Secondo Karl Popper, la peculiarità di una predizione scientifica sta nel poter essere falsificata: se non c’è un esperimento che, almeno in teoria, possa smentire un’asserzione, non si tratta di una proposizione scientifica.
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A fine luglio avevamo parlato della complessità irriducibile come criterio di falsificabilità della teoria neodarwiniana.
Pochi giorni dopo nientemeno che M.Piattelli Palmarini affermava esattamente le stesse cose.
Contrariamente a quanto si vuol far credere la teoria è sempre più debole.
Un video anticreazionista messo in rete il 23 agosto ha totalizzato ad oggi ben 3,5 milioni di visualizzazioni.
Il messaggio di fondo è “quella creazionista è una visione folle del mondo”.
Ancora una volta però si fa (volutamente?) confusione sull’argomento.
Un gruppo di ricercatori della Yale University ha scoperto, forse, un fossile di transizione del serpente.
L’articolo è di gennaio 2012 e avrebbe voluto essere una prova dei meccanismi della Sintesi moderna.
In realtà solo una forte influenza di preconcetti impedisce di vedere che si tratta invece di una confutazione.
Con il libro “Darwin’s Black Box” il biochimico Michael J. Behe propose nel 1996 la teoria dell’Intelligent Design.
Giustamente viene fatto osservare che l’esistenza di un progettista non può essere provata o confutata e che quindi l’ID non è scienza.
Ma questa obiezione svia dal vero problema sollevato da Behe: la confutazione della teoria di Darwin.
Il malthusianesimo è stata la filosofia socio-economica dominante nell’Inghilterra dell’800.
Con l’affermazione del modello culturale anglosassone e col supporto del darwinismo si è poi diffusa e affermata nel ‘900 giungendo fino alle politiche dell’ONU.
Ma è una filosofia che come poche altre ha in odio l’umanità.
Ogni volta che in un dibattito si chiede di indicare un caso di evoluzione avvenuta in laboratorio viene citato l’esperimento di Lenski.
Ma non si tratta di evoluzione.
E vediamo perché.
In questi giorni è emersa come punto centrale nel dibattito sull’evoluzione la definizione stessa di “evoluzione”.
La conferma in un intervento del prof. Daniele Formenti dell’Università di Pavia che il 18 luglio scorso ha replicato ad un articolo di CS.
L’ultimo appuntamento prima della pausa estiva si è aperto entrando nel merito di un argomento visto anche di recente sulle pagine di CS,nello specifico, si è preso…
La notizia è stata pubblicata nientemeno che su Nature l’11 luglio scorso, è poi stata prontamente ripresa sul sito del prof. Formenti e infine è approdata su Pikaia con il titolo “partenza anticipata”.
Ma sarebbe stato più adatto il titolo: “falsa partenza”.
La notizia della composizione di un brano musicale grazie ai meccanismi neodarwiniani era apparsa come un trovata pubblicitaria e come tale l’avevamo criticata invitando Pikaia a fare altrettanto.
Ma in realtà si trattava di uno studio pubblicato su PNAS, e adesso anche il portale dell’evoluzione, da buon ultimo, si è associato al coro di approvazione.
Ma a tutto considerato il brano potrebbe essere un “Requiem” per il darwinismo.
Solo pochi giorni fa si commentava la notizia della composizione di una “musica darwiniana”.
Un’assurdità che sembrava avere come attenuante quella di non essere stata presa in considerazione dai grandi organi d’informazione.
Ma l’illusione è durata poco.
Il Transumanesmo è un movimento che si propone di raggiungere l’immortalità mediante la tecnologia.
Si tratta dell’estremizzazione del movimento Umanista che affonda le radici nell’eugenetica e ha avuto tra i suoi sostenitori nomi come Francis Crick e Jacques Monod.
Un movimento che ha i suoi presupposti nell’evoluzionismo e nell’ateismo.
Il 26 giugno su MicroMega è stata pubblicata una risposta ad un articolo intitolato DARWIN INCIAMPA NEL “PROGETTO” SULL’UNIVERSO pubblicato su Avvenire a firma di Roberto Timossi.
La replica firmata da Pierfranco Pellizzetti evita però di affrontare le osservazioni scomode di Timossi.