolutamente locale, ovviamente.

    2. Giancarlo on 2 Novembre 2012 15:10

      Egregio prof. Pennetta, per avere un’idea di cosa stiamo parlando, potrebbe fornire i dati relativi alla percentuale di co2 di origine antropica rispetto al totale di co2 prodotta in modo naturale nel mondo?

      • Enzo Pennetta on 2 Novembre 2012 17:37

        Non ci sono molti dati in giro, e dalle cifre potrei anche immaginare il perché, infatti quelli che ho trovato danno la CO2 di origine antropica a poco più del 3% del totale.

    3. Piero on 3 Novembre 2012 11:30

      Una cosa che trovo curiosa e’ il fatto che proprio tra gli “addetti ai lavori” ci siano quelli che piu’ di altri si fanno prendere per il…naso!!! (eufemismo) 😉
      Per esempio, vi ricordate, tra il 1999 e il 2000, che QUALSIASI AVVENIMENTO ACCADUTO SULLA TERRA era puntualmente attribuito a El NINO ???
      Andatevi a rivedere i telegiornali di allora, o i giornali in qualche emeroteca.
      Mi fece ridere un cartellone sulla strada, mi pare in America, in cui un tizio disegnato “fumettisticamente” pensava:
      “El Nino? Ma perche’ non chiamarla semplicemente pioggia?”
      Ad ogni modo leggetevi qui:
      http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Trintignant-si-svela-Ho-provato-ogni-genere-di-droga-anche-leroina_313854527122.html
      leggete TUTTO, anche la seconda parte, piu’ gustosa:
      Nell’autobiografia, il regista attore racconta tante curiosità legate ai tanti film girati con i maestri del cinema. Tra questi, la pellicola che lo ha lanciato a livello internazionale, ‘Un uomo, una donna’ (1966) di Claude Lelouch. Il film è particolare anche per la tecnica con cui è girato che alterna il bianco e nero al colore. Trintignant, in proposito rivela che nella realtà non c’era nessuna trovata, semplicemente “un problema di soldi”. “Negli anni Sessanta – racconta Trintignant, che interpreta il ruolo di un pilota automobilistico – il passaggio dal bianco al nero non si era ancora del tutto compiuto. Siccome la pellicola in bianco e nero è molto sensibile, potevamo fare le riprese di sera, a Parigi, sfruttando solo l’illuminazione stradale. L’immagine era un po’ sporca ma si vedeva. Se giravamo la stessa scena a colori, invece, non si distingueva più niente”.

      Lelouch dunque “ha dovuto per forza girare ‘Un uomo, una donna’ alternando il bianco e nero al colore, e poi si è inventato che la scelta corrispondeva allo stato d’animo dei personaggi o a un momento preciso della storia. Ma la spiegazione- svela Trintignant – era molto più banale. Non aveva a disposizione il riflettore, i mezzi erano scarsi e quando c’era troppo buio usava il bianco e nero per impressionare la pellicola. Dunque, si trattava solo di un problema di soldi, ma ha conferito al film un fascino supplementare e quella veste austera che è piaciuta, soprattutto negli Stati Uniti”. 😀

      E gli “esperti”, i “critici cinematografici”, quelli del “ma come fai a non capire che cosi’ esprime la consapevolezza dell’essere immersa nel bla bla bla bla bla” che hanno abboccato…

    4. Piero on 3 Novembre 2012 19:36

      http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/Risorse/Luragano-Sandy-e-un-evento-estremo-causato-dai-cambiamenti-climatici_313844843815.html

      • Enzo Pennetta on 3 Novembre 2012 19:39

        Ma come?!? Non erano stati i siriani? 🙂

    5. Gabbiano on 4 Novembre 2012 18:21

      Strano il comportamento dei media in questo caso. Quando, a seguito di un incidente, una petroliera disperde il suo carico in mare, la notizia fa subito il giro del mondo, finisce sulle prime pagine dei quotidiani e trova ampio spazio nei TG.
      Ma le polveri di ferro non sono certo meno inquinanti del petrolio. Anche quando, in alcune stagioni, ci sono state formazioni di alghe, lungo le coste, superiori alla media, gli ecologisti hanno subito lanciato l’allarme, prontamente rilanciato da giornali e TV. Oggi, davanti ad una “fioritura” d’alghe abnorme ed indotta dall’uomo tutto tace. Si deve concludere che ora, in nome della lotta al “Global Warming”, è lecito inquinare!!!

      • Piero on 4 Novembre 2012 20:54

        Perche’ in questo caso la “vittima designata” e’ l’uomo, a cui non frega niente a nessuno, anzi, siamo pure troppi, quindi dovremmo sparire un bel po’, pero’ deveno essere sempre gli altri a sparirire…
        Se erano i poveri cuccioli di foca, o orsi polari, o il fitoplancton delle Azzore, o il lombrico nano del Kamkatcha allora vedi che casino che piantavano…

        • Enzo Pennetta on 5 Novembre 2012 14:18

          Gabbiano e Piero, concordo pienamente con le vostre considerazioni.

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